Destinazioni - Comune
Grottaminarda
Luogo:
Grottaminarda (Avellino)
Grottaminarda (pronuncia ġrǪttaminàrda; Ròtta in dialetto grottese) è un comune italiano di 8.359 abitanti in provincia di Avellino in Campania. Si trova nell'Irpinia settentrionale. Gli abitanti si chiamano grottesi (Ruttìse in dialetto).
Geografia fisica
Il comune sorge all'imbocco della media valle dell'Ufita, ai margini dei ridossi collinari Catauro e Tamauro.
Idrografia
Lungo il territorio comunale scorre il fiume Ufita, tributario del fiume Calore.
Clima
Trovandosi nell'entroterra campano, Grottaminarda è caratterizzata da un clima di tipo temperato in cui, come testimoniato dalla classificazione climatica estrema[5], ad inverni freddi si alternano estati miti.
Le precipitazioni non sono molto abbondanti e si attestano sopra i 600 mm[6]annui, mentre nella parte occidentale della provincia superano i 1200 mm[7]. Durante l'inverno sono possibili le nevicate. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +3,8 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +21,6 °C.[5]
Storia
Prima di Grottaminarda
"L'abitato odierno è situato lungo un importante snodo viario che fin dalla preistoria ha reso agevole il passaggio dal Tirreno al litorale Adriatico, grazie alla presenza di naturali vie di comunicazioni riprese in epoca romana da una variante dell'Appia (Via Aurelia Aeclanensis) e successivamente dalla Nazionale delle Puglie.
Gruppi umani ne hanno frequentato il territorio fin dal Neolitico antico (V-IV millennio a.C.), come testimoniano i recenti ritrovamenti nelle campagne grottesi di frammenti di ceramica impressa d'impasto grossolano, decorati da motivi digitalati o cardiali, riferibili alla corrente culturale di Rendina.
Ad una fase finale dell'età neolitica (fine IV-inizi III millennio a.C.) si colloca una stazione preistorica da localizzare con molta probabilità in contrada Ciavolone, da dove provengono numerose ceramiche d'impasto bruno o rossastro ascrivibili alla Cultura di Diana-Bellavista, tra cui sono le tipiche anse a rocchetto e vari strumenti in selce garganica (raschiatoi, lame, coltelli) o in ossidiana liparota (elementi di falcetto e lamelle): utensili, questi, utilizzati nelle attività quotidiane e testimoni della presenza di una comunità stabile che aveva da tempo sviluppato un'attività di scambio sfruttando i percorsi naturali su medie e lunghe distanze.
Il periodo Eneolitico (III millennio a.C.) è documentato nelle contrade San Pietro e Bosco, dove la presenza di una stazione preistorica è attestata dal ritrovamento di numerosi frammenti ceramici d'impasto con superficie esterna lavorata a squame o ad embrici, stilisticamente vicini all'orizzonte culturale di Laterza, mentre alcuni resti di vasi campaniformi con anse a gomito si datano alla fine del III millennio a.C. L'industria litica di questo periodo è rappresentata da due asce di pietra, alcune lame e una cuspide di freccia di selce con alette.
Durante l'età del Bronzo, le campagne grottesi sono frequentate da altri gruppi umani, come attestano la scoperta di un esemplare di ansa ad ascia e il recupero di alcune forme ceramiche del Protoappenninico (XVI secolo a.C.). Al Bronzo medio della Cultura Appenninica (XV-XIV secolo a.C.) si riferiscono i frammenti di ceramica costituiti da un impasto compatto a superficie bruna o nera, lisciata e lucidata, pertinenti per lo più a tazze e ciotole carenate decorate da motivi complessi meandro-spiralici ottenuti mediante intaglio o incisione. Resti di grossi contenitori di derrate d'impasto grossolano (doli) con cordonatura applicata digitalata, confermano, inoltre, di come l'economia di questi insediamenti protostorici grottesi si basasse quasi esclusivamente sull'attività pastorale e sulla pratica agricola.
Alla tarda età del Ferro (VIII-VI secolo a.C.) vengono datati una punta di lancia di bronzo con lama a fiamma e immanicatura a cannone e un askos acromo, decorato da motivi geometrici dipinti, importato dalla vicina Daunia. Durante la dominazione dei Samnites Hirpini (V-IV secolo a.C.) nella zona sorgono piccoli insediamenti rurali costituiti da una serie di unità abitative la cui presenza è segnalata dalla scoperta di tombe che hanno restituito corredi funerari ricchi di vasellame a vernice nera. Il ritrovamento di una serie di pesi vitili da telaio dello stesso periodo conferma la diffusa pratica dell'allevamento e della lavorazione della lana, di cui evidentemente viene praticato il commercio con l'Apulia. In epoca romana tutta la zona rientra nella giurisdizione della vicina colonia di Aeclanum (Passo di Mirabella) ed è costellata dalla presenza di ben organizzate ville rustiche di produzione, la cui diffusione sembra essere attestata sia dalle numerose aree di frammenti fittili rilevate in gran parte dell'odierno territorio comunale sia dal ritrovamento di frammenti ceramici d'uso comune, elementi architettonici in marmo e in calcare locale (colonne, cornici, capitelli, blocchi squadrati), monete ed iscrizioni funerarie, avvenuto nelle località Sant'Andrea di Carpignano, Bosco, Versura, Ruvitiello e nei pressi del fiume Ufita, dove sembra sia stato trovato anche un gruppo di terrecotte votive, lucerne e vasi miniaturistici del III secolo a.C.
Da Grottaminarda provengono, infine, una statua panneggiata in breccia calcarea rosata raffigurante una divinità femminile, una testa ritratto marmorea di Druso Senior di epoca augustea scoperta tra i ruderi del Castello d'Aquino, una statua femminile panneggiata con attributi di Cerere di età imperiale, oggi rispettivamente conservate nel Convento dei Padri Mercedari della frazione Carpignano, nel locale Antiquarium comunale e presso il Museo Archeologico Irpino di Avellino" (testo integralmente tratto da Giampiero GALASSO, Grottaminarda. Storia, arte, immagini, De Angelis Editore, Avellino 2001 p.9-10).
Le origini e l'epoca medievale
Il comune di Grottaminarda compare per la prima volta nella storia scritta nell'estate del 991, col nome di Cripta. Durante l'età normanna, e per tutto il corso del XII secolo, il suo nome è legato alla figura di Trogisio de Cripta e alla sua famiglia, che lo terrà in feudo fino all'inizio del XIII secolo. Verso il 1210 è attestato quale signore di Grotta un tal Andrea della nobile famiglia d'Aquino. Gli aquinate terranno il feudo di Grottaminarda fino al 1528.
L'Età moderna
L'Età contemporanea
Feudatari di Grottaminarda
(Trogisii - XII secolo)
Trogisio de Cripta
Ruggero de Cripta, f. di Trog.
(d'Aquino - Inizio XIII secolo-1528)
Andrea d'Aquino
Landolfo I d'Aquino, f. di An.
Andrea II d'Aquino, f. di Lan.
Tommaso d'Aquino, fr. di An.
Luca d'Aquino, f. di Tom.
Landolfo II d'Aquino, f. di L.
Niccolò d'Aquino, f. di Lan.
Antonio d'Aquino, f. di Nic.
Matteo d'Aquino, f. di Ant.
Ladislao I d'Aquino, f. di Mat.
Gaspare d'Aquino, f. di Lad
Ladislao II d'Aquino, f. di Gas.
(Bombardon e Yenois - 1529)
Bombardon e Giovanni Yenois
(de Rupt - 1532–1551)
Francesco de Rupt,
Beatrice de Rupt, f. di Franc.
Sistilla de Rupt, sorella di Beatr. e f. di Franc.
(Loffredo - 1553–1592)
Ferdinando I de Loffredo
Francesco de Loffredo, f. di Ferd.
Ferdinando II de Loffredo, f. di Franc.
(Cosso o Coscia 1592–1623)
Giovanni Paolo Cosso
Pietro Cosso, f. di Gio. P.
Onofrio Cosso, f. di P.
Lucrezia Cosso con il marito Ferrante De Alarcon e Mendoza, f di Gio. P.
(Pescara - 1623-1627)
Giovan Battista Pescara
Giovan Francesco Pescara, f. di Gio. B.
(Cornea - 1627-ante 1649)
Fulvio della Cornea
(Posta - 1698-1729)
Giovan Battista della Posta
Pietro della Posta, f. di Gio. B., Duca di Grottaminarda 1716
((Coscia - 1729–1806)
Baldassare Coscia
Raffaele Coscia, f. di Bald.
Simboli
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture civili
Castello d'Aquino, Palazzo Baronale
Il Castello d'Aquino è appartenuto a famiglie nobili per molti secoli, ma dal 1988 e di proprietà del Comune di Grottaminarda. Risale al Medioevo e fu ampliato nel XII secolo, quando venne costruito il muro difensivo esterno. Il castello fu spesso danneggiato dai numerosi terremoti che interessarono l'area. Fu sempre, però, ricostruito e in un documento del 1531 veniva descritto come una perla difensiva. A seguito dei terremoti del 1694 e 1734 la parte meridionale del castello divenne zona residenziale, mentre la parte opposta fu trasformata in un giardino con terrazzo. Il castello ha due torri cilindriche alte quasi 14 metri, che furono costruite utilizzando pietra calcarea. Dall'alto delle torri si gode una bellissima veduta dell'intera cittadina. Fino al 2008 ha ospitato la sede locale del Centro per la Sismologia e l'Ingegneria Sismica. Il 7 marzo 2009 è stato aperto al pubblico per permettere la visitazione del castello e dei giardini. Parte del Castello è stato adibito ad uso di museo e biblioteca comunale.
Dogana Aragonese
Dichiarata monumento nazionale, fu costruita nel 1443 e venne sopraelevata nel 1774. Questo edificio è uno dei rari esempi di stazione di posta ancora esistente sull'antica strada regia delle Puglie. Era utilizzata principalmente per il cambio dei cavalli.
La Fontana del Re
Costruita nel 1606 lungo la Strada Regia delle Puglie, su un progetto di Scipione Galluccio e Andrea Insano. Venne restaurata durante la prima metà del XVIII secolo.
Fontana Civile
Situata a largo Mercato, fu costruita nel 1875, su progetto dell'ingegnere arianese Raffaele d'Agostino. A Coppa di forma ovale.situata a largo Mercato.
Tomba di Osvaldo Sanini
Recentemente restaurata e ripulita, il cimitero di Grottaminarda ospita la tomba del poco noto poeta Osvaldo Sanini, di origine parmense, ma naturalizzato "grottese". Egli soggiornò a Grottaminarda anche dopo la caduta del regime fascista, che gli impediva di poter tornare nella propria città di origine. Al poeta è dedicata la Biblioteca Comunale
Palazzo degli Uffici/ Palazzo Portoghesi
Progettato dall'architetto Paolo Portoghesi, durante gli anni novanta del Novecento. Ha ospitato fino al marzo 2009 il Museo Civico Filippo Buonopane e la Biblioteca Osvaldo Sannini.
Altro
Altre importanti strutture civili sono: il Palazzo Vitale (Ottocentesco) a largo Mercato; il Palazzo Petrillo (settecentesco) a Largo Volpe; il Palazzo Ciaburri (Settecentesco) a via Ciaburri, in fase di restauro (2011); il Monumento ai caduti in piazza Vittoria; la masseria con torre colombaia (Settecentesco) in località Palombara; il ponte San Carlo in località Pioppi.
Architetture religiose
La chiesa di S. Maria Maggiore e Campanile
A pochi metri dal Castello di Aquino c'è la chiesa di Santa Maria Maggiore, costruita nel 1478. Essa ha struttura a croce latina, con una navata centrale e cappelle laterali in stile barocco. Nella chiesa sono conservati dipinti del XVIII secolo, tra i quali un olio su tela raffigurante San Tommaso e San Giacomo (ex-protettore della città), attribuito al pittore napoletano Antonio Sarnelli, e un affresco a soffitto del 1768 rappresentante la glorificazione dell'Assunta, del pittore solofrano Matteo Vigilante. Oltre ai dipinti troviamo un battistero di marmo del XVIII secolo con una porticina di argento, e un monumentale organo a canne del 1799. Accanto alla chiesa e situata la torre campanaria, costruita tra il 1712 e il 1766 dal maestro Ciriaco di Silva da Mercogliano, su disegno del Vanvitelli. Essa ha una base quadrata e misura 36 metri di altezza. È sede della Parrocchia di Santa Maria Maggiore.
Chiesa di Sant'Angelo o di San Michele Arcangelo e Campanile
Fu edificata nel 1541, su di un antico sacello dedicato all'Arcangelo situato all'interno di una grotta. Dell'antico impianto ecclesiastico pre-seicentesco si conserva soltanto la torre campanaria edificata nel X secolo ed ampliata nell'XI-XII secolo. La Chiesa fu la sede della Parrocchia di San Michele, soppressa nel 2004.
Chiesa di San Tommaso d'Aquino
A pochi metri dalla Chiesa di San Michele è situata la chiesa di san Tommaso d'Aquino edificata nel 1636 dalla Congrega di San Tommaso d'Aquino, su una precedente cappella documentata nel 1528. Il terremoto del 1980 ha danneggiato pesantemente l'antica chiesa, che negli anni novanta del Novecento è stata ricostruita. Al suo interno conserva una "pietà" lignea a grandezza naturale della prima metà del Cinquecento e un busto di ottone e argento raffigurante San Tommaso d'Aquino.
Chiesa di S. Maria del Rosario
Attestata nel XVI secolo. Dopo il terremoto del 1980 è stata ricostruita interamente. È stata consacrata l'8 dicembre 2000. Nei locali adiacenti alla chiesa è conservata una mostra permanente sulle congreghe religiose di Grottaminarda.
La chiesa di Sant'Antonio nella frazione Bosco.
I lavori di costruzione della Chiesa iniziarono nel 1927, ma la chiesa venne completata solo verso la fine degli anni cinquanta. Venne infatti consacrata il 10 dicembre 1959. Il terremoto del 1980 la danneggiò gravemente ma è stata riaperta al culto nel 1988.
Altri luoghi
Santuario della Madonna di Carpignano
A 5 km da Grottaminarda, nella frazione Carpignano, si trova il Santuario della Madonna di Carpignano. All'interno del Santuario, gestito dai Padri Mercedari, nella Chiesa, è conservato una tavola, di 205x72 cm, raffigurante la Madonna con Bambino. Secondo la leggenda questa tavola fu trovata da alcuni pastori nel 1150, nel cavo di un grosso albero di carpino.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Cittadini stranieri
Nel comune di Grottaminarda, al 31 dicembre 2008, risultano residenti 135 cittadini stranieri. Le comunità più numerose sono quelle di:
Ucraina 54
Romania 24
Polonia 19
Marocco 10
fonte Istat
Cultura
Biblioteca comunale Osvaldo Sanini
Situata all'interno del Castello. Conserva più di 8000 volumi.
Museo Civico Filippo Buonopane
Situato all'interno del Castello, conserva preziose testimonianze della storia locale.
Istruzione
Scuole
Scuole dell'infanzia e scuola primaria
Nel Comune, in via Alcide De Gasperi, è situato il circolo didattico “Direzione Didattica Luigi Lazzaruolo”, comprensivo della scuola dell'infanzia e della scuola primaria.
Sono attive la "scuola primaria e dell'infanzia Maria Pia Landi" in contrada Piani e la "Scuola dell'Infanzia" nella frazione Carpignano.
Inoltre è attiva la scuola paritaria "Scuola dell'Infazia Francesco e Antonio Cogliani", gestita dalle Suore Betlemite.
Scuole secondarie di I grado
È attiva la scuola secondaria di I grado, Giovanni XXIII, in via Alcide De Gasperi.
Scuole secondarie di II grado
È operante l'”Istituto d'Istruzione Superiore di Grottaminarda”, comprensivo di tre scuole secondarie di II grado: l'Istituto Tecnico Commerciale Vincenzo Volpe, l'Istituto Tecnico Industriale Ettore Majorana, l'Istituto d'Arte.
Università
Grottaminarda è sede del Polo Didattico della Seconda Università di Napoli. Il Polo ha ospitato, in passato, quattro corsi di laurea delle professioni sanitarie, un "Corso di formazione in Conservazione, valorizzazione e design di prodotti ceramici". Attualmente ospita la "Scuola di Alta Formazione in Sicurezza sul lavoro".
Premi letterari
Premio Eleonora Bianco
Istituito nel 2007 dalla famiglia Petitto-Bianco, di Roma, in accordo con il comune di Grottaminarda e con il provveditorato agli studi, in ricordo di Eleonora Bianco, originaria di Grottaminarda. Viene finanziato dalla famiglia Petitto e dalla BCC-Credito Cooperativo Irpinia. Vi possono partecipare tutti gli studenti della scuola dell'obbligo residenti a Grottaminarda.
Persone legate a Grottaminarda
Grottesi illustri
Nicola da Grottaminarda (XIV secolo), dell'ordine dei Frati Minori, vescovo di Rapolla nel 1349.
Egidio Scalione (seconda metà del XVI sec - dopo il 1605), dell'Ordine dei Minimi, poeta. Autore di una biografia in versi su San Francesco di Paola, intitolata "Sacri Fasti" (Perugia, 1596).
Roberto de Roberti (XVII secolo), scrittore.
Roberto Bernardo (XVII secolo), scrittore e teologo.
Angiolo Volpe (1838-1894), figlio del pittore Antonio Volpe, pittore.
Vincenzo Volpe (1855 - 1929), figlio di Antonio e fratello di Angelo Volpe, allievo del Morelli all'Accademia d'Arte di Napoli. Il paese lo ricorda con un busto di bronzo posto all'ingresso del Municipio. A lui è intitolato l'Istituto Tecnico Commerciale "Vincenzo Volpe"
Antonio Palomba (1940), scrittore e saggista.
Leopoldo Faretra (1908-2001), medico deportato in un lager nazista nel 1943 e noto in paese per le cure, anche gratuite, messe a disposizione dei più bisognosi.
Peppino Orlando (1937), giurista, filosofo e teologo nato a Grottaminarda e attualmente residente a Genova.
Vissute o legate in altro modo a Grottaminarda
Osvaldo Sanini (La Canea, 15 settembre 1876 – Grottaminarda, 28 febbraio 1962) giornalista, poeta e scrittore italiano.
Cucina
Tra le specialità tipiche la "ciambottella", peperoncini piccanti al pomodoro, oppure i "cicatielli col pulieio", un'erba aromatica che cresce spontaneamente nelle terre grottesi, già conosciuta anche ai tempi dei Romani. Rinomate sono anche le maniere di cucinare il baccalà, unico genere di pesce che è possibile trovare anche nelle zone dell'entroterra data la possibilità di conservarlo in salamoia. Apprezzato certamente il "baccalà alla pertecaregna", così chiamato perché veniva portato in pasto dalle donne di casa ai braccianti che aravano la terra ("pertecara"=aratro), oppure il "baccalà a ciambottella", cucinato nel sugo con i peperoni. Nella produzione di vino, si nota una grande coltura delle viti Aglianico.
Eventi
Uno degli eventi ricorrenti e che si svolge ogni anno, alla fine del mese di agosto, è il Festone, localmente noto per lo spettacolo di fuochi pirotecnici.
Infrastrutture e trasporti
Trasporti su strada
Grottaminarda dispone di un casello sull'autostrada A16 ed è attraversata dalla strada statale 90 delle Puglie.
Trasporti ferroviari
Grottaminarda è servita dalla stazione di Ariano Irpino, sulla ferrovia Napoli-Foggia.
Distanze principali
Grottaminarda dista circa
42 km da Avellino
95 km da Caserta
72 km da Salerno
95 km da Napoli
172 km da Bari
30 km da Benevento
287 km da Roma
834 km da Milano
952 km da Torino
Amministrazione
Gli Uffici comunali hanno sede in via Alcide De Gasperi.
Sindaci di Grottaminarda
Dalle elezioni del 1914 alle elezioni del 2014.
Curiosità
Il paese è stato il set cinematografico del celebre film Signori si nasce con protagonisti quali Totò, Peppino De Filippo, Delia Scala e Remo Garrone. Infatti all'attore e alla memoria di quell'evento fu intitolata una piazza: piazza Antonio De Curtis dove a ridosso della scalinata si trova un altorilievo che rappresenta la figura del grande attore.
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ Dizionario d'ortografia e di pronunzia
^ Ammirato, Scipione, Delle Famiglie Nobili Napoletane. Firenze, appresso Giorgio Marescotti, 1580, pp. 154-155; Hullard–Bréhelles, Historia diplomatica Federici secondi vol. III, 1859
^ a b Codice Diplomatico Verginiano, a c. di Tropeano, Placido Mario. Vol. II, doc. nr. 101. Montevergine, Edizioni Padri Benedettini, 1979.
^ Palomba A.; Romano, E., p. 48, 1989.
^ http://incomune.interno.it/statuti/statuti/grottaminarda.pdf , art. 4 c.4a
^ documentario
^ Galasso, G., p. 23, 2001.
^ Galasso, G., p. 22, 2001.
^ Fino a qualche decennio fa sulla facciata dell'abitazione in cui lo stesso Sanini soggiornò era conservata una targa commemorativa. Attualmente la targa è conservata nella Biblioteca Civica, dove è conservato anche un fondo Sanini, con le carte dell'autore.
^ Come dice l'iscrizione sull'architrave del portale d'ingresso: “D. O. M. DIVO ANTONIO CARITAS FIDELIUM A. N. D. MCMXXVII” [D(eo) O(ptimo) M(aximo) DIVO ANTONIO CARITAS FIDELIUM (aedificavit – sottinteso -) AN(no) D(omini) MCMXXVII. (trad. A Dio buono e massimo. Al divino Antonio la carità dei fedeli costruì nell'anno del Signore 1927.)
^ Aperta al culto una nuova Chiesa. in «Il Mattino», 11 dicembre 1959
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ a b c Grottaminarda 2009/2010. Grottaminarda, 2009, p. 28.
^ http://www.iisgrottaminarda.it/index.asp
^ Grottaminarda, ecco il polo Sun
^ Comunità Montana dell’Ufita » Design dei prodotti ceramici, a breve il nuovo corso biennale » IRPINIANEWS.IT
^ Trasferimenti
^ Per i vincitori dell'edizione 2011: http://www.corriereirpinia.it/default.php?id=17&art_id=7917
^ Palomba, A.; D'Ambrosio M., pp. 244-254, 2002.
^ Palomba, A.; D'Ambrosio M., pp. 96-97, fig. 1-3, 2002; Capaldo Tonino, Vincenzo Volpe nella pittura del suo tempo. I Volpe. Una famiglia di artisti. Grottaminarda, 1982, in part. pp. 182-186, Tavv. 2-6 pp. 199-207 e tavv. 8-11 pp. 211-218.
^ Palomba, A.; D'Ambrosio M., pp. 96-104, fig. 4-10, 2002. Capaldo, T., 1982.
^ Palomba Antonio, Gli anni delle “còcole”. Storia di Grottaminarda tra le due guerre (1915 – 1946). Grottaminarda, Libreria Irpinia Distributrice, 1983; Palomba Antonio – Abbondandolo Enzo, Sapore di pulièo. Storia di Grottaminarda contemporanea 1943-1993. Grottaminarda Vitale & Grasso, 1994.
^ ::: Ministero dell'Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni - Comunali del 13 Giugno 1999
^ ::: Ministero dell'Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni - Comunali del 12 giugno 2004
^ ::: Ministero dell'Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni - Comunali del 7 giugno 2009
^ [Scrutini] Comunali - Elezioni del 25 maggio 2014 (ballottaggio) - Ministero dell'Interno
Voci correlate
Valle dell'Ufita
Collegamenti esterni
Comune di Grottaminarda
Foto satellitare Grottaminarda
Un estratto di seduta del Consiglio comunale di Grottaminarda