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Borgo San Giacomo

Luogo: Borgo San Giacomo (Brescia)
Borgo San Giacomo (Bórc San Giàcom in dialetto bresciano) è un comune italiano di 5 554 abitanti della provincia di Brescia, in Lombardia. Fino al 1863 si chiamava Gabiano (o Gabbiano), per tale motivo i suoi abitanti si chiamano gabianesi. Monumenti e luoghi d'interesse Borgo San Giacomo Chiesa dell'Immacolata. Edificio sacro di origine medioevale già ricordato in atti vescovili del 1300 e dedicato inizialmente a S. Giacomo. Fu la chiesa parrocchiale dell'antico Gabiano sino agli inizi del 1600. Venne dedicata alla Immacolata Concezione di Maria dopo che si costruì la nuova parrocchiale in seguito alla Visita del cardinale Carlo Borromeo. Chiesa parrocchiale di S. Giacomo. È una chiesa costruita fra il 1594 e il 1609, forse su progetto del Bagnadore: fu consacrata l'8 giugno 1625 dal vescovo di Zante Michele Varoglio. All'interno sono presenti l'altar maggiore eretto nel 1751 in sostituzione del primitivo del 1604, l'altare del SS. Sacramento eretto nel 1604, l'altare della Madonna detto anche della Scola eretto nel 1691, l'altare del Suffragio o di Tutti i Santi eretto nel 1604 e l'altare della SS. Croce eretto nel 1720 per conservarvi due frammenti della SS. Croce. Sull'altare del SS. Sacramento si innalza una monumentale soasa che incornicia degnamente l'Ultima Cena opera di Giovanni Gandino il vecchio. Il quadro centrale dell'altare della Madonna rappresenta l'episodio della Circoncisione di Gesù di Francesco Boccaccino. Tra i reperti del Cinquecento: la vasca marmorea del Battistero (1577), appartenente alla precedente chiesa parrocchiale. Chiesa di S. Rocco o della Madonna del Rosario. Chiesa sussidiaria edificata a partire dal 1479, in adempimento di un voto popolare dopo la peste nera del 1476-79. Posta a metà del 1500 sotto il giuspatronato della famiglia Marcandone, passò verso la la fine del 1600 sotto quello dei nobili Canipari che la ingrandirono e ristrutturarono agli inizi del 1700. Chiesa di S. Genesio. La sua origine risale almeno al 1200 e fu chiesa parrocchiale che era dotata di un proprio Beneficio che nel 1463 era in possesso del patrizio veneto Melchiorre Gritti; questi vi rinunciò perché fosse unito al Beneficio della Chiesa di S. Giacomo. Formando dei due Benefici l’unico Beneficio parrocchiale il vescovo imponeva al parroco l’obbligo di mantenere a sue spese un altro sacerdote cappellano come suo coadiutore nella cura d’anime. La chiesa attuale è una costruzione quattrocentesca rimaneggiata nei secoli successivi e restaurata nel 1908. L’unica parte primitiva rimasta intatta è l’elegante portichetto quattrocentesco sul fianco settentrionale della chiesa, in fondo al quale è stato eretto nel 1550 il tradizionale Sepolcro o Compianto con dieci statue di legno. Vi sono avanzi di numerosissimi affreschi quattrocenteschi nello stesso portichetto e nella sacrestia, nei quali il mimo S. Genesio è rappresentato mentre suona il violino come un artista ambulante. Nella chiesa vi erano due statue lignee di S. Fermo e di S. Genesio del 1475, trasportate da tempo nella chiesa della Immacolata Concezione del Castello. Camposanto settecentesco del Sagrato. Completato nel 1778 e chiamato in origine Camposanto di S. Giacomo, divenne poi comunemente noto come il "Sagrato". Ancora perfettamente conservato, ha la forma di elegantissimo chiostro con porticati, con una cappella centrale e la facciata rivolta verso la strada. Emanata nel 1806 la legge napoleonica che proibiva il seppellimento dei defunti all'interno del centro abitato, il Camposanto del Sagrato venne abbandonato definitivamente nel 1822. Pur abbandonato, il vecchio camposanto rimase circondato dal rispetto e dalla venerazione dei gabianesi tanto che lo vollero conservato con cura non solo per la preziosità dello stesso, ma per il fatto che in questo sacro luogo si conservavano i resti dei loro trapassati. Oratorio S. Domenico Savio. Inaugurato dal vescovo di Crema S. Ecc. Mons. Manziana il 24 settembre 1966 e benedetto dal vescovo di Brescia S. Ecc. Mons. Morstabilini il 2 ottobre successivo. Tra i più grandi e moderni della Bassa in seguito al restauro del 2005. Padernello Castello Martinengo. Ricostruito nel 1485 ad opera del conte Bernardino Martinengo. Chiesa parrocchiale di S. Maria in Val Verde. Già esistente nel Medioevo, la chiesa di S. Maria in Val Verde nel 1579 cadde in rovina sinché nel 1583 venne ricostruita dal conte Pompilio Martinengo Cesaresco. Chiesetta del SS. Redentore. La popolazione di Padernello nutriva all’inizio del 1800 una particolare devozione per un bel crocifisso quattrocentesco venerato nella cappella del vecchio cimitero attiguo alla chiesa parrocchiale ed a cui i fedeli volevano tributare una più dignitosa collocazione. Per poter soddisfare questa volontà si decise, intorno al 1825, di costruire un piccolo santuario da edificarsi nelle vicinanze del nuovo cimitero ubicato appena fuori del centro abitato. Nel 1826 il conte Silvio Martinengo donò alla Parrocchia di Padernello il terreno sul quale doveva sorgere la chiesetta del Redentore. Dopo aver ottenute le necessarie autorizzazioni da parte del Vescovo, entro il 1833 la chiesetta venne edificata e benedetta nei primi giorni di febbraio dello stesso anno dal parroco Gnaga. Acqualunga Palazzo Della Volta. Costruito dalla famiglia degli Emili nel Settecento sui resti del castello medioevale. Nel secolo seguente passò alla famiglia Della Volta per poi essere acquistato, nel 1935, dal Comune di Borgo S Giacomo. È ora sede della mostra ornitologica "Serafino Fiamenghi". È una costruzione dotata di un portico e parco. Palazzo Fé d'Ostiani. Si tratta di un palazzo settecentesco a facciata simmetrica dotato di due ali, entrambe a due livelli. Il corpo centrale si alza per tre piani. È dotato di parco che degrada verso l'Oglio. La famiglia di Maffeo o Feo Bettoncelli, che prese poi il nome di Fè dall’abbreviazione dialettale di Feo, proveniente da Azzanello nel Cremonese, passato l’Oglio si stanziò sulla fine del secolo XIV ad Acqualunga. In questo paese i Fé ebbero proprietà sin dalla loro venuta in territorio bresciano. Già nel 1641 il grande casamento padronale aveva dodici stanze solo al piano terra ed aveva di fronte, oltre la strada, due portici di 18 tratti. Qui dimorò a lungo e morì il vescovo Alessandro Fé, prevosto di S. Nazaro. I beni di Acqualunga dei Fé vennero venduti ai Vertua ai primi del Novecento. Negli anni successivi il Palazzo passò agli Scanzi, indi agli Sichirollo di Milano e da ultimo, nel 1961, agli attuali proprietari Paderno. Chiesa parrocchiale di S. Maria Maddalena. La chiesa parrocchiale di S. Maria Maddalena è di impianto cinquecentesco anche se venne ampliata nel 1732. L’ampliamento non alterò le linee rinascimentali ma le ripeté coerentemente nel susseguirsi delle cappelle laterali dell’interno e nella sobria struttura della facciata. La parrocchia è dedicata a Santa Maria Maddalena. Probabilmente la scelta di questa Santa è dovuta al fatto che essa era spesso rappresentata nell’antica iconografia con un serpente in mano, simbolo della sua vittoria sul peccato; il popolo la invocava però come protettrice contro le insidie degli animali velenosi, molto frequenti in questa zona fino a pochi anni addietro. Chiesa di S. Giuseppe. La chiesetta di S. Giuseppe, che riprende la intitolazione di una precedente chiesa presente ancora sino al 1600 in Acqualunga, venne fatta costruire da monsignor Alessandro Fè, vescovo di Modone, la cui famiglia possedeva da secoli il grande palazzo che sorge proprio davanti a questo edificio sacro. Questo sacerdote era nato a Brescia il 17 agosto 1716 dal nobile Giulio Fè e dalla nobile Giulia Cigola e morì il 14 marzo 1791. Davanti al proprio palazzo di Acqualunga, sua prediletta villeggiatura, questo Vescovo fece appunto costruire la chiesetta di S. Giuseppe che aveva sopra il portale il suo stemma, e dove vi si celebrava quotidianamente a comodo dei suoi dipendenti, fra i quali volle morire con edificante pietà. La chiesetta venne inaugurata nel 1760. Questa chiesa ricorda ancora colui che l’ha eretta con una iscrizione che è posta sul vertice della sua facciata, dove si può leggere: D.O.M. - Alexander Fè - Episcopus Modonensis -1760. Farfengo Chiesa parrocchiale di S. Martino. Edificio ecclesiale di epoca Romanica. Nelle sue linee attuali risale al 1445. La chiesa presenta una sola navata con tre grandi arcate a sesto. La chiesa venne restaurata e decorata nel 1890-91. L'altare maggiore in marmo fu eretto nel 1765. La pala dell'abside S. Martino a cavallo è attribuita dal Paglia a Pietro Rosa. Motella Mulino medievale. È visitabile e funzionante. Chiesa parrocchiale dei Santi Fabiano e Sebastiano. La chiesa parrocchiale venne costruita fra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento. Di essa, in parte demolita nel 1770 e completamente distrutta sulla fine del 1800, rimangono solo alcuni frammenti architettonici. Ricostruita a partire dal 1770, la chiesa parrocchiale nuova veniva inaugurata nel 1780. Sembra che l’architetto fosse il celebre abate Antonio Marchetti. Castello. La parte più antica del castello di Motella (costruito probabilmente nel 1395) si sviluppava su un regolare perimetro rettangolare alzandosi in due piani, con un ampio attico superiore. Era circondato da un fossato alimentato dalla roggia Mulino. Aveva la facciata ad est affrescata, facciata che venne poi coperta verso il 1542 con un porticato con piano nobile. Nel Cinquecento e nel Seicento il castello venne ampliato oltre che ad est anche a sud. Ridotto poi negli ultimi decenni a magazzino e deposito, venne in parte restaurato nella copertura nel 1981. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 932 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: India 514 9,36% Marocco 96 1,75% Macedonia 71 1,29% Amministrazione Note ^ a b ISTAT - Bilancio demografico mensile anno 2013.. URL consultato il 24-3-2014. ^ Regio decreto-legge 8 febbraio 1863, n. 1192 ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Ministero dell'Interno - Elezioni comunali Borgo San Giacomo 13 giugno 1999. URL consultato il 5 luglio 2013. ^ Ministero dell'Interno - Elezioni comunali Borgo San Giacomo 12 giugno 2004. URL consultato il 5 luglio 2013. ^ Ministero dell'Interno - Elezioni comunali Borgo San Giacomo 7 giugno 2009. URL consultato il 5 luglio 2013. Collegamenti esterni Fondazione castello di Padernello
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