Destinazioni - Comune
Travo
Luogo:
Travo (Piacenza)
Travo (Träv in dialetto piacentino) è un comune italiano di 2.062 abitanti della provincia di Piacenza, situato in Val Trebbia.
Sorge sulla riva sinistra del fiume Trebbia ed è collegato alla riva destra da due ponti: il ponte di Travo collega il centro abitato con le frazioni di Quadrelli e Due Bandiere e il ponte di Statto collega la località "I Marchesi" con Rivergaro.
Geografia
Il territorio comunale, oltre la cittadina, consta di numerose frazioni sparse ed alcune molto popolate specie nei fine settimana e nel periodo estivo.
Il paesaggio della val Trebbia e del territorio comunale è ordinatamente coltivato fino alle altitudini in cui i boschi ricoprono fittamente le pendici dei monti. Il fiume Trebbia, dalle acque cristalline è qui uno dei pochissimi fiumi italiani ancora balneabili si snoda con meandri spettacolari in una delle valli più suggestive di tutto l'Appennino, ad arricchire la acque del Trebbia concorre soprattutto l'affluente Aveto, lungo il suo corso, che attira ogni estate numerosi bagnanti, è possibile praticare canoa, nuoto, pesca e altri sport.
Clima
Storia
Abitata fin dal paleolitico, come testimoniano gli scavi, iniziati nel 1995, in località Sant'Andrea; sono visitabili nel Parco Archeologico Villaggio Neolitico di S. Andrea, realizzato grazie ai finanziamenti congiunti del comune, della Regione, della Comunità Europea, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, con la supervisione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna. I reperti sono conservati nel museo Civico.
Vide la presenza dei Liguri e fu colonia romana col nome di Trivia.
Nelle vicinanze di Travo intorno al 303, secondo la tradizione, si consumò il martirio di Sant'Antonino, santo patrono del paese, ed anche di Piacenza e della diocesi.
Il territorio entrò poi nei possedimenti dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio, fondata da San Colombano nel 614. I possedimenti di Travo-Caverzago, Stazzano, Murlo ed altri come la Pietra Parcellara, S.Anna (ant. S.Michele) della Perduca, Fellino, Fiorano, Mezzanello, Pigazzano, Bobbiano, Denavolo, Chiosi, Quadrelli, Scarniago, Statto, Viserano.
Dopo la caduta dei Longobardi a opera di Carlo Magno, il Sacro Romano Impero costituì i Feudi Imperiali, all'interno della Marca Obertenga, con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare, assegnò Travo, con molti dei territori limitrofi, alla famiglia dei Malaspina che vi eressero un castello (Castrum Trabani) nel XII secolo, distrutto nel 1255 da Oberto Pallavicino. Il feudo con l'arrivo dei Visconti a Piacenza fu assegnato alla famiglia Anguissola nel 1302. Divenne sede comunale nel 1805.
Nel 1927 la frazione Mezzano Scotti viene scorporata dal comune di Travo e viene aggregata al comune di Bobbio.
Nel castello Anguissola, donato al comune dalla contessa Maria Salini nel 1978, è ospitata la sede del Museo Civico Archeologico, aperto nel 1997, che espone reperti risalenti al paleolitico, ceramiche del neolitico, testimonianze dell'età del rame, del bronzo e del ferro, dei Liguri, dei Celti e degli Etruschi fino all'epoca romana.
Monumenti e luoghi di interesse
Architetture religiose
Le parrocchie dipendono dal Vicariato Bassa e Media Val Trebbia e Val Luretta della diocesi di Piacenza-Bobbio.
Chiesa parrocchiale di Sant'Antonino Martire in Travo. L'edificio sorse all'epoca della primitiva evangelizzazione in epoca romana, ampliato nel XIV secolo, venne rimaneggiato in tempi successivi.
Chiesa della Beata Vergine Addolorata, nella località di Santa Maria di Travo. L'edificio in posizione panoramica, sorse nel IV secolo su un'area di un tempio pagano o con materiale proveniente dal tempio della dea Minerva di Caverzago. In origine la chiesa, dedicata a S. Andrea, era alle dipendenze dell’Abbazia di San Colombano di Bobbio, nel XII secolo passò al Monastero di San Paolo di Mezzano. La chiesa con facciata in pietra a vista, rimaneggiata nel XVI secolo, mantiene l'aspetto medioevale, la torre campanaria è del XII secolo. I rustici adiacenti fanno parte del Convento dei Serviti del XVI secolo.
Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, nella frazione di Bobbiano. Sorse in epoca medioevale come cappella privata del castello di Bobbiano documentato nel 1037, l'edificio venne ampliato all’inizio del XVIII secolo.
Chiesa di San Bartolomeo, nella frazione di Castellaro, alle dipendenze della parrocchia di Fellino.
Oratorio della Beata Vergine delle Grazie, nella frazione di Castellaro, alle dipendenze della parrocchia di Fellino. La chiesa del XV secolo, fu ampliata nel 1830, nei pressi i resti del fortilizio dei Malaspina.
Chiesa parrocchiale di Santo Stefano Protomartire, nella frazione di Caverzago. Sorta in epoca medioevale nella Rocca di Caverzago, venne ampliata nel XVII secolo, con modifiche del XX secolo.
Oratorio della Beata Vergine, nella frazione di Cernusca, alle dipendenze della parrocchia di Viserano.
Chiesa parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita, nella frazione di Denavolo.
Chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro Martire, nella frazione di Fellino. L'edificio, documentato nel 1605, venne rimaneggiato nel XVIII secolo.
Chiesa di San Lorenzo, nella frazione di Fiorano, già parrocchia ora alle dipendenze della parrocchia di Statto.
Oratorio di Sant'Anna, sulla sommità del monte Pietra Perduca (659 m), alle dipendenze della parrocchia di Caverzago.
Chiesa di Santa Maria Assunta, nella frazione di Pigazzano, la chiesa con il sagrato è posto su una terrazza panoramica. Essa è un'antica chiesa medioevale, ricostruita alla fine del XVII secolo, già parrocchia ora alle dipendenze della parrocchia di Statto.
Chiesa parrocchiale di San Cristoforo, nella frazione di Pillori.
Chiesa parrocchiale di San Paolo Apostolo, nella frazione di Quadrelli. La chiesa sorse nel 1930, dopo lo sviluppo urbano della frazione.
Chiesa di San Giovanni Battista, nella frazione di Scrivellano, già parrocchia ora alle dipendenze della parrocchia di Statto.
Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate, nella frazione di Statto. Riedificata su di un poggio nel 1930 in stile neoromanico. Il precedente edificio in decadenza, sorto nel 1340 sempre dedicato a S. Antonio abate, è posto nei pressi del Castello.
Chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire, nella frazione di Viserano, costruita nel 1847.
Architetture storiche e civili
Castello Anguissola, in Travo. Il castello sorse nel XII secolo quando il feudo apparteneva ai Malaspina, passò agli Anguissola alla fine del XVIII secolo che poi lo trasformarono in dimora signorile. Nel 1978 la contessa Maria Salini Anguissola donò il castello al Comune.
Museo Civico, posto dal 1997 nel castello di Travo.
Parco Archeologico Villaggio Neolitico di S. Andrea, in località S. Andrea.
Rocca di Caverzago, situata nei pressi della frazione omonima, sorse nei pressi del Tempio della dea Minerva, un antico santuario romano dedito alla dea Minerva, con numerosi cippi votivi rinvenuti e trasferiti nella locale chiesa. La Rocca arroccata su di una rupe a strapiombo sul fiume Trebbia con il castello, fu documentata nel XII secolo come possedimento dei Malaspina e poi dal XIV secolo degli Anguissola. Accanto ai ruderi del castello, la chiesa parrocchiale medioevale di S. Stefano e i resti della torre d’avvistamento edificata nel 1337.
Una leggenda tramanda che nei pressi del santuario sarebbe stato martirizzato il legionario Antonino, proclamato poi santo patrono di Travo e Piacenza.
Castello di Pigazzano (di proprietà privata), documentato nel XIII secolo, passò poi agli Anguissola, venne successivamente trasformato in villa ottocentesca.
Ruderi del Castello dei Volpi di Pigazzano, nel 1576 apparteneva a Carlo Volpe Landi, famiglia dalla quale prese il nome.
Castello di Statto, antecedente al 1296, dal XVI secolo proprietà degli Anguissola.
Torre di Bobbiano (di proprietà privata), rimanenza del castello sorto su di un colle, documentato nel 1037, feudo dei Malaspina, e distrutto nel 1255 da Oberto Pallavicino. La torre venne edificata successivamente dagli Anguissola. Adiacente la chiesa medioevale di S. Michele, sorta come cappella privata del maniero ed ampliata all’inizio del XVIII secolo.
Torre di Campadello (di proprietà privata), uno dei capisaldi della cintura difensiva attuata dagli Anguissola, eretto nel tardo Quattrocent,o subì modifiche divenendo un'abitazione patronale.
Castello di Chiosi, (di proprietà privata), edificio con loggiato, sorto come un fortilizio documentato nel 1164 come possedimento dei Malaspina, in seguito appartenuto agli Anguissola.
Tracce del Castello di Fellino, documentato nel 1210 come possedimento dei Malaspina. Passò ai Caracciolo, agli Anguissola e ai Morandi signori di Montechiaro, in seguito abbandonato, ne rimangono alcune tracce nei pressi dell'oratorio di Santa Maria del Castellaro.
Tracce del Castello della Perducca, posto sulla Pietra Perduca, venne distrutto nel 1170 dai guelfi piacentini.
Tracce del Castello di Pietra Parcellara, l'antica Prescigliera, posto sulla vetta della Pietra Parcellara come possedimento del Monastero di San Paolo di Mezzano, in seguito passò ai Malaspina e nel 1155 ai nobili Perducca feudatari di Perduca. Nel 1120 viene occupato da Piacenza e dai guelfi piacentini, i Malaspina nel 1164 riprenderanno il feudo e lo passeranno nel 1170 a Oberto da Perducca. Il castello, rioccupato da Piacenza nel 1269, venne distrutto nonostante le proteste del vescovo di Bobbio.
Tracce del Castello di Pillori, posto nella val Perino nell'omonima località, apparteneva alla famiglia nobiliare Rossi; in seguito abbandonato, vi erano documentati ruderi nella prima metà del Seicento.
Castello dei Romani o di Scrivellano, posto nella località di Scrivellano, era il castello dell'antica Scrovellanum, distrutto nel 1234 dalle forze guelfe piacentine e cremonesi. Ricostruito dagli Scotti nel 1312, passò poi agli Anguissola, ai Landi ed infine nel XIX secolo ai Romani, cui si deve il nome. L'edificio risulta molto trasformato, restaurata l'antica torre quadrata.
Tracce del Castello di Spinello, situato alle pendici di Monte Martini verso Pillori, venne documentato nel 1401 con il passaggio dai Landi alla famiglia Rossi assieme al feudo annesso. I Rossi ne rimasero proprietari per tutti il XV secolo, successivamente venne abbandonato e già alla metà del Seicento ne risultavano pochi resti.
Rocca di Viserano, antico borgo alto-medioevale denominato Vìxirano, caratterizzato da case-torri medioevali. Il castello, più volte distrutto e riedificato, appartenne nel 1164 ai Malaspina, agli Anguissola, dal 1652 ai conti Morando di Montelupo.
Tracce del Castello di Visignano, testimoniato ancora nella seconda metà del Seicento come fortilizio eretto nel sistema difensivo degli Anguissola a difesa di Statto e Travo, oggi ne rimangono solo tracce storiche.
Luoghi di interesse
All'estremità sud-ovest del suo territorio si trova il monte noto come Pietra Parcellara, che divide col comune di Bobbio. Ofiolite di serpentino nero, pur se non particolarmente alto (836 m) domina le colline circostanti, da cui sporge bruscamente staccandosi per morfologia, colore e imponenza. Permette, dalla sua cima, una visione panoramica di tutta la val Trebbia, la valle di Bobbiano, la val Luretta e le zone limitrofe. Di notevole interesse il monte noto come Pietra Perduca (659 m), anch'esso di caratteristico ofiolite serpentino, è raggiungibile dalla frazione di Bobbiano. Il luogo, un tempo dedito al culto celtico-ligure del dio Pan, fu un'antica cella monastica che vede la presenza dell'antica Chiesa di Sant'Anna, sorta nel X secolo, nei pressi anche i resti di antiche scalinate scolpite nel serpentino dove un tempo sorgeva anche il Castello della Peducca, appartenente anticamente all'onomima famiglia, passò ai Malaspina, nel 1170 dopo l'occupazione dei guelfi di Piacenza venne completamente distrutto. Di notevole interesse anche le vasche di raccolta della acque piovane, che vedono oggi la presenza di tritoni alpini. Come sulla Parcellara, il panorama dalla rupe è di notevole suggestione.
Cultura
Questo paese fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica, e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste.
Frazioni e località
Le frazioni del comune di Travo sono: Bobbiano, Caverzago, Cernusca, Donceto, Due Bandiere, Fellino, Fiorano, Pigazzano, Pillori, Quadrelli, Scrivellano, Statto e Viserano;
Le località del comune di Travo sono: Boelli, Campadello, Casino Agnelli, Castana, Chiosi, Coni, Costa Cassano, Denavolo, Dolgo, Fornace, Fradegola, Guardarabbia, I Marchese, I Pilè, Lentià, Le Piane, Missano, Quaraglio, Pietra, Rivebelle, Rocca di Viserano, Ronco Oste, Roncole, Rondanera, Sacchelli, Scarniago, Scrivellano, Spinello, Stazzano, Vei, Villa Bianca e Villa Nera;
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Amministrazione
Il territorio comunale fa parte della nuova Unione Montana Valli Trebbia e Luretta.
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2013.
^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 664.
^ Parco Archeologico - Villaggio Neolitico di Travo
^ Valeria Polonio Felloni Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia - Tabella I dei possedimenti in Italia - Pag 16a
^ Eleonora Destefanis Il Monastero Di Bobbio in Eta Altomedievale - Carte di distribuzione Fig. 44-44a-44b - Pag 67-70
^ http://www.sancolombano.eu/home/view_file_jolly.php?ID=35
^ Codice Diplomatico di San Colombano di Bobbio - Sulla corte di Travo-Trabanum libro I, pp. 140, 205, 234, 246, 252, 278, 333, 359 - anche libro II, 36, 39 - sulla corte di Bobbiano e la Rocca di Perducca libro I, p. 323(27) e libro II, p.46(16).
^ http://www.pmap.it/parrocchiemap/ricerca_pm.jsp?diocesi=Piacenza+-+Bobbio&id_diocesi=&denominazione=Travo Parrocchie, chiese ed oratorio del comune di Travo
^ http://www.comune.travo.pc.it/linksottolivello.asp?idbox=37&idvocebox=176&idlsa=11&idsa=34 La Pietra Perduca
^ C.Artocchini Castelli piacentini - Edizioni TEP Piacenza 1967 - Pag. 230
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
Leonardo Cafferini - Guida turistica “Piacenza e la sua provincia”, Travo.
Carmen Artocchini Castelli piacentini - Edizioni TEP Piacenza 1967
Michele Tosi Bobbio Guida storica artistica e ambientale della città e dintorni - Archivi Storici Bobiensi 1978
Voci correlate
Quattro province
Danze delle quattro province
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