Destinazioni - Comune
Accumoli
Luogo:
Accumoli (Rieti)
Accumoli è un comune italiano di 653 abitanti della provincia di Rieti, nella regione Lazio. Fino al 1927 faceva parte della Provincia dell'Aquila, in Abruzzo e, dal 1233 al 1861, per oltre 600 anni, è stato parte integrante del Giustizierato d'Abruzzo e della provincia Abruzzo Ulteriore II, nel distretto di Cittaducale, con capoluogo L'Aquila.
Geografia fisica
Territorio
Situata all'altitudine di 855 m s.l.m. nell'Appennino umbro-marchigiano, Accumoli appartiene alla Comunità montana del Velino. Fino al 1927 era parte della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Il comune di Accumoli è, insieme a quello confinante di Arquata del Tronto, l'unico in Italia a confinare con tre regioni (Abruzzo, Marche e Umbria) diverse da quella di appartenenza (Lazio).
Clima
Storia
Il comune ha origine nel XII secolo, quando il territorio nella Valle del Tronto era sotto il dominio dei Normanni e in seguito del Regno di Napoli. Cascia minacciava l'estremo confine del Regno, così per rafforzarlo, i governatori locali decisero di riunire sotto un'unica città i tanti villaggi sparsi per la Valle del Tronto. Dopo la dominazione degli Orsini, la città fu attaccata dalla Francia nel 1527.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture civili
Torre civica
Salendo per via S. Tommasi si trova la Torre civica del XII secolo. Larga in pianta, quadrata e slanciata, resta come simbolo delle antiche libertà comunali. È unica nel suo genere in tutta la Valle del Tronto. Innestato alla sinistra della Torre Civica si erge il Palazzo del podestà. È un organismo orizzontale, a conci di arenaria squadrati e lisci, scandito al piano terra da due arcate, tipiche dei palazzi pubblici medioevali. Oggi è sede di uffici comunali.
Palazzo del Guasto
Un altro monumento è il Palazzo del guasto del XV secolo. Qui tra il 1427 e il 1433 predicò S. Bernardino come si evince dal monogramma su una delle sue finestre.
Palazzo Marini
Grande struttura tardomanierista adattata al pendio della strada. Si caratterizza per un portale incorniciato da bugnato a punta di diamante e da colonne tortili con capitello ionico a zampe di elefante. D'ispirazione tardomanierista partenopea sono anche gli affreschi presenti nelle sale interne. Notevoli i soffitti a cassettoni e il monumentale camino. Al culmine dell'abitato nei pressi dell'antica rocca si erge Palazzo Cappello un edificio del XV secolo a cinque piani.
La struttura cinquecentesca ingloba una parte costruita o ricostruita in un periodo successivo riconoscibile dalla tecnica costruttiva. Infatti la parte originale è tutta in pietra a vista squadrata e con finestre monumentali mentre la parte aggiunta. L'edificio è stato usato come caserma dei Carabinieri a partire dal 1864 a 3 anni dalla costituzione dello Stato Italiano e quindi probabilmente una delle prime caserme della nuova Italia.
Ci sono 3 accessi all'edificio di cui due monumentali uno dal lato est a livello delle cantine e che raggiunge il primo piano con uno scalone in arenaria da cui si può entrare nel palazzo a mezzo di una ampia scala elicoidale, che permette di scendere alle cantine di secondo livello o salire al piano nobile. Questa scala interamente costruita in loco con gradini in arenaria incastrati nel muro ed appoggiati al centro seguendo un'elicoidale, è una rarità architettonica, probabilmente unica. Dall'entrata monumentale a Nord/ovest, riservata alle carrozze, si accede attraverso un ampio passaggio con volta piena a tutto sesto al cortile interno, caratterizzato da un loggiato su tre ordini con colonne in arenaria e capitelli corinzi nei primi due ordini, mentre il terzo, costruito in seguito, con più semplici capitelli dorici.
Dal cortile si accede al loggiato a mezzo di una scala monumentale costruita anch'essa in un secondo periodo. Si racconta che l'ultimo piano, i cui interni sono rimasti grezzi fino al 1996, sia stato costruito con l'intento di toglier un'ora di sole al tramonto al sottostante Palazzo Marini.
Monumento a Salvatore Tommasi
Opera dell'architetto pitiglianese Enrico Lattes che realizzò l'opera nel 1927. Si trova all'ingresso del borgo.
Palazzo Organtini
Edificio a tre piani che si caratterizza per le sue sale affrescate. Notevoli i soffitti a cassettoni e l'ampio "Salone dei ricevimenti", anch'esso affrescato con dipinti di quell'epoca.
Aree naturali
Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Lago Secco, oasi del WWF
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Lingue e dialetti
Il comune rappresenta il confine sud dei Dialetti italiani mediani.
Tradizioni e folclore
La patrona del paese, la Beata Vergine Maria Addolorata viene festeggiata la prima o la seconda domenica di settembre.
Cultura
Istruzione
Musei
Museo naturalistico di Accumoli
Geografia antropica
Frazioni
Collespada
Collespada, reso famoso dai suoi racconti, dov'era la casa dei nonni e dove visse gran parte della sua gioventù, oggi in provincia di Rieti, era difatti in territorio aquilano e venne trasferito al Lazio nel ventennio fascista.
Poggio d'Api
La frazione di Poggio d'Api (1080 m s.l.m.) presenta sorgenti di acqua ed è sede dell'oasi WWF del Lago Secco (1500 m s.l.m.). Tale oasi è la più a sud d'Europa a contenere un particolare tipo di tritone alpino.
Economia
Turismo
Nell'anno 2008 è entrato a far parte del consorzio "Riviera delle Palme".
Amministrazione
Nel 1927, a seguito del riordino delle Circoscrizioni Provinciali stabilito dal regio decreto N°1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Rieti, Accumoli passò dalla provincia dell'Aquila a quella di Rieti.
Altre informazioni amministrative
Fa parte della Comunità montana del Velino
Note
Voci correlate
Illica
Monti della Laga
Riviera delle Palme (Marche)
Roccasalli
Provincia di Rieti
Circondario di Cittaducale
Altri progetti
Commons contiene immagini o altri file su Accumoli
Collegamenti esterni
Oasi WWF Lago Secco