Destinazioni - Comune
Arzignano
Luogo:
Arzignano (Vicenza)
Arzignano (IPA: /ardziɲ'ɲano/, Arzegnan in veneto) è un comune italiano di 25 957 abitanti della provincia di Vicenza in Veneto.
Geografia fisica
La città sorge nella valle del Chiampo, situata nella zona ovest della Provincia, ed è famosa per il settore conciario e meccanico. Attraversata dal torrente Chiampo (che dà il nome alla valle) è circondata da colline. Proseguendo verso il nord la valle è circondata da una corona di montagne, appartenenti al Parco naturale regionale della Lessinia.
Storia
Preistoria
Le colline attorno ad Arzignano hanno restituito reperti sin dal neolitico, a riprova della sua antica origine. Arzignano ha avuto poi un notevole sviluppo in epoca romana grazie alla sua posizione strategica allo sbocco di una valle ed in prossimità di un ponte sull'importante via che correva al piede dei colli (detta "pista dei veneti") da Verona fino al Friuli.
Il fiume e l'argine
La presenza di un ponte romano (in località San Bortolo) e di un tavolato di assi collocato, per rendere sicuro un guado, in epoca venetica poco a valle, sono la testimonianza della lunga lotta dei cittadini di Arzignano contro la furia delle acque del Chiampo nel punto in cui il torrente termina la sua rabbiosa corsa stretto nella valle e si impaluda nelle ghiaie della pianura alta. Infatti il nome della città Arzignano (dal termine veneto "Arzene" - argine) è testimone del duro lavoro di spostamento del greto del torrente dal centro della valle (dove corre oggi la roggia di Arzignano) all'attuale sito allo scopo di alzare il fondo e contenerlo con un poderoso argine (l'attuale zona del parco era senza argini e fungeva da bacino di espansione naturale) al fine di assicurarsi il passaggio delle piene senza allagare il prezioso terreno pianeggiante di fondovalle.
Medioevo
Le opere murarie più antiche sono i resti di una antichissima fortezza sulla cima del colle di San Matteo alle spalle del borgo di castello. Non esiste datazione certa ma è probabile che faccia parte di quel vasto sistema di fortificazioni sorto nel XIII sec. avanti Cristo su tutti i colli dal Lago di Garda all'Istria a causa della gravissima crisi politica che colpì tutti i paesi affacciati sul mediterraneo (popoli del mare). L'attuale rocca del Castello è di epoca scaligera e probabilmente sorta sui resti di una precedente fortificazione romana. Alla fine di gennaio del 1413, durante la cosiddetta "guerra di Zara" (1410-1413) il castello di Arzignano venne messo sotto assedio dalle truppe degli Ungheri di Filippo Buondelmonti degli Scolari, detto Pippo Spano, durante una campagna di Sigismondo re di Ungheria contro la repubblica Veneta.
Dopo alcuni giorni, gli arzignanesi, forse mancando i viveri, fecero voto a Sant'Agata, e miracolosamente il 5 febbraio (giorno della morte della santa avvenuta nel 251) l'assedio venne tolto. Venne inoltre l'idea, successivamente al voto, di gettare dalle mura del castello animali e granaglie, allo scopo di ingannare gli assedianti sulla disponibilità di viveri.
Durante la prima guerra mondiale Arzignano si trovava al confine del fronte, molti edifici e case diventarono ospedali per militari o civili feriti. Durante la seconda guerra mondiale Arzignano subì, oltre ai rastrellamenti e alle deportazioni, anche bombardamenti aerei che colpirono le fabbriche Pellizzari, il ponte di Tezze e la scuola elementare di Tezze.
L'origine del nome
L'origine del nome si perde tra leggenda e storia. Appare suggestiva ma priva di riscontri storico-archeologici la tesi della derivazione da Arx Jani (Rocca di Giano, ossia tempio di Giano): si ritiene infatti che il dio romano Giano Bifronte fosse qui assai venerato; appare invece più fondata quella che meno prosaicamente la fa derivare dal nome latino Argenianus, cioè terra, possedimento di Argenius.
Monumenti e luoghi d'interesse
Campanile di Arzignano, ospita 15 campane manuali alla veronese (13 in Sib2) e due semitoni, quello minore (Reb4) e quello maggiore (Lab3).
Castello di Arzignano.
Capitelli votivi
In questa zona i capitelli sono stati ripresi dal vicino territorio montano, isolato per secoli. La lontananza delle contrade da una "chiesa centrale" e il susseguirsi, dall'anno mille in poi, di periodi di pestilenze e di calamità, hanno fatto sì che, da sempre, ci sia stata una numerosa presenza di capitelli votivi. In questa zona hanno assunto il significato di "minuscoli santuari" della strada, aggregatori di culto spontaneo, atti di fede collettiva o privata. La loro costruzione e la manutenzione "comunitaria" erano simbolo di unità sociale e comunione. Il territorio, vasto e disagevole, della vallata diventava così più accogliente e il portare i fiori e tenere acceso i lumini sono divenuti parte di una tradizione secolare.
Madonna della Salute
La cappella è situata in contrà dei Serafini di Sotto. Sorge a 147 ms.l.m., in uno slargo che dà sull'incrocio tra via Venezia, via Bergamo e via Brescia. L'area occupata dall'edificio è delimitata da un'aiuola con fiori ed edera rampicante e da un muro di contenimento presso il quale sgorga l'acqua di una fontana con lavatoio. La costruzione a pianta poligonale (ottagono irregolare con perimetro di 13,7 m), è alta 4 m circa. Il tetto a padiglione, ricoperto da lamine di rame, ha una croce di ferro sulla sommità e una campanella entro una struttura tubolare metallica. Due gradini di marmo sono posti all'entrata, rivolta a E-SE e chiusa da una porta a doppio battente di ferro con vetrate. Sull'architrave, a caratteri di bronzo, si legge: MADONNA DELLA SALUTE 2.6.1964. Le altre pareti esterne, come gli stipiti della porta, sono rivestite di blocchetti faccia a vista; due finestrelle triangolari si aprono in alto sui fianchi dell'edificio per dare maggior luce all'interno. Nel vano, pavimentato di marmo, una statua di gesso bianco raffigurante la Madonna coronata di stelle con Bambino in braccio, spicca sullo sfondo azzurro dell'alta nicchia sopra all'altare; sul piedistallo della statua è inciso il nome dell'autore: F. Canto. L'arredo del sacello comprende inoltre le lampade, candelieri, un candelabro con cassetta per le offerte, sedie, piante ornamentali. Dagli abitanti nei dintorni si apprende che fu don Emilio Gemo (arciprete di Ognissanti, principale parrocchia di Arzignano, dal 1956 al 1978), a volerne la costruzione perché la Madonna conservasse in salute gli Arzignanesi. Il capitello, consacrato il 2 giugno 1964, è ben conservato e a tutt'oggi in maggio vi si pratica il "fioretto"; a conclusione del mese mariano, dopo una breve processione, vi si celebra la messa.
Sant'Antonio di Padova
Il capitello, situato nella zona denominata Main, presso la Cava di pietra, sorge a m. 147 s.l.m., in via Bergamo (di fronte alla casa recante il numero civico 2/A), all'incrocio con via Main, via del Roccoli. L'edicola è inserita nel muro di contenimento di un campo, tra piante arbustive e tralci d'edera. La costruzione, a pianta rettangolare (cm. 161 x cm. 153) è alta cm. 320 circa. Il tetto a due falde di pietra è coperto di coppi sul displuvio e ornato da due pinnacoli. La facciata, rivolta a Sud e rivestita di pietra, presenta ricche decorazioni: due colonnine corinzie, poggianti su mensola modanata, sorreggono le cornici oblique di una sorta di frontone in cui spicca un motivo a rilievo. Tra le colonnine, a cm. 100 circa dal piano di calpestio, si apre una nicchia (larga cm. 75, alta cm. 161, profonda cm. 105 circa) incorniciata di marmo, su un piedistallo è collocata la statua dipinta di San Antonio di Padova, raffigurato secondo i canoni dell'iconografia tradizionale. Ai piedi del Santo offerte floreali. Il basamento di marmo reca l'incisione: ERETTO 1919 e RICOLLOCATO maggio 2000. Gli abitanti nei dintorni raccontano che l'opera fu realizzata come ex voto per la protezione concessa dal Santo al secondogenito di una famiglia di Arzignano, tornato sano e salvo dalla Grande Guerra. Fino a qualche anno fa l'edicola sorgeva in una posizione più avanzata sull'incrocio rispetto a quella attuale; fu spostata in seguito ai danni provocati da un camion.
Capitello dei Fongari
Il capitello si trova in una zona agricola, vicino alla Contrada Fongari a San Zeno di Arzignano. Sorge a circa 370 m. s.l.m. in via Calvarina, al bivio con via Borgo Vallaro. È situato in un prato ed è circondato da cespugli e da alberi. La costruzione è a pianta rettangolare, il tetto è coperto da tegole e coppi sormontato da una croce di ferro. Nella facciata, rivolta ad Oriente, al di sopra dell'arco a tutto sesto dell'entrata, si nota una targa di marmo, che reca incisa l'iscrizione: MONSTRA TE ESSE MATREM. Un cancello di Ferro, proveniente da una piccola cappella di contra Salvadori, ora crollata, protegge l'accesso all'ambiente interno, che custodisce una statua della Madonna col Bambino. Su ogni fianco del capitello si apre una finestrella con arco a tutto sesto. Gli abitanti nei dintorni raccontano che la chiesetta è stata eretta negli anni ‘50 per ringraziare la Madonna di una guarigione da una grave malattia. La costruzione ha richiesto un anno di lavoro. Il capitello sorge in un luogo molto ameno, dove la natura manifesta i suoi aspetti più significativi. Ancora oggi, nelle sere di Maggio, i fedeli si raccolgono nella cappella per recitare il Rosario.
Capitello dei Salvadori
L'edicola è situata in contrada Salvadori, a m. 480 s.l.m., al bivio tra via Calvarina e la strada dei Salvadori a San Zeno di Arzignano. Sorge lungo la strada provinciale, in una piazzola delimitata anteriormente da una cancellata e alle spalle da un muretto. La costruzione è a pianta rettangolare, il tetto è coperto da tegole e coppi, sormontato da una croce di ferro. Nella facciata si apre una nicchia, protetta da una vetrata con lucchetto. Il vetro è colorato sul bordo e forma una croce blu intorno all'apertura. Il vano è illuminato elettricamente e custodisce una statua di gesso dipinto acquerellato, raffigurante S. Teresa. Ai suoi piedi ci sono fiori e un cartello con scritto: “O Signore, perdonaci, salvaci”. Nel timpano del frontone si legge la scritta: CONTRADA SALVADORI. I BENEFATTORI RINGRAZIANO S. TERESA CHE CI HA SALVATI DAI PERICOLI DEL 1940-45. L'edicola fu innalzata nel 1946 da tutte le persone della contrà (sei famiglie patriarcali), grate a S. Teresa per essere scampate alle rappresaglie nazifasciste. Il mosaico porcellanato fu donato dalla filanda Bonazzi e don Ermenegildo Zarantoniello, primo parroco di S. Zeno, procurò la statua. Di Fronte a questo capitello ne sorgeva un altro più piccolo, contenente una statuetta lignea di S. Antonio, che venne rubata. Questo capitello fu abbattuto, per costruire la strada provinciale. Nel 1988 l'edicola di S. Teresa è stata restaurata e nuovamente benedetta il 2 ottobre di quell'anno.
Capitello di via Valmora
L'edicola si trova a San Zeno di Arzignano. È in pietra locale bianca e incastonata in un muro a secco in “sasso moro”, tra cespugli di bosso, due conifere d'alto fusto e piante floreali. La costruzione a pianta rettangolare è alta circa 250 cm. Ha il tetto a due falde di pietra, sormontato da una croce di ferro. Nella facciata si apre una nicchia incorniciata da un fregio. All'interno di essa è custodita la statua dell'Immacolata, protetta esternamente da un cancelletto in ferro battuto. Nell'arcata superiore è incisa una dedica con la data di costruzione e il nome del committente. Due piastre di uguale grandezza formano la parte inferiore del capitello; in bassorilievo è raffigurata una corona d'alloro con al centro il monogramma di Maria Immacolata. L'edicola fu costruita nel 1954. Si racconta che il committente, avendo contratto debiti per l'acquisto di terreni, si sia rivolto alla Madonna delle Grazie, facendo voto di dedicarle un capitello se fosse riuscito ad onorare il suo impegno. In quello stesso anno il raccolto fu molto abbondante e con il ricavato saldò i debiti e sciolse il voto. Negli ultimi tempi la costruzione e stata più volte profanata da vandali che hanno rotto la statua, riparata sempre da una famiglia che abita nelle vicinanze. Nel mese di maggio i fedeli si recano davanti all'immagine della Madonna per recitare il rosario
Madonna del Ponte
Il capitello è situato sul ponte che attraversa il torrente Chiampo tra via dei Mille e San Zeno di Arzignano. Si tratta di una statua della Madonna, con sguardo rivolto a valle, avvolta in un manto riccamente drappeggiato. La scultura alta cm. 110 era, in origine, in pietra di Vicenza. Alla base del pilastro, su cui è appoggiata la Madonna, è fissata una targa recante a caratteri di bronzo l'iscrizione: "MONSTRA TE ESSE MATREM” e immediatamente al di sotto la sigla P.G.R. Nel 1951 due imprenditori edili precipitarono con il camion nelle acque del torrente. Usciti miracolosamente indenni dedicarono alla Madonna il capitello. Ultimamente la scultura è stata oggetto più volte di atti vandalici da parte di ignoti. I figli degli imprenditori hanno sempre recuperato i pezzi caduti nel torrente e fatto aggiustare la statua. A causa di questi "restauri" le mani della Madonna ora non erano più allineate al viso, ma risultavano leggermente spostate alla sua destra. Infine per ovviare agli atti vandalici la scultura è stata sostituita da una fusione in bronzo.
Capitello dei Facchini - Gambaretto
Il capitello è situato in una zona agricola a m. 294 s.l.m. a San Zeno di Arzignano. Sorge sul ciglio della strada, al margine di un terreno coltivato. La costruzione appare distinta in due parti. Quella interiore è di recente realizzazione, come la piazzola antistante. In questo corpo massiccio è ricavato un piccolo vano aperto per collocarvi ceri e piantine. La parte superiore poggia su una lastra di marmo fissata al basamento ed è costituita da una struttura di epoca più antica, a forma di tabernacolo ed è rivolta a settentrione. Intorno alla nicchia, con arco a tutto sesto, corre una cornice, entro la quale spiccano rilievi dipinti. Nel vano è custodita la statua in gesso colorato dell'Immacolata. Il piccolo ambiente è tinteggiato d'azzurro ed è ornato da tendine e da fiori. Questa edicola è stata eretta nel 1911, da una famiglia come voto alla Madonna Immacolata, per il miracolo che ha compiuto salvando un uomo. Infatti quando questo aveva due anni, fu colpito da una malattia grave per quel tempo, i vermi; mentre stava per soffocare, la madre decise di portarlo al pozzo e dopo averlo bagnato con l'acqua, lo vide respirare nuovamente e tornare alla vita.
Madonna di Lourdes
Il capitello è situato in via Calvarina, al bivio con via San Zeno di Arzignano. A pianta ottagonale, è ricco di decorazioni. Sul tetto a padiglione si innalza un pinnacolo. Attiguo al sacello, sulla destra, si trova la riproduzione della grotta di Lourdes. Vi si accede attraverso due brevi gradinate, che si congiungono davanti alla porta d'ingresso. Sopra di essa si legge l'iscrizione NLS, che significa Nostra Signora di Lourdes. Su due lati si aprono due finestre ogivali, decorate con vetri multicolori. L'ambiente interno è diviso in due da un cancello in ferro, che delimita la zona dell'altare, ornata sempre da fiori freschi e candelieri. Su un piedistallo è collocata la statua della Madonna Immacolata. Il soffitto a cupola, dipinto di azzurro, raffigura un cielo stellato. Questo capitello fu eretto nel 1911 dal curato di San Zeno: Don Urbano Urbani. Sull'origine del capitello la tradizione popolare tramanda notizie curiose. Si dice che un mendicante convinse il curato a giocare 2 lire al lotto su un terno; i numeri uscirono e con la vincita fu finanziata la costruzione del sacello sul terreno messo a disposizione da Don Antonio Rossettini. Restaurato nel 1987 a spese degli abitanti della contrada, è attualmente in uno Stato di conservazione molto buono. Nel mese di maggio, i fedeli si riuniscono la sera per recitare il rosario; l'undici febbraio in occasione della ricorrenza della Madonna di Lourdes, ha luogo una processione.
Gesù Crocefisso
Il capitello è situato in via San Zeno di Arzignano, all'altezza di un bar. L'area occupata dal sacello è pavimentata in porfido e ornata da un cespuglio di lavanda. La costruzione ha pianta circolare. La cupola poggiante sul cordolo è sormontata da una croce di ferro. Si accede all'ambiente interno attraverso una porta ad arcata a tutto sesto protetta da un cancello in ferro lavorato; ai lati si aprono due finestre abbellite da vetrate. L'ambiente interno custodisce una croce lignea con l'immagine di Cristo, affiancata dalle statue di Maria e dell'apostolo Giovanni. Tutte le statue sono a grandezza naturale. Fonti orali riferiscono che il capitello fu costruito nell'anno 1921 da un anziano che desiderava così ricordare il figlio, morto in un incidente in America, dove era emigrato in cerca di lavoro. Con l'allargamento e la ristrutturazione della strada, che da Arzignano porta in Calvarina, il piccolo tempio veniva a trovarsi nel bel mezzo del passaggio; da ciò la necessità di una traslazione. L'11 ottobre 1984, il capitello ben "imbragato” è stato sollevato da due potenti gru e subito riposto nella sede attuale, che è a pochi metri di distanza dalla precedente. Fino ad una ventina di anni fa passava di li una processione. Durante il periodo natalizio, nella cappella viene allestito il presepe.
Economia
L'economia più fiorente della vallata è quella della concia: il solo distretto di Arzignano produce l'1,6% del PIL nazionale del settore.
Cultura
Eventi
Fiera dei Santi, 1º novembre
Festa di Sant'Agata - L'"Assedio degli Ungheri al castello" da allora viene commemorato ogni anno in una manifestazione storica, dagli abitanti delle frazioni di Castello e di Tezze, con una processione con abiti medievali che parte dal castello e si conclude con l'offerta delle "quattro libbre di cera e i quattro ducati d'argento", promessi in occasione del voto, alla Parrocchia di Sant'Agata di Tezze di Arzignano e che ha generato un gemellaggio storico-religioso con Catania (la città che diede i natali alla Santa e che l'ha eletta a patrona).
Fiera degli Uccelli - Ogni anno, in occasione della Festa della Liberazione (il 25 aprile) si tiene presso il Parco dello Sport (alla destra del Torrente Chiampo) la "Fiera degli Uccelli", dove vengono messi in mostra vari tipi di animali (sia domestici che da allevamento) e si tengono varie gare che hanno come protagonisti i cani. Sono presenti inoltre varie bancarelle e attrazioni per i più piccoli.
Festival Organistico città di Arzignano: che annualmente ospita i più importanti esecutori di musica per organo sotto la direzione artistica del maestro Francesco Grigolo.
Persone legate ad Arzignano
Antonio Giuriolo, insegnante, capitano degli alpini, partigiano, medaglia d'oro al valor militare
Giulio Bedeschi, scrittore, autore di Centomila gavette di ghiaccio
Achille Beltrame, pittore, illustratore delle copertine de La Domenica del Corriere
Anna Dalton, attrice, partecipante alla terza edizione di Amici di Maria De Filippi
Stefano Centomo, cantante italiano
Bepi De Marzi, compositore organista e direttore di coro
Alberto Marchetti, ex calciatore
Mons. Antonio María Michelato Danese, O.S.M., prefetto e poi vicario apostolico di Aysén (Cile)
Paolo Negro, ex calciatore
Maria Negri, ultracentenaria
Pier Damiano Peretti, organista e compositore, professore all'Università per la Musica di Vienna
Delfo Zorzi, imprenditore italiano, oggi cittadino giapponese, ex imputato latitante per la Strage di piazza della Loggia
Libero Temolo, partigiano
Felice Serafini, sopravvissuto al naufragio del Sirio
Giorgio Biasiolo, ex calciatore
Elia Sammartin, Pilota di livello mondiale della specialità "Supermotard"
Severino Chiarello Monforte, marinaio, partigiano e poeta dialettale.
Sport
Calcio
Calcio a 11
La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Union ArzignanoChiampo che milita nel girone A dell'Eccellenza Veneto. È nata nel giugno del 2011 dalla fusione fra lU.S.D. G.M. Arzignano e lU.S.D Chiampo.
Calcio a 5
Importante la presenza nel calcio a 5 con la squadra dell'Arzignano Grifo, la prima squadra veneta a conquistare lo scudetto di serie A.
Nella stagione 2003/2004 è Campione d'Italia serie A1, Campione d'Italia under 21 e conquista la Supercoppa d'Italia.
Nella stagione 2005/2006 è di nuovo Campione d'Italia serie A1 e nella stagione 2006/2007 conquista la Supercoppa Italiana
Ciclismo
Nel 1981 Arzignano è stata sede di arrivo di tappa del Giro d'Italia.
Tappe del Giro d'Italia con arrivo ad Arzignano
Amministrazione
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Gli stranieri residenti nel comune sono 5.498, ovvero il 21,1% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:
Serbia, 1.134
Bangladesh, 1.126
India, 1.095
Albania, 405
Ghana, 396
Romania, 235
Burkina Faso, 150
Marocco, 116
Moldavia, 98
Senegal, 96
Infrastrutture e trasporti
Il trasporto pubblico ad Arzignano è garantito da autocorse svolte dalla società Ferrovie e Tramvie Vicentine (FTV).
Fra il 1880 e il 1961 la città venne servita da una delle principali stazioni della tranvia Vicenza-Valdagno-Recoaro Terme/Chiampo, gestita anch'essa dalle FTV.
Note
^ Conto consuntivo ambientale - anno 2007, Comune di Arzignano. URL consultato il 10 gennaio 2014.
^ Superficie territoriale (km²) - Vicenza (dettaglio comunale) in 14º Censimento Generale, ISTAT. URL consultato il 10 gennaio 2014.
^ a b Bilancio demografico Anno 2013 (dati provvisori), ISTAT. URL consultato il 10 gennaio 2014.
^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
^ Rino Mecenero, “Catalogo della scultura popolare dei capitelli e manufatti nel territorio di Crespadoro” – Edizioni Taucias Gareida, Giazza(VR) - 1987
^ Il Santo Rosario
^ Sacello nell'Enciclopedia Treccani
^ Lourdes
^ Rai 3, Presa diretta. URL consultato il 13-09-2010.
^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, ISTAT. URL consultato il 13 novembre 2012.
Voci correlate
Chiesa di San Giovanni Battista (Arzignano)
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Sito della Biblioteca, Informagiovani e Cultura
Sito della frazione di Castello