Gli occhi più intensi del pianeta alla Venaria Reale
La “Ragazza afgana”, del reporter statunitense Steve McCurry, non è un semplice ritratto fotografico, ma un’icona planetaria. Oltre quello sguardo verdemare, infatti, si allarga la condizione umana dell’essere profughi: all’epoca, foto di copertina del National Geographic di giugno 1985, erano gli afghani del campo di Peshawar (Pakistan). Uno scatto che ha fatto il giro del mondo e che in questi giorni e fino al 25 settembre è possibile incontrare alla Reggia di Venaria Reale (TO).
Chi è quella bambina e che ne è stato di lei? Per anni lo stesso McCurry si è interrogato sulla misteriosa identità celata dal velo, finché un giorno di diciassette anni dopo, il fotografo e il suo team riconoscono quello sguardo inconfondibile sul volto di una donna, si chiama Sharbat Gula:
«La sua pelle è segnata, ora ci sono le rughe». Dice McCurry «Ma lei è esattamente così, straordinaria come lo era tanti anni fa».
Accanto a quella che è stata definita “la fotografia più riconosciuta” di tutti i tempi, la Citroneria della Reggia espone i capitoli più significativi dell’intera antologia narrativa e visionaria del reporter di Philadelphia, la più ampia e completa mostra a lui dedicata che, attraverso una sequenza di ben 275 scatti di grande formato, riesce letteralmente a far viaggiare i visitatori, nel mondo e nelle proprie emozioni più intime: dal bianco e nero degli anni ’80 all’Afghanistan, dall’India a Cuba, dagli Stati Uniti al Brasile, fino alla nostra Italia, immortalata tra Venezia e Cinecittà.
Non solo McCurry a Venaria! ViaggiArt consiglia di approfittate dell’occasione per visitare la Reggia sabauda in tutta la sua sobria eleganza. Il grandioso complesso monumentale alle porte di Torino, infatti, si estende per 80.000 metri quadri, una delle più alte espressioni del barocco universale, e 60 ettari di Giardini, adiacenti al seicentesco Centro Storico di Venaria e al Parco La Mandria, un capolavoro dell’architettura e del paesaggio, dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1997.
La nostra App, mai sazia di bellezza, ci guida infine a Torino, per concludere l’itinerario sorseggiando un “bicerin” in uno dei suoi storici Caffè, alla scoperta dei mille volti di una città ammantata di fascino e mistero.
*Nota: La mostra “Il mondo di Steve McCurry” è a cura di Biba Giacchetti, allestimento di Peter Bottazzi. In collaborazione con Civita, col sostegno di SudEst57 e Lavazza.
Eliana Iorfida