Cattedrale di San Giovanni Battista (Duomo di Monza)
Edificato tra il XIV e il XVII secolo, il San Giovanni monzese nacque come cappella palatina dei longobardi Teodolinda e Agilulfo. Il progetto politico di Teodolinda mira alla normalizzazione dei rapporti con la sede pontificia e alla conversione del popolo longobardo dall'eresia ariana al cattolicesimo. Alla sua morte, avvenuta nel 627, è sepolta all'interno della Basilica e il luogo della sepoltura, cos' come lo stesso sarcofago, è subito fatto segno di devozione. La riedificazione del Duomo nella forma in cui lo vediamo noi oggi risale al 1300 ed è opera di Matteo da Campione, che realizzò le due cappelle gemelle ai lati dell'abside maggiore. A metà del Cinquecento si avvia una profonda rielaborazione della zona absidale. Alla fine del secolo viene anche costruito, su progetto di Pellegrino Tibaldi, il nuovo campanile, a sinistra della facciata. Nel 1644 viene realizzata la volta della navata centrale e nel 1681 la cappella ottagona destinata a ospitare il Tesoro. Eccetto il ciclo della Cappella di Teodolinda, poco è sopravvissuto della decorazione precedente la stagione barocca, che ha profondamente inciso nella percezione dello spazio interno. La volta della navata maggiore è affrescata da Stefano Maria Legnani, detto il Legnanino, con quadrature del Castellino (1693); Pietro Gilardi affresca il tiburio; Giovan Angelo Borroni e Mattia Bortoloni dipingono le cappelle. L'episodio decorativo finale è di Carlo Innocenzo Carloni. Nel Duomo di Monza si conserva la celeberrima Corona Ferrea che, secondo la tradizione, contiene uno dei chiodi usati per la crocefissione di Cristo.