Destinazioni - Comune

Castello Cabiaglio

Luogo: Castello Cabiaglio (Varese)
Castello Cabiaglio (Cabièj in dialetto varesotto) è un comune italiano di 548 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. Il comune è situato lungo la strada provinciale che da Brinzio, passando nei boschi situati ai piedi del versante nord del massiccio del Campo dei Fiori, giunge a Orino. Castello Cabiaglio è un paese molto antico; la sua esistenza all’epoca dei romani è documentata dal ritrovamento, avvenuto nel 1889, di una decina di tombe a cremazione, del tipo a cassetta di beole, contenenti suppellettile fittile, vetro, ferro e monete imperiali di bronzo, risalenti molto probabilmente al I secolo d.C., ma è verosimile che la valle in cui si trova Castello Cabiaglio fosse abitata già nei due millenni prima di Cristo. La maggior parte dell’abitato si sviluppa in direzione est-ovest, quasi parallela alla strada provinciale che corre nella valle, ma in posizione più elevata, a una certa distanza dalla stessa. Il nucleo storico è abbastanza conservato: si trovano case in pietra spesso collegate da androni coperti, strette vie porticate e pavimentazioni selciate. Il territorio comunale è rappresentato in prevalenza da boschi, dove predominano castagni e faggi; numerose sono anche le aree terrazzate a ciglioni, storicamente utilizzate per le coltivazioni agricole a ronco e per i vigneti, oggi prevalentemente occupate dal bosco che si è progressivamente espanso. Cenni storici Il nome – lo stemma L’ordine del giorno della seduta del Rettorato del 27 novembre 1939, portava per oggetto il cambiamento della denominazione del Comune di Cabiaglio in Castel Cabiaglio, allegando come ragioni di fatto che l’antica denominazione rispondeva a Castel Cabiaglio e che tale denominazione era determinata dalla posizione geografica del Comune, posta quasi a guardia della Valcuvia. L’autorizzazione a modificare la denominazione del comune di Cabiaglio in Castel Cabiaglio fu ottenuta a voti palesi e unanimi. Secondo una tradizione orale così il paese era già indicato in un sigillo di bronzo di forma ovale, ora non più esistente. Nella lapide che era posta al sommo dell’arco di ingresso al paese dal lato di ponente, e che attualmente è infissa alla parete di una casa, si legge: Castel Cabiaglio, provincia di Como, Distretto di Cuvio; il che sta ad indicare che sino a un centinaio di anni fa il Comune era conosciuto sotto il toponimo di Castel Cabiaglio; toponimo che però non si riscontra in alcun documento, perché il borgo è sempre indicato col solo nome di Cabiaglio. Così scriveva Donati Luciana alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso introducendo la sua tesi di laurea dalla quale molto attingerò per la stesura di queste pagine. Corrisponde al vero che ad oggi non si sia trovato alcun documento antico che citi Cabiaglio accompagnato dall’appellativo di Castel o Castello; si parla di ‘Comunità Cabialy’ o lo si designa col toponimo di ‘locus Cabialij’. In riferimento all’introvabile sigillo bronzeo occorre dire che solo recentemente la casualità ha permesso di certificarne non solo l’esistenza ma anche l’esatta immagine: castello, leone, scritta ‘Comune di Castello Cabiaglio’. Tutto ciò grazie ad un documento manoscritto datato 1821. Per la derivazione del toponimo tra le molteplici ipotesi mi limito ad esporre quella che a mio parere ritengo sia la più plausibile. Partendo dal presupposto che il paese fosse all’origine considerato il Castello della Valle (dove per Valle si intende la Valcuvia), nella lingua in uso nell’alto medioevo lo si sarebbe identificato come CASTRUM VALLIS. Castrum termine che si traduce nella parola ‘accampamento militare’ e che rimane nella lingua attuale come radice della parola ‘castello’; ‘Vallis’ che corrisponde al nostro ‘della Valle’. L’utilizzo delle parole nel tempo ha sempre determinato trasformazioni nella dizione delle stesse; alcune in particolare sono rilevanti per il percorso che ci interessa e le riporto di seguito: Castrum Vallis Ca(strum) Viallis Ca biallis Cabialij Cabiaglio. E che dire dello stemma araldico del Comune? Nel momento in cui il Feudatario Pietro Cotta si insedia in Val Cuvia (1450) manifesta la volontà di raccordo e di interazione con le realtà preesistenti sul territorio. Il gioco dei rapporti è sempre stato orchestrato dal feudatario al fine di porre più solide radici e perciò, ancora una volta, si cerca di favorire le alleanze con le famiglie di rilievo presenti in valle. Si organizza il governo avvalendosi della collaborazione degli uomini di spicco residenti nei singoli paesi. Certamente la scelta avviene tra i notabili di maggiore levatura, cultura e competenza. Chi meglio di un notaio, avvocato o giusperito avrebbe potuto essere candidato a tale ruolo? Per Cabiaglio la famiglia Leoni risponde ai requisiti necessari per ottenere l’investitura; diviene la ‘famiglia’ di riferimento tra la popolazione ed il feudatario della Valle Non abbiamo prove scritte che ne certifichino la nomina, ma è certo che i Leoni risiedessero a Cabiaglio già nel XIII secolo e che qui svolgessero la funzione di notai come comprovato da molteplici atti pubblici. Nell’Archivio parrocchiale di Cabiaglio un interessante documento datato 1700 aggiunge un curioso tassello al nostro mosaico: si tratta di un’immagine a stampa in cui sullo sfondo è raffigurato un borgo (Cabiaglio) in fiamme, mentre il primo piano è occupato dalla figura imponente del vescovo Appiano patrono di Cabiaglio, autorità spirituale posta a protezione del paese. Occorre notare che a lato del santo è raffigurato lo stemma dei Leoni a certificare il ruolo rilevante della famiglia: i Leoni rappresentano Cabiaglio nel civile così come santo Appiano nello spirituale. Diamo uno sguardo allo stemma della famiglia Leoni: ne esistono due varianti in ciascuna delle quali campeggia sempre un leone mentre altri elementi si alternano. La versione più antica impressa a cera lacca come sigillo di alcune reliquie della parrocchiale di Cabiaglio e risale al 1692, data certificata da un documento ritrovato nell’archivio parrocchiale di Cabiaglio. Lo stemma è diviso longitudinalmente in due campi: in quello inferiore sono raffigurati a destra un leone rampante ed a sinistra un edificio imponente (un palazzo o un castello). Al centro del campo superiore è raffigurata l’immagine di Maria Immacolata; più sopra, oltre il bordo superiore dello stemma, campeggia una croce; il tutto sotto la protezione di un cappello cardinalizio. Potremmo azzardare che si tratti di uno stemma gentilizio in versione ecclesiastica. La versione laica dello stesso stemma la troviamo non solo raffigurata in quel foglio a stampa cui abbiamo fatto cenno ma pure scolpita nel legno, in forma di bassorilievo, come medaglione applicato ad un reliquiario: nella parte superiore la figura dell’Immacolata è sostituita da un’aquila e la croce dal sole. Le componenti delle due versioni, attraversando i secoli e completandosi a vicenda, originarono lo stemma araldico della Comunità di Cabiaglio. A metà del 1800, quando Cabiaglio divenne prima Comune con Convocato poi Comune con Consiglio Comunale, mantenne la vecchia versione. Infatti gli elementi presenti ancora oggi sono gli stessi del primissimo timbro comunale (del 1821) che già riproponeva quelli dell’arma Leoni: il castello ed il leone. Evidentemente gli amministratori di allora fecero propri quei simboli e si sentirono rappresentati dagli stessi. Società Evoluzione demografica 278 nel 1751= Società = 368 nel 1805 annessione a Cuvio nel 1809 460 nel 1853 Abitanti censiti Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 169. ^ Luciana Donati: Evoluzione topografica del comune di Castel Cabiaglio e delle sue dimore, tesi di laurea Facoltà di lettere e filosofia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano 1961 ^ ApGO (archivio privato Giancarlo Ossola), cartella 1, fascicolo 1: Vendita di una pezza di terra arativa posta in Monteggia da parte di Virginia Rossi e Maria Atonia Battistella a favore di Carl’Antonio Gattoni, 6 febbraio 1821 ^ Marina Cavallera: Sulle tracce dei confini. Diritti, consuetudini e risorse in Valcuvia (sec. XV-XIX), in Serena Contini, Il ‘Libro della Comune’ di Cabiaglio in Valcuvia, Gruppo Culturale Ronchelli, Nicolini Editore, Gavirate 2005 ^ Giancarlo Peregalli, Annino Rinchini: L’Archivio della chiesa Plebana di S.Lorenzo di Cuvio: gli atti 1251-1400, stampato da Ofsetvarese, Varese, 1989; in particolare si veda per Leo de Leonibus di Cabialio notaio figlio di Alberini de Leonibus de Cabialio p. 324/64/65, 335/66, 339/86, 365/19, 367/51/62; si veda per Christoforus notaio figlio del fu Conradi de Leonibus de Cabialio p.330/50, 332/52, 351/107 ^ APCa cartella 12, fascicolo 62: Iconografia a stampa di ‘Sanctus Applanus protector castri Chabialy’ eseguita da Araneus Giovanni Battista, 1700 ^ vedi foto con sigillo ^ APCa, cartella 12, fascicolo 2: Ricognizione, collocazione in busti lignei e conservazione delle reliquie dei SS. Martiri Prospero, Laureati, Lucido e Redenta nell’Oratorio di San Carlo, 1692 ^ Vedi figura con timbro della Comunità di Cabiaglio del 1821 ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
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