Destinazioni - Comune

Rodero

Luogo: Rodero (Como)
Rodero (Rödur in dialetto comasco) è un comune italiano di 1.210 abitanti della provincia di Como in Lombardia. Confina con i comuni italiani di Cantello, Bizzarone, Cagno e Valmorea e con il comune di Stabio, in Svizzera. Civica Etimologia del nome Il nome Rodero è ad oggi di etimologia incerta. Potrebbe derivare dal nome germanico di persona Rodo o Rodulo o da una voce preromana rodanos da cui deriva anche il nome del fiume Rodano. Stemma, gonfalone Descrizione araldica dello stemma: Descrizione araldica del Gonfalone: Patronato I santi patroni di Rodero sono SS. Simone e Giuda e la festa patronale è il 28 ottobre. Cognomi roderesi Il cognome Valli è il più diffuso cognome Roderese. Secondo un documento redatto da don Giosuè Buzzi, gli abitanti di Rodero nel 1782 erano 339 di cui 87 Valli (all’epoca le donne venivano registrate con il cognome del proprio marito). Altri cognomi oggi ancora diffusi a Rodero compaiono negli anni successivi: nel 1783 Martinelli, 1818 Cattoni, 1860 Bernaschina. In seguito si diffonde anche il cognome Bernasconi. Amministrazione 2012 - oggi Sindaco: Attilio Epistolio (Amare Rodero) Vicesindaco: Roberto Masiero Amare Rodero) Assessore Paolo Epistolio (Amare Rodero) Cons. comunale: Agnieszka Alicja Lenkiewicz (Amare Rodero) Cons. comunale: Elisa Valli (Amare Rodero) Cons. comunale: Stefano Riva (Nuove Idee per Rodero) Cons. comunale: Silvano Strazzari (Nuove Idee per Rodero) Scuole Scuola Dell'Infanzia (Via della Stretta 2) Scuola elementare (Via Varese) Biblioteca Biblioteca Comunale (Via G. Valli 2) Geografia fisica Il Comune di Rodero sorge a 394 m s.l.m. nelle prealpi lombarde in territorio comasco al confine con la provincia di Varese e a pochi chilometri dal confine tra l'Italia e la Svizzera. Appartiene perciò alla cosiddetta Regio Insubrica. Rodero sorge sulle colline prealpine. Rodero possiede 2 frazioni: Casello Ferroviario e Confine. Classificazione sismica: zona 4 (Zona con pericolosità sismica molto bassa), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003 Classificazione climatica: zona E (Periodo di accensione degli impianti termici: dal 15 ottobre al 15 aprile pari a 14 ore giornaliere), Decreto PR. 412 del 26/08/1993 Il colle di San Maffeo Aree naturali Parco Valle del Lanza Lo stagno "Buzum" Lungo la ferrovia di Val Morea, si è formato ormai da lungo tempo un biotopo molto interessante dal punto di vista naturalistico. Edilizia storica Tombe romane Nel territorio di Rodero ci sono testimonianze di ritrovamanti di tombe contenenti alcuni vasi e terriccio nerastro (A Garovaglio 1901). La torre sul colle di San Maffeo In cima al Colle di San Maffeo è presente una torre, si pensa usata dai castra romani, di cui resta la base quadrata in pietra alta quasi dieci metri. Insediamenti della linea di difesa frontiera nord Nel territorio comunale sono presenti alcune postazioni belliche con annesse gallerie della Linea difesa frontiera nord, un’opera militare difensiva costruita tra il 1911 e il 1916 nelle Prealpi lombarde per proteggere il territorio italiano e i poli industriali di Milano e di Bergamo da un’eventuale aggressione della Germania e dell’Austria dal nord durante la I guerra mondiale; fatto mai verificatosi. Dopo la manutenzione attuata durante il periodo fascista, la linea di difesa frontiera nord rimase in stato di abbandono per oltre sessant’anni. A luglio 2013 sono iniziati i lavori di bonifica esterna delle due piazze di tiro e delle relative entrate ai cunicoli sotterranei. Non tutti i cunicoli sono agibili; la vegetazione e il degrado hanno reso impraticabile l'entrata di alcuni, altri sono franati. Non potendo ad oggi accedere a tutti questi cunicoli non è possibile quantificarne la lunghezza e l'estensione. Per ciò che concerne le trincee, si ipotizza la presenza ma non si è ad oggi ancora stabilita la reale posizione. Obelisco battaglia fra garibaldini e austriaci A Ligurno, frazione di Cantello, vi è un obelisco commemorativo (vedi Lige Ligurno) dei combattimenti a Rodero del 23 agosto 1848 fra una compagnia di volontari Garibaldini comandati dal generale Giacomo Medici e gli austriaci del genearle D'Aspre. Edilizia religiosa La Chiesa Parrocchiale La Chiesa Parrocchiale, inizialmente intitolata a San Fedele, dal 1676 è dedicata ai Santi patroni Simone e Giuda. L’orientamento spaziale dell’edificio è quello ortodosso con l’altare maggiore rivolto verso est; particolare è la presenza di due navate laterali, ognuna con un altare, e la porta d’ingresso in linea con l’altare maggiore; la tipologia di pianta a due navate affiancate è una rarità dell’architettura protoromanica. L’interno era inizialmente molto spoglio, ma nel corso dei secoli furono fatti molti interventi di ristrutturazione e l’ambiente fu ornato di molti oggetti e suppellettili, ritenuti necessari per lo svolgimento dei riti quotidiani. L’ultimo importante restauro è stato eseguito nel 1998; durante i lavori è stato scoperto un patrimonio d’arte che non poteva essere ignorato: il progetto iniziale di restauro ha quindi lasciato spazio alle opere di artisti, pittori, scultori, decoratori e artigiani, i cui interventi si sono succeduti in cinque secoli di storia e che rendono la Chiesa Parrocchiale un patrimonio artistico-culturale. La chiesa conserva inoltre un organo a canne costruito dalla ditta Bernasconi di Varese nel 1888. La chiesa di San Maffeo o Maria Regina Angelorum Edilizia civile Il collegio (Istituto San Raffaele) L’apertura dell’istituto, nel 1946, si deve a don Domenico Garrone, sacerdote vercellese. Da Borgo d’Ale, paese dove era nato il 24 ottobre 1895, don Domenico per motivi di salute si era trasferito a Cadegliano come cappellano della locale Casa di Riposo, della quale divenne direttore. Al termine della seconda guerra mondiale era insorto il grave problema dei molti bambini rimasti orfani o lasciati in custodia dai genitori costretti ad emigrare in Svizzera o in Germania. Nacque così nel sacerdote l’idea di aprire un istituto che potesse offrire vitto, alloggio ed istruzione a questi ragazzi; per realizzare questo luogo don Domenico vendette i propri beni e acquistò dai signori Colombo la loro villa situata in paese in via Teodolinda Buzzi. Il primo direttore del Collegio fu don Trussoni, sacerdote della diocesi di Como. Nel corso degli anni furono attivate all’interno dell’istituto una scuola elementare ed una di avviamento agrario, che fu ben presto molto apprezzata tanto che si rese indispensabile ampliare lo stabile, costruendo nel 1952 le nuove aule ed i dormitori. Verso la fine degli anni Sessanta la scuola di Avviamento commerciale (poi scuola dell’obbligo) ottenne il riconoscimento statale come sede staccata di Olgiate e poi Valmorea, cosicché il piccolo paesino di Rodero si trovò ad possedere la fortuna di avere asilo, scuole elementari e medie. Don Garrone, prima di morire (16 marzo 1979), donò la sua opera alla diocesi di Como. Negli anni ottanta, con la diminuzione degli alunni figli di emigranti, il Collegio era divenuto luogo di accoglienza per bambini e ragazzi con difficoltà familiari, spesso affidati dal Tribunale per i minori. Per don Adelmo Costanzi, subentrato alla direzione del collegio nel 1968, le difficoltà aumentarono poiché era necessario assumere personale con adeguate capacità educative e la struttura risultava ormai obsoleta. Tuttavia, i servizi sociali dei Comuni limitrofi ritennero economicamente più vantaggiosa la soluzione del collegio. Don Adelmo, ed i suoi collaboratori, si attivarono per sopperire alle mancanze statali: provvidero all’inserimento di una psicologa, anche per affiancare gli assistenti educatori; fecero in modo che alcune famiglie accogliessero i ragazzi per i fine settimana o le vacanze; avviarono una scuola media sperimentale al fine di ampliare le ore di laboratorio per gli alunni che richiedevano un approccio alla “manualità”, piuttosto che all’approfondimento culturale. Agli inizi degli anni Novanta, però, la Regione Lombardia impose un adeguamento di tutto l’edificio come condizione necessaria perché l’ente potesse proseguire l’attività scolastica e di accoglienza. La diocesi di Como, da parte sua, non ritenne opportuno ricostruire lo stabile e nemmeno proseguire l’attività per motivi economici e anche perché con sempre maggiore difficoltà si poteva contare sull’impiego di personale religioso. Nel 1993 l’Istituto San Raffaele venne chiuso definitivamente. La Ferrovia della Valmorea Sul territorio di Rodero passa una linea ferroviaria ormai dismessa e riaperta solo saltuariamente per fini turistici. La stazione della ferrovia originaria è stata abbandonata con la ferrovia stessa, poi quando la tratta è stata riaperta negli anni novanta, ne hanno costruita una più piccola; questa però è stata distrutta da un incendio nel 2010. Originariamente questa ferrovia percorreva tutta la valle da Bizzarone fino a Castellanza partendo da Mendrisio in Svizzera. La dogana Fino agli anni '60 era attiva una dogana pedonale; era possibile transitare solo a piedi o in bicicletta attraverso una mulattiera. La dogana era piantonata da una guardia per controllare i viandanti e soprattutto i contrabbandieri di sigarette. La sera, dalle testimonianze storiche, c'era un gran movimento dovuto al bar presente dove si giocava a carte. Persone legate a Rodero Adriano Caverzasio(1944-), pittore Bruno Valli (1948-1974), militante comunista Eventi annuali La festa di Maria degli Angeli e la Sagra di San Maffeo La prima domenica di agosto del 1714 venne fatta una solenne processione portando il quadro di S.Grato alla chiesetta del colle di San Maffeo, per porre freno alle terribili grandinate che ogni anno distruggevano i raccolti, e da quell’anno le tempeste non fecero più alcun danno. Da quell'episodio si iniziò a celebrare la festa di Maria Regina degli Angeli ogni prima domenica di agosto. Alla vigilia delle festa veniva esposta la statua della Madonna e nello spazio tra la torre e la chiesetta si accendeva un falò dando fuoco alle fascine che i ragazzi avevano raccolto il giorno stesso al grido: “Legna e paja, paja e legna”. Durante le celebrazioni religiose si era soliti mangiare sul colle sino al lunedì. A partire dagli anni ‘70 si iniziarono a cuocere i cibi vicino alla torre romana e verso la fine degli anni ’80 venne costruita l’attuale struttura con cucina e griglie per le costine. Ad oggi la festa è diventata sempre più una sagra culinaria e nei tre giorni che la compongono migliaia di persone salgono al colle per assistere ai fuochi e gustarsi le famose costine cucinate dai volontari del Gruppo S. Maffeo. Il Torneo di Mirko (torneo calcistico) Il torneo di Mirko, che esiste dal 1999, si svolge nella seconda metà di giugno. La Festa dello Sport La Festa dello Sport, si svolge sul Colle di San Maffeo il sabato sera e la domenica a mezzogiorno successivi alla finale del torneo ed è solo la prima delle feste che caratterizzano l’estate roderese. Gara MTB Granfondo dei Longobardi Sul territorio di Rodero passa il tracciato della gara per mountain bike Granfondo dei Longobardi. Questa manifestazione richiama a sé, ogni anno che viene proposta, un notevole pubblico. Associazioni sociali, religiose, culturali e sportive Gruppo sportivo di Rodero A Rodero ci sono due squadre di calcio a 7 che militano nei campionati CSI di Como: Rodero e RCCC (acronimo di Rodero Che Conta Calcisticamente). L’obiettivo del gruppo sportivo è quello di aggregare i giovani roderesi. La società inizia la sua attività nella stagione 2001-2002, iscrivendo una squadra alla categoria Allievi a 7 del CSI di Como. Il gruppo sportivo era composto dai ragazzi dall’’89 all’’87 ma si è progressivamente allargato accogliendo anche alcuni giovani dei paesi vicini, giungendo ad iscrivere due squadre. Il Rodero è la rappresentante più vecchia del calcio del paese e ha sempre partecipato a un campionato di calcio fin dalla stagione 2001/2002. Nella sua storia il miglior risultato è un quarto posto nelle finali regionali della stagione 2005/2006, mentre ha sfiorato più volte la vittoria al torneo di Mirko. Nella stagione 2012/2013 è iscritto al campionato CSI di serie B girone C, gioca le sue partite casalinghe al sabato presso il campo sportivo in via al Confine. La RCCC è presente solo dalla stagione 2009/2010 e il suo miglior risultato è un quarto posto al torneo di Mirko 2012. Ad oggi è iscritta alla categoria C girone B e gioca le sue partite casalinghe in alternanza col Rodero. Entrambe le squadre sono finanziate dai ricavati del torneo di Mirko e della Festa dello Sport. Gruppo “i Bindun” Il gruppo “i Bindun” è nato nel 1982 su iniziativa di alcuni amici legati al mondo dello sport e dello spettacolo, desiderosi di impegnare le proprie risorse umane e materiali in progetti di solidarietà. Nel corso degli anni sono state aiutate numerose associazioni e, soprattutto, è stata sostenuta la Cooperativa Sociale “Agorà ‘97” nella costruzione e nel mantenimento di “Casa di Luca” e “Casa di Gabri” (case famiglia che accolgano minori in difficoltà), “Casa 4 Venti”, "Casa di Miro" e “Casa Enrico” (comunità che ospitano adulti con disabilità di vario tipo). Associazione "Amici di Mirko" L’associazione è nata nel gennaio del 1999 per mantenere vivo il ricordo di Mirko Robol, deceduto all'età di 20 anni il 4 ottobre 1998 in seguito ad un tragico incidente di montagna, attraverso progetti di beneficenza e solidarietà. I fondi raccolti in questi anni hanno consentito di sostenere principalmente, tramite il progetto “Un fiore nel deserto”, l’ospedale di Asmara in Eritrea, in soccorso delle numerose vittime della guerra tra Eritrea ed Etiopia. La parrocchia Da parecchi anni la parrocchia comunale aiuta e sostiene le attività missionarie del padre comboniano Romeo De Berti residente a Nairobi (Kenya). L'oratorio Dal settembre 2004 alcuni volenterosi giovani della comunità mettono a disposizione una parte del loro tempo per intrattenere con giochi e attività varie i ragazzi dalla prima elementare alla terza media. Curiosità Soprannome degli abitanti Gli abitanti di Rodero, vengono simpaticamente chiamati "Rabiaa" (arrabbiati); il soprannome deriverebbe da una storia popolare secondo la quale la gente Cagno, vedendo che cresceva dell'erba sul campanile del paese, decisero di far salire in cima ad esso per mezzo di una carrucola, un asino legato a una corda affinché mangiasse l'erba che era cresciuta. L'asino, che era stato legato per il collo, morì strozzato prima di arrivare in cima; a questo punto dovendosi liberare dell'animale morto, i cagnesi chiamarono poi gli abitanti dei paesi limitrofi per cucinare e mangiare l'asino. A tutti i protagonisti di questa leggenda venne così da allora attribuito un soprannome differente a seconda del ruolo che ebbero nel suddetto banchetto: gli abitanti di Cagno vennero soprannominati "Àsan" per aver ucciso in modo stupido un asino che poi è stato offerto ai vicini, gli abitanti di Caversaccio (Valmorea) "Peraa" (scuoiatori), per aver macellato l'asino, gli abitanti di Bizzarone "Carbunàtt" (carbonai), avendo portato il carbone per far cuocere l'asino, gli abitanti di Binago "Scusarìtt" (grembiulini), per essersi riempiti le tasche di carne e essere andati a casa loro a mangiare, gli abitanti di Casanova (Valmorea) "Goss" (ingordi), per avere divorato buona parte dell'asino, gli abitanti di Albiolo "Curbàtt" (corvi) dal fatto che, giungendo in ritardo, trovarono pochi resti e dovettero accontentarsi come i corvi e per finire appunto gli abitanti di Rodero che, arrivati per ultimi e non trovando più nulla da mangiare tornarono a casa arrabbiati (Rabiaa). Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Galleria Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 550. ^ QUADRO: Rodero, Torre di San Maffeo ^ QUADRO: Rodero, Torre di San Maffeo 2 ^ Granfondo dei Longobardi ^ Granfondo dei Longobardi - dati tecnici ^ Gruppo volontariato i Bindun ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Bibliografia Libri Anna Mazzola, La torre di Rodero e il colle di San Maffeo, Olgiate Comasco, Dialogolibri editore, 1999. Mariangela Sempio, Rodero : il nostro paese, Olgiate Comasco, Parrocchia di Rodero, 2003. Garibaldini a Rodero : un episodio della Ia Guerra d'Indipendenza, 23 agosto 1848 S.l. s.n. editore 2008 Oreste Mattirolo, Tombe romane nel territorio del comune di Rodero (Como), Como, Bari & C., 1928. Oreste Mattirolo, La verità storica e topografica del combattimento di Rodero tra garibaldini e austriaci, Varese, s.n., 1938. F. Ferrazza, O. Chiari Viaggi nella storia, Occupazione Avanzata Frontiera Nord, La Linea Cadorna, n°1, 2006 Mario Mascetti, Uggiate Trevano, una comunità e la sua pieve, vol. I e vol. II, Como, Comune di Uggiate Trevano, 2002. Estratti Oreste Mattirolo, La torre romana sul colle di S.Maffeo a Rodero, in Rivista Archeologica dell’Antica Provincia e Diocesi di Como 114, 1937 L. M. Belloni, Ancora da scoprire la torre di Rodero, in Quadrante Lariano, Como, 1968 I, 2 R. Pagani – F.Piazza, Analisi della funzione della torre sul colle di San Maffeo (…), in Archeologia, il passato presente, Notiz.rio del Gr. Arch. Comasco “U. Buzzi”, 1992 D. Caporusso, Rodero (CO), Torre di S. Maffeo, in N. S. A. L., Milano, 1994 Matteo Colaone, In cima ai colli: la torre di Rodero o di San Maffeo, in Terra Insubre n°34, 2005 Voci correlate Colle di San Maffeo Parco Valle del Lanza Altri progetti Wikisource contiene una pagina dedicata a Rodero Commons contiene immagini o altri file su Rodero Collegamenti esterni Comune di Rodero Parco Valle del Lanza Amici ferrovia Val Morea Cooperativa sociale Onlus Agora 97 Gruppo volontariato i Bindun
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