Borgo San Frediano
Situato nel rione delle botteghe degli artigiani d’Oltrarno, dove il vernacolo fiorentino ha avuto maggior diffusione, è il quartiere al quale lo scrittore fiorentino Vasco Pratolini ha dedicato il suo romanzo, "Le ragazze di San Frediano". In questa Via e in Piazza del Carmine c’erano la Chiesa e il Convento dedicati a San Frediano, costruiti prima del X secolo. Nel 1783 il Granduca Pietro Leopoldo li aggregò entrambi alla Chiesa di San Frediano in Cestello. Dal 1534 al 1749 il convento fu abitato dalle Monache dell’Arcangelo Raffaello (Romite di Ponte). Nel 1845, il convento fu soppresso e i suoi locali passarono alla Manifattura dei Tabacchi, e nel 1895 ad abitazioni civili. La Chiesa divenne lo studio di scultura di Pasquale Romanelli. Sull’architrave della porta è rimasto un bassorilievo in marmo, scolpito dal Cennini, rappresentante l’Arcangelo Raffaello con Tobiolo. Oggi viene usato dai discendenti della famiglia Romanelli come atelier di scultura.