Destinazioni - Comune
Barzago
Luogo:
Barzago (Lecco)
Barzago (Barzàch in dialetto brianzolo) è un comune italiano della provincia di Lecco, in Lombardia, ascrivibile all'area del Meratese. Piccolo paese di 2566 abitanti, è composto da due frazioni: Verdegò e Bevera.
Verdegò: il viaggio dalle origini
Il territorio di Barzago, al tempo degli antichi romani, era molto probabilmente un lago o un’ampia palude. Lo testimoniano il suffisso in –ago, il nome del vicino paese Costa Masnaga e la Via Costa D’oro. Quando gli antichi arrivarono nella zona occupata da Barzago costruirono le loro abitazioni sulla collina di Verdegò. Quegli antichi erano quasi certamente i membri di un plotone romano. È infatti stato ritrovato un masso avello risalente a quel periodo che si pensa fungesse da tomba. Questo reperto, scoperto durante gli scavi per un’abitazione, è tuttora conservato presso il sagrato della chiesetta dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Questa è situata sulla sommità della collina ed è raggiungibile attraverso una via molto stretta e angusta. Una volta arrivati si può però ammirare lo stile romanico, mentre all’interno è visibile un dipinto raffigurante i Santi Pietro e Paolo davanti al Crocefisso. Nel santuario sono inoltre conservati dei resti di appestati del ’700.
Nelle cartine ottocentesche la località è riportata col nome di Merdegò (1837: Ignazio Cantù) o Merdago (Fabi 1854 e Amati 1878). La grafia con V iniziale prende piede solo intorno al 1938.
Bevera: santuario e leggende
La frazione di Bevera prende il nome dall’omonimo ruscello che scorre nelle vicinanze. È divisa in tre parti: Bevera di Barzago, Bevera di Castello e Bevera di Sirtori. Ogni zona è frazione di un paese diverso.
Nella frazione Barzaghese è situato il santuario di S. Maria Nascente, teatro di una storia ai limiti della leggenda, ma basata sulla realtà. La costruzione è attribuita alla famiglia Sirtori, ma esistono diverse versioni riguardo al motivo.
La prima, la più plausibile, racconta che una fanciulla, minacciata da un signorotto locale (molto probabilmente don Alfonso Isacchi, soprannominato l’Orso di Barzago), si sia rifugiata presso un altare dedicato alla Madonna. Maria le sarebbe apparsa e le avrebbe parlato. In seguito la famiglia Sirtori, interessatasi alla vicenda, avrebbe fatto costruire il Santuario, consacrato nel 1603.
La seconda versione è quella invece descritta da Cesare Cantù nel suo racconto La Madonna d’Imbevera. Essa narra degli antichi rancori tra la famiglia Isacchi e la famiglia Sirtori, rispettivamente al potere nei paesi di Barzago e Sirtori. Secondo la storia, l’Orso di Barzago avrebbe tentato di uccidere don Alessandro Sirtori nei boschi di Bevera, finendo, però, col soccombere in un duello. Don Alessandro, volendo ringraziare la Madonna, fece allora costruire il Santuario, dedicandolo a Santa Maria Nascente.
È da precisare che il Santuario forma una parrocchia a sé, ma da settembre è unita a quella di Barzago e a quella di Bulciago nella comunità pastorale “S. Maria Regina degli apostoli”.
Barzago: storie di corti e di famiglie
Il centro paese dall’alto si presenta come un ammasso di case in cui quasi non si riconoscono le vie. Però, percorrendo a piedi una di quelle stradine interne (come via Pirotta) si può osservare una serie quasi ininterrotta di portoni e un ammasso di abitazioni addossate l’una sull’altra. Barzago è caratterizzato anche dai suoi edifici storici, come la chiesa, dedicata a S. Bartolomeo e ricostruita nel 1778. Il documento più antico riguardante l’edificio è una pianta del 1567, accompagnata da una descrizione di una costruzione cadente e distante dal centro abitato. La chiesa sarà poi spostata e ritoccata fino ad essere com’è adesso: una costruzione in stile neoclassico, con un imponente mosaico sulla facciata raffigurante San Bartolomeo nell’atto di benedire. Durante le giornate di sole ogni singolo tassello sembra brillare di luce propria, rendendo l’intera immagine luminosa e scintillante. Il campanile, con i suoi 50 metri d’altezza è uno dei più alti della Brianza. All’interno si possono ammirare le quattro cappelle, dedicate rispettivamente a S. Antonio da Padova, a S. Giuseppe, alla Beata Vergine e al S. Cuore. Sul soffitto sono presenti dei dipinti raffiguranti scene della vita di S. Bartolomeo, mentre, intorno al presbitero, troviamo degli affreschi rappresentanti: l’Ultima Cena, lo spezzare del Pane con i discepoli di Emmaus, il sacrificio di Isacco, e la discesa della Manna nel deserto.
Barzago al giorno d'oggi
Al giorno d'oggi,Barzago può essere considerato un tranquillo e bellissimo paese. I luoghi d'incontro non sono tanti:
L'oratorio di Barzago, dove persone di qualunque età si possono divertire: i bambini possono divertirsi correndo da qualunque parte, i ragazzini possono giocare a calcio nel campo di sabbia a 7 situato sul retro e le ragazzine sul campo da pallavolo vicino all'entrata mentre i più anziani possono divertirsi a giocare a carte all'interno del bar dell'oratorio(gestito gentilmente da volontari)per poi, a metà pomeriggio, gustare un'ottima cioccolata.
Il Centro Sportivo, un altro luogo di ritrovo dove si trovano anziani(ancora a giocare a carte)e bambini anche piccoli, che possono giocare nel bel giardino a loro dedicato. Il centro, molto bello, possiede una palestra con campo da volley e basket, la ginnastica di anziani e alunni delle scuole, un campo da volley esterno e un campo di calcio a 7 a libero accesso. Vi è poi un campo di calcio a 11 in erba molto ben tenuto. Il Centro viene sfruttato al massimo delle sue potenzialità. In estate sono numerose le famiglie che lo frequentano, così come frequentano il Bar Sport, presente nel centro. Si allenano le squadre calcistiche dell'Associazione Sportiva Barzago, appartenente alla F.I.G.C. e quelle di volley del Gruppo Sportivo barzaghese.
Altro punto molto frequentato è il Parco Dell'Aula Civica. Le attrazioni sono diverse e recentemente ne sono state installate di nuove.
Il Palio dei Rioni
Il Palio dei Rioni(o più semplicemente "Palio")è un'iniziativa lanciata dall'Oratorio di Barzago per la prima volta nel 1981,per poi essere ripreso nel 2011,dal 27/08 al 4/09.I rioni sono 4:azzurri, gialli, rossi e verdi, come 4 dei 5 colori dei Giochi Olimpici. Il Palio consiste in questo: vincere il maggior numero di sfide con la propria squadra per portarla alla gloria. Le sfide sono: calcio a 7, pallavolo, tiro alla fune, gioco del criceto, gioco del cucchiaio, gimcana: monopattino, gimcana: bicicletta, carriola bambino+padre(o madre), maxi-bowling, riconosci l'oggetto misterioso, corsa coi sacchi, biliardo/carambola, quizzone, sarabanda, briscolone, calcio ballilla, staffetta per il paese con 4 corridori, bandiera(per piccoli), gara cucina e caccia agli oggetti per il paese.
Amministrazione
Evoluzione demografica
445 nel 1751
760 nel 1771 con Bevera e Merdagò
951 nel 1805
1294 nel 1809 dopo l'annessione di Bulciago
1354 nel 1853
1450 nel 1859
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Gli stranieri residenti nel comune sono 189, ovvero il 7,4% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:
Marocco, 48
Romania, 32
Albania, 21
Note
^ Comune di Barzago - Statuto.
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 65.
^ Cf. Giampaolo Dossena, "La scomparsa di Merdegò", cap. 2 di Gadda e la Brianza profanata, Milano, Biblioteca Comunale di Milano, 1994, p. 25-27. ISBN 88-85262-21-X
^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, ISTAT. URL consultato il 21 novembre 2012.
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