Marano Principato
Marano Principato nacque in seguito al terremoto del 27 marzo 1638, che distrusse Castelfranco e Rende. La popolazione delle due cittadine cominciò a trasferirsi nelle case coloniche disseminate nell'ampia campagna: una parte di Marano venne affidata alla giurisdizione del Principe di Castelfranco (Marano Principato), l'altra al Marchese di Rende (Marano Marchesato). Fino al 1732 Castelfranco-Marano Principato-Marano Marchesato costituirono un unico comune (universitas). Oggi Marano Principato è un piccolo centro incastonato nel salubre territorio collinare delle Serre Cosentine. Da visitare le numerose chiese del centro storico e le cappelle che rievocano l'antica Pandosia. San Cristofaro in particolare, chiesetta privata del ’500 divenuta parrocchia nell'Ottocento, custodisce pregevoli tele dell’artista Raffaele Rinaldi di San Fili. Tra i cittadini illustri si ricordano il poeta Annunziato Presta, il primo a tradurre l’Antologia Palatina dal Greco all’Italiano, e il Comm. Pietro Tenuta, Sindaco dal 1956 al 1994, che ha dato vita al “Premio Pandosia”, grazie al quale è stato possibile acquisire notevoli opere d’arte destinate alla Pinacoteca d’Arte Moderna, il Monumento all’Emigrante, il bassorilievo in terracotta con la storia di Marano e tutte opere realizzate dallo sculture Toscano Cesare Baccelli.