Destinazioni - Comune

Serra Riccò

Luogo: Serra Riccò (Genova)

Serra Riccò (a Særa in ligure) è un comune sparso italiano di 7.946 abitanti della provincia di Genova in Liguria. È il decimo comune della provincia per numero di abitanti. La sede comunale è situata presso la frazione di Pedemonte. Geografia fisica Il comune, situato nell'alta val Polcevera, dista 17 km dal centro di Genova. Il territorio, in gran parte collinare, ha la sua cima centrale nel monte Pizzo (620 m s.l.m.), che sovrasta Pedemonte ed Orero. Altre cime importanti sono il monte Carmo (660 m s.l.m.) ed il monte Capanna (635 m s.l.m.). Le altezze maggiori si trovano però al confine con il comune di Montoggio, dove nel gruppo del monte Sella di Sant'Olcese (811 m s.l.m.), si raggiungono all'incirca i 700-750 metri di altezza. Il corso d'acqua principale è il torrente Secca, lungo il quale, dopo la costruzione della strada di fondovalle, alla fine del XIX secolo si sono sviluppate le frazioni più popolose (Pedemonte, Castagna e Mainetto). Il Secca ha una portata molto irregolare come la maggior parte dei torrenti liguri, ed è asciutto per buona parte dell'anno. È uno degli affluenti principali del torrente Polcevera. Altro torrente degno di nota è il Pernecco, che confluisce nel Secca a Pedemonte, in prossimità del santuario di San Rocco. L'attuale territorio comunale è costituito dalle otto frazioni di Castagna, Mainetto, Orero, Pedemonte (sede comunale), Prelo, San Cipriano, Serra, Valleregia per un totale di 26,2 km2. Confina a nord con i comuni di Mignanego, Savignone e Casella, a sud con Genova e Sant'Olcese, ad ovest con Mignanego e Genova e ad est con Savignone, Casella e Montoggio. Storia Il territorio dell'attuale comune di Serra Riccò ha seguito le vicende storiche che hanno coinvolto tutta la val Polcevera. La zona fu abitata fin dall'antichità, come testimoniato da ritrovamenti archeologici sulla collina di San Cipriano risalenti all'età del ferro, che in Liguria si protrasse fino alla conquista romana (II secolo a.C.). Le frazioni collinari che oggi formano il comune, allineate lungo le antiche strade che collegavano la costa ligure con l'entroterra e le regioni padane, esistevano già in epoca romana. Sulla dorsale che divide il corso principale del Polcevera dalla valle del Secca, percorso dalla Via Postumia e dalla diramazione che portava in valle Scrivia attraverso il passo del Pertuso (nei pressi dell'attuale santuario della Vittoria a Mignanego) si trovavano i centri di San Cipriano (del quale non è noto il nome in epoca pre-cristiana) e Serra. Questi due centri nel medioevo divennero pievi, con giurisdizione sulle altre parrocchie dei dintorni e in epoca napoleonica diedero vita a due distinti comuni. Un'altra strada, frequentata soprattutto in epoca medievale, era la cosiddetta "Via del sale", portava da Genova in valle Scrivia attraverso il passo della Crocetta d'Orero (il più basso – 465 m slm – di tutti i valichi appenninici). Questa via, il cui percorso coincideva in gran parte con quello della ferrovia Genova Casella, era già conosciuta e percorsa in epoca romana: proprio durante i lavori di costruzione della ferrovia presso il borgo di Niusci, al confine con il comune di Sant'Olcese, nel 1923 furono rinvenute numerose monete d'argento (oltre 400), coniate da zecche liguri tra il IV ed il I secolo a.C. in parte andate successivamente disperse ed in parte esposte nel museo archeologico regionale della Valle d'Aosta. Il ritrovamento è particolarmente importante perché testimonianza di una fiorente attività di conio nella Liguria pre-romana. Intorno al X secolo nella zona si stabilirono diverse famiglie nobili genovesi che innalzarono torri e castelli a Pedemonte, Serra e San Cipriano (dei quali nulla è rimasto). A Castrofino, nei pressi di San Cipriano nel 1080 (o nel 1081) nacque il Caffaro, figlio del signore del paese Rustico da Caschifellone, che sarebbe diventato un importante uomo politico, ambasciatore e ammiraglio della Repubblica di Genova, ricordato soprattutto per i suoi celebri Annali. A Pedemonte nel 1506, fu casualmente rinvenuta da un contadino del luogo, Agostino Pedemonte, la celebre Tavola Bronzea, risalente al 117 a.C., che reca incisa un'iscrizione latina relativa ad una sentenza del Senato romano in merito ad una controversia fra le tribù Liguri dei Veturii e dei Genuates. Le varie frazioni subirono nefaste conseguenze nel XIV secolo in occasione delle lotte fra guelfi e ghibellini, nel 1507 quando le truppe del re di Francia Luigi XII scesero in Valpolcevera per riconquistare Genova (da dove i francesi erano stati cacciati due anni prima) e negli anni 1746-1747 con l'occupazione austriaca (guerra di successione austriaca). Nel 1797 con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre nel Dipartimento della Polcevera, con capoluogo Rivarolo, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, il territorio odierno di Serra Riccò venne diviso nei due capoluoghi del VI cantone (San Cipriano) e X cantone (Serra) della Giurisdizione del Polcevera. Dal 1803 divenne centro principale del II cantone della Polcevera nella Giurisdizione del Centro. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Genova. Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel XIV mandamento di Pontedecimo del Circondario di Genova della provincia di Genova. Nel 1863 assunse l'odierna denominazione di Serra Riccò; nel 1868 aggrega la frazione di San Cipriano dopo il suo distaccamento dal territorio di Pontedecimo e subisce l'ultimo cambiamento dei confini territoriali nel 1877 con l'aggregazione, da Sant'Olcese, della frazione di Orero. Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Alta Val Polcevera e con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008, in vigore dal 1º gennaio 2009, ha fatto parte della Comunità montana Valli Genovesi Scrivia e Polcevera, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010 e in vigore dal 1º maggio 2011. Simboli Lo stemma è stato concesso con il decreto del Presidente della Repubblica datato al 28 settembre del 1966. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose Santuario di San Rocco nella frazione capoluogo di Pedemonte, alla confluenza tra il rio Pernecco e il torrente Secca, risalente al XVI secolo. In occasione della festa al santo si svolge una processione con la partecipazione di molte confraternite con i loro "Cristi". Chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata nella frazione capoluogo di Pedemonte. Citata per la prima volta in un documento del 1251, fu rifatta integralmente a partire dal 1660 e, dopo i danneggiamenti per la guerra di successione austriaca, i lavori di ricostruzione si protrassero fino al 1771. Vi sono conservate tele attribuite a Giovanni Carlone, Domenico Fiasella e Gian Battista Merano. Il campanile è uno dei più antichi della valle e già nel 1862 aveva quattro campane. Cappella di San Michele di Castrofino nel vicino borgo di Favareto, del VI secolo. La prima memoria di questo edificio religioso, uno dei più antichi della Liguria, probabilmente costruito dai primi convertiti al Cristianesimo, risalirebbe al 506, data desunta dalla lapide sepolcrale ivi rinvenuta. Già autonoma chiesa parrocchiale, dal XIV secolo è segnalata come dipendenza della parrocchia di San Cipriano. Sui resti della primitiva cappella, nel 1861, per volere dell'allora arciprete di San Cipriano, fu edificata l'odierna cappella, restaurata nel 2007. Chiesa parrocchiale di Nostra Signora della Mercede nella frazione di Mainetto. Nella zona della frazione di Mainetto, la cui espansione edilizia è piuttosto recente, esisteva, tra le diverse residenze estive di ricche famiglie genovesi, anche una residenza di villeggiatura per l'alto clero ligure (Villa Chiappara) con una cappella privata ma aperta ai fedeli, intitolata alla Mater Misericordiæ; non esisteva una vera e propria chiesa: la frazione ricadeva nella giurisdizione della parrocchia di San Cipriano. Negli anni trenta del XX secolo fu costruita l'attuale chiesa, inaugurata il 16 giugno 1940 col titolo di Rettoria di Nostra Signora della Mercede ed eretta in parrocchia autonoma con decreto dell'arcivescovo Giuseppe Siri del 23 aprile 1948. La festa patronale si celebra la prima domenica di agosto. Chiesa parrocchiale di San Lorenzo martire nella frazione di Orero. Chiesa parrocchiale dei Santi Cornelio e Cipriano nella frazione di San Cipriano. Risalente secondo la tradizione al IX secolo, conserva i segni dei numerosi restauri ed ampliamenti subiti nel tempo (i lavori più importanti furono eseguiti nel XVII secolo) con affreschi, stucchi e marmi di pregio, oltre all'artistico organo e alle statuine del presepe attribuite alla scuola del Maragliano. Tra le opere sono conservate un polittico sull'altare - eseguito alla metà del Cinquecento ad opera di Giovanni Cambiaso e del più celebre figlio Luca - ed è composto da varie tavole, raffigura episodi della vita dei Santi Cornelio papa e Cipriano vescovo. Oratorio della Confraternita della Santa Croce nella frazione di San Cipriano, accanto alla chiesa parrocchiale dei Santi Cornelio e Cipriano. Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta nella frazione di Serra. Citata come pieve nel "Registro Arcivescovile delle decime" del 1143, aveva giurisdizione su numerose parrocchie comprese negli attuali comuni di Serra Riccò e Mignanego. Solo nel 1885 fu decisa la costruzione di una nuova chiesa, ultimata nel 1888 e benedetta dall'arcivescovo di Genova Salvatore Magnasco nello stesso anno. Chiesa parrocchiale della Natività di Maria Santissima nella frazione di Valleregia. Citata in un documento del 12 dicembre 1191, insieme alla chiesetta di San Martino di Magnerri, entrambe le chiese sarebbero state fondate da San Claro. La chiesa fu ricostruita nel XVII secolo con struttura a tre navate con cinque altari, in uno dei quali, in un'urna marmorea risalente al 1543, sono conservate le reliquie di San Claro. È sede di arcipretura dal 4 maggio 1944. Chiesetta di San Martino nel borgo di Magnerri nella frazione di Valleregia. È considerata una delle più antiche chiese della Liguria; fu la prima ad essere fondata da San Claro quando si stabilì in questo luogo, all'inizio del V secolo. Parrocchia indipendente fino al 1387, verrà sottoposta alla parrocchia di Valleregia probabilmente dopo il saccheggio francese del 1507. Architetture civili Castello di San Cipriano nella frazione di San Cipriano. Il castello, in stile neogotico, fu fatto costruire agli inizi del XX secolo dall'onorevole Emilio Parodi sul sito di un'altra delle antiche torri di avvistamento poste a difesa della val Polcevera. Si trova su un'altura che domina le due vallate (Secca e Polcevera), dal santuario della Vittoria fino al mare. Costruito ad imitazione degli antichi castelli, è costituito da un corpo centrale in mattoni con un'alta torre e da una torretta in pietra dalla parte opposta. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2011 i cittadini stranieri residenti a Serra Riccò sono 191, pari al 2,40% della popolazione comunale. Geografia antropica Frazioni e località Provenendo da Genova-Bolzaneto sul fondovalle del torrente Secca si incontrano in successione le frazioni di Mainetto, Castagna e Pedemonte, quest'ultima sede comunale. Sulle colline circostanti si trovano i due ex capoluoghi comunali Serra e San Cipriano, che anticamente erano comuni distinti ed inoltre Valleregia e Orero; quest'ultima località, in precedenza frazione di Sant'Olcese, fu aggregata al comune di Serra Riccò nel 1877. Il comune comprende anche, sul versante opposto della collina di San Cipriano, la frazione di Prelo, sulla sinistra del torrente Riccò (che per un tratto segna il confine con i comuni di Genova e Mignanego). San Cipriano San Cipriano (San Çepriàn in ligure, pronuncia San Sepriàn) è situato sul crinale che divide la valle principale del Polcevera da quella del suo principale affluente, il torrente Secca. Comune autonomo fino al 1868, fu accorpato al comune di Serra per costituire il nuovo comune di Serra Riccò. Come già ricordato San Cipriano diede i natali al famoso annalista Caffaro. Edifici notevoli della frazione sono la chiesa parrocchiale intitolata ai santi Cornelio e Cipriano, la cappella di San Michele di Castrofino e il castello Parodi. Serra Serra (Særa in ligure) è la frazione che dà il nome al comune, situata sulla strada che da San Cipriano porta al santuario della Vittoria. La locale chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta ebbe per lungo tempo la giurisdizione ecclesiastica sulle altre parrocchie delle diverse frazioni nelle valli del Secca e del Riccò e in epoca napoleonica divenne sede comunale. La casa comunale fu ospitata in un primo tempo in un edificio, ancora esistente, nei pressi della chiesa, ma già nella prima metà dell'Ottocento fu trasferita a Pedemonte. Fanno parte di Serra numerose case sparse sul versante sinistro del Riccò, che di fatto gravitano sul contiguo comune di Mignanego; proprio sulla riva del torrente, adiacente alla frazione Barriera del comune di Mignanego, ma nel territorio comunale di Serra Riccò, si trova la stazione ferroviaria di Piano Orizzontale dei Giovi, sulla linea Genova-Torino, utilizzata prevalentemente dagli abitanti di Mignanego, adiacente alla quale c'è la sede dei Carabinieri di Mignanego. Pedemonte Pedemonte ( Pedemonte in ligure, pronuncia Pedemunte), frazione capoluogo del comune, di origini romane o medievali, anticamente chiamata Isosecco, è posta sulla riva destra del Secca, su un'antica strada che collegava il passo di Crocetta d'Orero col fondovalle. Intorno all'anno Mille a Pedemonte si trovava un castello dei visconti Carmandino, oggi raffigurato nello stemma comunale ma del quale non rimangono tracce. Il nucleo più antico del paese è formato da case raccolte attorno alla chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata, su una collina che sovrasta il torrente, e da pochi casolari sparsi nei dintorni. L'espansione edilizia del XX secolo, favorita dalla costruzione della strada di fondovalle, ha invece occupato tutto il versante della collina e le aree ai suoi piedi, fino alla riva del Secca. Sulla riva opposta del torrente, alla confluenza del rio Pernecco, nel XVI secolo venne eretta una chiesa in onore di San Rocco di Montpellier (oggi santuario) come ringraziamento per avere protetto la popolazione dalla terribile epidemia di peste nera del XIV secolo. Nel greto alla confluenza del rio Pernecco nel torrente Secca, vicino al luogo dove ora si trova il santuario, nel 1506 il contadino Agostino Pedemonte ritrovò la tavola bronzea di Polcevera, documento datato al 117 a.C., riportante la sentenza dei fratelli Minucii (Sententia Minuciorum) mandati dal Senato di Roma per risolvere un contenzioso di confine fra le tribù liguri dei Genuates e dei Veiturii Langenses. Una copia dell'iscrizione è conservata nel palazzo comunale, edificio di epoca fascista recentemente restaurato ed arricchito con opere del pittore Gian Marco Crovetto. Fra le altre sue opere, un mosaico raffigurante la fenice, emblema della civiltà che risorge dalle ceneri della guerra. Dello stesso artista anche l'affresco che occupa tutta la parete del palco sulla piazza delle feste (dedicata alla tavola bronzea di Polcevera) e raffigurante tutta la val Secca. Nella frazione è presente una sezione della Croce Rossa Italiana, una scuola elementare intitolata ad (Eugenio Montale) e la scuola media inferiore del comune, intitolata a (Giuseppe Ungaretti). Da Pedemonte risalendo il corso del rio Pernecco si arriva al borgo di Ciaè, ormai abbandonato da anni, dove in un'antica costruzione presso un ponte tardo medievale è stato realizzato un rifugio attrezzato con 14 posti letto. Ciaè è raggiungibile anche da Sant'Olcese attraverso un percorso naturalistico di particolare interesse per le specie animali e vegetali presenti. Proprio per la presenza di specie animali e vegetali minacciate e per la qualità degli ambienti tutta l'area del monte Pizzo, dei Fontanini, di Ciaè e del torrente Pernecco è stata dichiarata ora S.I.C., Sito di Interesse Comunitario dell'Unione Europea. Castagna La frazione di Castagna è situata nel fondovalle, poco prima di Pedemonte per chi proviene da Bolzaneto e deve il suo sviluppo all'apertura della strada di fondovalle. Castagna è legata ad una grande famiglia dell'aristocrazia genovese, i Negrotto Cambiaso che vi possedevano, sulla sinistra del Secca, una bellissima villa del XVII secolo, con una cappella gentilizia e l'annesso cimitero di famiglia. Nella villa, oggi in rovina, negli anni venti del Novecento visse lo scrittore italo-inglese Jack Donghi che vi ambientò il racconto (in lingua inglese) Uno più uno uguale uno. Oggi parte della costruzione è stata riutilizzata per la costruzione degli spogliatoi di un campo di calcio sul quale gioca la squadra locale A.S.D. Serra Riccò. Castagna è sede della P.A. Croce Bianca Valsecca, della locale stazione dei Carabinieri e di una scuola elementare intitolata ad Anna Frank. Mainetto Mainetto (Mainetto in ligure, pronuncia Mainettu), che prende il nome dalla famiglia omonima, è la prima frazione del comune che si incontra provenendo da Bolzaneto lungo la strada di fondovalle, la cui apertura ne ha determinato lo sviluppo, ed è oggi sede di numerose aziende logistiche, industriali e di servizi. Nel passato vi sorgevano numerose residenze di villeggiatura di famiglie patrizie genovesi. Villa Chiappara era la residenza estiva dell'alto clero genovese, e disponeva di una cappella privata, ma aperta ai fedeli, intitolata alla Mater Misericordiæ. Nel 1940 fu inaugurata una nuova chiesa, divenuta parrocchiale nel 1948, dedicata a Nostra Signora della Mercede. Valleregia Valleregia (Voiæ in ligure, pronuncia Vujé) è formata da numerose case sparse sulla collina che da Pedemonte sale verso la Costa di Orero. Dall'ampio piazzale della chiesa parrocchiale della Natività di Maria Santissima lo sguardo spazia lungo tutta la valle del Secca e la val Polcevera sino al mare. Non è nota la vera origine del toponimo Valleregia, che la tradizione popolare attribuisce al re longobardo Liutprando, il quale nel 725, sostando nel paese, avrebbe definito "regale" la bellezza della valle. Il paese era chiamato popolarmente, e spesso anche citato in testi antichi, con il nome di "Voirè", termine che richiama il toponimo ligure Voiæ, localmente usato ancora oggi. La prima indicazione storica del paese si trova nel già citato documento del 12 dicembre 1191, con riferimento alle due parrocchie all'epoca esistenti. Orero Orero (Öê in ligure) si trova nei pressi del più basso valico appenninico (465 m slm), e fino al 1877 faceva parte del comune di Sant'Olcese. Il valico della Crocetta d'Orero da tempi immemorabili è stato il crocevia di percorsi viari che dalla costa ligure portavano verso l'oltregiogo e la pianura Padana: a testimonianza di queste frequentazioni il ritrovamento nelle sue vicinanze del cosiddetto "tesoro di Niusci". Sopra la chiesa di San Lorenzo martire sorge un palazzo della nobile famiglia genovese Spinola. Prelo Prelo (Prelo in ligure, pronuncia Prelu) si trova sulla riva sinistra del Riccò, al confine con i comuni di Genova e Mignanego, di fronte alla frazione Vetrerie del comune di Mignanego. Proprio per questa posizione decentrata rispetto al resto del territorio comunale di Serra Riccò, tradizionalmente gravita verso Pontedecimo e Vetrerie. Questa situazione si è venuta a creare a causa di una divisione territoriale fatta sulle carte da chi non conosceva il territorio, occorre tuttavia osservare che all'epoca della costituzione del comune la zona era poco popolata, infatti la frazione si è sviluppata solo a partire dagli anni sessanta del Novecento con la costruzione del villaggio SIAC. Una storia curiosa relativa alla località, che in passato era chiamata Pruscèn in ligure, Prussiani in italiano, narra che un reparto dell'esercito prussiano si accampò nel greto del torrente Riccò, spesso in secca come la maggior parte dei torrenti liguri. Altrettanto caratteristiche però sono le alluvioni che possono essere provocate anche da poche ore di forte pioggia, e proprio una di queste trascinò a valle soldati, armi ed accampamento. Ed è proprio sulla riva destra del torrente Riccò (ma nel territorio del comune di Genova), che nel 1938 fu costruita una ferriera attiva ancora oggi dove vengono laminate lamiere di grande spessore. Inizialmente vi si producevano tondini per il calcestruzzo, durante la seconda guerra mondiale fu più volte bombardata ma mai distrutta, nei primi anni cinquanta divenne un ramo della nuova Italsider di Cornigliano fino al 1963 quando la proprietà fu ceduta a privati, acquisendo l'attuale nome di F.I.L. (Fabbrica Italiana Lamiere). Cultura Media A Serra Riccò fu fondata nel 1977 TN4, l'emittente televisiva Telenord, oggi con sede a Genova. Cucina La frazione di Orero del comune di Serra Riccò, assieme a Sant'Olcese, è nota per la produzione del tipico salame macinato a grana grossa e a limitata stagionatura, inserito nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani. Eventi La festa più importante è quella in onore di san Rocco, patrono del comune, che si tiene il 16 agosto a Pedemonte. Secondo la tradizione lo stesso San Rocco transitò proprio da Pedemonte, dove ora sorge il santuario a lui dedicato, fulcro della festa religiosa, che culmina con una processione alla quale partecipano diverse Confraternite con i propri Cristi provenienti da diversi paesi della provincia. Alla sera si tiene un grande spettacolo pirotecnico che richiama a Pedemonte migliaia di persone da Genova e dai dintorni. A San Cipriano la seconda domenica di settembre si tiene la festa patronale in onore di san Cipriano. In concomitanza con la festività religiosa, fin dagli inizi del Novecento si svolge la Festa dei Genovesi, evento a suo tempo organizzato per salutare le molte famiglie genovesi che, terminato il periodo di villeggiatura, facevano ritorno in città. Sempre a San Cipriano la prima domenica di luglio si svolge la festa in onore di san Vincenzo Ferrer con la tradizionale processione con i Cristi dell'oratorio della Santa Croce. Altre feste importanti sono quelle delle parrocchiali di Serra, Valleregia e Orero; della Pubblica Assistenza a Castagna e della Croce Rossa di Pedemonte. Persone legate a Serra Riccò Caffaro di Rustico da Caschifellone (1080-1164), crociato e diplomatico, noto soprattutto per i suoi Annali, nacque nell'odierno abitato di San Cipriano. Economia Attualmente l'economia di Serra Riccò è basata sulle attività industriali e artigianali, sul terziario in genere, specie servizi logistici e commerciali, diffusi nelle frazioni di fondovalle. L'attività agricola, fiorente un tempo sull'intero territorio, si è progressivamente ridotta fino a quasi esaurirsi per effetto del marcato declino della civiltà contadina. Oggi buona parte della popolazione lavora in aziende di Genova e della val Polcevera, mentre dell'antica economia agricola restano intorno alle case piccoli orti e frutteti, coltivati dai residenti soprattutto ad uso personale. Infrastrutture e trasporti Strade Il comune è attraversato dalla strada provinciale 3 "di Crocetta d'Orero", che da Morigallo porta a Casella attraverso il passo della Crocetta d'Orero. Lungo questa strada si trovano le frazioni più popolose del comune (Mainetto, Castagna e Pedemonte), oltre a Orero. La strada fu costruita negli anni novanta dell'Ottocento, dopo l'unificazione dei comuni di Serra e San Cipriano, e diede un impulso determinante allo sviluppo dei paesi di fondovalle; il tratto montano, da Pedemonte alla Crocetta d'Orero fu aperto invece negli anni venti del Novecento. Serra e San Cipriano sono raggiungibili con la strada provinciale 70 "di Campora", che inizia anch'essa da Morigallo, e ricalcando il percorso dell'antica mulattiera che percorreva il crinale tra le valli del Secca e del Riccò-Polcevera raggiunge la località Campora (nei pressi di Serra), da dove scende a Pedemonte. Una rete capillare di strade comunali raggiunge Valleregia, Costa d'Orero e tutte le altre piccole frazioni sparse nel territorio comunale. Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada (anche se la valle è attraversata per tutta la sua lunghezza dall'autostrada A7 (Genova-Milano); il casello più vicino è quello di Genova Bolzaneto sulla stessa autostrada. Ferrovie La stazione ferroviaria della rete nazionale più vicina è quella di stazione di Genova Bolzaneto sulla linea Torino-Genova, ed è la più utilizzata dagli abitanti di Serra Riccò. Sulla stessa linea si trova anche la stazione di Piano Orizzontale dei Giovi, in territorio comunale di Serra Riccò, ma che essendo di fatto ubicata presso la frazione Barriera del comune di Mignanego, è utilizzata soprattutto dagli abitanti di questo comune. Sul valico di Crocetta d'Orero c'è una fermata della ferrovia a scartamento ridotto Genova-Casella. Amministrazione Gemellaggi Serra Riccò è gemellata con: rione Villa del Parque, dal 2008 Questo gemellaggio trova le sue motivazioni storiche nel fatto che il quartiere di Villa del Parque fu fondato nel 1908 da Antonio Cambiasso, figlio di emigranti originari di Serra Riccò, il quale, avendo ereditato dei poderi dal padre, li divise in lotti sui quali fu edificato il nuovo quartiere. Nel centenario della fondazione le comunità di Serra Riccò e Villa del Parque hanno deciso il gemellaggio per celebrare l'anniversario dell'avvenimento. Sport Calcio A.S.D. Serra Riccò 1971 militante nel girone A ligure di Promozione. È nata nel 1971. Note ^ a b Dato Istat al 31/12/2011 ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002. ^ Fonte dallo Statuto Comunale ^ Regio decreto-legge 8 aprile 1863, n. 1234 ^ Regio decreto-legge 18 ottobre 1868, n. 5316 ^ Regio decreto-legge 24 agosto 1877, n. 4044 ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008 ^ Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010 ^ Fonte sulla soppressione delle comunità montane ^ a b c Fonte dal sito Araldica Civica.it. URL consultato il 6 novembre 2011. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ ISTAT, cittadini stranieri al 31 dicembre 2011. URL consultato l'8 gennaio 2014. ^ Presentazione della nuova riedizione del libro di Jack Donghi presso il comune di Serra Riccò ^ I pesanti crocifissi da processione che vari portatori (detti in ligure “cristezanti”) trasportano a turno tenendoli in equilibrio con un'apposita imbragatura di cuoio chiamata “crocco”. ^ Fonte dal sito Primocanale.it ^ Storia di Villa del Parque sul sito www.centenariovdparque.com.ar ^ Il cognome originario "Cambiaso", tipicamente ligure, divenne col tempo "Cambiasso" per assonanza fonetica con lo spagnolo. ^ Antonio Cambiasso ebbe molti figli, e molti dei suoi discendenti vivono ancora oggi a Villa del Parque; il più conosciuto è il calciatore Esteban Cambiasso, nato a Villa del Parque il 18 agosto 1980. ^ Approfondimenti sul sito del Serra Riccò Calcio Voci correlate Liguria Provincia di Genova Val Polcevera Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Serra Riccò Collegamenti esterni Serra Riccò in Open Directory Project, Netscape Communications. 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