Destinazioni - Comune
Montalto delle Marche
Luogo:
Montalto delle Marche (Ascoli Piceno)
Montalto delle Marche (Mundatë in dialetto montaltese) è un comune italiano di 2 258 abitanti della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche.
Geografia fisica
Storia
Nel territorio comunale sono stati localizzati dalla Sede Archeoclub 14 insediamenti di epoca romana ed un villaggio del periodo neolitico. Recentemente è stato aperto al pubblico il Museo Archeologico con più di 3000 reperti. Il museo prevede un percorso didattico utile agli studenti medi.
Dal 1586 Montalto è stata sede del Presidiato omonimo che comprendeva 13 comuni (Stato di Montalto) soppresso definitivamente nel 1861 con la fine dello Stato Pontificio.
A Montalto dalla fine del XVI secolo è stata istituita dal papa Sisto V una Zecca.
Va inoltre ricordato che la cittadina ha dato i natali all'architetto Giuseppe Sacconi, progettista del Vittoriano di Roma.
Monumenti e luoghi di interesse
Concattedrale di Santa Maria Assunta
Chiesa di Sant'Agostino
Palazzo Sacconi
Palazzo Paradisi e Chiesa San Pietro
Palazzo Pasqualini
Palazzo del Governatore dello Stato di Montalto (ora Municipio)
Chiesa di Santa Maria in Viminatu (loc. Patrignone)
Chiesa di Santa Lucia (loc. Porchia)
Oratorio della Madonna di Reggio (Beata Vergine della Ghiara)
Chiesa della Madonna Tonna
Chiesa dell'Annunziata
Museo archeologico
Museo archeologico
Il museo è ospitato nel palazzo dei Presidi fatto costruire da Papa Sisto V tra il 1587-1588 come sede al governo dello Stato di Montalto. Anticamente questi locali costituivano la residenza del capo delle guardie carcerarie e sono collegati direttamente con il piano superiore oggi sede del Museo delle Carceri. La realizzazione del Museo Archeologico è recente , l’inaugurazione è del 1999, però la sua formazione e programmazione risale al 1975/76, periodo in cui fu creato il Deposito dei Beni Culturali ed Archeologici, primo nucleo dei Musei civici di Montalto . L’iniziativa è dovuta all’associazione Archeoclub d’Italia Sede di Montalto . I soci hanno raccolto e inventariato tutti reperti presenti nelle bacheche . Il Museo vuole ripercorrere, con la documentazione dei materiali, le varie fasi storiche del territorio di Montalto e del circondario per cui è stata curata una disposizione cronologica delle vetrine partendo dalla preistoria fino all’epoca romana.
INGRESSO CORRIDOIO – PREISTORIA
Nel corridoio, oltre a dei pannelli descrittivi delle varie epoche storiche riferite al Piceno ed alla regione Marche, si inizia il percorso cronologico utilizzando gli espositori con i reperti e i relativi pannelli didattici che descrivono la storia del territorio . Si inizia dal materiale fossile costituito da conchiglie e vegetali per poi passare ai primi manufatti litici della preistoria,dal 5000 al 2000 a.C. , sono esposte delle cuspidi di freccia delle lame oltre nuclei di selce e delle piccole macine in pietra, anche dei resti di ossa animali recuperate sempre nel contesto territoriale. Tutti i reperti provengono dalle località che sono riportate nei pannelli descrittivi e la maggior parte dei reperti di superficie, raccolti dai soci dell’Archeoclub, descrivono un discreto numero di insediamenti del periodo Neolitico disseminati nelle varie contrade di Montalto . Come riferimento cronologico- culturale per il visitatore è disponibile una vetrina con dei reperti dell’area del Mediterraneo e del Medio Oriente dal 6000-2000 a.C. con un importante documento , un mattone in terra cotta, con scrittura cuneiforme sumerica o assiro-babilonese risalente al 2000ac.. Altri reperti provengono da Micene (Grecia) e dalla Sardegna nuragica.
NICCHIA COIRRIDOIO- EPIGRAFI PALEOCRISTIANE
In una nicchia sono conservate due epigrafi con iscrizioni paleocristiane. La prima fu ritrovata durante i lavori di sistemazione dei locali del Museo perché riutilizzata nel XVII secolo per ricordare un restauro delle Carceri effettuato dall’abate Federico Borromeo. La lapide in marmo bianco è perfettamente conservata ed è costituita da una dedica in latino da parte dei genitori al loro figlio morto prematuramente all’età di 8 anni. Ai lati dell’iscrizione sono incisi dei simboli cristiani : delle piante con delle viti e grappoli d’uva , forse è riferita alla simbologia pagana una testa di coniglio che fa capolino dalla pianta, il coniglio è simbolo di fertilità e di buon augurio. Sotto, un altro frammento di lapide in marmo bianco paleocristiana che conserva il nome della gens anche questa epigrafe è stata riutilizzata in occasione dell’anno giubilare del 1600..
SALA PERIODO PICENO
Nella sala successiva altre vetrine e pannelli continuano il percorso cronologico, si passa dal 1000 a.C. fino alla civiltà picena (IX- III secolo a.C.). Notiamo che i manufatti in selce: cuspidi di freccia, lame bifacciali e punte di lancia, sono più curati e raffinati. Anche il materiale in terracotta , con ceramica impressa ad unghiate, comincia a presentare un gusto più raffinato e attento non solo alla praticità ma anche a qualche elemento estetico. La ceramica è tuttavia lavorata in maniera molto rozza ed ancora non si utilizzava il tornio per la produzione di vasellame, in più tutto materiale è molto frammentato perché raccolto in superficie durante i lavori agricoli. Nella sala è presente anche una vetrina riferita al IV secolo a.C. con reperti riferiti alla cultura etrusca e della Magna Grecia .I materiali sono stati donati da privati alla collezione comunale. Le vetrine che riguardano la civiltà picena presentano ancora dei materiali in selce ma si nota la differenza di fattura nei materiali in terracotta che ci informano sull’evoluzione della tecnica di produzione e sui gusti che diventano sempre più raffinati. Una formella di pietra utilizzata per la fusione in bronzo di monili, che è stata meglio evidenziata nel disegno del pannello didattico, attesta la presenza in questo territorio anche di artigiani lavoratori di metalli. Un ago ricavato da un osso è vicino a delle conchiglie forate utilizzate come pendenti di collane . Nei frammenti ceramici si distinguono diverse anse zoomorfe, bordi di vasellame decorato a motivi geometrici in materiale bucchereoide, ceramica di colore nero ad imitazione del bucchero etrusco. Grazie al pannello didattico è possibile ricostruire la tipologia del vasellame piceno utilizzando le foto dei reperti presenti in altri musei marchigiani vicini come Fermo, Ripatransone e Recanati. Importante è un bracciale in bronzo proveniente dalla contrada Maliscia di Montalto dove è documentata una necropoli picena, nella stessa vetrina sono collocate delle punte di lancia in ferro. Interessanti anche i riferimenti fotografici che sono sui pannelli che sono riferiti ad una necropoli picena, di recente scoperta, situata nei pressi del fiume Tesino di Montedinove, dove sono state rinvenute e scavate diverse tombe ricche di oggetti in ambra, di materiale bronzeo e ceramico. La visita continua nella sala che contiene il materiale di epoca romana.
SALA PERIODO ROMANO
Anche questa è un'ampia sala con una volta a botte e i resti di un maestoso camino che ricordano l’antica funzione di abitazione di questi locali . Qui abbiamo l’ultima tappa cronologica della ricostruzione della memoria storica del territorio. Passiamo dal III secolo a.C. al IV secolo d.C. . I reperti sono esposti secondo le varie tipologie d’uso e secondo i materiali. Nel primo espositore è presente del materiale da costruzione in terracotta, materiale edilizio come embrici con diversi tipi di bollo. I bolli avevano la funzione di marchi di fabbricazione e sono attestati in altri insediamenti del periodo romano della regione picena. Nella vetrina succecciva altro materiale edilizio costituito da condutture in terracotta per l’acqua : frammenti di canaletta con dei disegni geometrici provenienti per la maggior parte dalla contrada Valle di Montalto . Nel pannello didattico i disegni, realizzati da Renato Cacciamani , ricostruiscono sia gli stili sia le strutture edilizie riferite al periodo romano. Nella vetrina successiva si è cercato di ricostruire anche la struttura di una villa rustica di epoca romana . La piantina riproduce e segnala la presenza di una villa rustica in contrada Valle di Montalto da cui provengono molti materiali : frammenti di intonaco con segni di pittura , frammenti di mosaico ed altri materiali per la pavimentazione come delle formelle in terracotta. Nelle vetrine e pannelli che seguono sono conservati frammenti di vasellame con molti coperchi, anse e frammenti di ceramica di uso comune. Nella vetrina dedicata alle anfore è da notare un’ansa di anfora con un bollo greco, dell’isola di Rodi, e recuperata in Contrada Madonna degli Ossi di Porchia Sui pannelli didattici , oltre alla tipologia dei manufatti , è riprodotto il procedimento di lavorazione della ceramica, la produzione e il sistema dei forni per la cottura delle terrecotte . Una vetrina è dedicata alla ceramica più raffinata del III-II secolo d.C. cioè la ceramica sigillata italica o aretina, perché veniva prodotta principalmente nei pressi di Arezzo.La ceramica sigillata italica è quella di tipo rossiccio, un frammento presenta appunto un bollo che fa riferimento alla casa di produzione della città di Arezzo in Toscana. Ci sono anche delle lucerne quasi integralmente conservate e frammenti di lucerne di produzione africana. Nelle altre vetrine che seguono troviamo materiali di bronzo e di vetro: frammenti di serratura , chiodi, l’elsa di una spada, un coperchio di lucerna a forma di viso di bambino . Sono importanti anche le monete romane perché le monete danno la testimonianza cronologica degli insediamenti che sono stati scoperti e segnalati dai soci dell’Archeoclub di Montalto. Il materiale di vetro è molto fragile quindi molto frammentato ma tuttavia molto importante per la tipologia e per la ricostruzione generale di quelli che erano gli oggetti e i materiali che facevano parte della vita comune di questi antiche abitatori della nostra zona. Oltre al bronzo vi è una vetrina dedicata ai reperti di ferro e di piombo che è più che altro rappresentato da diverse ghiande missili che vennero utilizzate nella guerra sociale tra i piceni e i romani. Per il materiale in ferro pure qui abbiamo dei frammenti di chiave e dei chiodi in ferro. Nella vetrina del materiale litico è esposto un frammento di macina in pietra lavica , frammenti di vasi in alabastro e un'iscrizione recuperata durante un restauro della cinta muraria di Montalto. L’ultima vetrina conserva il reperto più interessante del museo: la signora degli animali o Artemide. E stata recuperata nel territorio di Monterinaldo non lontano dal santuario ellenistico del II, III secolo a.C. di Contrada Cuma riprodotto nella vetrina.. Vicino alla formella in terracotta della Signora degli animali abbiamo un frammento di antefissa che proviene dalla Contrada Maliscia di Montalto . Nel pannello che abbiamo nella parete principale è riprodotto il territorio compreso tra i fiumi Aso e Tesino con rilevati tutti gli insediamenti romani che sono stati segnalati fino ad oggi . Nell’opuscolo sul leggio, il visitatore può consultare tutte le notizie sintetiche riferite agli insediamenti romani, ad ogni numero corrisponde una descrizione del materiale recuperato. Nel pannello a fianco sono presenti gli insediamenti romani che sono stati individuati nel territorio di Montalto con una breve storia della situazione economico- abitativa del territorio piceno nell’epoca romana. L’ultimo reperto, e non è ultimo per importanza, è un Dolio proveniente da contrada Valle, vicino alla Valdaso. Era stato utilizzato per la sepoltura di un bambino ma generalmente serviva per conservare il grano o l’olio o altri materiali prodotti dall’attività agricola . Al centro della sala sono esposti altri reperti provenienti dal territorio, materiali edilizi e frammenti di anfore. Nei vano della finestra sono collocate due basi di colonne di travertino provenienti dalla contrada Sant’Emidio dove oggi è presente un’antica chiesetta romanica. Nelle adiacenze della Chiesa di S. Emidio sono state recuperate diverse monete ed altri reperti che attestano un insediamento romano preesistente alla chiesa romanica .
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Persone legate a Montalto delle Marche
Giuseppe Pignatta (1655-1714), clerico che musicista
Papa Sisto V
Giuseppe Sacconi, architetto che progettò il Vittoriano
Carlo Sacconi, cardinale
Giacomo Bonfini da Patrignone, pittore
Libero Bizzarri (1926-1986), giornalista, regista e scrittore
Coraldo Piermani (1898-1977), avvocato, segretario generale della Camera dei Deputati
Fabio Biondi (1533-1618), patriarca
Eventi e associazioni
Nella città esistono molte associazioni attive, tra cui la Pro Loco Montalto delle Marche, l'Associazione Giovanile "MyClan" e l'Associazione "Streghe e Folletti".
La Notte delle Streghe e dei Folletti
Ideata e allestita per la prima volta nell'Agosto del 1991 dalla Pro Loco, "La Notte delle Streghe e dei Folletti" è l'evento caratteristico di Montalto delle Marche. Si svolge ogni anno, il 12-13-14 Agosto, grazie all'organizzazione dell'Associazione "Streghe e Folletti". Nell'entroterra piceno, rivivono, nell'incanto delle fiabe, streghe e folletti, nel suggestivo centro storico, tra vicoli e piazzette della cittadina, fino al rogo della strega.
Associazione Giovanile Montaltese "MyClan"
Fondata dai ragazzi di Montalto delle Marche nel 1 Aprile 2010, l'Associazione Giovanile Montaltese, meglio nota con il nome "MyClan", è una delle associazioni più attive del territorio. Organizza numerosi eventi (tornei sportivi, mostre, presentazioni di libri, concerti, party a tema), oltre alla festa patronale di San Vito martire e alla "Casserata. Una Sagra del Cassero", che si tiene tutti gli anni nel terzo fine settimana di Luglio.
Coro "La Cordata"
Il coro "La Cordata" di Montalto delle Marche è un coro di ispirazione alpina e popolare di sole voci maschili. Nel 1984, durante un'escursione al monastero di S. Leonardo poco sopra le gole dell'Infernaccio sui Monti Sibillini, un piccolo gruppo di ragazzi improvvisò a quattro voci il “Signore delle Cime” suscitando in Padre Pietro Lavini, ammirazione ed incoraggiamento a proseguire. Tre anni più tardi quel piccolo coro che cantava con tanto entusiasmo, con l’aiuto di altri amici divenne “La Cordata”, una formazione maschile, composta da 30 elementi, che attraverso lo studio del canto della montagna, alpino e popolare, si ritrovano per la gioia di cantare insieme. Nasce il 29 maggio 1987 a Montalto Marche, un centro ricco di storia e tradizioni musicali, situato sulle verdi colline dell’entroterra marchigiano, poco distante dalla catena dei monti Sibillini. L’8 dicembre dello stesso anno nella Chiesa S. Maria in Viminatu di Patrignone, Don Tiberio Caferri battezza il neonato coro nel suo primo concerto, Renato Cacciamani ne inventa il nome realizzando graficamente lo stemma e trenta timidi coristi in pantaloni neri e maglione rosso, presentati da Patrizia Serafini intonano il primo canto “Sul Ponte di Perati”, nell’armonizzazione di Don Fernando Morresi. Da quel giorno si propone di migliorare la propria vocalità, mantenendo inalterato il modo semplice di cantare tipico della canzone d’ispirazione popolare. Maturando progressivamente la preparazione musicale, partecipa ad oltre 265 importanti concerti e rassegne corali in varie città italiane e straniere, riscuotendo ovunque unanimi consensi di pubblico e di critica, con giudizi positivi di commissioni d’ascolto ed illustri personaggi della coralità italiana come Giorgio Vacchi (Coro Stelutis Bologna), Mario Lanaro (Coro Brigata Alpina Julia), Gianni Malatesta (Coro Tre Pini Padova), Bepi De Marzi (Coro "I Crodaioli”, Arzignano), Silvio e Mauro Pedrotti direttori del coro della SAT di Trento. Da segnalare il Concerto nell’Aula Magna del Conservatorio Giuseppe Verdi (Torino). Il coro è diretto fin dalla fondazione dal M° Patrizio Paci, alpino durante il servizio militare a Trento, dove matura la passione per i canti della montagna, interpretati secondo lo stile tradizionale tipico del modello trentino, da cui trae ispirazione per vocalità e repertorio, fino a personali armonizzazioni ed elaborazioni corali di melodie popolari italiane, in particolare marchigiane, alcune interpretate ed incise anche da celebri cori, Veneti, Trentini, Emiliani, Piemontesi e Friulani, lavori di prossima pubblicazione e consultabili nel sito: www.labachecadellepartiture.blogspot.com. Nel 1992 viene conferito al coro il Premio ARCOM (Ass. Reg. Cori Marchigiani), per impegno continuo e crescita musicale costante. Partecipa inoltre a trasmissioni radiofoniche e televisive, come “Andar per Cori” , trasmessa dalla sede regionale RAI - Ancona ed “Utile e futile” in diretta su Raiuno. Dal 1988 organizza il Festival degli Appennini, ospitando il meglio della coralità popolare.
Sport
Calcio a 11
La squadra del paese è il Montalto (Prima Categoria). Vedi anche la frazione Porchia
Motocross
In contrada Lugugnano è nata una nuova pista, non proprio per supercross ma soprattutto per motocross ed anche enduro
Tennis
Dal 2012 è stato ripristinato il circolo tennis "Il Salice" un campo in terra rossa che ha visto crescere gli appasionati di questo sport del comune Piceno
Amministrazione
Gemellaggi
Montreuil-le-Gast
Note
^ Elezioni comunali 2014
^ a b ISTAT - Bilancio demografico mensile al 30-6-2011.
^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Voci correlate
Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto
Altri progetti
Commons contiene immagini o altri file su Montalto delle Marche
Collegamenti esterni
Montalto delle Marche, città di Sisto V
La Nuova Montalto
Montalto, patria carissima
Sito della Provincia dedicato al Comune