Amatrice: cosa vedere dopo il terremoto
Se un luogo è colpito da un evento tragico ha bisogno di vicinanza e turismo responsabile per rifiorire. Amatrice: cosa vedere dopo il terremoto e come far rivivere le tradizioni locali, prima tra tutte quella gastronomica, con un bel piatto di pasta all'Amatriciana!
Sede di un importante polo agroalimentare e del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Amatrice fa parte della comunità montana del Velino e dal 2015 del club de "I Borghi più Belli d'Italia". Situata in un'area altamente sismica, è stata più volte devastata dai terremoti, l'ultimo dei quali, nel 2016, ne ha completamente distrutto la parte antica. Scopriamo insieme cosa vedere ad Amatrice dopo il terremoto.
Amatrice dopo il terremoto
Amatrice, edificata sullo sperone roccioso alla confluenza tra il fiume Tronto e il Castellano, conserva l’impianto urbanistico originario, precedente l’epoca rinascimentale, con una pianta che si snoda su 7 strade parallele (caratteristica medievale) orientate est-ovest, e la via principale, Corso Umberto I, che le intersecate a croce.
Lungo il reticolo delle vie si affacciano i palazzi edificati tra il XVI e XVIII secolo, oggi in gran parte distrutti dal sisma del 2016.
A seguito del terremoto e per velocizzare le attività di messa in sicurezza e ristrutturazione degli edifici storici, il Comune di Amatrice ha indetto l'iniziativa “Adotta un'opera": crowdfunding rivolto a chi desidera fare una donazione spontanea o sostenere un progetto specifico tra quelli proposti e visionabili tramite apposite schede descrittive (info e riferimenti bancari sul sito del Comune).
Amatrice, cosa vedere dopo il terremoto nell'ambito del suo ricco patrimonio naturalistico e tradizionale:
Immersa nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dichiarato “Monumento Europeo alla Biodiversità”, Amatrice offre ai chi la visita tanti percorsi naturalistici ed esperienze da vivere a contatto con la natura.
Il territorio di Amatrice presenta una particolarità: comprende la montagna più elevata dell’Appennino che racchiude l’unico ghiacciaio dell’Europa meridionale, tra il Gran Sasso e i Monti Gemelli.
Il Parco ospita numerose specie faunistiche e floristiche tra le più rappresentative dell’Appennino, quali il lupo, il Camoscio d’Abruzzo, l’orso, l’aquila reale e il Biancone.
Amatrice: Gricia o Amatriciana?
Visitare Amatrice significa assaggiare la specialità culinaria che l'ha resa celebre in tutto il mondo: la pasta all'Amatriciana!
Tuttavia, molti si pongono un quesito non irrilevante: ad Amatrice, Gricia o Amatriciana? Sgombriamo il campo da equivoci!
La Gricia altro non è che la diretta antenata dell'Amatriciana: il nome deriverebbe da "griscio", ovvero dall'antico appellativo col quale a Roma si indicava il venditore di pane e generi alimentari, a sua volta storpiatura che stava a significare la provenienza da Amatrice. La Gricia era ed è ancora conosciuta come l'Amatriciana senza il pomodoro.
L'invenzione della salsa di pomodoro, e quindi la sua introduzione successiva che diede il nome alla variante Amatriciana, risale alla fine del XVIII secolo. Nell'Ottocento e sino all'inizio del Novecento la popolarità della pasta all'Amatriciana crebbe notevolmente e il piatto si diffuse presto in tutto il Lazio.
Gli ingredienti utilizzati per preparare l'Amatricina rientrano tra i prodotti tipici più rilevanti del territorio: su tutti, il guanciale e il prosciutto. Naturalmente le produzioni tipiche comprendono anche altri insaccati, che è possibile assaggiare durante un weekend ad Amatrice girando per le piccole aziende agroalimentari del distretto, dove è possibile gustare gli antichi sapori della produzione contadina e le eccellenze da non perdere.
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