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Santo Stefano Ticino

Luogo: Santo Stefano Ticino (Milano)
Santo Stefano Ticino (Sastèvan in dialetto milanese) è un comune italiano di 4.731 abitanti della provincia di Milano, in Lombardia. Storia Le origini del comune di Santo Stefano Ticino non sono chiare. Si pensa comunque che un primo nucleo di cascinali si sia sviluppato verso la fin del XII secolo intorno ad una cappella che sorgeva isolata nella campagna. Alla fine del XIII secolo. Goffredo da Bussero nominò anche la cappella di Santo Stefano Ticino fra le chiese che facevano parte della Pieve di Corbetta. Nel 1275 uno dei conti Borri, Guglielmo, ottenne gran parte delle terre di Corbetta e Santo Stefano per i servizi resi a Ottone e Matteo Visconti. In questo periodo Santo Stefano aveva già una sua fisionomia e una struttura prettamente difensiva come la maggior parte dei cascinali e dei borghi medioevali. Al XV secolo risale un documento scritto nel quale a Santo Stefano: si tratta di una lettera scritta da Franchino Caimi, precettore di Ludovico il Moro, al suo signore da Santo Stefano. Durante la dominazione spagnola il paese si sviluppò notevolmente e nuove costruzioni, per la maggior parte con funzione difensiva, sorsero intorno al nucleo più antico. Risale al 25 settembre 1610 un atto notarile che testimonia la volontà del Cardinale Borromeo di rendere Santo Stefano indipendente dalla parrocchia di Ossona. Nel 1650 Santo Stefano, fin allora un feudo di proprietà privata, comprò la propria indipendenza per 1.200 lire milanesi, ma circa venti anni dopo, nel 1672, dovette rinunciare alla propria libertà a causa degli ingenti debiti e tornò ad essere un feudo dei Borri. Nel borgo furono presenti alcune diramazioni della nobile famiglia milanese Aliprandi: il ramo che discende dal nobile Giulio Cesare Aliprandi, figlio di Gaspare, ammesso nel 1584, con prove di nobiltà, nel Collegio dei Nobili Giureconsulti di Milano, fratello di Luigi Aliprandi ricevuto nel 1587, con prove di nobiltà, nell'Ordine di Santo Stefano Papa e Martire, gli Aliprandi Visconti e gli Aliprandi Carena conti di Merone. Il predetto Luigi Aliprandi, all'inizio del Seicento, fece costruire una cappella gentilizia nella Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano e, nello stesso periodo, la sua famiglia costruì una villa (oggi distrutta) che è ancora riportata nel Catasto Teresiano conservato nell'Archivio di Stato di Milano. In età napoleonica il comune venne soppresso, annettendolo dapprima ad Ossona nel 1809, e poi a Corbetta nel 1811. Nel 1787 furono aperte due scuole per bambini dai sette ai dodici anni. All'inizio del XX secolo fu fondato il centro ricreativo "La Concordia" su iniziativa del parroco don Angelo Venegoni; dopo qualche anno furono costruiti la chiesa nuova e l'asilo. Nel 1930 iniziarono a funzionare anche le scuole elementari in via Garibaldi, costruite una decina di anni prima grazie al contributo della famiglia Citterio. Oggi l'edificio è la sede municipio. Le scuole medie furono realizzate negli anni Settanta in viale della Repubblica, dove furono poi costruite anche le nuove scuole elementari. Edifici notevoli Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano La chiesa di Santo Stefano è dedicata al patrono del paese, che da anche il nome al comune stesso. Sorta probabilmente sulle ceneri di un'antica cappella seicentesca dedicata a Sant'Anna forse fatta edificare dalla stessa famiglia Aliprandi, l'attuale chiesa venne costruita per la necessità di ampliare la precedente chiesa parrocchiale di piazza Castiglioni, visto il numero sempre crescente di fedeli abitanti nel comune. Il nuovo edificio venne progettato dall'architetto Villa e la costruzione iniziò nel 1902 sotto la direzione del capomastro Sartorio. L'edificio venne terminato nel 1907 e consacrato quello stesso anno dal Cardinal Andrea Carlo Ferrari, Arcivescovo di Milano. L'interno è contraddistinto da una ripresa dello stile neoclassico non del tutto puro, con una ripartizione degli spazi in tre navate a dieci colonne. La lunghezza totale della chiesa è di 45 metri, per una larghezza di 20. L'altare maggiore è di stile barocco e risale con tutta probabilità al XVIII secolo ed ha forma di un vaso per offerte, sormontato da un tempietto intarsiato in marmi pregiati in stile barocco. Questo altare proveniva dalla precedente chiesa parrocchiale che sorgeva nell'attuale piazza Castiglioni. Il campanile, posto sul lato destro della struttura, si erge nel cielo del borgo per 37 metri e venne costruito nel 1927, adornato poco dopo con un concerto di 5 campane. Lo stemma Lo stemma di questo comune si è voluto ispirare ad elementi di carattere territoriale e storico. Per quanto riguarda il primo dei due elementi, quello di carattere territoriale, esso si è concertato con l'inserimento, nella prima sezione dello stemma, della figura del campanile della sua antica chiesa parrocchiale, dedicata a Santo Stefano. Per quanto concerne invece l'elemento di carattere storico, gli amministratori del comune hanno voluto inserire, nella seconda sezione dello stemma, la figura araldica di un toro: la figura principale della famiglia Borri di Milano che a partire dal 1672 era divenuta titolare di questo antico feudo lombardo. Economia Santo Stefano Ticino è stata un centro prevalentemente agricolo fino alla seconda guerra mondiale. Molto diffusa, fino al XIX secolo, fu la coltivazione della vite, poi abbandonata; la coltivazione dei gelsi e del granoturco fu introdotta nel XV secolo. A partire dagli anni cinquanta del Novecento è aumentata l'occupazione nell'industria, soprattutto nelle grandi fabbiche milanesi, quali Breda, Falck e Pirelli. I principali centri occupazionali nel territorio comunale sono stati il Macello Ultrocchi, la fabbrica di materiali plastici Selap (entrambi oggi non più esistenti e le cui aree sono state riconvertite in quartieri residenziali) la Veglia Borletti, situata anche nel territorio del Comune di Corbetta, oggi ancora attiva come Magneti Marelli. La maggiore attività produttiva oggi presente nel Comune è il Salumificio Giuseppe Citterio, trasferitosi da Rho. La realtà economica del Comune è comunque caratterizzata dalla presenza di piccole e medie imprese e di attività artigianali che occupano oltre mille addetti. Santo Stefano Ticino è, di fatto, diventua parte dell'hinterland milanese e la sua popolazione, di conseguenza, risulta largamente occupata anche nel settore dei servizi presenti nella città metropolitana. Persone legate a Santo Stefano Ticino Squarcino Borri Bonacossa Borri Amministrazione La Legge 25 marzo 1993, n. 81 ha introdotto l'elezione diretta del sindaco e ridotto il mandato di sindaco e consiglio comunale a quattro anni. Dalla XI consiliatura quindi il sindaco viene eletto direttamente e non più dal consiglio e il mandato del sindaco e del consiglio coincidono sempre. Il mandato quadriennale fu applicato solo alla XI consiliatura (1995-1999). Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico sull'ordinamento deli enti locali) ha riportato a cinque anni la durata del mandato del sindaco e del consiglio comunale. Attività musicali Le principali associazioni cittadine che si occupano di musica sono la banda "Corpo Musicale Giuseppe Verdi" e il coro "Corale Stefanese". Evoluzione demografica Abitanti censiti Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ AA.VV. "Libro d'oro della nobiltà italiana" Roma Collegio Araldico 2010-2014 Edizione XXIV vol. XXIX pag. 41-42 e Andrea Borella "Annuario della Nobiltà Italiana" Edizione XXXI Teglio (SO) 2010 S.A.G.I. Casa Editrice vol. 3 pag. 268 ^ SANTO STEFANO. MAPPA. Foglio 5 ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ 1751, 1805, 1853: Archivio Parrocchiale di Santo Stefano Ticino Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Santo Stefano Ticino Collegamenti esterni Sito ufficiale Sito ufficiale del Corpo Musicale Giuseppe Verdi
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