Destinazioni - Comune
Pennapiedimonte
Luogo:
Pennapiedimonte (Chieti)
Pennapiedimonte (la Pànnë in abruzzese) è un comune italiano di 504 abitanti della provincia di Chieti, in Abruzzo. Fa parte ed è sede della Comunità montana della Maielletta, oltre ad essere parte del Parco nazionale della Majella.
Geografia
L'abitato di Pennapiedimonte sorge alle pendici del versante orientale della Maiella. Il suo territorio si estende per 47,2 km², da un'altitudine minima di 255 m s.l.m., presso contrada Laio, a una massima di 2.676 sul Monte Focalone, con un dislivello di 2.400 metri. Il centro cittadino si trova a una quota di 669 m s.l.m., adagiato su un ripido costone che scende a picco sulla valle del fiume Avello. Le abitazioni, in parte scavate nella roccia, sono realizzate in pietra locale e sono collegate tramite gradinate o strette vie, spesso percorribili solo a piedi.
Storia
Il paese fu abitato sin dal V-IV secolo a.C. come dimostra il ritrovamento di alcune tombe in località contrada Fontana. Nel III secolo a.C. il paese fu assoggettato ai romani che vi costruirono la torre romana. Successivamente, nel 101 d.C. il paese fu chiamato da Silio Italico, nel suo 8° libro delle guerre puniche, "Pinna" ed "Avella". Difatti, l'antica Pinna fu appollaiato all'inizio delle gole dell'Avella e comprendeva i borghi di "Famocchiano" (da "Fanulum Jani", cioè il tempietto di Giano), contrada sita sulla strada per Guardiagrele ed Ugno (da omnium = contrada di tutti) contrada sita sulla strada per Palombaro. La parte bassa del paese viene chiamata "Castello" anche se, effettivamente, non ve n'è mai stato costruito uno perché il paese fu considerato "Castellum natura munitum" fino al Medioevo quando molte borgate del paese scomparvero eccetto Penna (l'odierna Pennapiedimonte) per via di molte frane, serroni e calanchi, così centri come Famocchiano, Ugno, Civitas Pinnae e Borgo Lucina man mano si spopolarono. Qualche tempo dopo nel 1400-1500 la gente del luogo incominciò a creare nuove borgate e nuovi casolari con chiesette, cappelline ed altari, delle quali, qualcuna sorse sui ruderi di alcuni templi pagani, altre furono fondate sulla nuda terra. Ma, dopo qualche secolo, anche queste borgate furono abbandonate e si disgregarono, solo il centro di Pennapiedimonte rimase in piedi.
Simboli
Come recitato dall'articolo 8 comma 4 dello statuto comunale, lo stemma di Pennapiedimonte è sormontato da una corona ducale e cinto da due fasci di alloro intrecciati alla base, attraversato obliquamente da una striscia azzurra che lo divide in due parti: in basso sono rappresentati tre monti e in alto delle spighe di grano.
Nel gonfalone lo stemma si trova al centro di un drappo azzurro.
Luoghi d'interesse
La chiesa dei Santi Silvestro e Rocco. Edificata agli inizi del XVIII secolo in stile barocco, presenta una facciata bianca affiancata da un campanile. All'interno, in una nicchia dell'abside, è custodita una statuetta della Vergine Maria, proveniente dall'abbazia medievale di Santa Maria dell'Avella, ormai ridotta allo stato di rudere. Vi sono inoltre un Crocifisso su tavola del XV secolo e una pala d'altare dei Cinquecento, oltre ad alcune tele settecentesche. Conserva anche alcuni lavori in pietra realizzati da scultori locali, quali il fonte battesimale di Guglielmo Giuliante, l'altare e il leggio di Pierino De Virgiliis.
Il "Cimirocco", (termine locale che significa "ai piedi del monte" dato che è sito ai piedi della Maiella. Trattasi di uno sperone roccioso o "Pinna" che si trova in località Balzolo a 705 m. s. l. m. che sembra una donna seduta con la testa abbassata con qualcosa sulle braccia. Qualcuno vuole identificare tale donna con la dea Maja che passando in zona perse il figlio Mercurio.
Il Vallone di Penna o il Vallone delle tre Grotte. Grande Valle ove, secondo la stessa leggenda, la dea Maja venne a seppellirvi il bambino perso.
La torre romana. Sita presso Piazza Garibaldi. La torre servì come piazzaforte e come ufficio di comando, magazzino ed osservatorio. Attualmente, al suo interno vi è il museo sulla necropoli italica.
La Fonte medievale monumentale sita in contrada Fontana. In passato le donne di Pennapiedimonte venivano a lavarvi e stendere il bucato. Fino al 1927-28 tale fontana era l'unico approvvigionamento idrico del paesello abruzzese. Consta di quattro cannelle e di un loggiato ad "L" con pilastri poggianti su archi a tutto sesto. L'ingresso del loggiato consta di timpano.
Durante dei lavori per la creazione di un circolo di tennis vennero trovate, nel 1982, delle tombe risalenti al V-IV secolo a.C. Le tombe sono realizzate con delle lastre di pietra rifinite. Le tombe hanno riportato alla luce dei corredi funebri sia maschili che femminili tra cui un cinturone di bronzo, una lancia ed altri oggetti di un capotribù. Questi oggetti ora si trovano al Museo Archeologico di Chieti ed al museo della necropoli italica di Pennapiedimonte. Innumerevoli altri oggetti, da scavi clandestini di contadini, sono andati irrimediabilmente persi.
Le case rupestri, monumento nazionale dal 1970
E, nei dintorni, la Riserva naturale statale Feudo Ugni
Persone legate a Pennapiedimonte
Fantino Cocco, giornalista e scrittore
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2013, i residenti stranieri a Pennapiedimonte sono 94, composti in larga parte da rumeni e sono così suddivisi:
Romania: 83
Ucraina: 6
Albania: 4
Marocco: 1
Per promuovere l'integrazione dei nuovi cittadini, l'amministrazione comunale del sindaco Vincenzo Carideo ha promosso, nel 2007, il Progetto di Integrazione per i cittadini dei nuovi Paesi dell'Unione Europea, con cui si è provveduto a finanziare il viaggio dei circa 45 rumeni giunti nel paese e nel quale si è trovato un lavoro a quasi tutti gli adulti nel settore dell'agricoltura e dell'edilizia, provocando il fenomeno noto con il nome "caporalato" di cui è ancora in corso una indagine da parte dell'Autorità Giudiziaria, oltre a fornire loro un contributo economico per ogni figlio nel periodo del primo anno di vita. Detto contributo però non è stato ancora pagato. Con il contributo della Comunità Montana della Maielletta sono stati istituiti corsi di lingua italiana, a cui partecipano anche stranieri provenienti dai paesi limitrofi (che non hanno potuto partecipare poiché non avevano mezzi di trasporto).
Amministrazione
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2014.
^ Pajese me, pennapiedimonte.info. URL consultato il 3 agosto 2010.
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 480.
^ Altitudini, pennapiedimonte.info. URL consultato il 3 agosto 2010.
^ Geografia Pennapiedimonte, pennapiedimonte.ch.it. URL consultato il 3 agosto 2010.
^ a b c d e Autori Vari, Cenni storici. URL consultato il 20 dicembre 2009.
^ a b Autori Vari, Pennapiedimonte/La storia-Le origini, Comune di Pennapiedimonte. URL consultato il 23 dicembre 2009.
^ Statuto del Comune di Pennapiedimonte. URL consultato il 05-08-2010.
^ Stemma di Pennapiedimonte. URL consultato il 05-08-2010.
^ Chiesa di San Silvestro e Rocco. URL consultato il 05-08-2010.
^ Vedi la foto sul sito di Pennapiedimonte.info
^ Vedi la foto sul sito di Pennapiedimonte.info
^ Autori Vari, Pennapiedimonte - La Fonte Medievale. URL consultato il 17/09/08.
^ Cenni dalle foto su Pennapiedimonte.info
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ Dati Istat al 31 dicembre 2008, ISTAT. URL consultato il 3 agosto 2010.
^ Progetto di integrazione, Il Tempo.it. URL consultato il 3 agosto 2010.
Voci correlate
Comunità Montana della Maielletta
Altri progetti
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