Monteriggioni
Monteriggioni è un comune italiano di 9.035 abitanti della provincia di Siena in Toscana. Fa parte della cosiddetta Montagnola Senese. Geografia fisica Territorio Il territorio di Monteriggioni presenta al suo interno tratti fisici estremamente differenziati: si può infatti notare facilmente come attorno al rilievo del Montemaggio siano presenti alcune piccole pianure come Pian del Lago e pian del Casone, il Canneto, alternate ad una serie di piccole valli formate da torrenti e ruscelli che caratterizzano la parte centrale e orientale del territorio. Clima Diffusività atmosferica: alta, Ibimet CNR 2002 Storia Il medioevo Le origini Il Castello di Monteriggioni fu costruito dai senesi, per ordinanza del podestà Guelfo da Porcari, in un periodo compreso tra il 1214 e il 1219. Il terreno, acquistato dalla famiglia nobile Da Staggia, era la sede di un'antica fattoria Longobarda (la denominazione di Montis Regis probabilmente indicava un fondo di proprietà regale o che godeva di esenzioni fiscali da parte della corona). La costruzione del castello ad opera della Repubblica di Siena ebbe principalmente scopo difensivo, in quanto il borgo sorse sul monte Ala in posizione di dominio e sorveglianza della Francigena, per controllare le valli dell'Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, storica rivale di Siena. L'edificazione praticamente ex novo di un castello rappresentava una novità nella politica espansionistica senese: in precedenza, infatti, la città aveva acquistato castelli già esistenti, come quello di Quercegrossa. Il tracciato circolare delle mura fu ottenuto semplicemente seguendo l'andamento naturale della collina. Non c'è accordo degli storici sull'eventuale presenza del ponte levatoio. Certa è invece la presenze delle saracinesche, ovvero spesse porte di legno ricoperte di ferro che venivano azionate tramite carrucole. Anche oggi le due porte presentano i segni dei cardini e delle buche causati delle stanghe di chiusura. Sulla porta San Giovanni si possono anche notare i segni del rivellino, un'altra struttura difensiva di forma rettangolare collocata di fronte alla porta e anch'essa dotata di un ponte levatoio o di una seconda porta. Il Castello di Monteriggioni era inoltre circondato dalle cosiddette carbonaie, ovvero fossati pieni di carbone che veniva incendiato per respingere gli assalti. Eventi successivi Dopo l'edificazione del castello i fiorentini e i senesi si batterono per il suo possesso nel 1244 e nel 1254. Nel 1269, dopo la battaglia di Colle (ricordata da Dante nel XIII canto del Purgatorio), i senesi sconfitti si rifugiarono a Monteriggioni, assediato, ma invano, dai fiorentini. In seguito alla peste del 1348 - 1349 i senesi decisero di far risiedere a Monteriggioni un capitano con alcuni fanti per proteggere la popolazione dai malfattori che imperversavano nella zona. Nel 1380, secondo quanto si può leggere negli statuti del comune et uomini di Monteriggioni, gli abitanti di Monteriggioni erano considerati "Cittadini di Siena". Nel 1383 un gruppo di esuli senesi si impadronirono del Castello con l'inganno, ma si arresero poco dopo. L'età moderna Tra il 1400 e il 1500 furono interrate le mura per resistere meglio ai colpi dell'artiglieria. Si rese quindi inutile anche l'utilizzo delle carbonaie. Nel 1526 i fiorentini assediarono Monteriggioni con 2000 fanti e 500 cavalieri, bombardando le mura con l'artiglieria. Il Castello di Monteriggioni però resistette e, il 25 luglio di quello stesso anno, nella battaglia di Camollia, i senesi sconfissero l'esercito pontificio, alleato dei fiorentini, che interruppero immediatamente l'assedio. Il 27 aprile del 1554 Monteriggioni venne ceduto a tradimento, senza alcun combattimento, dal capitano Bernardino Zeti, fuoriuscito fiorentino, al Marchese di Marignano che nel 1555 sconfisse definitivamente la Repubblica di Siena. Questo episodio è considerato dagli storici come l'evento che segna il termine dell'epoca comunale in Italia. Cosimo I dei Medici impose la sua signoria sul territorio e gli abitanti di Monteriggioni vennero portati schiavi a Firenze. Monteriggioni fu poi ceduta dai Medici alla famiglia Golia di Siena, che a loro volta lo cedettero ai Batta. Fu poi incluso nel ducato di Gian Galeazzo Visconti, pervenendo poi ai Fabbroni, ai Daddi e nel 1704 agli Accarigi, che passarono il vitalizio alla famiglia Griccioli, che tuttora mantiene possedimenti nel castello e nelle campagne circostanti. Simboli Stemma Lo stemma del Comune rappresentato, su fondo rosso, da tre torri merlate alla guelfa, la centrale aperta di nero, unite da mura racchiudenti due altre torri, la destra torricellata di un pezzo e finestrata di nero, laltra sormontata da una guardiola merlata, nel centro una chiesa, il tutto al naturale e fondato su una campagna di verde. (Decreto [di concessione] del Capo del Governo del 16 dicembre 1936) Gonfalone Drappo di rosso, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma del comune, con l'iscrizione centrata in argento: «Comune di Monteriggioni» (Decreto del presidente della Repubblica del 14 gennaio 1970. La descrizione presente nel decreto è relativa al solo gonfalone). Monumenti e luoghi di interesse Architetture religiose Nel territorio di Monteriggioni si trovano numerosi centri di importanza storico-artistica; da ricordare: Badia dei Santi Salvatore e Cirino - Abbadia Isola Pieve di Santa Maria a Castello Chiesa Santi Pietro e Paolo - Santa Colomba All'interno della chiesa, dietro l'altare maggiore, si possono ammirare due grandi scene dipinte ad affresco rappresentante la Natività e la Crocifissione. Sulla parete destra si notano frammenti di un affresco rappresentante uno dei miracoli di San Nicola, la Resurrezione dei tre giovinetti. Chiesa di San Lorenzo a Colle Ciupi Eremo di San Leonardo al Lago Architetture civili Casa giubileo sul Montemaggio Casa Giubileo sorge sul luogo in cui il 28 marzo del 1944 avvenne l'eccidio di Montemaggio durante il quale furono uccisi diciannove giovani partigiani. Architetture militari Mura Dal 2005 è possibile percorrere due tratti degli antichi camminamenti di ronda sulle mura, dal quale si godono stupendi panorami sul Chianti e sulla Montagnola Senese.. La torre della bonifica La pianura ai piedi di Monteriggioni era occupata da una palude, ai margini della quale si fronteggiavano Monteriggioni e l'antica Abbadia a Isola, che dipendeva dal Vescovo di Volterra. Quando i monaci dell'Abbazia cominciarono la bonifica idraulica della palude scavando una galleria per far defluire le acque, i senesi la riempivano nottetempo perché la palude era una protezione naturale contro gli eserciti nemici. La questione andò avanti per molto tempo, finché nel 1246 si giunse a un compromesso: i monaci ultimarono la galleria, ed i Senesi conservarono una consistente area a ridosso del castello. Ancora oggi, nella pianura bonificata, emerge una vecchia torre, situata proprio sopra la galleria sotterranea: serviva da sfiatatoio e da ingresso per la manutenzione della galleria, che oggi non è più percorribile perché intasata da detriti. Altro Castello della Chiocciola Villa di Santa Colomba Aree naturali Parco turistico sulla via Francigena Percorso lungo la via Francigena con pannelli di spiegazione della flora e della fauna locale, della storia e delle leggende. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 693 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Albania 200 2,18% Romania 142 1,55% Cultura Istruzione Museo delle armature A Monteriggioni è stato allestito un Museo delle armi e delle armature, che ospita fedeli riproduzioni artigianali di armi e armature medievali e rinascimentali. Media Cinema A Monteriggioni sono state girate anche diverse scene di numerosi film, fra i quali: Il principe delle volpi, regia di Henry King con Tyrone Power e Orson Welles (1949) Una cavalla tutta nuda, regia di Franco Rossetti con Don Backy e Barbara Bouchet (1972) Cari fottutissimi amici, regia di Mario Monicelli (1994) Con gli occhi chiusi, regia di Francesca Archibugi (1994) Io ballo da sola, regia di Bernardo Bertolucci (1996) Il paziente inglese, regia di Anthony Minghella (1996) Io amo Andrea, regia di Francesco Nuti (1999) Un tè con Mussolini, regia di Franco Zeffirelli (1999) Il gladiatore, regia di Ridley Scott (2000) Amici miei - Come tutto ebbe inizio, regia di Neri Parenti (2010) Pubblicità Il borgo o i dintorni di Monteriggioni sono stati lo scenario di molti spot pubblicitari, tra cui quelli di: Calze Sanpellegrino (con Tornatore, Banderas e Valeria Mazza) Citroën Xsara (con Claudia Schiffer) Mulino Bianco e Barilla (con Gérard Depardieu) Monte dei Paschi di Siena (con Luciano Pavarotti) Banco di San Paolo (con Vittorio Gassman) Fiat Punto Nissan Micra Fiat Marea Ford Escort Volvo V70 Videogame Il borgo è stato ricostruito in Stronghold Deluxe come mappa di assedio. Una libera ricostruzione di Monteriggioni è presente inoltre nel videogioco Assassin's Creed II ed Assassin's Creed: Brotherhood in qualità di residenza della famiglia Auditore da Firenze e sede della cripta degli Assassini. In particolar modo, nel terzo capitolo della fortunata saga viene riprodotta una battaglia tra Monteriggioni e l'esercito dello Stato Pontificio comandato da Cesare Borgia nel 1500, anche se questo scontro non si è mai verificato. Eventi La festa medievale di Monteriggioni "Monteriggioni di torri si corona" Lungo il tracciato della via Francigena, l'asse viario che univa Roma all'Europa, Monteriggioni è un luogo quasi fuori del tempo dove arte, storia e paesaggio si fondono in un raro esempio di naturale bellezza. Le fortificazioni di "Mons Regionis", nate attorno ad un preesistente insediamento rurale di origini longobarda, risalgono all'anno 1214 (per volontà dell'allora Podestà di Siena come ricorda un'epigrafe in latino posta a lato della porta Romea), per difendere la frontiera nord e contrastare così il potere espansionistico di Firenze. Lo stesso Dante rimase talmente impressionato dalla visione della cinta muraria di Monteriggioni al punto da creare la famosa similitudine tra le sue torri ed i giganti incatenati Attorno alla voragine di Malebolge (Inferno canto XXXI vv.40-45). L'immagine poetica dell'Alighieri è la sola testimonianza d'età Medievale che si conosca, e che stima l'altezza delle mura in circa 10 metri e un uguale sviluppo in soprelevazione delle torri. Ancora oggi la cinta muraria, scandita da 14 torri quadrangolari è di circa 560 metri ed è percorsa, alla sua sommità, da un cammino di ronda con sottopassi al livello delle torri rialzate. Castello di Monteriggioni si accede dalle due uniche porte una rivolta verso Firenze e l'altra verso Siena. Le mura, che sovrastano una dolce collina di vigneti e oliveti racchiudono gelosamente al loro interno un angolo di Medioevo. Il piccolo nucleo urbano si compone di vecchie case e di una grande piazza centrale dove si affaccia la Pieve di Santa Maria Assunta. Ed è in questo meraviglioso scenario medievale che nasce "In Festa Monteriggioni di torri Si corona", che ad oggi conta quattordici edizioni, richiamando non solo cultori ed appassionati ma anche semplici turisti che, salendo al Castello per ammirare la bellezza e l'imponenza delle sue mura, si trovano d'improvviso in uno spaccato d'ambientazione Medievale di straordinaria suggestione. E quando la sera il Castello si popola come d'incanto: alla luce di fiaccole e torce, figure e personaggi in costume animano bancarelle e botteghe di arti e mestieri, ridonando così vita a quello che un tempo fu uno dei più attivi e fiorenti centri della Repubblica Senese. Aromi e cibi ormai dimenticati si alternano a giochi e spettacoli di funamboli, menestrelli, uomini d'arme: un'occasione unica per rivivere la storia di un incantevole squarcio di Medioevo. Persone legate a Monteriggioni Omar Calabrese, semiologo Mario Docci, preside della facoltà di Architettura di Roma Bartolomeo dei Folcacchieri, politico Antonio Fortunato, militare Sapìa Salvani, gentildonna Geografia antropica Urbanistica Il nucleo di Monteriggioni è un piccolo borgo fortificato. Il diametro del castello è di 172 metri, circondato da una massiccia cinta muraria di forma ellittica dello spessore di ben 2 metri, intervallata da 15 torri e due porte, che cinge un colle chiamato monte Ala. Le torri, oggi, si elevano al di sopra delle mura per 6,5 metri, con uno spessore di 4x6 metri, e ne sono visibili soltanto 11: le altre quattro sono state ridotte al livello delle mura (sono state "cimate") le 11 rialzate sono state, per così dire, restaurate negli anni venti, in occasione del centenario dantesco del 1921, perché visibili dall'allora via di transito principale, la Cassia. Sopra la cinta muraria correva un camminamento che percorreva l'intero perimetro. Nel 2005 sono state ricostruite alcune parti del camminamento, da cui è possibile godere di una vista unica e suggestiva. La Porta Franca o Romea (orientata verso Siena) sorge alla base di un torrione mentre quella verso Firenze, porta di sotto, si apre nelle mura ed è a fianco da una delle torri del perimetro fortificato. Entrando dalla Porta Franca o Romea, che in origine era dotata di una pesante cancellata che veniva abbassata in caso di pericolo, si accede a Piazza Roma, il cuore del borgo. La piazza in origine era "a sterro", ovvero senza pavimentazione, ma fu lastricata negli anni settanta con pietra proveniente dalle cave di Rosia (detta Pietra da Torre). A tutt'oggi la piazza è circondata da giardini e orti, molto importanti in passato per permettere la sopravvivenza della popolazione anche in caso di assedio. Sulla piazza si affaccia la Chiesa di Santa Maria Assunta. Uno dei borghi più antichi del territorio è quello di Abbadia a Isola, oltre Abbadia è possibile visitare Strove, un antichissimo borgo di poco posteriore al VI secolo, con una preziosa pieve a capanna. All'interno delle ex paludi del Canneto e nei pressi di Scarna si trova una necropoli etrusca, risalente al IV secolo a.C. Altri luoghi di notevole importanza sono il trecentesco Castello della Chiocciola e la villa di Santa Colomba che, a cavallo fra Quattrocento e Cinquecento, fu la residenza del signore di Siena Pandolfo Petrucci. Frazioni Località Economia Agricoltura e allevamento Nel passato l'economia di Monteriggioni era a carattere prevalentemente agricolo e pastorale. Prosperavano infatti coltivazioni di viti ed olivi alternate a zone boschive che erano in grado di offrire il nutrimento necessario all'allevamento di bovini e suini, oltre al legname ed al carbone. Attualmente del settore agricolo rimangono solamente la coltivazione di cereali e dell'uva, mentre si è avuto uno sviluppo in senso industriale nel settore enologico, chimico, alimentare, della lavorazione del ferro e dell'arredamento. Sono presenti anche aziende artigiane che producono ceramiche, lavori in legno, in marmo ed in granito. All'interno del borgo, inoltre, operano molte rivendite di vino Chianti e negozi di artigianato e antiquariato. Servizi Un'altra risorsa fondamentale per l'economia del luogo è ovviamente rappresentata dal turismo. Infrastrutture e trasporti Ferrovie Il paese è servito da una stazione ferroviaria posta sulla linea Empoli - Siena. La stazione si trova nella frazione di Castellina Scalo distante dal capoluogo circa 4 km. Amministrazione Galleria fotografica Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Dato Istat all'1/1/2010. ^ Visita di Monteriggioni ^ La torre della bonifica ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Voci correlate Gian Giacomo Medici Eccidio di Montemaggio Uomo del Chiostraccio Assassin's Creed II Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Monteriggioni Collegamenti esterni La fortezza murata di Monteriggioni Il territorio di Monteriggioni Ufficio turistico di Monteriggioni Festa Medievale di Monteriggioni SITO ISTITUZIONALE