Destinazioni - Comune

Beinasco

Luogo: Beinasco (Torino)
Beinasco (Beinasch in piemontese) è un comune italiano di 18.185 abitanti della provincia di Torino, in Piemonte. Il comune è un grosso agglomerato urbano facente parte dell'area metropolitana di Torino, nella cintura sud, lungo il corso del torrente Sangone. Geografia Il capoluogo è posto sopra un terrazzo roccioso, mentre la grande frazione di Borgaretto, nella quale risiede il 40% degli abitanti di Beinasco (7.400 su 18.100), si estende su un terreno pianeggiante formato da depositi alluvionali. Il territorio è il meno esteso dei comuni della cintura di Torino, ma il suo indice di densità abitativa è estremamente elevato. Il toponimo La popolazione ligure dei Taurini ha lasciato tracce nei nomi di molte località piemontesi. Il nome di questo paese ha origine dall'antico termine latino Benàcun, derivato dalla fusione del nome romano Batinus (da Battius) con il suffisso ligure-ascus. Storia L'attuale Beinasco nacque nel I secolo a.C. come colonia romana edificata allo scopo di proteggere Augusta Taurinorum in virtù della linea difensiva naturale offerta dal Sangone, funzione che continuò anche in epoca medievale, durando fino al XVIII secolo. Il Medioevo Una volta costituitosi Torino come libero comune tra il XII e il XIII secolo, il 2 giugno 1239, Federico Piossaco faceva formale donazione del castello , villa, territori e uomini di Beinasco a Gionata di Lucento, allora capitano imperiale della città di Torino. La famiglia dei Piossaschi, una delle più influenti del Piemonte medioevale non rinunciava comunque al controllo sul comune, dato che ne fu immediatamente reinfeudata. Nello stesso periodo vennero costituiti i confini territoriali, come risulta da un decreto del Vescovo di Torino, Ugo Cagnola del 1236, nuovamente confermato nel 1288. La definizione dei confini testimonia come anche Beinasco si fosse eretto in comune già nella prima metà del XIII secolo. Incuneato tra Torino e Orbassano, le sue dimensioni non furono mai considerevoli, ma la sua importanza andava al di là della sua estensione: infatti il territorio della sua parrocchia, sin dal Medioevo, è sempre stato più esteso di quello del comune. Tale superiorità rispetto ad altri centri della zona fu riconosciuta a suo tempo anche dalle autorità ecclesiastiche. Nel corso del Medioevo, Beinasco abbracciò fermamente la parte guelfa. Fu più volte alla mercé delle scorrerie delle truppe imperiali. Nel 1501, a riprova della capitale e del borgo sorto per difenderla, la città di Torino fu investita dal titolo di Signora di Beinasco. Il Seicento Il periodo più difficile del borgo fu il Seicento, quando Beinasco fu più volte distrutto, arrivando vicino alla sua totale estinzione. Una prima volta fu nel 1630. In Piemonte regnava il duca Carlo Emanuele I di Savoia, figlio di Emanuele Filiberto. Aveva tentato un'abile politica di espansione alleandosi prima con i francesi e poi con gli spagnoli. Nel 1627 aveva cercato di annettersi il Ducato del Monferrato, sul quale vantava notevoli diritti ereditari. Tali diritti non erano stati sostenuti dalla Francia, per cui il ducato era stato assegnato al Duca di Mantova, proposto da Luigi XIII. Allo scoppio della guerra, nel 1630 le truppe francesi misero in sacco il Piemonte. Fra i vari paesi distrutti vi era anche Beinasco: venne distrutta la parrocchiale, e uccisa la maggior parte della popolazione. Contemporaneamente il paese venne colpito dalla peste, così come venne colpita anche Torino, raggiungendo quell'anno il suo apice. Il Cibrario, celebre per la sua Storia di Torino, sostiene che di cento capi famiglia censiti a Beinasco prima del 1630, dopo il contagio della peste ne rimanevano solo otto. Il paese venne devastato quasi completamente. Praticamente sterminata l'intera popolazione, Beinasco non esistette più, perdendo persino il diritto di formare un corpo di comunità. Carlo Emanuele II concesse nuovamente al paese il diritto di formarsi a comune. Verso il 1680 il paese sembrava finalmente essersi ripreso, quando altre due guerre lo devastarono nuovamente, anche se in maniera meno drammatica. Nel 1690 il giovane Vittorio Amedeo II, da poco salito al trono dopo la lunga reggenza della madre Maria Giovanni Battista di Savoia-Nemours, rovesciando la precedente alleanza, dichiarò guerra alla Francia. Il Piemonte, era facilmente esposto all'esercito di Luigi XIV. A comandare le truppe invasori che dal Delfinato si erano portate in Piemonte era il comandante Nicola Catinat. Questo combatté con le sue armate una guerra spietata contro le popolazioni inermi: villaggi distrutti, campi bruciati, stragi di uomini. Mai la terra piemontese venne altrettanto devastata da un nemico. Non potendo attaccare Torino, i francesi adottarono la strategia della "terra bruciata", per indebolire la capitale e terrorizzare la popolazione e spingere il re alla battaglia decisiva in campo aperto. Anche Beinasco fece le spese di questa crudeltà. Le case appena costruite furono nuovamente bruciate. Il Settecento Il 4 ottobre 1693, nei pressi di Marsaglia, un piccolo villaggio sulla strada per Orbassano, si combatté una delle più aspre battaglie del conflitto, risoltasi in una memorabile sconfitta per Vittorio Amedeo II. Raggiunta la pace nel 1696, di li a poco Beinasco fu nuovamente coinvolta in un conflitto: la Guerra di successione spagnola dal 1701 al 1713 e ancora una volta contro i francesi. Beinasco fu nuovamente saccheggiata. Dopo un secolo di tali devastazioni e rovine, la storia di Beinasco subì una svolta. Quasi completamente distrutta, cessò la funzione di difesa di Torino, per diventare un semplice borgo agricolo ai confini della capitale. Nel 1768 parve giunto il momento di affrontare il problema della viabilità, per cui una petizione per la costruzione di un ponte fu inviata alla Gran Cancelleria. Vi era descritta la necessità, per esempio da parte del parroco, di raggiungere quelle famiglie situate sulla sponda opposta del torrente. Si dovette aspettare solo il 1839, quando, su decreto di Carlo Alberto, fu costruita la nuova strada comunale che univa Piossasco a Torino. Tra Ottocento e Novecento Nel corso dell'Ottocento la popolazione della città fu per lungo tempo in costante diminuzione. Nel 1870 erano poco più di 900, mentre nei primi anni della Restaurazione, erano 1.263. All'inizio del Novecento iniziò la ripresa e la popolazione era salita a quasi 1.300 abitanti, aumentando fino a raggiungere 2.057 nel 1936. L'aumento costante della popolazione è dovuto ad un forte componente migratoria dovuta alla creazione di fornaci per laterizi. I Fornaciai, così vennero chiamati i lavoratori che si occupavano di laterizi, diventano l'immagine stessa di Beinasco, in particolare dopo la costituzione della società Fornaci Riunite. Durante il periodo fascista la costruzione dei grandi stabilimenti Fiat del Lingotto mutò nuovamente la situazione, per cui molti lavoratori della zona di Beinasco abbandonarono le fornaci per andare a lavorare in fabbrica. La seconda guerra mondiale Durante la seconda guerra mondiale il paese fu colpito da diverse incursioni aeree, senza subire nel complesso danni notevoli. Anche se partecipò alla resistenza non subì ritorsioni nazifasciste, a differenza di quanto accadde ai borghi vicini, come Orbassano, e soprattutto Piossasco. Il dopoguerra Nel dopoguerra la ricostruzione venne accompagnata da un enorme incremento demografico, che ha portato gli abitanti dai 2.000 degli anni anteguerra ai 18.000 del 1992. Anche Beinasco fu coinvolto nel grande boom economico che accompagnò Torino. Il centro storico assunse sempre più minore importanza. Lo stemma Lo stemma del comune di Beinasco è formato dall'azzurro della campagna con il verde che rappresenta le grandi praterie ricche di fieno e di pioppi verdeggianti. Questa campagna è attraversata dal torrente Sangone. L'àncora d'oro che esce dal fiume è come una speranza che il fiume alimenti i pozzi e le fontane, irrighi ed innaffi le campagne e i campi sui quali sorge il sole orizzontale e raggiante che farà biondeggiare le messi. Quartieri Il territorio comunale è suddiviso in quattro aree: Beinasco, Borgo Melano, Borgaretto e Fornaci. Beinasco Beinasco è il capoluogo comunale da cui prende il nome l'intero comune. È il quartiere più antico del comune e rappresenta il centro storico del paese. Sono presenti un castello medievale,, la torre, la passerella pedonale sul Sangone, di architettura avveniristica, lunga 80 metri, che collega il centro storico con il quartiere Borgo Melano, intitolata al partigiano beinaschese Albano Zuin, il municipio, la chiesa settecentesca di San Giacomo Apostolo sede della parrocchia di Beinasco, l'ex chiesa di Santa Croce, ora ristrutturata e che attualmente ospita le riunioni del consiglio comunale, concerti e mostre, una chiesa evangelica, il comando dei carabinieri, la stazione della polizia municipale e il Monumento ai Caduti. Questo quartiere viene spesso chiamato dai beinaschesi "Beinasco centro" per distinguerlo dalle frazioni. Borgo Melano A Borgo Melano si trova la chiesa di San Luigi, succursale della parrocchia di San Giacomo Apostolo, caratterizzata da un diorama permanente composto da oltre 500 personaggi, la maggior parte dei quali in movimento che rappresentano, in due quadri, la nascita di Cristo e la sua passione, morte e risurrezione. In questo quartiere è presente anche il palazzetto dello sport comunale, il "PalaBeinasco", dove si svolgono le gare e i tornei di basket, calcio a 5 e pallavolo. Borgaretto Borgaretto è la frazione più grande del comune. Si trova al confine del Parco regionale di Stupinigi. Si estende su un terreno pianeggiante formato da depositi alluvionali sulla sponda destra del Sangone. In questo quartiere è presente la chiesa ottocentesca di Sant'Anna, sede della parrocchia di Borgaretto fin dal 1940. Borgaretto è sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso, che recentemente si è gemellata con la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Santa Ninfa. Durante quest'occasione si è intitolato l'auditorium comunale di Borgaretto alla memoria di Giuseppe Giacalone. Fornaci Fornaci è un quartiere situato a nord di Beinasco, tagliato in due dalla Tangenziale sud di Torino. Il quartiere prende il nome dalle fabbriche per la produzione di mattoni (appunto le fornaci di mattoni), in cui attorno nacque, e si sviluppò il borgo. Il sorgere a Beinasco delle prime fornaci avvenne attorno al 1870. Gli addetti erano soprattutto di provenienza esterna, in massima parte toscani e friulani. Fornaci è l'area sicuramente più moderna della città, cresciuta intorno all'asse di Strada Torino di Beinasco, che si raccorda a nord con la città di Torino, in Corso Orbassano, ed allo svincolo autostradale con la Tangenziale Sud, nell'importante incrocio con la Autostrada A55, diramazione per Pinerolo. La frazione Fornaci è in gran parte è occupata dall'area industriale di Beinasco, tra la tangenziale sud di Torino, via Bellezia, via Monginevro e strada Torino. L'area residenziale storica del quartiere è quella incastonata tra la tangenziale sud di Torino ed il confine con la città di Torino. La zona di più recente sviluppo di Fornaci è sicuramente quella ad est di strada Torino, dove si è sviluppato negli anni il secondo centro commerciale per ampiezza dell'area urbana torinese, il Le Fornaci. A poche decine di metri dal centro commerciale, si trova la sede del locale comitato della Croce Rossa, che dal 1972 offre servizio di assistenza e di emergenza alla popolazione. Il centro commerciale è il primo nato a Torino durante gli anni novanta. La sua superficie era relativamente limitata rispetto a quella odierna. Dalla sua fondazione ad oggi, l'area ha allargato la sua superficie con spazi commerciali, un fast food con area "drive", un ampio parcheggio multipiano ed una multisala cinematografica. Nel 2007 si sono conclusi i lavori per un ulteriore ampliamento ad ovest di strada Torino, con un nuovo corpo commerciale, un'imponente passerella pedonale a scavalco di strada Torino ed un nuovo megastore di elettronica. A Fornaci è presente la chiesa di Gesù Maestro, sede della parrocchia di Fornaci, associata alla parrocchia San Giacomo Apostolo di Beinasco, con cui collabora, svolge quasi tutte le attività in comune e condivide il parroco, il viceparroco e molti dei collaboratori e volontari. Parrocchia San Giacomo Apostolo Chiesa di San Giacomo Apostolo Il vescovo di Lodi nel 1538, dopo una visita nel paese, ordinò la costruzione di una chiesa, ma la storia della sede parrocchiale è molto travagliata. Nel corso degli anni, infatti, subì una serie di distruzioni, ricostruzioni e ristrutturazioni, a causa dei tanti assalti subiti e dal logoramento delle sue fondamenta. L'ultima e definitiva ricostruzione è avvenuta nel 1740 su progetto di Giovanni Tommaso Pronotti, allievo di Juvarra. Fu inaugurata nel 1743. La pianta è a croce greca, dotata di ampio presbiterio con abside semicircolare. All'interno si possono ammirare tre altari: al centro l'altare maggiore, sormontato da un grande crocifisso e due altari laterali, uno dedicato al Sacro Cuore e l'altro all'Immacolata Concezione. Alla destra dell'altare maggiore si trova un pulpito in legno con sculture. Il campanile della chiesa è alto 24 metri. Nel 1945 venne rinvenuta un'antica lapide funeraria romana. Ora si trova nell'atrio dell'ingresso della casa Parrocchiale. Sulla lapide è inciso in latino "Tertullae Matri" seguito da "F.T.I.", che può voler dire: "Testamento fieri iussit", che tradotto significa: "lascio per testamento". Sulla lapide, inoltre, compaiono due animali, che potrebbero essere leoni, e due alberi, probabilmente cipressi. Succursali e altri patrimoni parrocchiali Oltre alla chiesa di San Giacomo Apostolo la parrocchia possiede due succursali; la chiesa di San Luigi (a Borgo Melano) e la chiesa della Madonna del Rosario (a Beinasco). La parrocchia possiede, inoltre, il cinema teatro Bertolino, chiamato così in onore di Don Paolo Bertolino, parroco dal 1903 al 1960, situato sopra l'oratorio, vicino alla chiesa di San Giacomo Apostolo, e di due baite a Pialpetta nel comune di Groscavallo, e in valle di Lanzo, usate per i campi estivi per i giovani e ragazzi della comunità beinaschese. Altre chiese e parrocchie Parrocchia Sant'Anna (Borgaretto) Parrocchia Gesù Maestro (Fornaci), associata con la parrocchia San Giacomo Apostolo Chiesa Madonna del Rosario (Beinasco), succursale della parrocchia San Giacomo Apostolo Chiesa san Luigi (Borgo Melano), succursale della parrocchia San Giacomo Apostolo A Beinasco è presente anche una chiesa cristiana evangelica pentecostale, appartenente alle Assemblee di Dio in Italia (ADI). [1] Il torrente Il territorio del comune di Beinasco è attraversato dal torrente Sangone, affluente del Po. Sport Due nativi di Beinasco hanno partecipato alle Olimpiadi 2008 a Pechino: Sebastian Giovinco, calciatore nella nazionale di calcio Italiana under 21 e calciatore della Juventus e Fabio Cerutti, centometrista nella nazionale italiana di atletica leggera. Calcio A Beinasco sono presenti tre società calcistiche: U.S.D. Beinasco Calcio, militante nel girone E di Prima Categoria. Vanta due scudetti dilettantistici (Campione d'Italia Juniores 1972/73 e Campione d'Italia Allievi 1979/80). G.S.D. Borgaretto Calcio, militante nel girone C di Promozione. F.C.D. Accademia Beinasco, militante nel girone H torinese di Seconda Categoria. Pallacanestro La società di basket di Beinasco è la "Beinaschese Basket OTB" che milita in Promozione maschile e in serie B femminile. Pallavolo La società di pallavolo di Beinasco è la "Bussola Volley Beinasco". Rugby A Beinasco è nata una società che si occupa del gioco del rugby, "A.S.D Beinasco Rugby F.C.", che attualmente milita in serie C. Sagre ed eventi Nel mese di maggio si svolge la "Fera del Cossot" ovvero la sagra dedicata allo zucchino. Ogni seconda domenica del mese si svolge il consueto mercatino dell'usato, prodotti tipici, artigianali e hobbistica. Il mercatino prende luogo lungo il viale Cavour e piazza Alfieri (di fronte al municipio). Ogni anno a fine giugno inizio luglio si svolge la manifestazione "Gospel Sotto Le Stelle" organizzata dai Free Voices Gospel Choir, un appuntamento di rinomanza nazionale per la musica Gospel con la partecipazione di cori da tutta Italia ed artisti di fama internazionale. Persone legate a Beinasco Fabio Cerutti (Torino, 1985), atleta specialista nella velocità. Sebastian Giovinco (Torino, 1987), calciatore, vissuto a lungo a Beinasco. Amministrazione Sindaci di Beinasco dal 1945 ad oggi Gemellaggi Piatra Neamt, dal 2001 Manilva, dal 2009 Evoluzione demografica Abitanti censiti Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2013. ^ di architettura originaria guelfa ^ una porta, unica parte che si è conservata della cinta muraria del castello, anch'essa di epoca medievale ^ Palazzo della municipalità di recente costruzione che ospita, oltre che la maggior parte degli uffici comunali, anche la biblioteca comunale Nino Colombo ^ Progettata da Giovanni Tommaso Pronotti, allievo di Juvarra ^ costruzione settecentesca progettata da Bernardo Vittone, anch'esso allievo di Filippo Juvarra ^ dedicato ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale, progettato dallo scultore beinaschese Franco Garelli ^ Cittadino di Beinasco ma originario di Santa Ninfa in Sicilia, scomparso nella tragedia del disastro aereo di Punta Raisi il 23 dicembre 1978 ^ Ministero dell'Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni: Comunali del 13 giugno 1999 - Comunali del 12 giugno 2004 ^ ::: Ministero dell'Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni - Comunali del 7 giugno 2009 ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Beinasco
Risparmia sul tuo hotel - hotelscombined.it

Ci spiace, non abbiamo ancora inserito contenuti per questa destinazione.

Puoi contribuire segnalandoci un luogo da visitare, un evento oppure raccontarci una storia su Beinasco. Per farlo scrivi una email a [email protected]