Fiavè
Fiavè (IPA: [fja've];) è un comune italiano di 1 117 abitanti della provincia di Trento in Trentino-Alto Adige. Nel comune è localizzato il Biotopo Fiavè, uno degli Antichi insediamenti sulle Alpi, dal 2011 nell'elenco del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Storia I primi insediamenti umani nella zona del Comune di Fiavè risalgono al 2300 a.C. e all'età del Bronzo. Durante l'impero romano e fino all'alto medioevo Fiavè apparteneva al municipio di Brescia ed era divisa in due rioni: il rione dei Sabadini a sud e dei Sotratori a nord. Nel periodo Medioevale e in età moderna tutti gli aspetti della vita comunitaria di Fiavè erano regolati attraverso antichi documenti chiamati carte di Regola che fornivano le basi dell'ordinamento civico del Comune. Le prime carte di Regola risalgono al 1458 per Fiavé, 1778 per Stumiaga, 1793 per Favrio e 1794 per Ballino. Nel 1996 le carte di Regola sono state sostituite dagli statuti comunali. Di particolare interesse per lo sviluppo del territorio fu la presenza a Fiavè, quale curato tra il 1893 e il 1898, di don Lorenzo Guetti, padre fondatore della cooperazione trentina. Sotto il suo diretto impulso nascerà a Fiavè la seconda cassa rurale trentina a sistema Raiffeisen (la prima fu quella di Quadra) e una famiglia cooperativa della quale don Guetti fu il primo presidente. Fu proprio a Fiavé che il prete giudicariese intraprese un percorso di formazione e promozione della cooperazione. Simboli Lo stemma di Fiavè è stato adottato ufficialmente nel 1991, esso si presenta come un troncato d'oro e di verde. Nella parte inferiore, di colore giallo oro, c'è un reperto archeologico noto come tazza di Fiavè; la parte superiore presenta una ninfea su uno sfondo verde, tipica della torbiera di Fiavè, la zona in cui ora è situato il Biotopo Fiavè. Toponimo I primi toponimi del paese di cui si ha notizia risalgono al XIII secolo: de Flavedo attestato nell'anno 1205-1217, Flaveum, Flaveium nel 1244 e villa Flavei nel 1313. Il nome Fiavè è un derivato con il suffisso -ētum dal latino fabulē che significa frasca, il bastoncino di sostegno per piante di legumi, quindi fabūlētum. Tramite metatesi il toponimo è diventato poi flavedo e quindi Fiavè. La forma antica usata per il nome dell'abitante di Fiavè è flaveio (da flave(d)o con inserzione della i) che poi è stata trasformata al plurale in fiavégi, l'attuale forma dialettale, che in italiano diventa fiaveggiani o anche fiavetani. Monumenti e luoghi di interesse Nel Comune di Fiavè sono presenti numerose chiese. La più antica è forse la chiesa di Sant'Antonio Abate a Stumiaga citata per la prima volta nel 1482, vi sono poi la chiesa di San Biagio a Favrio costruita nel XVI secolo e restaurata nel 1978 e nel 2005, e la chiesa parrocchiale dei santi Fabiano e Sebastiano situata nella piazza principale di Fiavè, costruita nel 1885 al posto della precedente del '500. Vi sono infine nel paese di Fiavè le chiese di San Rocco e di San Zenone e a Ballino la chiesa di Santa Lucia. Vicino alla località Curè è situato Castel Campo, un antico castello medioevale menzionato per la prima volta nel 1163 ma ricostruito a causa di un incendio nel 1457. Dalla frazione di Ballino è raggiungibile a piedi tramite un sentiero la Camerona, una grotta con un vasto ingresso di 20 metri di larghezza e 12 metri di altezza e nei dintorni della frazione è presente anche una cascata alta circa 30 metri. Nel paese di Fiavè e nelle sue frazioni sono presenti inoltre molti ponti e portali di case rurali tipiche delle Giudicarie Esteriori. Zona palafitticola e biotopo Nel comune di Fiavè vi è un'importante zona palafitticola situata nella zona dove un tempo era situato il lago Carera (ora chiamata torbiera o palù) in cui sono stati fatti molti ritrovamenti archeologici negli anni '60 e, grazie ad essa e alle rare specie di vegetali che si possono trovare nei dintorni, tutta la zona limitrofa è stata dichiarata protetta nel 1986 e quindi è diventata biotopo. Nel 2011 l'UNESCO ha dichiarato Patrimonio dell'umanità 111 siti archeologici presenti sulle Alpi fra cui quello all'interno del Biotopo Fiavè. Evoluzione demografica Abitanti censiti Cultura Scuole Nel comune di Fiavè sono presenti una scuola elementare ed una scuola materna. Musei Nel comune di Fiavè è presente il Museo delle palafitte di Fiavè che è dedicato al sito archeologico situato nel Biotopo Fiavè. Media Nella località Le Cornelle ha sede l'emittente radiofonica Radio DIGI-ONE. Infrastrutture e trasporti Strade Il comune è attraversato dalla strada statale 421 dei Laghi di Molveno e Tenno. Amministrazione Variazioni Nel 1928 il comune viene soppresso e i suoi territori aggregati al nuovo comune di Lomaso; nel 1952 il comune viene ricostituito comprendendo anche i territori dell'ex comune di Stumiaga. Persone legate a Fiavè Lorenzo Guetti, curato e fondatore della Cooperazione Trentina Bernardino Dalponte, capo degli insorti del Tirolo meridionale (Trentino) nella rivolta anti-napoleonica (1796-1810) . Note Bibliografia Luigi Baroldi, Memorie di Fiavè e delle Giudicarie, Trento, Monauni, 1893, ISBN non esistente, OCLC 797434876. Mario Levri, La Chiesa parrocchiale di Fiavé: nel primo centenario, Fiavè, Parrocchia del SS. Fabiano e Sebastiano, 1985, OCLC 797267534. Tulio Marchetti, Fatti, uomini e cose delle giudicarie nel Risorgimento (1848-1918), Trento, Scotoni, 1926, ISBN non esistente, OCLC 82392128. Renato Perini, Le palafitte di Fiavè, Fiavè, Gruppo Ricerca e Studi Giudicariese, 1975, OCLC 797055290. Voci correlate Giudicarie Museo delle palafitte di Fiavè Biotopo Fiavè Passo del Ballino Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Fiavè Collegamenti esterni Fiavè sul wiki di Comuni-Italiani.it Vai all'elenco degli articoli pubblicati sui giornali ottocenteschi riguardanti il paese di Fiavé