Raccolta Manzù
Dedicato allo scultore Manzù, il Museo ospita le opere da lui donate allo Stato Italiano nel 1979. Il Museo conserva un consistente nucleo di opere tra sculture, gioielli, medaglie, disegni, incisioni e bozzetti teatrali (461 pezzi in tutto), la maggior parte relativi al periodo della maturità del Maestro (1950-1970). Alcuni esemplari degli anni iniziali dell'artista, come il bassorilievo in bronzo "Adamo ed Eva", del 1929, o il "David", del 1939, si uniscono ai più noti "Cardinali", della fine degli anni ‘50, e alle sue famose "Crocefissioni". Le "Porte Sacre" di Salisburgo (1958) e Rotterdam (1968) sono rappresentate da due bozzetti, mentre di "San Pietro" (1964) si possono vedere le borchie con i simboli degli animali dorati. Più recente il "Cestino di frutta", evidente omaggio a Caravaggio. A partiere dal 1954, anno dell’incontro di Giacomo Manzù con Inge Schabel, si sviluppa il tema del "pittore e la modella", sua futura moglie.