Destinazioni - Comune

Ari

Luogo: Ari (Chieti)
Ari è un comune italiano di 1.149 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. Territorio Centro agricolo del Subappennino frentano, situato su uno sperone alla sinistra del torrente Dendalo. Cenni storici e artistici Presso le grotte di San Giovanni è stata ritrovata una statuetta votiva in bronzo attualmente sita all'Antiquarium Teatinum. La statua raffigura un uomo con un gonnellino che regge nella mano destra un piatto in segno di offerta o di richiesta ad una divinità. Del I secolo a.C. sono state ritrovate delle epigrafi nelle zone limitrofe del paese. Tuttavia la prima citazione storica del paese risale all'870 quando tra i possedimenti dell'abbazia di Montecassino viene citata un sancti Petri in loco qui dicitur Ari (San Pietro nel luogo che viene chiamato Ari). Il folklore contadino ha sempre collegato l'origine della contrada San Pietro con una comunità monastica, voce attestata dalla presenza di alcuni ruderi, forse di un convento. Forse la fondazione di Ari è da ricercare proprio attorno ad un monastero per trarre sostentamento e protezione. Il cenobio grazie all'aiuto economico fornitogli dai normanni si è andato man mano ampliandosi arrivando all'apogeo tra il X e l'XI secolo quando constava anche di una biblioteca, di un oratorio e di un nugolo di possedimenti tra chiese, terreni, e mulini. Due bolle papali, di Alessandro III del 1173 e di Innocenzo III del 1208, ribadiscono l'appartenenza alla diocesi di Chieti, mentre una bolla dell'imperatore Lotario ne conferma alcuni privilegi. Indi il monastero decadde tra il 1400 ed il 1464 e con la morte dell'ultimo cappellano la zona fu assorbita definitivamente dalla mensa vescovile. Dal XIII secolo si succedono vari feudatari, tra cui sono degni di menzione: Rinaldo de Aro, Guglielmo Carbone, Francesco della Torre ed i Ramignani. Nel XX secolo il paese venne trasformato in un cenacolo artistico e letterario da personalità tra cui Mario Nolli, Gabriele D'Annunzio e Luigi Pirandello. Nobiltà Negli anni venti e trenta del 1900 divenne famosa la residenza dei baroni Nolli di Ari per la cosiddetta "Pensione Inglese". La baronessa Frances Picton Warlow Nolli, infatti, realizzò nel paese un cenacolo letterario che attraeva sia artisti inglesi e olandesi sia artisti e letterati italiani. Tra questi si ricordano i nomi di Gabriele D'Annunzio, Luigi Pirandello, Guglielmo Marconi Monumenti e luoghi d'interesse Il palazzo-"castello". La torre che è posto accanto al portone d'accesso al cortile è stata costruita ne 1700, in seguito fu innalzata è dotata di merlatura, fu verosimilmente un palazzo nobiliare invece che un palazzo difensivo, ma forse fu costruito su di un preesistente castello. A partire dal XVI secolo vi si avvicendarono varie famiglie tra cui i Carafa. Dal 1577 vi risiedono i Ramignani, camerlenghi di Chieti, questi usarono questo palazzo come residenza estiva ove gradivano il paesaggio che si ammirava dal palazzo. Nella seconda metà del 500 vi furono intraprese delle modifiche strutturali dandogli un'impronta rinascimentale. Successivamente, alla fine del Settecento vi furono i Nolli i quali, anch'essi utilizzarono il palazzo come residenza estiva. Il palazzo consta di tre corpi di fabbrica. Anticamente, sulla medesima piazza ov'è il palazzo-"castello" vi era una chiesa parrocchiale, già esistente tra il 1324 ed il 1325 e trasformata tra il XVIII ed il XIX secolo ed ora distrutta. La chiesa di San Salvatore. Durante la seconda guerra mondiale i nazisti la bombardarono distruggendone l'abside e la zona centrale della navata. Negli anni cinquanta il genio civile demolisce le zone pericolanti dell'edificio ed il comune, con lo spazio creato dalla demolizione ed amplia la piazza. Oggi ne rimangono due stanze con le volte a crociera anticamente adibiti a stanze di servizio dell'edificio sacro. Nel 1955 la chiesa venne ricostruita con struttura basilicale a tre navate e transetto, mentre la facciata, con rosone e mosaico, sulla piazza è in mattoni. L'interno, spoglio conserva di particolare dei dipinti nell'abside e delle statue di santi tra cui quella di San Giovanni Battista e quella della Madonna con Bambino. La chiesa della Madonna delle Grazie. La prima menzione risale al 1671 in una visita dell'allora vescovo alla chiesa di Ari. Tra le statue site all'interno vi sono quelle della Madonna delle Grazie, usata per le processioni, e di Santa Filomena. La chiesa di San Giovanni. La chiesa risulta officiata fino al 1800 e documentata sin dall'inizio del 1200. La chiesa di San Rocco. Forse è ottocentesca. L'interno è ad aula unica con abside e volta a botte. All'interno vi è una statua lignea. La chiesa di Sant'Antonio. La chiesa è sita ad un chilometro da Ari sulla strada provinciale Ari-Filetto. Risale al 1858 ed è in stile neoclassico. L'interno è ad un'unica navata con soffitto a volta ed abside poligonale. La facciata è preceduta da un portico a volta. All'interno vi sono varie statue tra cui una di Sant'Antonio abate. Alcuni documenti attestano che precedentemente su questo stesso luogo vi era un altro edificio dedicato allo stesso santo. La chiesa di San Michele Arcangelo. La chiesa è sita in contrada San Pietro all'incrocio con la Via per Giuliano Teatino e la strada provinciale Filetto -Miglianico. Risale agli anni trenta ed inaurugara nel 1939. Le pietre per la costruzione di questa chiesa sono state raccolte da donne e trasportate sul luogo di edificazione tramite carri agricoli ed edificata con il lavoro gratuito della gente. La chiesa è di modeste dimensioni, a navata unica, volta a botte ed abside rotondeggiante. I ruderi della chiesa di San Pietro in Campis. Anch'essi sono siti nella contrada di San Pietro. Constava di un monastero benedettino. Fu abbattuta nel XVIII secolo perché ritenuta pericolante. Le sue fondamenta sono site sotto l'area comune dell'abitato. La chiesa di Santa Maria della Misericordia. È posta su di un diruppo risparmiato da una precedente frana del 1940. L'interno è ottagonale sovrastato da un cupolino. La prima citazione risale al 1661 insieme ad un eremita. Presso l'altare vi è una tela che raffigura la Madonna della Misericordia. La cappella della Madonna delle Grazie. Quest'edificio è sito in contrada Pianagrande. È stata costruita nel 2004 dagli abitanti stessa della contrada a loro spese con un finanziamento del comune. L'edificio è poco più che un'edicola ed è stato eretto su un progetto di un architetto locale. L'edicola di San Francesco di Paola. Fu costruita negli anni trenta ed abbandonata negli anni settanta. Verrà ricostruita. Altre chiese distrutte e scomparse: La chiesa di Santa Maria in Frasconara. Anch'essa come la chiesa di Santa Maria della Misericordia era sita in contrada Santa Maria. Constava di Un monastero femminile, è scomparsa dal XVI secolo. La chiesa di San Bartolomeo. La chiesa era sita in contrada Turri. La messa non fu officiata dal XVI secolo e lentamente decadde fino alla sua scomparsa. La chiesa di San Giovanni Battista. Ne rimane un rudere in contrada Sant'Antonio. La chiesa di Sant'Agostino. La sua ubicazione rimane ignota. Paese della memoria Il piccolo centro è noto da alcuni anni come "Paese della memoria". Sono quasi 30 i monumenti, scolpiti nella bianca pietra della Maiella a memoria dei martiri di oggi; tutori dell'ordine, magistrati, giornalisti e giudici morti per mano mafiosa al servizio della patria e della giustizia. Tra questi si ricordano Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rosario Livatino, Marco Biagi, Nicola Calipari Cittadini e ospiti illustri Antonio Nolli, (1754-1830) barone di Tollo, Ministro delle Finanze sotto il regno di re Gioacchino; Rodrigo Nolli, (1826-1875) barone di Tollo, sindaco di Napoli, proprietario di parte del castello di Ari; Luigi Pirandello, ospite assiduo della "Pensione Inglese" tenuta dai Baroni Nolli; Economia Viticoltura per uva da vino e da tavola, olive, cereali e ortaggi. Lavorazione di giunchi e vimini per produrre cesti, apicultura, intarsiatura del legno e produzione di cancelli in ferro battuto. Anticamente vi era la produzione e la lavorazione della lana nonché si praticava la transumanza. Cucina Primi piatti: Brodo con pane dorato (brodo di gallina), Bucatini al sugo di agnello. Secondi piatti: Coniglio con le patate sotto il coppo, Baccalà con le patate, Pallotte cace e ove, Papparella (miscuglio di verdure di campo), (Rivotiche (frittelle), Porchetta. Festività 8 maggio: San Michele Arcangelo 13 giugno: Sant'Antonio da Padova 1º sabato di agosto: Festa del socio delle cantine 16 agosto: San Rocco Terza domenica di settembre: Madonna delle Grazie Il sabato successivo: Santa Filomena Evoluzione demografica Abitanti censiti Amministrazione Sport Calcio La principale squadra di calcio della città è F.C.D. Ari 2011 che milita nel girone A chietino di 3ª Categoria. È nato nel 2011. I colori sociali sono: il giallo ed il blu. Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2013. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Cenni storici ^ Info sul palazzo-"castello", sulle chiese ed altri edifici sacri ^ Il paese che non dimentica. ^ Ari: un monumento in memoria di Nicola Calipari. ^ a b Cucina ^ economia ^ Festività ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
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