Museo Civico di Vignola
Articolato in due sezioni dedicate rispettivamente alla paleontologia e alla geomineralogia, il Museo Civico di Vignola propone un percorso guidato che attraverso pannelli illustrativi e numerosi reperti invita ad approfondire la conoscenza delle trasformazioni di cui sono stati teatro l'Appennino modenese e il bacino fossilifero del Panaro. Presso il Cantiere Castelli, il museo ospita inoltre tre mostre permanenti che espongono le statue dello scultore Ivo Soli, allievo di Giuseppe Graziosi, una raccolta di vecchie immagini, fotografie e cartoline, di Vignola e una selezione di strumenti a percussione provenienti da tutto il mondo. Il museo è stato istituito nel 1978 per iniziativa del Gruppo Vignolese Ricerche d'Intesa con l'Amministrazione Comunale. Dopo una serie di mostre temporanee ed itineranti, nel 1986, si perviene all'apertura al pubblico di un'esposizione permanente al secondo piano della palazzina sede degli uffici comunali. Il percorso paleontologico, ristrutturato nel 2001, accompagna il visitatore attraverso le ere geologiche a conoscere l’evoluzione della terra e della vita. Alcune bacheche presentano reperti di provenienza estera di età paleozoica, mesozoica, cenozoica collegate all'illustrazione grafica del tempo geologico in senso bioevolutivo. La paleontologia locale è documentata dai fossili del Panaro rinvenuti a Vignola, a Marano e sui calanchi, fra i quali degni di nota una mandibola di tapiro ed una costola di cetaceo. Il percorso mineralogico è corredato da vetrine e pannelli esplicativi che partendo dall’analisi della struttura geologica del pianeta terra giungono alla presentazione dei minerali e delle rocce locali. La sezione di geomineralogia possiede rocce e minerali delle valli del Panaro e del Samoggia e dell’Appennino modenese: notevoli i quarzi di tramoggia e le septarie, suggestive concrezioni calcareo-argillose che inglobano cristalli di quarzo, pirite, calcite o barite.