Rovereto e le voci della pace
Nota anche come “Città della Pace”, Rovereto è uno dei centri trentini più gettonati tra gli appassionati d’arte, attratti soprattutto dalla presenza del Mart – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea tra i più importanti d’Europa.
Ma questa incantevole città ai piedi delle Dolomiti, luogo d’arte e intrecci culturali, appare segnata culturalmente anche dal dominio veneziano, che ha sparso importanti tracce di sé in tutto il centro storico. Sviluppatasi attorno al suo simbolo, l’imponente Castello dei Castelbarco, Rovereto conobbe un periodo di splendore proprio sotto la Serenissima, avviando l’allevamento del baco da seta e l’antica tradizione del tessile.
Gli amanti dell’archeologia e del cinema non possono perdere l’affascinante appuntamento che, unico nel suo genere, coniuga entrambe le passioni: l’annuale Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, in corso proprio in questi giorni (6-10 ottobre) presso il Museo Civico, proietta sul grande schermo le suggestioni dei più bei siti del pianeta.
Testimone degli orribili massacri al tempo della Grande Guerra, la città si stringe attorno al Sacrario Militare di Castel Dante, che custodisce le spoglie di Fabio Filzi, Damiano Chiesa e migliaia di altri giovani soldati omaggiati attraverso la voce della monumentale Campana dei Caduti, sul Colle Miravalle. I suoi cento rintocchi risuonano ogni sera, invocando pace e fratellanza tra le genti del mondo.
Eliana Iorfida