Destinazioni - Comune
Coli
Luogo:
Coli (Piacenza)
Coli (Cor in ligure e in dialetto piacentino) è un comune italiano di 920 abitanti della provincia di Piacenza. Piccolo centro montano dell'Appennino Ligure (di cui fa parte l'Appennino piacentino) posto ai piedi del monte S. Agostino, in una vallata isolata dalla SS45 e quindi molto tranquilla. È luogo di villeggiatura estiva. Gran parte della popolazione si concentra a Coli e nella frazione di Perino, posta lungo la Statale e quindi soggetta a un grosso flusso di lavoratori e studenti pendolari.
Geografia
Il territorio comunale consta di numerose frazioni sparse, alcune delle quali molto popolate specie nei fine settimana e nel periodo estivo. Il territorio prevalentemente collinare e montuoso è molto vasto, dalla frazione di Perino a nord fino a quella di Rosso a sud corrono circa 50 km. A nord, nord-ovest il confine è pressoché segnato dal corso del fiume Trebbia e dal comune di Bobbio, a sud verso Rosso è il torrente Curiasca di Rosso a segnare il confine con il comune di Corte Brugnatella, a est da sud a nord il confine è segnato dal Monte Aserei (1.432 m.) al passo di Santa Barbara con il comune di Ferriere e poi di Farini dopo le pendici del Monte Capra (1.310 m.) verso Pradovera e la frazione colese di Aglio in Val Perino. Da Aglio fino a Perino il confine a nord est segue la Val Perino fino alla frazione di Perino alla confluenza dell'omonimo torrente nel Trebbia, che segna il confine con il comune di Travo nella frazione limitrofa di Due Bandiere. Dalla Strada statale 45 si intersecano numerose strade provinciali e comunali, da Perino sale la strada panoramica che attraverso il passo del Cerro conduce a Bettola in Val Nure, da Coli salendo fino al passo di Santa Barbara, si scende sempre in Val Nure a Farini.
Storia
Il toponimo di Coli, sembra derivare da un popolo di Liguriinsediatosi nella zona nel I secolo d.C. come riportato nella Tabula Alimentaria di Velleia, ed è citato uno dei villaggi (vici) come Colianum Ambitrebio posto sotto il monte S. Agostino a sinistra del torrente Curiasca nella parte dell'appenninus Caudalasci del pagus Bagienno di Bobbio sotto la dominazione romana, nel Municipio di Velleia; il territorio poi passa ai Longobardi e nel 614 a San Colombano ed al monastero di Bobbio. Con la fondazione del monastero, Coli divenne una fiorente cella monastica, tanto che nel 615 lo stesso San Colombano vi si trasferisce nell'Eremo di San Michele nella Curiasca di Coli detta la Spelonca (ancora visibile una parete della chiesa). Fu tappa lungo la via degli Abati, il cammino che gli abati di Bobbio percorrevano per recarsi a Roma attraverso la val Nure, la valle del Ceno, la val di Taro e Pontremoli. Altre proprietà del monastero bobiense citate nel codice diplomatico monastico erano le frazioni di Santa Cecilia, allora chiamata Porcile per l'allevamento dei maiali, la frazione di Scabiazza con la chiesa di S.Anastasio, Pradella, Barberino, Gavi, Aglio, Rosso o Rossopiana, Barche, Costiere e Peli.
Nel X secolo, dopo la soggezione alla Pieve di Montarsolo, diventa plebana, ma sempre unita a Bobbio. A partire dal XIII secolo, finito il predominio monasteriale, Coli fu sotto la dominazione della famiglia ghibellina dei Grassi (signori di Faraneto e di Peli), che fece costruire il castello detto dei Magrini, e della famiglia Peveri (dell'attuale frazione). Nel 1441 passò ai guelfi Nicelli, vassalli dei Visconti di Milano ed alleati con Piacenza, proprietari poi solo del castello fino al 1860. Le ultime rovine crollarono definitivamente nel 1964 nel sottostante torrente. Ad opporsi in numerose battaglie le fazioni ghibelline rivali e i marchesi Malaspina prima ed i conti Dal Verme poi come signori dell'alta val Trebbia e di Bobbio.
Dal XVI secolo il territorio passò al Ducato di Parma e Piacenza.
Nel 1806 con la riforma napoleonica Coli diviene comune, le frazioni principali e parrocchiali sono: Aglio, Macerato, Metteglia, Ozzola, Peli, Pradovera, Rosso e Scabiazza. La frazione di Rosso, Scabiazza con l'eremo di San Michele ecclesiasticamente rimase inserita nella Diocesi di Bobbio fino all'unificazione del territorio nella Diocesi di Piacenza-Bobbio.
Il 30 maggio 1808, per volontà di Napoleone, il Ducato di Parma e Piacenza cessava di esistere ed il territorio entrò a far parte del Dipartimento del Taro, nel 1809. Con la disfatta di Napoleone, nel 1814, torna il Ducato di Parma e Piacenza, ed il Comune di Coli vi apparterrà fino alle guerre risorgimentali e precisamente fino al 1860.
Nel 1868 la frazione di Pradovera entrò a far parte del comune di Farini. Nel 1923, quando il comune di Bobbio passa dalla Provincia di Pavia a quella di Piacenza, incorporerà anche le frazioni di Bertuzzi e Callegari, prima sotto Coli.
Nel 1952 le frazioni di Ozzola e Metteglia, vengono scorporate dal comune di Coli e aggregate al comune di Corte Brugnatella.
Nel 1957 si verifica la grande frana di Perino, che dalle pendici del monte Belvedere, si abbatte sull'antica chiesa e buona parte del paese verso la piazza del Mercato, le case vennero nuovamente ricostruite assieme alla nuova chiesa. Altri dissesti hanno colpito le frazioni di Pellegri e Cognasso nel 1961, e Braschi nel 1977.
Le Frazioni
La frazione di Coli di Perino ed alcune fra le maggiori si distinguono per la loro storia e la presenza di antichi insediamenti monastici, castelli e fortificazioni medioevali.
Coli
La frazione di Coli a 639 m., è il capoluogo del comune e centro della val Curiasca sotto il monte S. Agostino (1.256 m.). Il paese è raggiungibile da Bobbio dalla Strada statale 45 lungo la provinciale per circa 7 km, la frazione si è sviluppata attorno alla chiesa parrocchiale ed a piazza A. Moro, piazza principale dove si svolgono tutte le manifestazioni principali della località e da dove di dipartono le strade che collegano tutte le frazioni della valle.
Perino
La frazione di Perino è la più popolata ed è posta a 208 m. a destra del fiume Trebbia e della Strada statale 45, il paese è all'estremo nord del territorio comunale, confinando con il comune di Travo nella vicina frazione di Due Bandiere dopo il ponte sul torrente Perino che diede nome alla località sorta alla fine dell'Ottocento e cresciuta ben rapidamente grazie al collegamento stradale. Nella piazza del Mercato, ancora oggi si tiene il mercato comunale e vi ha sede un ufficio distaccato del comune. In piazza curiosamente vi sono due chiese, la prima più antica, abbandonata dopo la frana del 1957 e ricostruita, è divenuto un edificio comunale, mentre di fronte la nuova chiesa parrocchiale consacrata nel 1970.
Pozzo
La frazione Pozzo sorge a 437 m. ed è il primo insediamento che si incontra lungo la vecchia strada di collegamento fra Perino e Coli. Presenta un piccolo borgo fortificato con al centro una bella torre quadrata, ancora in buone condizioni strutturali. Il piccolo insediamento presenta numerose testimonianze di epoca medievale. Dalla sommità della torre merlata si gode un panorama che abbraccia la Trebbia fino a Piacenza, il torrente Perino dal monte Osero fino alla sua affluenza nel Trebbia e tutt'intorno la corona di monti: dalla Pietra Parcellara al Penice, dall'Armelio al massiccio montuoso della Concrena.
Aglio
La frazione di Aglio, posta in Val Perino, è di fondazione longobarda ed il suo toponimo si deve ad un certo Aliano proprietario del territorio e benefattore del monastero di San Colombano di Bobbio, citano nelle pergamene del XII secolo. In seguito Aglio rientrò nel feudo di Pradovera e passò nel 1414 agli Anguissola e nel 1473 ai Caracciolo.
Macerato
Situata a 546 m., la frazione presenta i resti di quello che doveva essere il maniero benedettino del Monastero di San Paolo di Mezzano Scotti e che costituisce l'esempio più antico di struttura fortificata del comune di Coli, la cui prima realizzazione è databile prima del mille. Dalle residue tracce delle cortine perimetrali si desume che la struttura del castello di Macerato doveva essere rettangolare, con quattro possenti torri tonde agli angoli, delle quali ne resta ancora una in discreto stato di conservazione, anche se probabilmente abbassata rispetto all'origine.
Faraneto
La frazione di Faraneto è una piccola località della val Curiasca, centro medioevale della signoria di Faraneto della famiglia ghibellina dei Grassi, a cui si deve la costruzione nel XIII secolo di un imponente castello, trasformato nel XVI secolo in un Palazzo signorile costruendovi nel 1649 l'Oratorio di San Rocco, come seconda cappella della prima ben più antica del complesso della chiesa di Peli. La famiglia Grassi nel XVIII secolo si spostò a Piacenza lasciando a decadenza la località.
Gavi
La frazione di Gavi si affaccia in alto vicino al monte Gavi (1.018 m.), sulla sponda destra della vallata del Trebbia di fronte a Mezzano Scotti, fino all'Ottocento era un centro fiorente e più popoloso della stessa Coli, come centro agricolo e di allevamenti, decadde rapidamente per l'infelice collocazione stradale e la difficoltà di spostamento.
Rosso
La frazione di Rosso è un piccolo paese posto sulla sponda destra della val Curiasca aul versante ovest del Monte Aserei, l'ultima frazione a sud di tutto il territorio comunale. Sorse all'inizio del XVI secolo ed il territorio era una dipendenza ecclesiastica della parrocchia di San Michele della Spelonca dell'Eremo della Curiasca, assieme alle vicine località di Barche e Costiere. All'inizio del XVII secolo la chiesa dedicata a San Lorenzo divenne la nuova sede parrocchiale denominata Rossopiana e trasferita da S. Michele, nonostante la forte opposizione del vescovo di Piacenza, cui dipendeva il restante territorio ecclesiastico del comune di Coli; la causa continuò fino al 1647 quando un processo canonico assegnò definitivamente la parrocchia ed il territorio alla Diocesi di Bobbio.
Santa Cecilia
La piccola frazione ha un'antichissima storia come fiorente cella monastica del monastero di San Colombano di Bobbio con il toponimo di Porcile, per il grande allevamento di maiali e compare nell'estimo monastico dell'862. La locale ed antichissima chiesa dedicata a Santa Cecilia in seguito diede il nome al paese.
Scabiazza
La frazione di Scabiazza è raggiungibile dalla Statale 45 dalla vicina località di Pradella, divenne una fiorente cella monastica del monastero di San Colombano di Bobbio, documentata nell'862 come cella ed oratorio di S. Anastasio di Scabiazza. Dopo il Mille fu dapprima unita alla Chiesa di S. Ambrogio di Piancasale e poi al monastero di S. Paolo di Mezzano distaccandosene nel 1782 e ritornando ecclesiasticamente sotto Coli.
Monumenti e luoghi di interesse
Architetture religiose
Le parrocchie dipendono dalla diocesi di Piacenza-Bobbio. Fino al 1989 tutte le parrocchie erano nella Diocesi di Piacenza, tranne la parrocchia di S. Lorenzo di Rossopiana di Rosso che assieme all'Eremo di San Michele erano un'appartenenza della Diocesi di Bobbio, oggi risuddivise in 2 vicariati:
- Vicariato 6 - Bobbio, Alta Val Trebbia, Aveto e Oltre Penice:
Chiesa parrocchiale di San Vito, Modesto e Crescenzia di Coli. Antica parrocchia con il titolo di arcipretura. La chiesa antica, sorta su un edificio del 1014 un tempo dipendente dal monastero di Bobbio, ad una sola navata è andata distrutta nel XVIII secolo, di quella attuale a tre navate si incominciò la costruzione nel 1775 e venne ultimata solo nel 1825, la navata di sinistra con la torre campanaria furono aggiunte dopo il 1855 e la decorazione interna risale al 1908. All'interno della chiesa, è stata posta la Crux Michaelica o croce di S. Michele, un'antica croce in pietra scolpita in precedenza collocata all'esterno, recuperata nel 1860, quando rovinò l'antica chiesa di S. Michele della Spelonca.
Eremo di San Michele nella Curiasca di San Michele di Coli detta la Spelonca o grotta di san Colombano, alle dipendenze oggi della parrocchia di Coli. Venne fondato ed eretto da san Colombano nella Quaresima del 615 e secondo una leggenda devozionale locale fu quello il luogo della sua morte avvenuta il 23 novembre del medesimo anno. Nel X secolo la chiesetta venne ampliata sotto la grotta e dedicata al santo irlandese, mentre venne retta una seconda costruzione poco distante più ampia sempre dedicata a San Michele Arcangelo come luogo di culto e sede parrocchiale per gli abitanti delle zone e delle frazioni di Costiere, Barche e Rosso. All'inizio del XVII secolo l'antica sede parrocchiale venne trasferita a Rosso sempre come dipendenza della diocesi di Bobbio. Nel 1800 le due chiese rovinarono e ad oggi ne rimangono i resti parzialmente recuperati.
Santuario di Sant'Agostino (Santuari ad Sant'Agüsten in dialetto bobbiese) è in località S. Agostino, alle dipendenze della parrocchia di Coli. Venne costruito da parte del vescovo di Bobbio Abbiati (1618-1650), il disegno era molto più ampio, ma ne fu solo ultimata una parte. La prima pietra fu posta il 28 agosto 1622, festa di Sant'Agostino, che passò di qui. quando venne in Italia. Nel 1624 giunse la statua del santo. La nuova facciata con statua in marmo è del 1968. Ancora oggi perdura la consuetudine di celebrare sul posto la festa annuale del santo patrono.
Chiesa del Sacro Cuore, nella frazione di Barche del 1923, alle dipendenze della parrocchia di Rossopiana.
Chiesa parrocchiale di San Medardo Martire, nella frazione di Peli. Costruita nel XII secolo ed appartenente al Monastero di S. Paolo di Mezzano, venne ricostruita nel XVII secolo.
Oratorio di San Rocco, fra la frazione Cornaro e Peli, del XIV secolo, alle dipendenze della parrocchia di Peli.
Oratorio del Cuore Immacolato di Maria, nella frazione di Pescina, edificato nel 1720, alle dipendenze della parrocchia di Peli.
Oratorio di San Lorenzo, nella frazione di Rosso, alle dipendenze della parrocchia di Rossopiana.
Chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Rossopiana, nella frazione di Rosso. La chiesa ed il territorio ecclesiastico dipesero sempre dalla Diocesi di Bobbio.
Chiesa di Santa Cecilia, nella frazione di Santa Cecilia a Porcile, alle dipendenze della parrocchia di Coli.
Chiesa parrocchiale di Sant'Anastasio, nella frazione di Scabiazza, edificata nell'862 dai monaci di Bobbio, fu alle dipendenze del monastero di S. Paolo di Mezzano. Venne riedificata nel XVI secolo.
- Vicariato 4 - Bassa e Media Val Trebbia e Val Luretta:
Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, nella frazione di Aglio. Chiesa di origine longobarda alle dipendenze del monastero di Bobbio, ricostruita nel XVII secolo, venne ampliata nel XX secolo. La torre campanaria è del 1950.
Chiesa parrocchiale di San Luigi Gonzaga, nella frazione di Perino. La chiesa venne eretta nel 1895, dopo la frana del 1957 fu costruita la nuova parrocchiale.
Oratorio della Beata Vergine del Voto, nella frazione di Perino.
Santuario dell’Apparizione della Vergine di Fatima nella frazione di Filippazzi, costruito nel 1987, conserva la statua della B.V. Maria scolpita in Portogallo e benedetta da Papa Giovanni Paolo II nel 1988.
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, nella frazione di Macerato, alle dipendenze della parrocchia di Perino. Costruita tra il XIII e il XIV secolo su un preesistente oratorio del castello.
Architetture storiche e civili
Vecchio Municipio, di origini rinascimentali, trasformato in ostello nel 1981.
Castello dei Magrini, ruderi della rimanente Torre. Edificato verso il XIII secolo dalla famiglia Magrini, passò ai Nicelli, vassalli dei Visconti di Milano fino al 1860. Nel 1964 le rovine del castello crollarono definitivamente.
Castello di Faraneto (di proprietà privata), edificato nel XIII secolo dalla famiglia Grassi. Nel XVII secolo fu aggiunto l’oratorio del paese.
Castello di Macerato (di proprietà privata), di fondazione alto-medioevale, dal 1026 fu proprietà del monastero di S. Paolo di Mezzano fino al XIII secolo, quando passò agli Anguissola e poi ai Caracciolo.
Castello di Pozzo, con una torre merlata su pianta quadrata, il cortile del fortilizio è contornato da antiche case in sasso; era un avamposto al vicino castello di Macerato.
Geografia antropica
Frazioni
Del comune di Coli fanno parte anche le frazioni di Aglio (9,25 km), Agnelli (3,26 km), Averaldi (3,41 km), Barche, Boioli (9,73 km), Boioli di Perino (9,79 km), Bruni (11,47 km), Caminata Boselli (5,81 km), Cascine (9,30 km), Colombaia (11,44 km), Cornaro (3,33 km), Costa Caminata (7,29 km), Costiere, Faraneto, Ferrari (1,74 km), Filipazzi (8,17 km), Fontana (1,18 km), Forno Sopra (8,04 km), Gavi, Ghini (8,97 km), Marubbi (8,05 km), Molino Pellegri, Osera (11,81 km), Palazzo Torre (11,75 km), Peli, Perino (12,82 km), Pescina (4,59 km), Peveri, Poggio (8,86 km), Poggiolo (0,72 km), Ponte' Sotto (10,47 km), Pradaglione (0,50 km), Pradella (6,17 km), Roncaiolo (7,14 km), Rosso, Santa Cecilia (1,39 km), Scabiazza (5,98 km).
Il numero in parentesi che segue ciascuna frazione indica la distanza in chilometri tra la stessa frazione e il comune di Coli.
Economia
Produzione di formaggi, salumi e vini (solo nella zona di Perino)
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Amministrazione
Frazioni
Aglio si trova a 620 m s.l.m. e conta circa 40 residenti stabili. La frazione si divide in quattro località: le Cascine, la Chiesa, i Ghini e il Poggio; presso la chiesa sono situati, tra l'altro, un campo di calcio in erba a 7 e un circolo recentemente aperto.
Boioli si trova all'altezza di Coli, distante da esso circa un chilometro. Ci sono circa 2 residenti stabili che gestiscono da sempre una piccola azienda agricola ormai diventata l'unica nei paraggi.
Nelle vicinanze di Boioli, si incontrano percorrendo la strada che porta a Perino, due interessanti antichi fortilizi di rilevante pregio storico: il primo è il castello di
Macerato, caratterizzato dalla grande torre tonda. Di fronte alla torre, la piccola chiesa di S. Bartolomeo, realizzata con i sassi del monte Armelio. Poco dopo, scendendo di un chilometro, si incontra il castello di
Pozzo, con la caratteristica torre merlata, su pianta quadrata, dalla cui sommità di apre uno splendido panorama. Di grande fascino pure il cortile del fortilizio, contornato da antiche case in sasso.
Il paese di Aglio è stato per diversi anni, dal 1994 al 1997,sede, in località Linè, un piccolo altopiano in mezzo ai boschi al di sopra del paese, di un festival autorganizzato di musica, chiamato Aglio Jazz. La festa durante i pochi anni di vita aveva assunto molta popolarità e migliaia di persone, e decine di band, da molte parti d'Italia affluivano durante i 2 giorni di concerti. Aglio Jazz è stata la capostipite di tutti i festival musicali che vi sono oggi non solo in ValTrebbia, ma anche in tutta la provincia di Piacenza.
Santa Cecilia, si trova sulla strada che da Coli porta a Bobbio passando per la vecchia strada di collegamento tra i due comuni. Antica Cella monastica chiamata "Porcile" perché i monaci del monastero di San Colombano vi allevavano appunto i maiali. Pregevole l'antico Oratorio restaurato di recente, intitolato a Santa Cecilia e contenente una statua lignea di buona fattura della stessa.
Comunità montane
Fa parte della nuova Unione Montana Valli Trebbia e Luretta.
Cultura
Questo paese fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica, e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste.
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2013.
^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 218.
^ Daniela Gentili - Val Trebbia. Il territorio di Coli-Perino - Ed. Pontegobbo
^ D. Gentili, Val Trebbia Il territorio di Coli - Perino, Ed. Pontegobbo pag. 23-30
^ ParrocchieMap.it Parrocchie, chiese ed oratorio del comune di Coli
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
Daniela Gentili - Val Trebbia. Il territorio di Coli-Perino - Ed. Pontegobbo 1999 - ISBN 88-86754-26-4
Leonardo Cafferini - Guida turistica “Piacenza e la sua provincia”, Coli.
Carmen Artocchini Castelli piacentini - Edizioni TEP Piacenza 1967
Michele Tosi Bobbio Guida storica artistica e ambientale della città e dintorni - Archivi Storici Bobiensi 1978
A. Gazzola - Il comune di Coli nella storia, nella cultura, nel territorio, Cremona 1989
Marco Horak, Le antiche fortificazioni dell'Alta Val Trebbia e della montagna, in "Dalla casatorre al castello" di G. Eremo, ed. Tip.Le.Co, Piacenza 2012.
Voci correlate
Quattro province
Danze delle quattro province
Fausto Vigevani
Collegamenti esterni
Il comune di Coli su Altavaltrebbia.net