Destinazioni - Comune
Castello di Godego
Luogo:
Castello di Godego (Treviso)
Castello di Godego è un comune italiano di 7.087 abitanti della provincia di Treviso in Veneto.
Storia
Le origini
Il territorio fu frequentato sin dall'epoca preromana. La testimonianza più evidente dell'epoca è rappresentata dalle Motte, un grandioso arginamento risalente all'età del bronzo allineata all'antico letto del fiume Muson dove abbondano i reperti. È evidente che si tratta di un manufatto molto antico visto che non segue la regolarità della centuriazione romana, orientato verso nordovest-sudest.
I Romani
Ben più abbondanti sono i reperti di epoca romana. Come già accennato, sono ben visibili le tracce della centuriazione che, allora, rientrava nel territorio dell'attuale Padova (il Muson segnava il confine con Asolo).
Le arature hanno restituito i resti di muraglie, sepolture, vasi e altro ancora. Spicca particolarmente un emblema bronzeo raffigurante Ercole con la clava. Si può quindi concludere che anticamente Godego rappresentasse un villaggio di una certa rilevanza, vista anche la sua posizione favorevole lungo la via Postumia.
Verso il IV-V secolo si ebbe l'evangelizzazione della zona di Castelfranco grazie all'influenza della diocesi di Padova. Si ritiene comunque che una prima comunità cristiana si fosse formata a Godego nel VI secolo, poco prima dell'invasione longobarda.
L'età barbarica
L'importanza strategica del centro portò successivamente gli Ostrogoti a installare nella zona un presidio militare. Il VI secolo fu segnato dalle conseguenze della guerra gotica, che vide la vittoria dei Bizantini. Il conflitto provocò lo spopolamento delle campagne a favore delle città e dei villaggi più grossi; tra questi, doveva esserci anche Godego.
Fu poi la volta dei Longobardi: secondo il Comacchio, furono loro a insediarsi, sulle rive del Muson, in un castello fondato su fortificazioni preesistenti, chiamato più tardi Godego. Di fronte alla chiesa è stata rinvenuta una sepoltura con un corredo di orecchini e fibule risalente al VII secolo.
Il medioevo
Godego è menzionata per la prima volta in un documento del 28 maggio 972: attesta che l'imperatore Ottone I donava ad Abramo, vescovo di Frisinga, alcuni possedimenti sparsi tra il Vicentino e il Trevigiano.
In questo periodo Godego rappresenta una corte, ovvero un distretto, che, dall'inizio del XII secolo, venne assegnata dal vescovo di Frisinga a Ecelo II degli Ezzelini, con l'obbligo di richiederne l'investitura nel caso in cui fosse passato ai discendenti. Non avendo Ezzelino I "il Balbo" adempiuto a ciò, nel 1159 il feudo ritornò al vescovo di Frisinga, ma l'anno successivo veniva ridato alla famiglia, ora con investitura perpetua.
Nel 1179 i Padovani, alleati ai coneglianesi che si erano ribellati a Treviso, invasero la Marca Trevigiana e espugnarono il castello di Godego, radendolo al suolo. Si ritiene che la fortezza fosse stata costruita dagli Ezzelini tra l'XI e il XII secolo, su un rialzo del terreno ancor oggi noto come "castelliere di Ezzelino".
Nel 1223 entrò in possesso della corte di Godego il noto Ezzelino da Romano. Nel 1229 entrò in guerra con i Padovani e il castello fu nuovamente distrutto. Con la tragica estinzione della famiglia, avvenuta nel 1260, il vescovo di Frisinga assegnò il feudo a Tiso VII da Camposampiero.
Nel Trecento Godego era sede di una pieve da cui dipendevano anche gli abitati di Ramon, Castione e Villarazzo. Si trattava di un territorio ancora in gran parte coperto da boschi in cui abbondava la selvaggina, in particolare i lupi: un documento del 1318 ricorda che un tal Giovanni da Godego ricevette dal comune di Treviso 40 soldi per aver catturato una lupa.
La Repubblica di Venezia
Dal 1339 Godego entrò a far parte dei domini della Serenissima e venne assegnato alla podesteria di Castelfranco. La dominazione veneziana cessò nel 1357, con l'arrivo degli Ungari; durante questo conflitto, nel 1378, Godego fu saccheggiata.
La Serenissima tornò, ora definitivamente, nel 1388. Cessata anche la parentesi della guerra della Lega di Cambrai, la popolazione poté godere di un periodo di pace, conclusosi nel 1797 con la caduta di Venezia per mano di Napoleone.
Napoleone
Il periodo dell'occupazione francese portò ancora gravi sofferenze dovute ai passaggi di truppe con i conseguenti saccheggi, ruberie e requisizioni.
Onorificenze
La strage è stata considerata l'ultima compiuta dall'esercito nazista durante la seconda guerra mondiale, per questo è significativo il gemellaggio con Boves, dove invece avvenne il primo eccidio.
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesetta di San Pietro, del IV secolo, costruita nei pressi del torrente Musone, che rappresenta una delle più antiche chiese della zona.
Il Santuario Beata Vergine della Crocetta; esso è chiamato in questo modo per la miracolosa apparizione della Madonna, il 2 luglio 1420, con una piccola croce di legno in mano.
Le ville venete:
La Villa Beltrame del XVIII secolo, in origine si chiamava Ca' Zorzi.
La Villa Caprera del XIX secolo, è in stile neoclassico
La Villa Negri del XVII secolo, è un edificio con riquadri a marmorino sulla facciata e una barchessa sul lato.
La Villa Priuli del XVII secolo. Attualmente è un museo civico.
Villa Garzoni Martini del XV-XVIII secolo, in origine " Mocenigo",con il suo ampio parco e boschetto, in prossimità della piazza.
Il Barco Mocenigo fu costruito a metà del XV secolo come luogo di intrattenimento dopo le battute di caccia. Attualmente è una scuola-bottega per opere artistiche.
Il Sepolcreto Romano
La Villa Renier/Foscarini del XVII secolo. Recentemente ristrutturata.
La Villa Enrico di Sardagna, ospita oggi un istituto salesiano con Scuole paritarie Primaria e Secondaria di Primo Grado
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Cultura
Persone legate a Castello di Godego
Giovanni Renier, vescovo di Feltre e Belluno
Eventi
Sagra patronale della natività di Maria attorno all'8 settembre
Godego in cornice: sfilata in costume medioevale e rinascimentale (ogni quattro anni)
Ogni fine giugno ci sono i festeggiamenti di San Pietro
Estate godigese a luglio
Sagra della Madonna della Crocetta le prime due settimane di luglio
Mercatini di Natale 8 dicembre
Economia
L'economia locale, storicamente basata sull'agricoltura, ha visto sorgere negli anni sessanta i primi insediamenti industriali. Tra le aziende più importanti, il pastificio Jolly Sgambaro, la Simec Spa e la Breton Spa.
Amministrazione
Il 29 ottobre 2012 il prefetto di Treviso Aldo Adinolfi, a seguito delle dimissioni del 50% più uno dei consiglieri comunali, ha disposto la sospensione del Consiglio comunale e nominato commissario prefettizio il vice prefetto vicario Pietro Signoriello. Il 7 novembre 2012, a causa dello scioglimento del vicino comune di Vedelago, il prefetto Adinolfi ha nominato il vice prefetto vicario Signoriello commissario prefettizio di Vedelago e il vice prefetto aggiunto Paola De Palma commissario prefettizio di Castello di Godego.
Con le elezioni amministrative italiane del 2013 viene eletto sindaco Pier Antonio Nicoletti con la lista civica "Godego Viva".
Gemellaggi
Boves
Labastide-Saint-Pierre
Altre informazioni amministrative
La denominazione del comune fino al 1867 era Godego.
Tra il 1868 e il 1887 il comune ha compreso la frazione Castione, scorporata dal comune di Loria e poi reintegrata allo stesso (Censimento 1881: pop. res. 377).
Sport
Castello di Godego è il luogo di origine dei bisnonni del pilota brasiliano di Formula 1 Rubens Barrichello.
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
^ Dato Istat al 30/11/2010.
^ Storia di Castello di Godego dal sito del Comune.
^ a b Storia di Castello di Godego dal sito del Comune.
^ a b c Storia di Castello di Godego dal sito del Comune.
^ a b c Storia di Castello di Godego dal sito del Comune.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
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