Destinazioni - Comune

Motta Sant'Anastasia

Luogo: Motta Sant'Anastasia (Catania)
Motta Sant'Anastasìa è un comune italiano di 11.924 abitanti della provincia di Catania in Sicilia. Geografia fisica Il paese è situato sul versante del monte Etna, dista 12 km da Catania, e si sviluppa su una rupe di origine basaltica, formatasi in epoca glaciale. Data l'imponente massa monolitica, detta, secondo un'antica leggenda, ombelico dell'Etna, tale area ha ricoperto una grande importanza sotto un punto di vista militare. Territorio La parte più antica di Motta Sant'Anastasia è stata edificata su un neck, una rupe di origine vulcanica. Una lunga ed intensa eruzione risalente a 550.000 anni fa provocò la formazione di un cono vulcanico. Nel corso dei secoli, a causa dei processi di erosione, il cono ha assunto l'attuale forma a "rocce colonnari" prismatiche a sezione esagonale e pentagonale più o meno regolari, raggiungendo l'altezza di 65 metri. Quello di Motta è l'unico esempio di neck presente in Italia, oltre a Strombolicchio. Altri casi si riscontrano in Francia (Le Puy del Velay), in Algeria (Tamanrasset-Ahaggar) e negli U.S.A. (Missouri, Montana, Arizona, Utah, Nuovo Messico). Sebbene l'importanza del sito l'area attorno al Neck da anni ormai versa in un triste stato di degrado. Nessun vincolo per l'area ha permesso l'edificazione case, discariche private e squallide baracche adiacenti alla struttura. Gli stessi lavori di pseudo "consolidamento" hanno inflitto alla rupe enormi danni, cancellando in modo permanente la bellezza della base della rupe. Basta spostarsi di pochi metri vicino al sito è possibile osservare un viale con antichi ulivi di cui il più importante, data stimata circa 1000-1200 anni , anche per questo monumento vivente nessun vincolo, infatti case sorgono a pochi metri dalle sue radici... http://www.isaporidisicilia.com/alberimonumentali/schede/013.htm Storia Motta, come altre città della Valle del Simeto, ha origini antiche. Studi archeologici risalenti al 1954 nella contrada Ardizzone, attestano la presenza greca nel territorio intorno a secoli V-IV a.C. Il periodo romano, invece, è testimoniato dal ritrovamento di alcune monete risalenti al periodo del grande impero, e da un mosaico rinvenuto in contrada Acquarone, appartenente ad una villa. Sull'origine del nome Motta Sant'Anastasia esistono diverse ipotesi. Secondo alcuni studiosi Motta (nome preromano) e Anastasia (nome greco-bizantino) hanno significati simili ed indicano la natura del luogo, il tipico rilievo del territorio che da secoli è caratterizzata dal Neck e i dintorni di Motta Sant'Anastasia. Successivamente nei secoli XII-XIV, i due nomi furono accostati ed i cittadini si associarono nella devozione e nel culto di Sant'Anastasia, patrona della cittadina. Motta, fin dal periodo di Dionisio, tiranno di Siracusa, ricoprì un ruolo di notevole importanza come roccaforte di avvistamento e di difesa. Tale ruolo crebbe durante il periodo normanno con Ruggero d'Altavilla che vi fece edificare una torre per presidiare l'imbocco della piana di Catania e proteggere così i possedimenti normanni dalle continue incursioni saracene. Le caratteristiche del territorio, i resti delle strutture di difesa e quelle abitative evidenziano la tipicità medievale della cittadina. "La Motta", infatti, consisteva in un luogo sopraelevato da dove era possibile controllare l'intero territorio circostante. In Inghilterra, intorno al 1066, sulla "Motta" dei luoghi di conquista, i Normanni costruivano una torre di legno per difendere i territori occupati. Ma in Sicilia, per la carenza di foreste, i Normanni dovettero edificare le loro torri con pietra basaltica. A Motta tale costruzione era stata facilitata dalla conformazione morfologica del luogo, che ben si prestava all'edificazione dell'avamposto difensivo. Il primo insediamento fuori dalle mura fu il quartiere Urnazza che, intorno al 1500, sorse nei pressi dell'attuale chiesa di Sant'Antonio, allora luogo di sepoltura dei quartieri "Urnazza" e "Matrice". Nel 1526 la città diventò feudo di Antonio Moncada, conte di Adernò, e per quattro secoli, fino al 1900, il castello fu destinato essenzialmente a essere una prigione. Nella seconda metà del 1600 vi erano a Motta 560 abitanti. Tra la seconda metà del 1700 e il 1800 cominciò meglio a delinearsi la struttura del paese, con la nascita di nuovi quartieri, come quelli di "Croce", "Pozzo", "Sciddichenti". Nel 1798 gli abitanti di Motta divennero 1400 e nel censimento del 1831 arrivarono a 2181. Il 1º gennaio 1820 il tribunale di Catania istituì il comune di Motta Sant'Anastasia. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture militari La torre di Motta (o Dongione) fu costruita tra il 1070 e il 1074 (pare sul rudere di una torre araba) per volontà del gran conte Ruggero il Normanno. Il massiccio torrione a pianta rettangolare (con dimensioni: 21,54 x 9 x 17,10 m) è alto circa 21 metri e rappresenta una tipica struttura a carattere difensivo del tardo medioevo. La copertura a terrazza conserva la quasi intatta merlatura,(22 merli a testa arrotondata) se non fosse per uno dei 22 merli che nel 2010 è stato colpito da un fulmine, ma prontamente restaurato. La struttura è costituita da tre elevazioni. Solo la prima di queste presenta ancora le finestre originali ad arco a sesto acuto (esterno) e a tutto sesto (interno). Le altre due finestre quadrate, degli altri livelli, come l'attuale porta d'ingresso, risalgono invece al XV secolo. Il piano terra era destinato ad alloggio militare. In esso sono visibili una serie di feritoie per la difesa. Sempre al piano terra fu ricavata la cisterna per la raccolta delle acque piovane e dove, come scrive l'umanista Lorenzo Valla, fu rinchiuso il conte di Modica, Bernardo Cabrera. Il primo piano era destinato all'alloggio del comandante della guarnigione. Il secondo piano è caratterizzato da un arco a sesto acuto. Le tre elevazioni erano collegate tra loro da una serie di scale a pioli retrattili di legno. Già nel 1091, il castello venne concesso alla istituenda diocesi di Catania che ne detenne il possesso fino alla fine del XIII secolo. Nel XIV secolo, per diciannove anni (1355-1374) fu dimora del conte di Aidone, Enrico il Rosso. Dopo essere stato proprietà di Rinaldo Perollo, nel 1408 il castello fu acquistato da Aloisio Sanchez. Successivamente, nel 1526, Antonio Moncada, conte di Adernò, per 1210 once acquistò la terra di Motta ed il castello che rimasero proprietà dei suoi discendenti fino al 1900, anno in cui venne acquistato dal Comune. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Persone legate a Motta Sant'Anastasia Santo Anzà, ciclista Giuseppe Di Stefano, tenore Pasquale Platania, scultore Amministrazione Altre informazioni amministrative Il comune di Motta Sant'Anastasia fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.8 (Piana di Catania). Note ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008. URL consultato il 05-07-2011. Voci correlate Cimitero militare germanico di Motta Sant'Anastasia Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Motta Sant'Anastasia Collegamenti esterni Sito del comune
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