Ospedale degli Innocenti
Lo Spedale degli Innocenti era l'antico orfanotrofio cittadino, affacciato in Piazza Santissima Annunziata, su una scalinata. I fanciulli abbandonati potevano essere deposti nella cosiddetta "ruota", una sorta di conca simile a un’acquasantiera situata sotto il portico. Oggi, ospita due asili nido, una scuola materna, tre case-famiglia destinate all’accoglienza dei bambini in affido e madri in difficoltà. Nel loggiato sopra il portico si trova un piccolo Museo delle opere d’arte, raccolte nei secoli, con affreschi e opere di Sandro Botticelli, Luca della Robbia, e altri artisti. Il portico esterno, opera del Brunelleschi, è composto da nove campate con volte a vela e archi a tutto sesto poggianti su colonne in pietra serena, intonaco bianco, con effetto del chiaroscuro caratteristico dell’architettura fiorentina rinascimentale. I rilievi in terracotta invetriata bianca e azzurra, con i celebri putti, non sono coevi a Filippo, ma vennero aggiunti nel 1487 da Andrea della Robbia, al posto di incavi vuoti. I tondi attuali sono caratterizzati dalla presenza della figura di un neonato in fasce, divenuto il simbolo dello Spedale. Gli spazi interni, organizzati con grande cura, furono da modello per tutte le costruzioni ospedaliere successive: un’area per gli uomini e una per le donne, con un lungo chiostro realizzato dal Brunelleschi mediante colonnine in stile ionico. La Chiesa dello Spedale, alla quale si accedeva dal porticato di fianco della ruota, fu intitolata a Santa Maria degli Innocenti, poi rimodernata da Fallani e Pacini, che affrescò la volta con “Mosè salvato dalle acque”.