Destinazioni - Comune

Sarsina

Luogo: Sarsina (Forlì-Cesena)
Sàrsina (Sêrsna in romagnolo) è un comune italiano di 3.564 abitanti della provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna. Si trova sull'Appennino tosco-romagnolo, dista 35 km da Cesena e 50 km da Forlì. La vetta più elevata all'interno del comune di Sarsina è il monte Facciano (935 m slm), raggiungibile direttamente dal centro abitato di Quarto grazie a sentieri e mulattiere segnalate dal CAI (Club Alpino Italiano). Il toponimo è di etimo incerto, probabilmente di origine umbra, come la città stessa. È patria del grande commediografo romano Plauto. Geografia Clima Il clima di Sarsina risente della lontananza dal mare, generando quindi un clima temperato fresco, con una piovosità abbondante e regolare distribuita durante tutto il corso dell'anno. La temperatura media annua è di 15 °C;. Il mese più freddo è gennaio, con una temperatura media di 4 °C, mentre quelli più caldi sono luglio e agosto, con una temperatura media di 25 °C. Dal punto di vista legislativo la città ricade nella Fascia Climatica E per i suoi 2.303 gradi giorno. Il limite massimo consentito di accensione dei riscaldamenti è dunque di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile. Classificazione climatica: zona E, 2.303 GG Storia Le origini e la Sarsina antica Il primo insediamento stabile nell'area in cui sorge l'odierna città era abitato da popolazione umbre presenti nella valle del Savio, giunti nel IV secolo a.C. Le tracce del nucleo urbano, adiacente all'attuale piazza Plauto, risalgono alla seconda metà del IV secolo a.C. e consistevano in modeste costruzioni in legno con annessi piccole botteghe artigianali. Fu sottomessa dai Romani nel 266 a.C., in seguito a due gravose campagne militari, che le conferirono lo status di civitas foederata (città alleata), concedendo quindi alla città una certa autonomia. In conseguenza a ciò nel 225 a.C., quando i Romani combatterono contro i Galli, i Sassinates, insieme gli Umbri, fornirono all'esercito romano 20.000 soldati. A questo periodo risale la nascita di Tito Maccio Plauto, grande poeta e commediografo. Nei decenni centrali del I secolo a.C. Sassina, divenuta un municipio romano integrato, venne riorganizzata sul piano urbanistico ed architettonico, con la dotazione inoltre di una massiccia cinta muraria. In quel periodo fu molto rilevante la presenza di liberti (schiavi affrancati), che una volta divenuti il ceto imprenditoriale, contribuirono a rinvigorire la città. A rimarcare la sua origine umbra, Sarsina venne inserita in età augustea nella circoscrizione amministrativa della Regio VI Umbria. Durante l'età imperiale, fino al III secolo d.C., lo sviluppo della cittadina crebbe notevolmente, grazie anche ad una solida economia silvo-pastorale e ai suoi rapporti commerciali con il porto di Ravenna. La presenza nei testi sepolcrali di riferimenti alle corporazioni di fabri (artigiani), centonari (fabbricanti di stoffe), dendrophori (carpentieri) e muliones (mulattieri), testimoniano il considerevole volume d'affari raggiunto dalle varie attività. Sarsina subì atroci devastazioni verso la fine del III secolo, forse operate da popolazioni barbariche, come attestano gli evidenti segni di un incendio sui pavimenti di alcune abitazioni, a cui seguì un periodo di declino. Fra il III e il IV secolo a Sarsina fu nominato il primo vescovo, Vicinio, divenuto poi santo e protettore della città. Il periodo compreso tra il 409 e il 470 è segnato da ulteriori incursioni, forse riconducibili ai Visigoti e agli Eruli. Inoltre nella sua chiesa si trova un collare che sembra serva per scacciare satana. Dal medioevo al giorni nostri Nel 757 Sarsina fu sottomessa all'Esarcato di Ravenna. Nel X secolo si ebbe la costruzione della cattedrale romanica, nucleo della città. Subì poi le diverse dominazioni degli Ordelaffi, dei Malatesta e dei Veneziani, mantenendo però la sua importanza in quanto sede vescovile. Fu quindi oggetto di contesa fra feudatari e Signori, descritta quasi in rovina nel 1371. Dal 1859 all'annessione al Regno d'Italia fece parte dello Stato pontificio. In quell'anno i sarsinati si considerarono parte della Repubblica Romana. Nel 1860 Luca Silvani, nativo di Sarsina, guidò una spedizione di cacciatori (corpo ausiliario) per annettere il Montefeltro al Regno d'Italia. Nel 1944 una rappresaglia nazista procurò alla città ingenti morti e feriti, con l'incendio di numerosi edifici privati e pubblici. A causa di ciò Sarsina è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stato insignito della Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. Monumenti e luoghi di interesse Architetture religiose Basilica di San Vicinio La basilica, concattedrale della diocesi di Cesena-Sarsina, fu eretta tra X e il XI secolo in stile romanico, su un edificio preesistente di epoca romana o paleocristiana. Essa è dedicata al primo vescovo della chiesa sarsinate, Vicinio, vissuto fra III e IV secolo. La tipica facciata romanica è solcata dai segni di rifacimenti ed aggiustamenti operati nel corso dei secoli. Sopra l'ingresso, nella lunetta, vi è un mosaico raffigurante il santo titolare con la mitria da vescovo e la catena miracolosa. Il campanile, di epoca tarda, venne restaurato nel XVIII secolo. L'interno della concattedrale è a tre navate a croce latina, separate da colonne, con soffitto a capriate; la navata centrale, più larga di quelle laterali, termina con l'abside. Nella navata sinistra si trovano il battistero, la tomba dell'ultimo vescovo residente di Sarsina, la cappella seicentesca della beata Vergine del Rosario e la cappella del Santissimo Sacramento. Nella navata opposta vi è la cappella di San Vicinio, il principale luogo di culto della concattedrale: qui vi sono le reliquie del santo e la catena miracolosa, appartenuta secondo la tradizione al Santo. Altro Piazza Plauto La piazza principale di Sarsina, intitolata a Tito Maccio Plauto, è sempre stato il principale luogo d'incontro per gli abitanti e di accoglienza per visitatori e turisti. Sorge sul luogo dove in epoca romana sorgeva il foro, al centro della civitas, i cui resti, consistenti in tracce dell'antica pavimentazione a lastre in marmo di Verona, sono tuttora visibili dietro gli edifici sul lato settentrionale della piazza. L'attuale pavimentazione, inaugurata il 1º febbraio 2004, è realizzata in pietra alberese. Sul lato orientale del foro sorgeva un edificio, probabilmente di culto, i cui resti sono visibili da via Aurigemma. Alcuni reperti, principalmente elementi architettonici, sarcofagi, puteali, capitelli e resti delle tubature in piombo dell'acquedotto romano, sono conservati nel cortile del vescovado. Sul lato nord della piazza vi è una galleria che conduce ai resti del foro e di edifici del I secolo a.C. Via Cesio Sabino La strada, situata nel centro storico sarsinate, è intitolata ad un importante personalità locale vissuta intorno alla fine del I secolo, Cesio Sabino, appartenente alla nobile famiglia reatina dei Flavi, nonché amico di Traiano e Marziale. Durante la carica di magistrato edile, ornò Sarsina con edifici in pietra e marmo. Oggi la via accoglie numerose osterie e botteghe che conservano ancora le insegne a tempera sui muri. Collega il lato destro di Piazza Plauto con la strada statale 71. Lungo essa si trova il Museo Archeologico nazionale. A circa 4 km dal centro abitato si trovano due palazzi rinascimentali. Uno del 1500, denominato Il Castello, perché costruito sulle fondazioni dell'antico Casaleci su un colle, e un secondo più a valle, denominato Il Piano, palazzo settecentesco, recentemente ristrutturato. A 1 km da Sarsina, in località Calbano, si può visitare l'Arena Plautina, di realizzazione contemporanea, dove ogni anno si tengono recite classiche all'aperto. Molto interessante è il Museo Archeologico Nazionale, fondato nel 1890, inizialmente come raccolta comunale, per opera dell'archeologo forlivese Antonio Santarelli. Nei pressi dell'abitato è stato istituito il Parco delle marmitte dei giganti, una riserva naturale comprendente le marmitte dei giganti. Società Evoluzione demografica I dati attestano che la popolazione, a fine novembre 2009, era composta da 3.697 abitanti, tra cui 1.845 maschi e 1.852 femmine. Abitanti censiti Etnie e Minoranze Straniere Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 268 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Romania 63 1,70% Marocco 63 1,70% Lingue e dialetti La lingua più parlata è naturalmente l'italiano. Il dialetto più diffuso è quello romagnolo, i cui caratteri distintivi furono assunti nel periodo greco-bizantino e che possiede influssi della parlata germanica. Le parole trinchêr e runfêr, dalle radici di "bere smodatamente" e "russare", sono infatti un lascito del popolo di Teodorico. L'accento di intensità invece sembra derivare dai Longobardi o dai Franchi. Religione Sarsina fa parte della diocesi di Cesena-Sarsina, suffraganea dell'arcidiocesi di Ravenna-Cervia. La prima diocesi, solo di Sarsina, fu fondata nel IV secolo ed era guidata dal vescovo Vicinio, santo patrono della città. Nel 1828, con la bolla Dominici gregis, la sede di Sarsina fu soppressa e unita a quella di Bertinoro. L'unione con Bertinoro fu poi revocata a causa delle difficoltà di comunicazione tra le due sedi attorno al 1872, quando Sarsina tornò ad avere un proprio vescovo. Venne infine unita il 30 settembre 1986 alla diocesi di Cesena, eretta nel I secolo, formando l'attuale comunità religiosa, attualmente sede vacante. Feste paesane Annualmente si tiene la sagra della pagnotta con il mercatino e gli assaggi gratuiti, le animazioni e la pagnotta più grande che ogni anno entra nel Guinness dei primati. Sport Calcio La principale squadra di calcio della città è l'A.C. Real Sarsina che milita in Terza Categoria. Gemellaggi Grebenstein Lezoux Lopik Note ^ Comuni italiani, Classificazione climatica di Sarsina. URL consultato il 09-06-2010. ^ Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna, Sarsina antica. URL consultato il 10-06-2010. ^ Il collare di San Vicinio. La costituzione della catena ^ San Vicinio. Collare di San Vicinio ^ Statistiche ISTAT - novembre 2009. La popolazione di Sarsina ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Bibliografia Vittorio Bassetti, Frammenti di storia medievale sarsinate estratti dai registri della Camera Apostolica (sec. XIV), <<Studi Romagnoli>>, LIX (2008), pp. 317-326. Voci correlate Diocesi di Cesena-Sarsina Basilica di San Vicinio di Sarsina Museo diocesano d'arte sacra di Sarsina Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Sarsina Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Sarsina Collegamenti esterni Città di Sarsina, guida turistica - http://www.sarsina.info Santuario di San Vicinio
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