Destinazioni - Comune
Vicovaro
Luogo:
Vicovaro (Roma)
Vicovaro (Vicuàru in dialetto locale), 4.108 abitanti, è un comune italiano in provincia di Roma; dista dal capoluogo circa 45 km e si trova lungo il percorso della S.R. 5 Tiburtina.
Geografia fisica
Territorio
Vicovaro sorge a 300 metri di altezza sul livello del mare, sulle propaggini meridionali dei monti Lucretili. Il territorio comunale è attraversato anche dai monti Tiburtini. L'Aniene scorre nel territorio comunale.
Clima
Classificazione climatica: zona D, 1891 GR/G.
Storia
Nel 1912 vennero trovati nei dintorni del paese dei resti del Neolitico - Bronzo finale.
Antecedentemente il XVIII secolo il paese viene chiamato "Vicus Varronis", "Vicus Vari" o "Vicus Valerius".
Il paese già era vicus nel periodo tardo-romano, mentre nel'XI secolo divenne castra.
Nel 1140 era feudo della chiesa di San Cosimato, mentre nel XIII secolo era degli Orsini.
Nell'8 aprile del 1378, in occasione dei tumulti romani per l'elezione di papa Urbano VI, offrì rifugio al cardinale Giacomo Orsini.
Onorificenze
Monumenti e luoghi di interesse
Architetture civili
il palazzo Cenci Bolognetti; questo palazzo fu residenza degli Orsini. Del Rinascimento di questo palazzo resta, la Rocca con torri cilindriche, ruderi del "Maschio" e l'ingresso con arcata gotica in marmo del XV secolo,
Architetture religiose
Il tempietto di San Giacomo; questo tempio è stato ideato da Giovanni Antonio Orsini, feudatario di Vicovaro e Conte di Tagliacozzo. Il tempio è a forma ottagonale ed è sito di fronte alla chiesa di San Pietro. La zona bassa, creata da Domenico da Capodistria, è occupata dal portale, suddiviso in 24 nicchie con frontoni, pinnacoli, piccole colonne, ecc. . La zona alta è di Giovanni da Traù, il Dalmata, e della sua scuola. Dopo la morte dell'arcivescovo Giovanni, il tempietto di San Giacomo fu lasciato incompiuto, non permettendo così la tumulazione degli Orsini in questo edificio. Nel XX secolo vennero rifatti alcuni intonaci. All'interno è conservata la tela della Madonna di Vicovaro (1738), opera del pittore romano Giacomo Triga (1674-1746).
La chiesa di San Pietro, disegnata dall'architetto romano Girolamo Theodoli (1677-1766); la pianta della chiesa è a croce greca con dipinti su tela di Salvatore Monosilio, mentre all'esterno vi sono altri 2 dipinti sulle facciate, una sul lato sito di fronte al Palazzo Bolognetti ed un altro presso il lato della Cappella di San Giacomo.
La chiesa di San Sabino: costruita su resti di una palazzo in opus mixtum e pavimento in cocciopesto. Gli stipiti siti presso la porta d'accesso sono provenienti da una costruzione non ben identificata andata distrutta.
La chiesa di Sant'Antonio abate: questa chiesa è sita poco fuori il paese. È stata costruita a cavallo tra i secoli XV e XVI, ma rimaneggiata nei secc. seguenti. All'esterno vi è un portico con colonne romane, mentre all'interno è una statua in terracotta di Sant'Antonio abate.
La chiesa di Santa Maria del Sepolcro: questa chiesa, invece, è sita sulla Via Valeria, presso la convergenza del Ronci e dell'Aniene, a qualche chilometro di distanza da Vicovaro. Fu già chiesa e convento dei Francescani del Terz'Ordine Regolare. Sull'altare maggiore vi erano degli affreschi e in una cappella un gruppo della Pietà costituito da statue in terracotta policroma, purtroppo distrutto da vandali alcuni anni fa.
La chiesa di San Rocco; la chiesa è del Cinquecento, ma fu restaurata nel tardo XVII secolo, per poi raggiungere l'aspetto odierno nel secolo seguente
La chiesa di San Salvatore; questa chiesa è stata costruita su ruderi romani preesistenti. la cappella gotica oggi è dedicata a Loreto.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie;
Il convento di San Cosimato; nel VI secolo ospitò un monastero di proseliti. Il nome San Cosimato parrebbe essere una contrazione dei nomi: Santi Cosma e Damiano. Nel VI secolo fu distrutto dalle scorrerie dei barbari (tra i quali Totila, Autari e Agilulfo) e dei saraceni. Questi ultimi, secondo una leggenda furono battuti dalle milizie di Giovanni X nel 916. In seguito il tempio risorse come abbazia cluniacense nel X secolo sotto un certo Alberico, ma nel [1241] fu aggregato all'abbazia di San Sebastiano alle Catacombe per intercessione di Gregorio IX. Mediante la Riforma Innocenziana, nel 1656 l'abbazia fu interamente abbandonata per essere di nuovo occupata nel 1668 dai frati Francescani Riformati dei Ritiri o "Recolletati" La chiesa è stata restaurata di recente. La chiesa ospita nell'interno:
nella 1ª cappella: un parapetto di marmo del XII - XIII secolo.
nella 3ª cappella: un trittico di D. Monacelli del 1868.
nella 4ª cappella: degli affreschi di arte sacra del tardo XV secolo.
nella 5ª cappella (in stile gotico): altri affreschi, dello stesso periodo di quelli della cappella precedente.
sull'altare maggiore del Cipriani vi è un crocifisso ligneo.
nella cappella di Sant'Anna (restaurata nel 1628) un altare, delle tempere e un cenotafio.
nell'absidiola dell'altare vari affreschi, tra cui alcuni raffiguranti storie francescane e benedettine.
Mentre all'esterno ospita un'edicoletta con un dipinto raffigurante San Benedetto vestito da abate con un mano un libro con su scritto: BENEDICTUS QUI VENIT IN NOMINE DOMINI.
Architetture militari
Mura ciclopiche (secolo IV a.C.); sono costruite in opus quadratum tipo "cardellino". Le mura sono suddivise in 2 tratti, tratti separate dal tratto romano di Via Valeria.
Altro
il sepolcro di Caio Menio Basso; il sepolcro è sito al km 42,300 di Via Tiburtina-Valeria
Siti archeologici
Dei secoli IV e V sono rimaste delle tombe nelle località presso il paese di "Colle Ambu", "Pratarelle", "Ronci", ecc.
Nei dintorni del paese vi sono gli acquedotti dell'"Acqua Claudia" e dell'"Acqua Marcia".
A Piazza San Sabino vi è un edificio in "opus coementicium" e "opus mixtum" a pianta rettangolare.
Aree naturali
Parco regionale naturale dei Monti Lucretili
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 441 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Romania 413 10,05%
Cultura
Persone legate a Vicovaro
Amedeo Rotondi, scrittore, filosofo, libraio, editore. È anche noto con gli pseudonimi di Amadeus Voldben e Vico di Varo
Marcantonio Coccio o Cocci, storico
Virginio Rotondi
Alberto Crielesi storico
Luigi Gonzaga "Rodomonte" (1500-1532), capitano imperiale di Carlo V
Marilyn Esse, gatta di Mattia Esse, nata a Vicovaro ed emigrata a Milano
Infrastrutture e trasporti
Strade
Autostrada A24 Roma - L'Aquila casello di Vicovaro-Mandela
Strada statale 5 Via Tiburtina Valeria
Ferrovie
Ferrovia Roma-Pescara, attraversa il comune di Vicovaro servendolo con due stazioni:
Stazione di Vicovaro, lo scalo ferroviario della città
Stazione di Valle dell'Aniene-Mandela-Sambuci, in comune di Vicovaro, ma a servizio dei comuni di Mandela e Sambuci
Amministrazione
Gemellaggi
Vicovaro è gemellato con Saint Chéron (F)
Altre informazioni amministrative
Fa parte della Comunità montana dell'Aniene
Note
Voci correlate
Monti Lucretili
Parco regionale naturale dei Monti Lucretili
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Vicovaro, Il paese
X Comunità Montana dell'Aniene
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