Destinazioni - Comune

Cimbergo

Luogo: Cimbergo (Brescia)
Cimbergo (Simbèrk o Himbèrg in dialetto camuno) è un comune italiano di 561 abitanti della Val Camonica, provincia di Brescia, in Lombardia. È attraversato dalla strada provinciale 88 che lo mette in collegamento col paese di Paspardo a nord, e con la vallata ed il paese di Ceto a sud. Il territorio di Cimbergo confina con diversi comuni: a ovest quello di Capo di Ponte, a nord quello di Cevo e Paspardo e Cedegolo, est ed a sud quello di Ceto. Geografia fisica Territorio Il paese è situato sul versante orientale della valle, alle pendici del Pizzo Badile Camuno e della conca del Monte Tredenus, in posizione dominante sulla media Valle Camonica. Classificazione sismica: zona 4 (sismicità irrilevante), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 Idrografia Il territorio del comune di Cimbergo è racchiuso da due torrenti: a nord scorre il Re che segna il confine con Paspardo e scarica le sue acque nel fiume Oglio a Capo di Ponte. A sud scorre invece la Figna che entra nel comune di Ceto e si immette nell'Oglio nella frazione di Nadro. Il paese era dotato anticamente di due mulini (tre nel novecento) che attingevano l'acqua uno dal re, l'altro dalla Figna. Nel XV secolo vi furono, tra la vicinia di Nadro e quella di Cimbergo, controversie riguardo alla captazione delle acque della Figna: i primi la usavano sfruttandone la forza motrice per azionare le pale dei mulini, gli abitanti di Cimbergo, invece, deviavano a monte il corso del torrente per irrigare i campi. Dopo diversi appelli a differenti giudici e potenti della zona, la questione si risolse con l'intervento del governo veneziano a favore della vicinia di Nadro. Orografia Nella Media Valle Camonica il comune di Cimbergo è adagiato a mezza costa sul monte Pizzo Badile Camuno. L'abitato si trova pertanto sull'eccezionale superficie calcarea che spunta dal gruppo dell'Adamello, tipicamente granitico. Di fronte all'abitato si pongono la Concarena ed il Monte Elto che fanno parte delle prealpi Orobiche. Clima Classificazione climatica: zona F, 3425 GR/G Storia L'area del Comune di Cimbergo fu antropizzata già a partire dal neolitico, come rappresentano le centinaia di incisioni rupestri presenti sul suo territorio. Reperti mesolitici sono stati ritrovati anche presso il lago d'Arno. Con la donazione di Carlo Magno della Valle Camonica ai monaci di Tours viene fondata a Cimbergo la chiesa di San Martino, divenuta poi di Santa Maria a partire dal '500. Nel 1158, nei registri della mensa vescovile di Brescia, è annotato che: A partire dal 1288, aseguito della grande ribellione camuna, i bresciani Martinengo vengono sostituiti dagli Antonioli di Grevo. Essi verranno banditi il 2 agosto 1389 per la sottrazione di beni episcopali. L'8 aprile 1299 i consoli della vicinia di Cimbergo si recano ad Cemmo dove è presente Cazoino da Capriolo, camerario del vescovo di Brescia Berardo Maggi. Qui giurano secondo la formula consueta fedeltà al vescovo, e pagano la decima dovuta. Il 19 aprile 1331 il vescovo di Brescia Tiberio della Torre investe gli uomini della vicinia di Cimbergo delle decime dei pascoli, dell'erbatico e della giurisdizione in monte, in piano ed in terra delle acque del loro territorio. Nel 1378 si tenta di siglare una pace a nella rocca di Cimbergo tra i ghibellini Federici e i guelfi camuni e della Val di Scalve. La tregua non durò e i conflitti ripresero fino ad una seconda tregua, fermata nel 1398 nella quale entrambe le fazioni si accordarono per opporsi al vescovo Tommaso Visconti, che tentava di imporre i propri diritti feudali in Val Camonica. I Visconti decidono di infeudare i loro alleati Federici il 31 gennaio 1403, a discapito degli Antonioli. Il nuovo signore, Giacomo detto Maccagno, non riuscì ad entrare in possesso della sua rocca a causa di rivolte guelfe, tanto che solo dopo cinque anni, nel marzo 1408, grazie a dei commissari inviati direttamente da Milano, il Federici riuscì ad entrare nel suo feudo. Essi tennero la rocca per circa trent'anni fino a quando l'inizio della dominazione veneta costrinse la potente famiglia ghibellina a ridimensionarsi. Di tale situazione ne approfittò Bartolomeo della Torre da Cemmo che il 28 maggio del 1430 ottenne l'investitura nella Basilica di San Marco a Venezia della contea di Cemmo-Cimbergo. Qui di seguito viene riportato il testo della donazione dogale: Bartolomeo perse la contea prima della fine degli anni '30, a causa del suo schierarsi politicamente a fianco di Milano, così essa venne donata ai trentini conti di Lodrone. Essi erano una nobile e potente famiglia del Trentino, guelfa quanto basta, che intendeva occupare un territorio montuoso che avesse come confine l'Oglio da un lato, e l'Adige dell'altro. La nomina ufficiale di Paride Lodrone a conte di Cimbergo avvenne il 6 aprile 1439, ma a causa della sua morte proprio in quel periodo i figli Giorgio e Pietro dovettero attender fino al l'11 aprile 1441 prima di ereditarne il territorio camuno. Nel 1516 Battista, Nicola, Bartolomeo e Alessandro Lodrone saccheggiano Breno, benché anch'essa guelfa, e ne estorcono 508 ducati d'oro alla popolazione, pagati dai loro alleati, i Ronchi. Nel 1572 è registrato un capo dei disciplini, tale Sixtus de Antoninis, che guida un gruppo di quaranta confratelli. Nel 1600 la famiglia Lodrone risulta già divisa in quattro rami, uno dei quali con sede a Concesio. L'ultimo documento che li cita a Cimbergo è un affitto a nome della vicinia nel 1739. Il 13 luglio 1653 un fulmine cade sulla chiesa di San Giovanni durante una messa e causa la morte di due donne e diversi feriti. Nel 1732 è annotato che vi è una confraternita di disciplini, la quale non ha entrata, che fa celebrare messa tutte le quarte domeniche del mese con le offerte che raccolgono. Tra il 1805 ed il 1809 Cimbergo è unito a Paspardo col nome di Cimbego con Paspardo. Nel 1810 il comune di Cimbergo acquista il castello dai Lodrone, che non vi risiedono più da tempo e lo trasforma in cimitero; in seguito il terreno verrà venduto ai privati. Nel 1849, a causa della rottura delle campane della chiesa, si decide di utilizzare materiale di riutilizzo del castello, ormai abbandonato, per ricostruire un nuovo campanile. Tra il 1860 ed il 1863 si crea una imponente muraglia prospiciente l'orrido della parrocchiale per ingrandire la stessa. Tra il 1927 ed il 1947 Cimbergo è nuovamente unito a Paspardo col nome di Cimbergo-Paspardo. Nel 2008 il comune di Cimbergo riesce a riacquistare tutti i terreni attorno al castello. Antichi Originari Gli Antichi Originari erano, al tempo delle vicinie, i capifuoco delle famiglie native del paese: essi erano gli unici che avevano il potere di deliberare nei consigli, mentre ai nobili, agli ecclesiastici e agli stranieri (anche se risedenti da diverse generazioni nel paese) erano preclusi i diritti civili. I cognomi degli Originari di Cimbergo, riportati nei registri della vicinia, erano: Antonini (anche Togni) Bella Bona De Marie Fasanini (Fasanì) Giarelli (oppure Gerelli) Giulia (Ulia) Mandelli Polonioli Recaldini (Recaldis) Feudatari locali Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato: Ricorrenze 15 agosto: festa di santa Maria Assunta, patrona del paese. 24 giugno: San Giovanni Battista, sagra di prodotti tipici locali. Un tempo venivano accesi la vigilia dei falò sulle alture. agosto: Cimbergo-Volano, gara podistica non competitiva Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose Le chiese di Cimbergo sono: Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, un tempo dedicata a San Martino. La chiesa di San Giovanni Battista, riporta la data 1574, il portale è in pietra di Sarnico. Architetture militari Il Castello di Cimbergo. Al centro dell'abitato, a strapiombo sulla valle del torrente Re, rimangono i ruderi del Castello che fu degli Antonioli e dei Lodrone. Siti UNESCO Dal lato più basso del paese si accede alla Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo. L'area di Campanine è ricchissima di incisioni rupestri medievali. Questi petroglifi, molto rari, si trovano qui in grandissimo numero: 66 grandi chiavi, 3 cesoie, 194 croci, 4 balestre, 6 torrioni merlati, una figura antropomorfa con tre chiavi in mano, 2 con probabile lanterna, 8 nodi di Salomone, un crocefisso, 12 patiboli con 7 impiccati e 3 con la testa del boia, numerose scritte, datate dall'819 al 1927, 3 grandi uccelli coronati, 49 stelle a cinque punte e molto altro... Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Tradizioni e folclore Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Cimbergo è Himbergòcc, Bahtì., Baitì. 1º gennaio Capodanno. Ancora oggi permane l'usanza della distribuzione gratuita del sale da parte della Vicinia a ciascun capofuoco (famiglie residenti). Economia Anticamente l'economia di Cimbergo si basava sulla produzione di carbone da legna. Esso era facilmente procurabile dai carbonai del luogo, che lo rivendevano a fondovalle per fare funzionare fucine e forni fusori. Infrastrutture e trasporti Il comune di Cimbergo è raggiunto solamente dalla strada provinciale 88, che sale dal paese di Ceto, attraversa l'abitato, giunge a Paspardo per poi ritornare a valle nel comune di Capo di Ponte. Amministrazione Unione di comuni Cimbergo fa parte dell’Unione Comuni di Ceto, Cimbergo e Paspardo, assieme ai comuni di Ceto e Paspardo. L'unione di comuni, che ha sede a Ceto, è stata creata il 1º gennaio 1998, ed ha una superficie di circa 69,01 km². Galleria fotografica Note Bibliografia Franco Bontempi, Cimbergo - storia, economia, società, Darfo Boario Terme, Tipografia Lineagrafica, 2004. Voci correlate Comunità Montana di Valle Camonica Altri progetti Wikinotizie contiene notizie di attualità su Cimbergo Commons contiene immagini o altri file su Cimbergo Collegamenti esterni Fotografie storiche - Intercam Fotografie storiche - Lombardia Beni Culturali
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