Narni
Intorno all'inizio del primo millennio gli osco-umbri si stabilirono nella zona chiamando Nequinum il loro insediamento. La città divenne in seguito colonia romana, col nome di Narnia, e centro strategico lungo la Via Flaminia. Non si conosce con certezza quando il suo nome cambiò in Narni. Lo scrittore Walter Hooper, segretario e biografo di C.S. Lewis, autore de "Le cronache di Narnia", ha trattato diverse volte nei suoi libri le origini del nome "Narnia": «Quando Walter Hooper chiese a C.S. Lewis dove aveva trovato la parola Narnia, Lewis gli mostrò il suo atlante ... aveva sottolineato il nome di una piccola città chiamata Narnia, in Umbria, a metà strada tra Roma ed Assisi». (C.S. Lewis: A Biography, 2002). Nella leggenda è avvolta anche l'origine del simbolo cittadino, il grifone. Pare che in epoca medievale, nel territorio tra Narni e Perugia ci fosse un Grifone, contro il quale le due città, tra loro in guerra, si erano coalizzate. Una volta ucciso, come trofeo Perugia si tenne le ossa (grifone bianco) e Narni la pelle (grifone rosso). Numerosi gli edifici civili e religiosi di epoca romana e medievale che impreziosiscono il centro storico, oltre alla presenza del Museo Eroli e del Teatro Comunale. Gabriele D'Annunzio, nel 1904, dedicò a narni alcuni versi ne "Le città del silenzio".