Chiesa di Ognissanti
Tradizionalmente sovvenzionata dalla famiglia Vespucci, finì per dare il nome probabilmente alla futura città di Salvador e alla Bahia de Todos los Santos, in Brasile, quando vi passò Amerigo Vespucci nel 1502, giorno appunto di Ognissanti. La Chiesa, iniziata nel 1251, faceva parte del complesso conventuale degli Umiliati, un ordine giunto a Firenze da Alessandria nel 1239. Intorno al 1310 venne posta sull'altar maggiore la "Maestà" di Giotto, ora agli Uffizi. Nella Sagrestia sono conservate altre opere trecentesche, come una "Crocifissione" ad affresco di Taddeo Gaddi e la "Croce di Ognissanti" di Giotto (1315). Sempre al Trecento risale lo slanciato campanile. Nel Quattrocento, lavorarono in Ognissanti Sandro Botticelli (che nella chiesa è sepolto) e il Ghirlandaio: dipinsero, rispettivamente, i due affreschi dell'abside, oggi staccati e posti al centro della navata, "Sant'Agostino nello studio" e "Girolamo nello studio". Ai primi del Seicento, i frati francescani fecero affrescare da Jacopo Ligozzi, Giovanni da San Giovanni e altri pittori il chiostro grande con le "Storie di San Francesco". Nel 1627 la Chiesa fu ristrutturata internamente dall'architetto Sebastiano Pettirossi, su incarico di Ferdinando II de' Medici, con rinnovamenti radicali che ne determinano l'aspetto odierno.