Museo Archeologico Nazionale "Vito Capialbi" di Vibo Valentia
Il Museo Archeologica nazionale "Vito Capialbi" ha sede, dal 1969, presso un'ala del Castello Normanno-Svevo. L'allestimento segue un ordine cronologico e topografico, e comprende materiali provenienti dalla città nei dintorni, arricchite da alcune collezioni otto-novecentesche donate da studiosi locali. Il Museo è diviso in quattro sezioni principali: reperti da edifici sacri, da necropoli, da collezioni private e materiali d'età romana. L'esposizione ha inizio con oggetti di età protostorica, frutto di scavi nella zona, come quello di una capanna dell'Enolitico, tra cui una spada del XIII secolo a.C. Al primo piano sono esposti reperti dalle quattro aree sacre della città magnogreca, tra cui: ceramiche corinzie, rodie e attiche (bacili), elmi in bronzo, statuette votive e oreficerie di notevole qualità in oro e argento e vario (orecchini, anelli, fibule, spilloni). Da Cofino provengono alcuni pinakes tipici di Locri Epizefiri e due modellini di tempio in terracotta. Il piano inferiore espone reperti provenienti dalle necropoli, databili tra la fine del VII e il IV secolo a.C., tra i quali spicca una laminetta in oro con un'iscrizione in dialetto dorico-ionico che attesta il culto orfico. l reperti della necropoli ellenistica di contrada Piercastello testimoniano la presenza dei Bruzi nella zona, con due guerrieri in ceramica provenienti da una tomba a camera monumentale della fine del III secolo a.C. Nell'ultima sezione, dedicata all'epoca romana, sono custoditi reperti proveniente da Sant'Aloe, dove sono state rimesse in luce varie domus e un impianto termale con splendidi mosaici, oltre a un ripostiglio monetale di 867 monete d'argento Brettie databili alla fine del III secolo a.C. Nel cortile del Museo è esposto un mosaico del III secolo, ritrovato nei pressi dell'antico porto della città.