Destinazioni - Comune
Sangiano
Luogo:
Sangiano (Varese)
Sangiano (Sangiàn in dialetto varesotto) è un comune italiano di 1 536 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. Confina a nord-ovest con Laveno Mombello, a nord-est con Caravate e a sud con Leggiuno. Si trova a un paio di chilometri dal Lago Maggiore e dall'Eremo di Santa Caterina del Sasso.
Storia
La comunità di Sanzano, appartenente alla pieve di Leggiuno, fu nominata per la prima volta negli Statuti delle strade ed acque del Contado di Milano del 1346 fra le località tassate per la manutenzione della strada di Rho. Nel 1491 il duca di Milano Gian Galeazzo Sforza infeudò Sangiano, con i vicini centri di Leggiuno, Bosco e Mombello, al suo prefetto di caccia Francesco Cremona. Il feudo passò poi ai Trivulzio, quindi di nuovo ai Cremona detti Favagrossa. Infine, nel 1643, fu acquistato dai Besozzi del ramo di Bardello, che lo mantennero con il titolo di conti fino al 1811.
Nel censimento del 1770 il comune contava 218 abitanti, ripartiti in 38 famiglie, e risultava diviso in tre nuclei insediativi denominati "cantoni". È documentata, all'epoca, la presenza di una casa di frati Agostiniani Scalzi. Il territorio era interamente occupato da una fitta rete di poderi sia “in monte” che a valle, coltivati a vite, gelsi e cereali o usati come pascolo. In seguito alla formazione del Regno Lombardo-Veneto, nel 1816, il paese entrò a far parte della provincia di Como, distretto XVI di Gavirate. All'Unità d’Italia, nel 1861, gli abitanti erano saliti a 478.
Tra Ottocento e Novecento, periodo contraddistinto da un ragguardevole incremento demografico, si poté assistere all'espansione e all'abbellimento dell'antico abitato, con l'apertura di nuove vie e la costruzione di moderni edifici: il palazzo del municipio, l'asilo infantile e numerose ville. Una di queste, Villa Fantoni, è da alcuni decenni patrimonio pubblico, grazie al lascito dell'ultima e compianta proprietaria, la benefattrice Maria Enrichetta Fantoni. Con il suo bel parco ospita feste, mostre e manifestazioni. Nei mesi estivi molti sangianesi, soprattutto muratori, andavano all'estero in cerca di lavoro: nell'estate del 1914 erano ben 250 i sangianesi sparsi per l'Europa e 6 quelli residenti in America. In patria le industrie locali stavano ormai soppiantando le attività agricole e su 900 abitanti si contavano circa 200 fra operai e operaie.
Un grande sindaco e benefattore fu, nel lontano passato, Giuseppe Besozzi (1822-1901), alla cui memoria sono oggi dedicate le Scuole elementari e la via principale del paese. Fra le famiglie "storiche" di Sangiano, oltre ai Fantoni e ai Besozzi, si ricordano nelle loro varie ramificazioni, i Bizzozzero, i Cerutti, i De Ambrosis, i Luvini, i Masciocchi, gli Ossola e i Reggiori.
Il 19 novembre 1906 il cardinale Andrea Carlo Ferrari eresse Sangiano in parrocchia autonoma, smembrandola da quella di Leggiuno. Nel suo territorio sono situati tre luoghi di culto: la parrocchiale, dedicata a S. Andrea Apostolo, l'oratorio della Madonna del Rosario e, sul monte Sangiano (nel comune di Caravate), la chiesetta di S. Clemente. Dal 1º giugno 2008 le parrocchie di Arolo, Leggiuno e Sangiano sono unite nella comunità pastorale dei Ss. Primo e Feliciano.
Toponimo
Il toponimo dovrebbe indicare l’antica presenza sul territorio di una chiesa intitolata a san Giovanni; non a caso nei documenti più antichi il paese viene menzionato come Sangiuan, Scanzan o Sanzano, dai quali col passare del tempo si sarebbe giunti a “Sangiano”. Le fonti storiche non fanno diretto riferimento al culto di questo santo, ma parlano di una chiesa e un altare siti nel vicino territorio di Leggiuno, oltre a un battistero presso San Clemente (monte Picuz), visibile almeno fino al XVI secolo. A questa teoria se ne aggiunge un’altra formulata dall’Olivieri (Dizionario di Toponomastica lombarda), che vede nel toponimo un derivato dell’appellativo "sencia" o "singia" (dal Latino cingula), da intendersi come traslato geomorfologico per designare “striscia sottile di terreno”.
Simboli
Lo stemma di Sangiano è descritto come segue:
Troncato: nel primo di rosso, al covone di spighe d’oro, legato d’azzurro; nel secondo d’oro, alla montagna al naturale di verde cimata di una croce del calvario di rosso. Segni esterni di comune.
Approntato dall'amministrazione comunale nei primi anni Sessanta, lo stemma ricorda nel monte il monte Picuz; nella croce le chiese romaniche dei santi Clemente e Andrea; nel covone di spighe la tradizionale vocazione agricola del paese.
Il gonfalone è descritto come segue:
Drappo troncato di giallo e di rosso caricato dell’arma sopra descritta ed ornato di ricchi fregi d’argento.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Oratorio della Madonna del Rosario, già di S. Andrea. Fu menzionato per la prima volta nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, alla fine del XIII secolo, fra gli edifici religiosi della pieve di Leggiuno. Era presente in esso un altare dedicato a san Giacomo di Zebedeo. La chiesetta attuale è frutto di parecchie modifiche avvenute nei secoli successivi. Di particolare interesse gli affreschi dell'abside, risalenti alla fine del Cinquecento.
Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo. Costruita fra il 1903 e il 1904 su progetto dell'architetto Antonio Casati in stile romanico lombardo, precedette di poco la nascita della parrocchia di Sangiano, avvenuta nel 1906. Fu consacrata dal cardinale Alfredo Ildefonso Schuster durante la visita pastorale del 1934. Maestoso l'interno, suddiviso in tre navate. Nel catino absidale si conserva un pregevole organo "Mascioni" a trasmissione pneumatica risalente al 1915, restaurato dalla stessa Casa organaria nel 2009.
Architetture civili
Casa Fantoni. (Via Puccini). Presente nel catasto teresiano del XVIII secolo, è senz'altro molto più antica e conserva un interessante frammento di affresco votivo con la Vergine Maria fra santi datato 1614.
Villa Fantoni. (Via Besozzi). Storico immobile appartenente al Comune dal 1983. Secondo il testamento di Maria Enrichetta Fantoni (1900-1983), ultima proprietaria della villa, "tale proprietà deve restare interamente proprietà dei sangianesi, tramite esso comune, a condizione che il suo uso, oppure la sua rendita effettiva, oppure presunta, favorisca tutte quelle attività e/o associazioni pubbliche che perseguono attività rivolte al bene dei sangianesi" (Fonte: sito del Comune di Sangiano). Nel 2008, in memoria della benefattrice, è stato intitolato un tratto di strada recentemente aperto tra le vie Ronchet e IV Novembre.
Antichi lavatoi. (Via IV novembre e via Puccini). Via IV novembre, nel centro abitato: lavatoio a pianta rettangolare in muratura, formato da due vasche rettangolari in lastroni di granito cementati (0,9 m × 1,05 m - 3,3 m × 1,8 m). Via Puccini, alle pendici del monte Sangiano: a pianta rettangolare con sei colonne in mattoni, costituito da un'unica vasca rettangolare (2,97 m × 5, 87 m).
Aree naturali
Monte Sangiano (532 m.). Classificato come SIC (sito d'importanza comunitaria). Con il suo caratteristico "Picuz" (sperone di roccia), offre una vista spettacolare sul Lago Maggiore e i laghi varesini, oltre alla possibilità di svolgere escursioni lungo i numerosi e caratteristici sentieri immersi nella natura. Di particolare rilievo è la presenza, anche se ormai fortemente ridotta, dei "prati magri": aree naturalistiche ricche di numerose specie animali e vegetali.
Società
Evoluzione demografica
208 nel 1751
255 nel 1805
annessione a Leggiuno nel 1809
411 nel 1853
826 nel 1901
annessione a Leggiuno nel 1927
1123 nel 1971
1559 il 31 dicembre 2013
Abitanti censiti
Persone legate a Sangiano
Dario Fo, (Sangiano, 24 marzo 1926) regista, drammaturgo, attore e scenografo italiano. Vincitore del Premio Nobel per la letteratura 1997
Nanni Svampa, (Milano, 28 febbraio 1938) cantante, scrittore e attore italiano. La mamma era sangianese.
Augusto Lozzia, (Sangiano, 17 settembre 1896 - Gardone Riviera, 31 dicembre 1962) pittore italiano. Nato da Giovanni e Antonietta Quaranta, fu battezzato con il nome di Agostino Filippo. La sua attività si svolse prevalentemente a Milano, Brescia, Gardone Riviera e in Lombardia nella prima metà del Novecento.
Piero Soffientini, (Thonon Les Bains, Francia, 14 dicembre 1915 - Pinjug, Russia, 31 marzo 1943) sacerdote, cappellano nella Div. Alpina "Julia". Nato dai sangianesi Erminio e Tranquilla Fidanza, ordinato nel 1941, inviato l'anno seguente sul fronte russo, fu catturato dai sovietici il 24 gennaio 1943. Per l'eroica condotta tenuta nella prigionia fu insignito di medaglia d’argento al v. m. alla memoria.
Infrastrutture e trasporti
Amministrazione
Amministrazione territoriale
A seguito delle ristrutturazioni territoriali comunali avvenute durante l'età napoleonica e il fascismo, il comune è stato unito nel periodo 1809-1815 e nel periodo 1927-1963 a Leggiuno, detta Leggiuno-Sangiano nel XX secolo, comprendendo anche i soppressi comuni di Arolo, Ballarate e Cellina, oggi frazioni di Leggiuno.
Il 21 luglio 2013 la cittadinanza ha festeggiato il 50° di ritorno all'autonomia.
Note
^ [1] - Popolazione residente al 30 novembre 2013.
^ Visita Pastorale del card. Ferrari, agosto 1914
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
F. Parnisari - E. Porta, Memoria e fede di una comunità. Storia di Sangiano e della parrocchia di S. Andrea Apostolo nel primo centenario della fondazione (1906-2006), Sangiano, 2006.
R. Corbella - M. Miozzi (a cura di), Antichi lavatoi del territorio varesino. L'acqua e la pietra, Varese, 2005, pp. 150–151.
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