Soncino
Soncino, in provincia di Cremona, dal 2003 è classificato nell’associazione dei “Borghi più belli d’Italia”.
Le origini di questo borgo sono davvero molto antiche e sarebbero da collocarsi addirittura all’epoca dei Celti.
Soncino presenta il tipico impianto di borgo medievale fortificato, data la sua cinta muraria difensiva - nota anche come mura venete - lunga 2 chilometri e arrivata fino ad oggi intatta. Le porte d’ingresso al borgo sono Porta San Martino (conosciuta anche come Porta di Tramontana), Porta San Giuseppe e Porta San Rocco (conosciuta anche come Porta di Sera); tutte e tre sono legate agli omonimi Oratori situati nelle vicinanze.
All’interno del borgo sono diversi gli edifici religiosi, la Pieve di Santa Maria Assunta risale al V secolo ma è stata restaurata nell’Ottocento, si distingue dal resto per l’utilizzo del blu elettrico nelle volte; al suo interno custodisce una tela dell’artista fiammingo Matthias Stom e una raffigurazione tipicamente medievale che è la Trinità Ariana. La Chiesa di San Giacomo presenta un rarissimo esempio di campanile eptagonale; nonostante la sua facciata sia estremamente semplice, al suo interno è decorata con bellissimi affreschi barocchi e due maestose vetrate quattrocentesche. La Chiesa di Santa Maria delle Grazie fu edificata nel XVI secolo ed è uno dei capolavori del rinascimento lombardo; il suo interno a navata unica presenta una volta a botte e dieci cappelle laterali completamente decorate con affreschi.
Ma il fiore all’occhiello di Soncino è la Rocca Sforzesca, edificata nel 1400 per volere della famiglia Sforza e nacque con il solo scopo di fortificazione militare e non di residenza; inoltre, è una delle rocche meglio conservate del Nord Italia. Un tempo era protetta da una doppia cinta muraria, una delle quali obliqua per resistere meglio alla polvere da sparo. Sia all’interno che all’esterno della Rocca il materiale che domina ovunque è il mattone rosso. Gli spalti merlati che uniscono le tre torri quadrate e il torrione cilindrico, un tempo erano utilizzati come camminamenti di ronda. All’interno l’unica stanza arredata è quella del capitano con un semplice letto spartano, mentre dagli altri ambienti sono stati ricavati due musei: il Museo Civico Archeologico Aquaria e il Museo dei Combattenti.