Barletta
Il territorio di Barletta fa parte del bacino della Valle dell'Ofanto. Le prime testimonianze (IV secolo a.C.) citano Braletta come Bardulos e si trovano nella Tavola Peutingeriana. L'incursione saracena dell'848 decretò la fine della supremazia di Canusium e la definitiva fuga dei suoi abitanti presso la vicina Baruli, ponendo le basi per una vera e propria civitas. La città fiorì di fatto solo nel Basso Medioevo come fortezza dei Normanni, diventando una delle tappe più importanti per i crociati e per tutto il traffico commerciale verso la Terra Santa. La dinastia aragonese subentrò nel 1442 a quella angioina e nel 1459 il nuovo re, Ferdinando I, fu incoronato proprio nella Cattedrale di Barletta. Negli anni del Risorgimento innumerevoli furono le gesta del concittadino Angelo Raffaele Lacerenza, tanto che le sue idee e la sua azione politica contribuirono alla nascita dei movimenti unitari nel sud Italia e alla formazione dell'esercito meridionale con la Brigata "Barletta". La città fu teatro di diversi episodi di Resistenza che le valsero la medaglia d'oro al valor militare e al merito civile. L'Ossario dei Caduti Slavi, nel cimitero cittadino, costituisce un'importante testimonianza del periodo. Anche dal punto di vista ecclesiastico Barletta ha grande rilevanza: prima sede del vescovo di Canne e dell'arcivescovo di Nazareth, poi dell'arcidiocesi di Barletta, conta attualmente 45 chiese. Tra gli edifici civili Palazzo della Marra rappresenta uno dei più prestigiosi esempi di architettura barocca in Puglia. Il Castello è una costruzione ha forma quadrangolare, frutto di edificazioni e demolizioni susseguitesi nei secoli ad opera delle varie dominazioni. Il nucleo originario, risalente all'XI secolo, è normanno, come testimonia la Torre Maggiore. Porta Marina costituisce l'unico esempio delle antiche porte che cingevano la città. L'intero centro antico sorge a ridosso del mare e delle antiche mura.