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Graglia

Luogo: Graglia (Biella)
Graglia (Graja in piemontese) è un comune italiano di 1.606 abitanti della provincia di Biella, in Piemonte. Vi hanno sede un noto santuario mariano e lo stabilimento dove si imbottiglia l'acqua minerale Lauretana. Geografia Il comune di Graglia ha una forma allungata in senso nord-ovest/sud-est; dalla cima del Mombarone (2.371 m) scende fino a toccare i 365 metri di quota in corrispondenza del Lago dell'Ingagna. La vetta è raggiungibile in quattro ore di cammino, e offre uno splendido panorama sulle Alpi. È possibile rimanere nell’area della cima usufruendo del rifugio Mombarone, a non molta distanza dalla sommità e aperto solo nei mesi di luglio e agosto. Idrograficamente appartiene al bacino del Torrente Elvo. Storia Secondo l’opinione di alcuni studiosi, il toponimo avrebbe origine dal tardo latino “Gradalia”, che a sua volta discenderebbe da “gradus” (“gradino”), a causa della fisiononomia scoscesa del luogo. Nel Medioevo la zona di Graglia era inserita nel feudo vercellese del vescovato, dominio dei signori Avogadro di Cerrione e dopo due secoli di proprietà dei Savoia, che la cedettero alla famiglia Bobbia dopo essere stata saccheggiata nel 1527 dalle milizie al soldo di Filippo Tornielli. Durante la Seconda guerra mondiale, Graglia vide la formazione dei primi gruppi partigiani costituiti dai militari sbandati del 53º reggimento fanteria ma fu anche il luogo nell'immediato dopoguerra dell'uccisione di 33 persone attuato dai partigiani comunisti, che avevano catturato presso Cigliano, un gruppo di ufficiali del "2° RAU,(Raggruppamento Allievi Ufficiali) e le mogli di due di questi di cui una incinta entrambe fucilate , la cosiddetta Strage di Graglia. Monumenti Il Santuario All’inizio del Seicento la chiesetta in cima al colle di San Carlo venne trasformata nella Chiesa della Madonna di Campra, e successivamente la cappella consacrata alla Madonna di Loreto fu affiancata da un tempio di notevoli proporzioni, la cui costruzione proseguì a rilento e a tappe, e fu completata nella seconda metà del Settecento. Nel clima della Rivoluzione Francese, la basilica fu convertita dalla sua natura religiosa in edificio di pubblica utilità, e venne trasformata in un convitto. Con il ritorno di Vittorio Emanuele II a Torino nel 1814, l’edificio recuperò la sua funzione originaria, e durante l’Ottocento fu abbellito da successivi interventi che impreziosirono la chiesa a pianta greca con una cupola alta 38 metri: nel 1828, su idea di Perratone, fu scolpito nel marmo l’altare; dieci anni dopo si ebbe l’installazione dell’organo; al 1840 risale l’aggiunta di un terzo piano che ospitava i pellegrini, nel 1870 fu decorata la cupola e poco dopo fu costruita la facciata dell’edificio che dà a sud est. Nel XX secolo furono effettuati restauri e ristrutturazioni e più recentemente nel presbiterio è stato collocato un nuovo altare. La biblioteca accoglie circa 2.000 volumi, alcuni dei quali risalenti al Seicento. Non lontano si trova il monastero Mandala Samten Ling, che ospita una comunità di monaci che si rifanno al buddhismo tibetano e che è un centro noto non solo in Italia dove si pratica la meditazione trascendentale e dove si organizzano convegni e seminari con lo scopo di diffondere lo spirito e la cultura buddhista. Altre chiese Consacrata nel 1601, la Chiesa di Santa Fede è costituita da tre navate che ne formano la pianta longitudinale. Conserva dipinti della scuola del Tiepolo, un altare caratteristico dal punto di vista architettonico e stucchi del Settecento. In Piazza Astrua si trova la confraternita di Santa Croce, che presenta l’originaria pianta a unica navata costeggiata da cappelle e che venne costruita nel 1639 su ciò che rimaneva di un antico castello. La chiesa accoglie reliquari pregiati, scanni del coro risalenti al 1727, un organo del Settecento ancora in funzione. Sempre al Seicento risale la costruzione della chiesetta della Madonna della Neve, con pianta a croce greca e dotata di un campanile in cotto, con affreschi di Paolo Giovanni Crida sulla facciata. Evoluzione demografica Abitanti censiti Persone legate a Graglia Giovanna Astrua, soprano Giancarlo Astrua, ciclista Fred Buscaglione, cantante e attore Ernesto Gastaldi sceneggiatore cinematografico Enrico Miglietta, veterinario e filantropo Giovanni Tribaudino, pittore Amministrazione Altre informazioni amministrative Il comune apparteneva alla Comunità montana Alta Valle Elvo, soppressa nel 2009 e confluita, insieme alla Comunità montana Bassa Valle Elvo, nella Comunità montana Valle dell'Elvo. Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Lauretana. URL consultato il 24 settembre 2013. ^ Territorio, Associazione Pro Loco Santuario di Graglia. URL consultato il 24 settembre 2013. ^ Carta Tecnica Regionale raster 1:10.000 (vers.3.0) della Regione Piemonte - 2007 ^ Graglia (BI), italiapedia. URL consultato il 24 settembre 2013. ^ dicembre 1943: le prime azioni partigiane e la repressione nazifascista, Frammenti di storia biellese. URL consultato il 24 settembre 2013. ^ a b Il Santuario, Proloco Graglia. URL consultato il 24 settembre 2013. ^ Cultura e monumenti, Proloco Graglia. URL consultato il 24 settembre 2013. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Comune di Graglia, La Repubblica; risultati on-line su www.repubblica.it (consultato nel giugno 2014) Voci correlate Santuario di Graglia Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Graglia
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