Destinazioni - Comune

Roccella Valdemone

Luogo: Roccella Valdemone (Messina)
Roccella Valdemone (Ruccella Vaddemuni in siciliano) è un comune italiano di 714 abitanti della provincia di Messina in Sicilia. Storia Anticamente battezzata Auricella e Rocchella (dal latino medievale Roccella, piccola rocca) quindi Roccella-Randazzo e infine Roccella Valdemone. Il nome "Valdemone" ha origine da una delle tre circoscrizioni amministrative in cui gli Arabi suddivisero la Sicilia, ossia il Vallo di Demena, che a sua volta discende dal latino Valium (vallo). Il ritrovamento in territori vicini a Roccella, di monete greco-romane fa supporre la presenza di antichi insediamenti umani. Sorta in età normanna, un castello consolidò nel Medioevo la sua posizione di centro strategico difficilmente espugnabile. Il territorio è suddiviso in quattro contrade risalenti al sistema feudale, offerte ai Baroni come ricompensa. Infatti Roccella fu affidata nel 1296 da Federico II d'Aragona a Damiano Spadafora col titolo di baronia, divenendo in seguito marchesato. Lo stemma Spadafora, composto da un braccio armato che tiene una spada, tutt'oggi è raffigurato nel gonfalone comunale. Le contrade, in cui tutt'oggi è suddiviso il territorio sono: a nord Cassanita, Masinaro, Nocerazzo, Perino, Pillera e Revocato; a sud Bonvassallo (in cui a differenza delle altre esiste ancora la borgata), Germanà, Pecoraro, S. Giovanni; a est Daniele; a ovest Pietrorizzo, Lanzarite. Gli Spadafora (anticamente Spatafora) ne mantennero il possesso (con la denominazione alterna dei Lauria) fino al 1812 quando, mentre il paese era sotto la giurisdizione del marchese Domenico Spadafora Colonna ultimo feudatario della famiglia, il parlamento del Regno delle due Sicile abolì il feudalesimo. Nel 1812 anche il paese attiguo di Santa Domenica Vittoria fu unito, come sotto-comune a Roccella. Soltanto nel 1856 Santa Domenica riuscì a diventare autonomo. Monumenti e luoghi d'interesse Le chiese di rilievo storico sono: il duomo di San Nicolò di Bari, nella piazza principale del paese, costruito attorno al 1400 chiamata "A Matrici". L'interno è di stile romanico: tre navate con transetto, tre absidi rettangolari, dodici colonne monolitiche, soffitto ligneo. Sul lato sinistro dell'altare è stato posto il quadro marmoreo raffigurante la Natività di Gesù, commissionata nel 1526 ad Antonello Gagini, eseguita in gran parte dallo stesso, ma completata dal figlio Giacomo. Altra chiesa quella dedicata a Maria dell'Udienza, costruita dagli Spadafora in essa si venera una grande statua marmorea Santa Maria Dell'Udienza che tiene in braccio Gesù Bambino. L'opera è attribuita ad Antonello Gagini. Di importanza storica anche il Palazzo Spadafora, in piazza Duomo di fronte alla Chiesa Matrice. Al centro della porta c’è ancora lo stemma inciso con la data 1810. Attualmente il palazzo è abitazioni privata. Dell'antico castello baronale, costruito su un promontorio di fronte alla Rocca Grande oggi non esiste più nulla. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Amministrazione Altre informazioni amministrative Il comune di Roccella Valdemone fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.3 (Alto Fantina e Alto Mela). Note ^ Dati Istat 2011. URL consultato il 22 maggio 2014. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2011. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008. URL consultato il 21 maggio 2014. Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Roccella Valdemone Voci correlate Dialetto gallo-italico di Sicilia Lombardi di Sicilia
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