Destinazioni - Comune

Eboli

Luogo: Eboli (Salerno)
Eboli (Jevule in dialetto ebolitano) è un comune italiano di 39.264 abitanti della provincia di Salerno in Campania. Eboli è, per territorio, una delle città più estese della Campania. Eboli è conosciuta principalmente grazie al libro di Carlo Levi, Cristo si è fermato ad Eboli, in cui l'autore denunciava l'arretratezza e l'isolamento delle popolazioni lucane dopo essere stato confinato in Basilicata perché oppositore del regime fascista. In città è inoltre presente il PalaSele, uno dei più grandi palazzetti sportivi al chiuso di tutta la regione. Geografia fisica Territorio La città è sorta sulle pendici del Montedoro, un contrafforte del gruppo montuoso Monte Raione - Monte Ripalta. Il territorio è per il 90% pianeggiante composto dalla pianura alluvionale del fiume Sele, che ne delimita il territorio a sud. La restante parte, collinare-montuosa, ricade nel Parco regionale Monti Picentini. Oltre al Montedoro comprende la zona collinare Monti di Eboli suddivisa fra il comune di Olevano sul Tusciano e quello di Battipaglia. Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003 Clima Classificazione climatica: zona C, 1134 GR/G Eboli possiede una stazione meteorologica. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +9,0 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +23,6 °C. Le precipitazioni medie annue sfiorano i 1.000 mm, distribuite mediamente in 84 giorni, e presentano un minimo estivo ed un picco in autunno-inverno. Storia Il territorio fu frequentato sin dalla preistoria, come testimonia il ritrovamento di una mummia neolitica in località Corno d'Oro. Ricca di reperti archeologici rinvenuti in diversi siti dislocati sulle colline (numerosi sono i ritrovamenti corredi funerari risalenti all'eneolitico e all'età del bronzo, ritrovati su Montedoro), in Eboli risulta consolidata nei secoli successivi la presenza della Civiltà villanoviana. A partire dalla fine del V secolo a.C. fiorenti saranno i rapporti commerciali tra le popolazioni etrusche a nord e quelle greche a sud, tanto che Eboli divenne un centro di riferimento importante per le tribù lucane dell'entroterra, come testimoniato dalle numerose necropoli sparse lungo il perimetro del centro storico. Con l'arrivo dei romani e la costruzione della via Popilia (che congiungeva Capua a Reggio Calabria) Eburum divenne un importante e fiorente centro artigianale e commerciale, come dimostrano i resti di un antico quartiere artigianale (datato III-II secolo a.C.) dedito alla produzione di ceramica,grazie alla presenza di tre fornaci romane (uno piccola,una media e una grande) ubicate a pochi passi dal santuario dei SS. Cosma e Damiano. “…Terra antiqua, potens armis atque ubere glebae,…” così ne parla Virgilio nell'Eneide. Del IV secolo d.C. è la villa romana rinvenuta in località Fontanelle, distante meno di un chilometro dal centro. A testimonianza della grande vitalità di questo centro i romani concessero ad Eburum lo status giuridico di Municipium, ossia i suoi cittadini erano a tutti gli effetti cives romani ma mantenevano il diritto a governarsi con leggi proprie, come dimostra la stele eburina (oggi conservata presso il Museo archeologico della media valle del Sele). Il piedistallo di una statua al tempo dedicata al console Tito Flavio Silvano, ritrovata nel basamento dell'antica chiesa di S.Maria ad Intra nel centro storico, riporta in calce un'iscrizione in latino (un latino non perfetto, o forse già frammisto ad elementi di volgare) che definisce "Eburum, municipium romano". Con la caduta dell'Impero romano Eboli fu distrutta una prima volta da Alarico nel 410 d.C. e successivamente saccheggiata e devastata dai saraceni nel IX e X secolo. Ma gli insediamenti su Montedoro sopravvissero fino a quando giunsero in queste terre i Longobardi. Nel Medioevo fu identificata con il nome Evoli(nel dialetto locale ancora oggi persiste la forma Jévule, evidente eredità del nome medievale). La città in questo periodo storico diventa un caposaldo del sistema difensivo del Principato di Salerno con il suo imponente Castello, eretto da Roberto il Guiscardo, circondato da mura e dalle sue cinque porte. Numerosi furono gli interventi di recupero di antiche chiese e complessi monumentali attuati dai Normanni, ne è un esempio ancora tangibile la Badia di San Pietro alli Marmi, oggi sede del convento dei frati Cappuccini. Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie. Per l'epoca delle lotte per l'Unità d'Italia, nel centro storico della città una targa ricorda ancora l'ospitalità che una famiglia locale concesse a Giuseppe Garibaldi, (alcuni accenni sparsi raccontano anche che proprio a Eboli trovarono rifugio alcuni membri della spedizione organizzata da Carlo Pisacane, sopravvissuti all'eccidio di Sapri). Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia è stato capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Campagna. Fondamentale fu la bonifica effettuata sotto il fascismo, che sottrasse agli acquitrini e alle paludi vaste aree di territorio coltivabile, e che diede il via al definitivo sviluppo del centro abitato verso la pianura, che ancora allora aveva il suo centro alle pendici della zona collinare, sito dell'antico borgo medievale. La città è inoltre nota per essere stata la sede di un discorso bellicoso di Benito Mussolini poco prima dell'inizio della Guerra d'Etiopia (discorso che il dittatore stesso ricorderà all'inizio della campagna italiana di Grecia). Nel 1980, il terribile terremoto dell'Irpinia non risparmiò la città con il crollo di palazzi e il danneggiamento di scuole, la cui ricostruzione è stata completata solo al fine degli anni '90. Durante il sisma due ebolitani persero la vita. Onorificenze . Monumenti e luoghi d'interesse Architetture civili Palazzo Martucci (XV secolo). Palazzo de Consulibus (XVI secolo). Palazzo Paladino La Francesca (XV secolo). Palazzo Romano Cesareo (XII secolo). Palazzo Campagna (XVI secolo). Palazzo Romano (XIX secolo). Palazzo Novella (XV secolo). Palazzo Corcione (XV secolo). Palazzo Zuccaro (XIX secolo) Architetture militari Castello Colonna (XI secolo).o Castello Normanno Architetture religiose Badia di San Pietro alli Marmi (1076). Santuario dei Santi Cosma e Damiano (Eboli) (XX secolo). Chiesa di SS. Cosma e Damiano (1771). Monastero di Sant'Antonio Abate (XIV secolo). Chiesa di San Biagio (XIV secolo). Chiesa di Santa Maria della Pietà (XII secolo). Chiesa di San Nicola de Schola Graeca (XII secolo). Chiesa della S.S. Trinità - Santuario di Sant'Antonio di Padova (XII secolo). Complesso Monumentale di San Francesco (XIII secolo). Parrocchia di San Bartolomeo (1179). Chiesa di San Vito al Sele. Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù. Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Monastero di Sant'Antonio Abate o di Vienne, prima di Santa Caterina. Chiesa di Santa Maria del Castello. Chiesa di Santa Maria a Mare. Chiesa della Madonna della Catena. Chiesa di Santa Maria di Monte Suevo. Chiesa di Santa Maria di Loreto. Chiesa di Santa Maria ad Intra. Chiesa di Santa Maria del Soccorso. Chiesa dello Spirito Santo. Chiesa del Camposanto (1931). Chiesa di Sant'Anna. Chiesa di Santa Maria del Carmine. Chiesa della Madonna delle Grazie. Monastero Delle Monache Benedettine Di Clausura. Parrocchia di S. Maria del Carmine e S. Eustachio in S. Francesco. Chiesa di S. Giovanni Gerosolimitano. Monumenti Monumento ai caduti in piazza della Repubblica (1924) Leoni di piazza della Repubblica (1872) Monumento a Vincenzo Giudice, maresciallo della Guardia di Finanza, vittima della rappresaglia nazi-fascista Chiostro di San Francesco. Monumento a Carlo Levi lungo il viale Amendola. Monumento al barone Matteo Ripa, missionario e sinologo. Monumento al colonnello Calò. Aree archeologiche Villa romana di epoca imperiale in località Paterno. Due tratti di cinta muraria del IV secolo a.C. Area artigianale del IV-II secolo a.C. in zona SS. Cosma e Damiano. Acquedotto romano sul Montedoro. Fornaci romane Aree naturali Riserva naturale Foce Sele - Tanagro, sito di Interesse Comunitario IT 8050010 comprendente le fasce litoranee a destra e sinistra del fiume Sele e parte del litorale tirrenico. Area Protetta Dunale Legambiente Silaris, comprendente parte della Riserva naturale Foce Sele - Tanagro. Area naturale di San Miele Parco naturale comunale di San Donato Sentieri nauralistici Percorso dei mulini: percorso naturalistico e archeologico lungo 358 m così chiamato per la presenza di mulini e frantoi. Percorso dell'acropoli: percorso naturalistico lungo 1190 m.. Sentiero San Donato. Grotte Elenco delle cavità naturali presenti nel territorio comunale: Grotta Cozzolino Grotta Tiranna Grotta dei Morti Grottone di Eboli Grotta di Giacobbe Caverna dei Tre Ingressi Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Immigrazione straniera Al 1º gennaio 2011 a Eboli risultano residenti 2904 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:
Immagine descrittiva - c
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