Destinazioni - Comune
Valle Castellana
Luogo:
Valle Castellana (Teramo)
Valle Castellana (i Piana in dialetto locale) è un comune italiano di 1.091 abitanti della provincia di Teramo in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana della Laga.
Posto su una lieve altura a 630 metri s.l.m. in provincia di Teramo, tra i Monti della Laga, a 18 chilometri da Ascoli Piceno, 40 da Teramo e circa 200 da Roma. Ricco di meraviglie paesaggistiche e luoghi incontaminati, nei quali ci si imbatte in svariate situazioni ambientali: castagneti secolari, praterie floreali, fiumi e ruscelli purissimi, il tutto contornato da borghi in pietra e vecchi mulini abbandonati. Il comune è ricompreso nella FURs di Ascoli Piceno.
Geografia fisica
La Vallata del Castellano va dalle quote medio basse (400 m s.l.m.) fino alle elevate cime che superano i 2400 metri sul livello del mare. La prevalenza di terreno marnoso-arenaceo, fa sì che l'acqua piovana, parzialmente assorbita, formi poi ruscelli e fiumi, molti dei quali danno vita a cascate d'acqua suggestive: la più famosa è quella della Morricana nei pressi della frazione Ceppo sul confine comunale. La diversità altimetrica, l'abbondanza di acqua e la varietà di microclimi presenti, hanno favorito la nascita e l'espansione di foreste e di fitti boschi. Si incontrano alberi di castagni, faggi, querce, olmi, frassini e tigli, ma il più raro è sicuramente l'abete bianco. Il clima montano con inverni nevosi ed estati miti favoriscono la nascita dei funghi porcini che insieme ai marroni sono riconosciuti in tutt'Italia per la loro bontà.
Storia
Il nome ufficiale di Valle Castellana risale al 1285 quando Ceresia, Sorbo, Stornazzano, Rosaio con pubblico atto, decisero, dinanzi la chiesa dell'Annunziata, di chiedere la cittadinanza ascolana dando il nome al paese. A quei tempi i paesi si chiamarono castelli dal latino claustrella (cioè paesi chiusi e difesi). Ora nella Valle Castellana non esistono più castelli integri ma solamente ruderi, il più importante è quello di Manfrino nei pressi di Macchia Da Sole che secondo un'antica leggenda il nome attuale del castello deriva dal re Manfredi di Svevia che dimorò in queste terre. L'unico castello perfettamente integro e addirittura abitato è quello situato a Vallinquina, che risale però all'epoca romantica, di proprietà della famiglia nobile dei Bonifaci.
La storia di Valle Castellana è ricca di avvenimenti: stanziamenti di monaci e costruzioni di monasteri, combattimenti tra briganti e gendarmi, ricerche di antichi tesori, guerre e saccheggi, ma la notizia più antica riguarda il tracciato che deviando dalla Salaria allo Scandarello, portava ad Amatrice e da qui salendo sul crinale appenninico sotto il Pizzo (dove sono tracce di attraversamenti) scendeva sul bosco Martese per passare a Morrice, a Macchia da borea, a Beretra.
Gli antichi storici dicono che il paese limitrofo di Pietralta, sarebbe stato fondato dagli ascolani in fuga dinanzi alle schiere longobarde del duca Faroaldo. A Santa Maria de monte Nigro dove visse san Cerbone, a quota 1300 circa, c'era ancora un priore nel 1433 residuo di una comunità benedettina.
Nel rinascimento la zona diventa popolosa e diventa una comunità di seconda classe, dopo essere stata alle dipendenze feudali dei Guiderocchi. Il brigantaggio ha ricoperto un ruolo assai rilevante nella storia di Valle Castellana, a partire dall'epoca rinascimentale fin verso il 1861. Questa piaga era favorita dal fatto che Valle Castellana era l'ultimo paese del regno borbonico posto proprio al confine con lo Stato Pontificio.
Nel 1853 Valle Castellana acquista dai limitrofi comuni dello Stato della Chiesa i villaggi di: Vignatico, Collegrato e Valloni posti alle pendici della Montagna dei Fiori nonché una striscia di terra che va da Colle San Marco verso il Monte Piselli; inoltre acquista i paesi di Pietralta, Morrice e Casanova, facendo così giungere in questa zona il confine del Regno delle Due Sicilie fino al torrente Castellano; esso diventa confine di stato anche nella zona adiacente al capoluogo, in quanto Valle Castellana perde le frazioni di Forcella, Vosci e Casa Bianchini.
Autorevolissimi studiosi (il figlio di Dante, Pietro, e il Buti) accreditano l'ipotesi che esso corrisponda al fiume Verde di cui parla Manfredi nel Purgatorio e lungo il cui letto egli dice di essere stato sepolto:
In effetti, il bacino del Castellano trovasi sull'antico confine del Regno di Napoli con lo Stato della Chiesa, delineato dal crinale della vicina Montagna dei Fiori, direttrice che ancora oggi delimita a N-E il territorio comunale di Valle Castellana.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Persone legate a Valle Castellana
Don Felice Lattanzi
Parroco di Valle Castellana dagli anni '20 agli anni '50. Fondatore del "Giornalino di Valle Castellana" nel 1921, tornato in stampa nel 2010 attraverso la collaborazione dell'amministrazione comunale con Domenico Marinelli. Fu un personaggio importantissimo in quanto è riuscito a reperire notizie preziosissime per ricostruire la storia del posto. Scomparso il 14 febbraio 1957 all'età di 79 anni. Fu una perdita grave per la comunità di Piano Annunziata.
Pacifico Cicconi
Pacifico Cicconi era un contadino; il suo lavoro era l'unico sostegno per la sua numerosa famiglia con moglie, sorella e 9 figli, tutti a suo carico tranne la prima figlia sposata. Nell'autunno del 1943 diede rifugio a 3 soldati inglesi in fuga nella Macchia, ospitandoli e nascondendoli nella propria abitazione, situata tra i boschi, nella piccola frazione "Colle Rustico". Malgrado l'origine contadina, amava leggere, e soprattutto, reduce da 2 viaggi in America al fine di procurarsi denaro per costruire la sua casa a Valle Castellana, aveva acquisito una buona conoscenza della lingua inglese; pertanto i 3 soldati, oltre ad avere ospitalità, trovarono in Pacifico anche il conforto della comunicazione. Del fatto era a conoscenza tutto il piccolo paese, ma Pacifico si accollò l'onere di rifugiare i 3 soldati fino a guerra conclusa, confidando anche nella buona fede dei suoi paesani. I fascisti del paese tuttavia tradirono la sua fiducia, comunicando alle truppe naziste di Teramo, già alla ricerca degli evasi, dove erano nascosti i 3 soldati inglesi. All'alba del 5 novembre 1943, le truppe tedesche guidate dai gerarchi fascisti del paese si recarono presso la sua abitazione; testimonianze parlano di un gruppo superiore alle 10 unità, una vera e propria spedizione. Pacifico fece subito fuggire dalle finestre i 2 figli appena maggiorenni. Alcuni tedeschi che pattugliavano fuori la casa non esitarono a sparare, ma grazie all'estrema conoscenza dei boschi e alla velocità della loro fuga, i due ragazzi riuscirono a evitare le pallottole. Pacifico eroicamente restò con la moglie, la sorella e figli minorenni. Vista l'evidente inferiorità numerica rispetto ai nazi-fascisti, salì all'ultimo piano della casa armato solo di un'ascia, e pensò di uccidere, a mano a mano, chi avrebbe tentato di prenderlo. All'ultimo piano vi si accedeva con una scala che finisce in una botola. Un maresciallo tedesco, armato di rivoltella, fu travolto da un colpo d'ascia sulla fronte. Gli altri tedeschi, vista tanta determinazione, decisero di lanciare un ordigno al piano superiore. Pacifico, stordito dall'esplosione, era ormai incapace di difendersi con l'ascia, e per i tedeschi fu facile finirlo con due colpi di arma da fuoco. Tutti gli altri furono condotti fuori dall'abitazione e messi in fila sotto i mitra, mentre altri nazi-fascisti rastrellarono la casa di quei pochi valori che la famiglia aveva. Prima di andare via, quale atto di sfregio essendo ormai vicino l'inverno, spararono ai vetri delle finestre. I 3 soldati inglesi furono portati via e imprigionati a Teramo, e di loro non si seppe più nulla. A guerra terminata l'Ambasciata Inglese inviò un documento di riconoscimento, da parte del maresciallo Alexander comandante supremo delle forze alleate nel Mediterraneo, in cui il Regno Unito di Gran Bretagna esprimeva rincrescimento alla moglie del Cicconi per quanto accaduto e i più sentiti ringraziamenti.
Don Angelo Bellini
Parroco di Valle Castellana fino agli anni '80. Di lui si racconta che fosse una persona assai generosa in quanto aiutava chiunque avesse bisogno. Ebbe il grande merito di portare il cinema a Valle Castellana che per decenni ha potuto ammirare pellicole cinematografiche nella casa parrocchiale. Particolarmente amato dai bambini. Morì per malattia.
Amministrazione
Sport
Il 25 maggio 2002 la 13ª tappa del Giro d'Italia 2002 si è conclusa in località San Giacomo, sulle pendici della Montagna dei Fiori, con la vittoria del messicano Julio Alberto Pérez Cuapio.
Galleria immagini
Note
^ tuttitalia.it
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ http://78.152.110.212/wikiliva/index.php?title=Dialette_asculà
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990, p. 683.
^ Dato Istat all'1/1/2009.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Voci correlate
Carlo Crivelli
Primo trittico di Valle Castellana
Secondo trittico di Valle Castellana
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