Mombaldone
Quasi al confine con la Liguria, nella zona della Langa Astigiana, sorge Mombaldone, inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”.
Il borgo sorge come una specie di isola in una zona solitaria e fortemente segnata dalla presenza di calanchi, orridi e strapiombi; l’abitato si suddivide nella parte ottocentesca e in quella medievale, ma la particolarità di Mombaldone è che è l’unico paese della Langa Astigiana ancora cinto dalle mura originarie, passeggiare tra le sue vie, circondati da case in pietra arenaria, è come fare un salto indietro nel tempo fino al Medioevo.
Per entrare nel borgo bisogna oltrepassare l’antica porta ad arco acuto perfettamente conservata; la cittadina non spicca per particolari monumenti, ma è tutto il contesto in cui si trova, dalla natura circostante alle atmosfere medievali, a renderlo comunque una meta da non trascurare.
Il cuore del borgo è Piazza Umberto I dove sorgono il settecentesco Oratorio dei Santi Fabiano e Sebastiano, eretto sul fossato del Castello su progetto dell’architetto Barozzi, oggi trasformato in sala eventi, e la Chiesa di San Nicola, edificata anch’essa sul fossato del castello nel XVIII secolo a pianta esagonale; all’interno conserva un gigantesco organo di tardo Ottocento realizzato dai fratelli Collino di Torino ed è impreziosito da pregevoli dipinti seicenteschi di artisti di rilievo quali Giovanni Monevi.
Palazzo della Fortezza, un tempo residenza della famiglia Del Carretto - signori di Mombaldone dal Duecento -, è stato trasformato in un ristorante.
Raggiungendo la parte più alta si trovano le rovine del Castello , eretto tra nel XIII secolo e parzialmente demolito nel 1600; tra i ruderi si riconosce però tutt’ora la possente torre centrale a pianta quadrata.
