Destinazioni - Comune

Giarratana

Luogo: Giarratana (Ragusa)
Giarratana è un comune italiano di 3.172 abitanti della provincia di Ragusa in Sicilia. Geografia fisica Giarratana è il più piccolo comune della provincia di Ragusa. Ha una posizione che guarda verso mezzogiorno, un clima mitigato dalla presenza di un anello di colline attorno. Posto sulle pendici del Monte Lauro, è attraversato da diversi corsi d'acqua, tutti confluenti nel fiume Irminio, che lambisce il centro abitato. Dista una ventina di chilometri da Ragusa. Storia Tracce preistoriche, probabilmente dei siculi, risalenti al II millennio a.C. sono state ritrovate in località Scalona e più recenti a Donna Scala. Sulla cima del Monte Casale, in posizione strategica dominante la valle dell'Irminio, si trovava la città greca di Casmene, avamposto militare di Siracusa . In tale città si venerava forse il dio Ares, poiché sono state trovate armi nel tempio cittadino. La polis aveva un impianto urbanistico composto da 38 strade parallele orientate nord-sud ed era munita di una cinta muraria lunga 3,4 km. Vicino Giarratana in Contrada Orto, durante il XIX secolo, è stata ritrovata una villa di epoca romana tardo-imperiale con mosaici pavimentali lungo la via "regia trazzera". Il paese, di cui non restano tracce, alcuni storici antichi lo ritenevano nominato da Cicerone. Dal periodo normanno ci sono le prime tracce scritte su Giarratana. La cittadina fece parte della Contea di Ragusa con Goffredo figlio di Ruggero I; in questi anni iniziò la fortificazione del paese, con mura e un castello, anche se Giarratana solo agli inizi del XIII secolo fu inserito nell'elenco dei "castella di Sicilia". Durante il regno dell'Imperatore Enrico IV di Germania Giarratana divenne feudo, dal 1195 in poi, di Rinaldo D'Aquaviva, un parente dell'imperatore stesso. Il paese è stato retto da importanti famiglie nel basso Medioevo; i più importanti feudatari furono Gualtieri di Caltagirone, Nicola Lancia, Nicola Alagna e Sancio Heredia. Il borgo prese parte ai Vespri Siciliani schierandosi contro gli Angioini che furono massacrati nel 1299 dagli Aragonesi dopo una battaglia, che diede il nome a una contrada: Porta dei Francesi. Nel 1308 il Vaticano citò il paese poiché la già antica Chiesa di San Bartolomeo, Patrono ab antiquo, contribuiva alla decima, una tassa medievale. Nel 1400,a seguito della partecipazione di Giarratana alla rivolta contro re Martino I, con Bernardo Cabrera, il feudo fece parte della Contea di Modica, il conte però dovendo pagare alcuni debiti vendette Giarratana a Niccolò Caseggia che poi la vendette di nuovo alla famiglia Settimo. Questa famiglia, di origine pisana, comprò la baronia di Giarratana nel 1454. Nel paese furono costruite nuove chiese, che si aggiunsero a quelle già esistenti, per un totale di ben 12 chiese. Nel 1559 Carlo Settimo, per essersi distinto nella lotta contro i turchi, ottenne l'elevazione del feudo da baronia a marchesato. L'importanza di Giarratana crebbe notevolmente con la signoria dei Settimo, tanto che papa Alessandro VII nel 1600 vendette il corpo della santa ai signori di Giarratana; il corpo di Santa Ilaria fu in verità acquistato a Roma dal sacerdote Antonio Distefano. Il corpo oggi è custodito nella secolare chiesa di San Bartolomeo. Per quanto concerne l'acquisto del corpo di Santa Ilaria cf. "Documenti per la storia della chiesa di S. Bartolomeo apostolo di Giarratana nel '600" Ragusa 2010, pag. 14; il sacerdote Antonino Distefano, come attestano alcuni documenti esaminati nell'opera citata (pag. 43, 57) acquistò "suo munere" (prima del 1667) il corpo della martire da papa Alessandro VII (Fabio Ghigi). Nel 1686 fu castellano di Giarratana don Giuseppe Distefano, nobile dei b.ni di Cutolia. Nel 1644 la Madonna della Neve venne proclamata, per ordina regio, Patrona della città. Il nome precedente al terremoto del 1693 era Cerretanum Jarratanae. L'antico centro abitato oggi chiamato Terravecchia era più a Nord, in prossimità del Monte Lauro. In seguito al terremoto del 1693, che rase al suolo l'intera val di Noto e che causò 541 vittime, la nuova Giarratana venne ricostruita più a sud, sulle falde di una ridente collina chiamata Poju di li ddisi. Il 26 agosto 1693 nacque ufficialmente la nuova Giarratana. Con un atto notarile Donna Pasqua vendette ai giurati di Giarratana la collina dove sorgerà l'attuale cittadina. Prime fra tutte si iniziarono ad edificare le chiese, nella stessa posizione che avevano nell'abitato pre terremoto. A nord la basilica di Sant'Antonio abate, a sud la chiesa di San Bartolomeo e, in posizione centrale, la Chiesa Madre dedicata a Maria SS Annunziata e San Giuseppe. Nel 1703 il marchese Girolamo Settimo iniziò la costruzione di un palazzo signorile sulla sommità della collina; di tale struttura, chiamata dai giarratanesi castello, rimangono solo i ruderi. I marchesi risiedettero pochi anni nel palazzo, che già agli inizi dell'Ottocento era decaduto. Le altre famiglie benestanti di Giarratana divennero la nuova aristocrazia latifondista; si ricordano i Barone (di nobili origini), i Dell'agli, i Calafato e i Cannizzo. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose Chiesa di San Bartolomeo Basilica di Sant'Antonio Chiesa Madre, con al suo interno la pala dell'annunziata del 1790, la pala delle anime purganti, la statua di San Giuseppe e la lignea di San Bartolomeo proveniente dalla Giarratana antica. Altri monumenti I ruderi del Castello dei Settimo del 1703. Casmene, una colonia siracusana abbandonata fondata nel 644. Si trova verso Palazzolo Acreide su una strada che devia verso il Monte Lauro. Museo a cielo aperto, zona archeologica ' u cuozzu '. Villa romana presso la contrada "orto mosaico", con mosaici pavimentali. Il parco di Calaforno, che condivide con Monterosso Almo, dove si trova un Ipogeo Preistorico: un susseguirsi di ben 35 piccole camere che in epoca remota sono servite da necropoli e riadattate poi ad abitazioni. Palazzo barone Il sito archeologico di "Terravecchia" "u rugghiu" villa romana in contrada margi necropoli preistoriche chiesetta bizantina catacomba cristiana castello in contrada monterotondo Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Lingue e dialetti Oltre alla lingua ufficiale italiana, a Giarratana si parla la lingua siciliana nella sua variante metafonetica sud-orientale. La ricchezza di influenze del siciliano, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, deriva dalla posizione geografica dell'isola, la cui centralità nel mar Mediterraneo ne ha fatto terra di conquista di numerosi popoli gravitanti nell'area mediterranea. Cultura Istruzione Musei Museo etnoantropologico. Museo ibleo dell'emigrazione. Persone legate a Giarratana Loredana Cannata (1975), attrice Salvatore Azzaro (1959), cantautore e poeta Eventi Sant’Antonio Abate Grande è la partecipazione alla liturgia del 17 gennaio che da il via alle festività annuali del paese. La festa di Sant’Antonio Abate trae la sua origine nella povera economia agricola. Al Grande Santo ricorrevano umili contadini e pastori, ciò legato al fatto che la Chiesa gli ha riservato il protettorato sugli animali. A tal proposito, Giarratana conserva l’originalità della benedizione degli animali, i quali vengono portati, durante il vespro e dopo la prima processione che sosta in Chiesa Madre, al cospetto della secolare e artistica statua. La mattina il fragore dei colpi a cannone, lo scampanio solenne delle campane della Basilica e il giro per le vie cittadine del corpo bandistico annunciano il giorno della festa. Il Corso Umberto, via che conduce fino alla Basilica del Santo, diventa un brulicare di fedeli che vanno ad assistere alla Solenne Celebrazione Eucaristica delle ore 11.00. Alle 12.00 il simulacro del Santo, caricato sulle spalle dei devoti, attraversa la navata centrale e al grido “viva Sant’Antonii” fa la sua uscita dalla Basilica. I rintocchi dell’antica campanella d’argento, le note della banda musicale, accompagnano i fuochi pirotecnici, il suono delle campane e la pioggia di “nzaiareddi” creando un’atmosfera suggestiva. Inizia la processione, che vede il simulacro portato tra le stradine del centro storico. Nel pomeriggio la tradizionale benedizione degli animali davanti il sacrato della Chiesa, la quale fa rivivere il senso più naturale e antico della festa: protezione che un tempo i contadini chiedevano e ricevevano per i propri animali, ricordo ancora vivo della Sicilia rurale. A ciò segue la tradizionale “cena” con tipici dolci offerti al Santo e venduti all’asta. La sera, verso le 20.00 Sant’Antonio Abate ritorna tra le vie di Giarratana, attraversando la parte nuova dell’abitato per ritornare nella sua Basilica. S. Giuseppe Il 19 marzo e il 19 settembre ricorre la festa in onore del Santo Patriarca San Giuseppe, protettore che unisce tutti i cittadini in una festa molto antica, di umili origini, ricca di devozione e spiritualità. Il fulcro dei festeggiamenti si ha solitamente in Chiesa Madre, qui si svolgono le celebrazioni liturgiche e si effettua l’uscita a spalla del Santo alle ore 12,00 in punto. Con la processione diurna S. Giuseppe va a far visita alla Madonna nella Chiesa di S. Antonio e giunge successivamente a S. Bartolo. La processione continua per i suggestivi vicoli stretti e ripidi della parte alta del paese per far nuovamente ritorno nella Chiesa Madre. Il pomeriggio si svolge la tradizionale cena dove i tipici dolci e piatti vengono offerti al Patriarca e venduti all'asta. La sera il Santo riesce dalla Chiesa per la processione serale ma non più portato a spalla ma trainato da un carro motorizzato e accompagnato dalla banda così come la mattina. Al termine della processione, il rientro in Chiesa Madre viene accompagnato da scoppiettii di cannone e dalle note finali della banda “V. Bellini”. Maria SS. della Neve Il 5 agosto di ogni anno, grande festa a Giarratana in onore di Maria SS. Della Neve. Lo splendido simulacro della Madonna, custodito nella basilica di S. Antonio Abate, viene tradizionalmente portato in processione il 5 agosto di ogni anno, a meno di venti giorni dall’altra grande festa, quella del patrono S. Bartolomeo apostolo. Alla festa della Madonna della Neve vi è grande partecipazione di fedeli, e numerosi sono i devoti impegnati nel portare per le vie del paese il simulacro della Madonna sul suo artistico fercolo. Alle 12.00, le campane della basilica cominciano ad oscillare invitando il popolo a festeggiare la solenne uscita della patrona, con lo sparo di numerosi nastri multicolori (‘nzaiareddi), il suono della banda musicale e l’applauso disteso dei fedeli accorsi per salutare la Vergine Maria. I devoti, dopo aver alzato in aria il fercolo, con le braccia tese, e dopo aver compiuto diverse manovre avanti e indietro davanti alla basilica, partono in corsa e affrontano la salita con grande determinazione, concludendo in cima con l’applauso generale degli astanti. Inizia così la processione, che si dirige quasi subito, dopo esser passata davanti la chiesa madre, verso la chiesa di S. Bartolomeo Apostolo. Lì, si assiste alla suggestiva salita alla Chiesa di S. Bartolomeo, attraverso una ripidissima rampa di scale. Quest’operazione richiede la collazione di esterni, infatti, molti si riuniscono attorno al fercolo nel tentativo di sorreggerlo, di spingerlo, di alzarlo, fin quando non si troverà all’interno della Chiesa nella quale si assisterà solo a qualche minuto di preghiera, in presenza del Patrono esposto sull’altare maggiore. Successivamente si ricomincia la processione che continua per le vie del paese, attraversa vicoli e strade, e risale verso la Chiesa Madre, dove il fercolo e la Madonna verranno ospitati. Il pomeriggio si svolge la tradizionale cena dove i tipici dolci e piatti vengono offerti alla Patrona e venduti all’asta. In serata, un’altra processione conclude i festeggiamenti . La sagra della cipolla A Giarratana una tradizione antichissima che, da 35 anni a questa parte, si perpetua con l’organizzazione di una sagra in grado di mettere in vetrina le peculiarità di un ortaggio che, proprio nel centro montano dell’area iblea, trova la sua magnificenza. Accadrà anche quest’anno, con la “Sagra della Cipolla” edizione 2013, in programma il 14 agosto. I preparativi per la festa cominciano giorni prima con la preparazione di piatti tipici a base di cipolla, ad esempio la focaccia. Pochi giorni prima della sagra vengono allestiti degli stand nei quali la cipolla viene cucinata e servita in ogni modo, cotta, cruda, accompagnata da formaggio, vino e altre bontà. Oltre a questi vengono allestiti altri stand con i prodotti tipici del paese come ad esempio: il torrone “Trapani”, il miele di “Roccuzzo”, l'origano di “Drago”, l’olio, il paté e le olive di “Angelica”, il formaggio-pecorino di “Lissandrello” e “Tuminello” e i buoni biscotti del “Forno delle tradizioni”. Tutto ciò costituirà il momento clou di questa 35esima edizione che, come ogni anno, è in grado di richiamare migliaia di persone sino a far diventare Giarratana un punto di riferimento insostituibile dell’area iblea in occasione della vigilia di Ferragosto. A rendere ancora più suggestivo l’appuntamento il grande concerto che, come ogni anno, si tiene in piazza “13 ottobre 1902”, nel cuore di Giarratana. A fine serata viene premiata la cipolla più grossa che quest’anno ha raggiunto il peso di 1.800 g. Tanti altri sono i momenti che caratterizzeranno la giornata del 14 agosto, a cominciare dalle visite guidate al museo a cielo aperto oltre all’esposizione di mostre di manufatti in terracotta presso l’aula consiliare. Senza dimenticare la rassegna sui prodotti tipici dell’artigianato ibleo, l’esposizione al palazzo Barone di manufatti e filati, nel quartiere “Cuozzu”, e nei bassi dell’altro palazzo Barone, in via XX Settembre. La cipolla per Giarratana risulta essere motore di sviluppo economico, e per questo non possiamo non dedicarle una sagra con tutti gli onori. S. Bartolomeo apostolo Ogni anno molti emigrati rientrano a Giarratana il 24 agosto per la festa di S. Bartolomeo, patrono principale 'ab antiquo' di Giarratana. Questa ha inizio il 16 agosto, quando il suono delle campane, suonate a mano, della Chiesa del Santo Patrono, tra lo sparo di 24 colpi a cannone, annunciano la discesa della “vara” del Patrono, che lascia l’altare maggiore della Chiesa di San Bartolomeo di Giarratana, dove è stata custodita per un intero anno, per essere posta nella navata centrale. Una settimana intera di festeggiamenti, ricca di eventi e spettacoli. Evento culminante è quello della secolare Fiera di San Bartolomeo (“a fera ro patronu”) la quale si svolge il 21 agosto con la promozione di prodotti tipici locali, agricoli e per l'allevamento. Il 24 agosto la santa messa delle ore 11:00 viene celebrata dal Vescovo di Ragusa. A seguire la tradizionale “Sciuta” del simulacro di mezzogiorno con lo sparo di mortai e il lancio degli “nzaiareddi” accompagnato dal corpo musicale “V. Bellini”. Tutti i devoti che portano il santo vestono con magliette rosse. In un clima di gran confusione e di commozione san Bartolomeo inizia la discesa di quei ripidissimi diciannove gradini. Una muraglia umana ne accompagna l’arrivo in strada. La processione inizia il suo lento camminare, scandito dal suono della campana d’argento, tra il quartiere antico “u cuozzu”. Di pomeriggio sono tanti i cittadini che offrono i prodotti di qualsiasi genere alimentare per la tradizionale Cena. A concludere è la processione serale, che riprende il cammino interrotto la mattina fino a sera inoltrata. Subito dopo l’entrata tutti i cittadini si recano verso la villa comunale del paese per assistere a fantastici fuochi d’artificio. Il presepe vivente Nel momento più magico dell’anno, Giarratana diventa un presepe incantato. Un intero paese rivive il natale attraverso "Quadri viventi" di intensa suggestione. Ne sono attori gli stessi cittadini, riappropriatisi di luoghi e tradizioni dei loro padri. Ed ecco, al calar della sera e al chiarore di lumi a petrolio e candele, animarsi vicoli, abitazioni e botteghe; ecco riprender vita tutto un mondo, quello fra la fine dell’ottocento e i primi del Novecento, tipicamente rurale e artigianale. I numerosi visitatori, si inoltrano a piccoli gruppi lungo un percorso prestabilito nel quale i quadri viventi hanno un’appropriata cornice. Nelle strade di Terravecchia, gli uomini, le donne e i bambini che indossano costumi d’epoca e lavorano con gli strumenti e gli arnesi degli antichi mestieri scomparsi, rievocano il passato di questa cittadina. Un tempo in cui gli agricoltori, le massaie, gli artigiani e gli allevatori seguivano i ritmi del giorno e della notte, e la loro vita scorreva in sintonia con la resa dei raccolti nei campi, le feste tradizionali e le antiche consuetudini. I paesani rappresentano con genuinità l'autenticità di questo evento che, ogni anno, regala un momento magico ai visitatori. La grotta della Natività è ambientata alla sommità dell'abitato antico di Giarratana, fra i ruderi del Castello dei Marchesi Settimo, noto in paese come "U Castieddu", simbolo della cittadina montana. In quest'ultima scena, che riassume tutte le altre, il silenzio diventa protagonista, rispetto ai suoni, agli odori, alla musica, ai gesti quotidiani che fanno parte integrante degli altri quadri viventi. Il tutto si svolge all’interno del “Museo a Cielo Aperto”, tuffo nella memoria, dove ogni cosa esposta in un magico itinerario di tradizioni ha il dolce sapore del ricordo. Si trova nella parte più antica della città, "U Cuozzu". È uno spazio dedicato alla civiltà contadina e artigiana ed è suddiviso in 15 ambienti rappresentanti la quotidianità, i costumi, gli usi delle arti e degli antichi mestieri. Lungo le scalinate più caratteristiche del paese, fatte di pietre bianche e oasi di pace e verde, sono stati ricreati gli ambienti prescelti da questo Museo all'aperto. Della masseria è ricostruita la stanza in cui si cucina il pane, il formaggio, e la ricotta cucinata con l'attrezzo chiamato "a caurara". Nella casa del contadino sono riposti gli aratri, "u mazziaturi" per i cereali e il carretto (u carrettu) per trasportare i prodotti della terra. L'ambiente familiare è il regno della massaia che utilizza gli attrezzi caratteristici come "u scanaturi ", "a maidda" e "a sbriula" mentre la biancheria lavata viene stesa ad asciugare sul "circu ra conca". Associazioni Associazione "Gruppo Tamburi Città Di Giarratana" Il "Gruppo Tamburi Città di Giarratana" venne costituito nella primavera del 2010 ed è tuttora l'unica realtà esistente in provincia di Ragusa. Nato dall'idea di due giovani del piccolo centro montano e grazie all'impegno, all'entusiasmo e alla passione per il tamburo dei giovani che lo compongono, il gruppo divenne ben presto una realtà tangibile ed interessante. Il primo anno di attività ha visto impegnato il gruppo in diverse esibizioni presso alcune località del territorio Ibleo. In seguito ad alcune performance di rodaggio, esordisce per la prima volta nella città di Modica in occasione dei festeggiamenti della Madonna “Vasa Vasa”, e della festa di "San Giorgio"; successivamente, la formazione partecipa alle manifestazioni di Scicli e di Buccheri, rispettivamente in occasione della festa della "Madonna delle Milizie" e per il "1º festival medievale di tamburi". Inoltre partecipa al 1º festival medievale delle città di Priolo Gargallo e di Cassaro, riscuotendo notevole successo e considerevoli apprezzamenti, anche per come riportato da articoli di stampa di quotidiani regionali, locali ed interviste Rai 3. Il 14 agosto 2012 in occasione della "sagra della cipolla" a Giarratana (RG) il gruppo promuove e realizza il primo raduno medievale di “Gruppi di Tamburi Imperiali e di Sbandieratori”. Il 3 ottobre 2012 si costituisce ufficialmente, diventando una vera e propria Associazione con personalità giuridica; momentaneamente dispone di trombe egiziane, allo stato attuale conta ben 26 elementi ed è guidato dal Presidente Capo Tamburo Damiano Scarso. Ass. Musicale “V. Bellini” Il Complesso Bandistico “Vincenzo Bellini” nasce per volere dell'Amministrazione Comunale nel 2002 e da allora in meno di 5 anni,è diventato, soprattutto per la qualità, la serietà e l'aspetto Formale, il fiore all'occhiello delle Bande della provincia di Ragusa e oltre, vantando un repertorio di difficile esecuzione. Ha partecipato a molte manifestazioni di notevole spessore artistico, nazionali ed internazionali, quali: III raduno bandistico interprovinciale di Castroreale(ME); II raduno bandistico regionale di Ciminna(PA); X raduno bandistico nazionale di Canicattini Bagni (SR); II rassegna internazionale per bande musicali di Cefalù (PA); XIII concorso internazionale per Bande Musicali di Brno e Praga (dove ha vinto il nastro d’argento); Certament Internacional de Bandas de Musica Ciudad de Valencia (dove ha ottenuto il secondo posto assoluto); XVII Concorso Nazionale A.M.A. Calabria (dove ha vinto il primo premio assoluto). Ha partecipato al II Festival di Musica, Genova 2006. È stata ospite del programma radiofonico ”Evviva arriva la banda” a cura di Radio Centrale Brescia, alla trasmissione televisiva “Un carrubo a Ragusa” a cura di Teletta-Antenna Sicilia e alla trasmissione televisiva “telethon” a cura della Rai-TV. Per l’impegno e la serietà dimostrati è stato insignito il Premio della Cultura da parte del della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L'associazione ha inciso insieme alle più prestigiose Bande Musicali dell’isola il cd “Bande di Sicila” vol I. Il 18 aprile 2010 ha partecipato al ” Concorso per Orchestre di Fiati” tenutosi nei locali del Teatro” La Fenice” di Biancavilla per organizzazione della Fe.Ba.Si.( Federazione di Bande Siciliane). Ha partecipato inoltre al ” IX International Country – Wandering Festival ” tenutosi in Ungheria presso la località di Szeged e dintorni, dal 28 luglio al 2 agosto 2010. La banda, che oggi vanta un organico di circa 40 strumentisti di notevole spessore musicale ogni anno sponsorizza, ad Agosto, il Raduno Bandistico città di Giarratana. Economia Quasi totalmente agricola, con produzione di frumento, olio, legumi, mandorle. Si mette in evidenza la produzione di cipolle bianche a cui è dedicata una festa. Tipico il torrone bianco, ottenuto con mandorle e miele locale; oggi il torrone si produce anche nelle varietà ricoperte di cioccolata bianca e scura. Amministrazione Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Dati Istat al 31 dicembre 2006 ^ "... nasce il fiume Limagone appresso i popoli Ciretani, dei quali si fece menzione da Cicerone, che abitano la terra Ciretano, attualmente Giarratana." In Vito Maria Amico, Dizionario topografico della Sicilia, Palermo, 1855. ^ Per la famiglia Distefano cf. S. DISTEFANO, Ragusa Nobilissima: una famiglia della Contea di Modica attraverso le fonti e i documenti d'archivio, contributo alla Historia Familiae Baronum Cutaliae, Ancilae et Fundi S. Laurentii, in RICERCHE (2006), pag.109-160; per le notizie riguardanti il castellano don Giuseppe Distefano cf. M. PLUCHINOTTA, Blasonario della Contea di Modica, Siracusa 1934, pag. 46. ^ Terravecchia ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Voci correlate Cipolla di Giarratana Collegamenti esterni Museo etnoantropologico Tour fotografico Sito dedicato al Santo Patrono Bartolomeo Altri progetti Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Giarratana» Commons contiene immagini o altri file su Giarratana
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