Destinazioni - Comune
Oltressenda Alta
Luogo:
Oltressenda Alta (Bergamo)
Oltressenda Alta (Oltressènda Ólta in dialetto bergamasco) è un comune sparso della provincia di Bergamo, in Lombardia. Composto da alcune frazioni situate nella valle del torrente Ogna, laterale della Val Seriana, dista circa 37 chilometri a nord-est dal capoluogo orobico. La sede comunale è posta nel nucleo di Nasolino, mentre l'altro borgo è Valzurio.
Geografia fisica
Territorio
Man mano che ci si addentra nella valle del torrente Ogna, si trovano altri piccoli agglomerati urbani, ormai quasi completamente disabitati: il principale è Spinelli, mentre l'altro è denominato Stalle del Möschel. Quest'ultimo è composto da baite costruite in perfetto stile alpino, in una verde conca posta dopo una fitta pineta, alla base della Presolana.
Raggiungibile anche con auto fuoristrada, può essere sia meta per una gita in mezzo alla natura, che sede di partenza per escursioni sui monti circostanti, tra cui spiccano le vie che portano ai rifugi Olmo ed Rifugio Luigi Albani, quest'ultimo inserito nel Sentiero delle Orobie Orientali.
Di grande impatto è pure la valletta che attraversa quasi tutto il territorio, la cui bellezza può essere riassunta dal nome del borgo posto all'imbocco della stessa: Valzurio deriva difatti da Valle azzurra, che rende l'idea di una valle piena di tranquillità e poesia.
La piccola valle è chiamata anche valle del brivido, per via delle correnti d'aria fresca che garantiscono refrigerio nei periodi estivi, ma anche grandi gelate nella stagione invernale.
Storia
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa parrocchiale di San Bernardo in Nasolino
La chiesa di Nasolino fu consacrata nel 1546 dal coadiutore del Cardinal Bembo il vescovo Vittore Soranzo e conserva pregiate opere scultoree dei Fantoni e importanti opere pittoriche tra cui una tavola di Rizzo di Santa Croce.
Chiesa parrocchiale di Santa Margherita in Valzurio
La chiesa parrocchiale di Valzurio ottiene l'autonomia dalla parrocchia di Clusone all'inizio del Cinquecento contemporaneamente a quella di Nasolino ed infatti si ritiene che la prima visita pastorale alla comunità fu quella del vescovo Vittore Soranzo, coadiutore del Cardinal Bembo, avvenuta, si pensa, nel 1546 allorché venne consacrata la chiesa parrocchiale di Nasolino. L'edificio è una costruzione irregolare ma si presenta bene inserita nell'ambiente e presenta un ampio portico che si sviluppa su due lati dell'edificio con eleganti colonnette in pietra locale. L'ingresso principale e costituito da un bel portale settecentesco in pietra sagomata sormontato da uno stemma in marmo bianco fiancheggiato da due angioli e porta inciso il detto latino "non ore orando solo. Il portale laterale è molto più antico e reca la data del 1511. L'interno della chiesa è costituito da una breve aula a volta con il presbiterio a pianta ottagonale. L'ancona in stucco racchiude la pala raffigurante la Vergine Maria con il Bambino e ai lati la patrona Santa Margherita e Sant'Antonio abate. Molto belle e degne di nota le statue lignee a fianco che rappresentano: San Rocco e San Sebastiano, sono sculture fantoniane come risulta da una nota di commissione del 1º gennaio 1777. Il quadro dei santi è di buona fattura, tanto che qualcuno lo attribuisce a Gerolamo da Santa Croce, ma venne seriamente deturpato da successive ridipinture. Nella tazza è dipinta la gloria di Santa Margherita e nei pennacchi i quattro evangelisti; si può dire che siano stati rifatti a nuovo nel 1953 dai fratelli Manini insieme con la decorazione di tutto l'interno. L'altare maggiore di stile neoclassico è di parecchio più recente, databile verso la metà del XIX secolo. L'altare dei morti è in legno ed è sovrastato dalla pala di Bartolomeo Litterini che la dipinse nel 1719 raffigurante la Trinità che incorona la Vergine con ai lati San Giuseppe e San Bernardino da Siena da un lato, e dall'altro l'angelo che libera le anime del purgatorio raffigurate alla base del quadro. Il vero gioiello della chiesa è l'altare della Madonna del Rosario; è opera dei Fantoni in marmo policromo con ancheli adoranti, le statue di San Domenico e di Santa Caterina da Siena e un grazioso medaglione nel paliotto raffigura la fuga in Egitto. Nella nicchia al centro è alloggiata la statue della Vergine del Rosario pure questa fantoniana. Nella stessa cappella ai lati, in nicchie, vi sono le statue di Santa Margherita e di Sant'Antonio da Padova. La volta della navata porta il dipinto dell'Annunciazione della Vergine. Sopra il portale di ingresso è installato l'organo fabbricato dai Perolini di Villa d'Ogna nel 1839. Il campanile, situato a sinistra dell'edificio, è fatto in pietra locale e porta incisa la data del 1637 e fu sopraelevato di una campata nel 1961. Le tre campane furono fuse a Crema dai Crespi nel 1823 e furono consacrate del vescovo Pietro Mola nello stesso anno.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Economia
Ed è proprio la bellezza del territorio che fornisce al paese una grande fonte di reddito grazie al turismo, non visto però come fenomeno di massa, ma come risorsa che permetta di garantire il pieno rispetto dei borghi e della natura. Difatti il paese non ha mutato la propria struttura per piegarsi alle esigenze turistiche, rimanendo fedele alla propria storia ed alle proprie tradizioni.
Una storia umile, segnata dalla vita laboriosa degli abitanti, da sempre legati ai ritmi scanditi dalla natura e dai prodotti che essa fornisce, come il legname, l'allevamento ed i relativi prodotti caseari.
Amministrazione
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
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