Luogo - Museo
Parco del Castello di Racconigi
Luogo:
Via Morosini, 3, Racconigi (Cuneo)
Il Parco Reale del castello di Racconigi è aperto indicativamente da marzo-aprile fino alla fine del mese di ottobre, secondo le indicazioni fornite dalla Direzione del Castello.
Nella stagione di apertura il Parco è aperto tutti i giorni, escluso lunedì, dalle 10 alle 19 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Il parco del castello è un luogo carico di suggestioni, uno scenario che dà risalto all'architettura del palazzo, ma non solo. Esso è testimonianza dell'abilità e dell'esperienza degli architetti che lo progettarono e dei giardinieri che in esso lavorarono. Insieme alla residenza, è anche specchio della cultura, del gusto, della sensibilità e del carattere di chi ne volle la realizzazione. Nel corso della storia secolare del castello dei principi di Carignano il parco ha assunto diversi aspetti.
Alla fine del Seicento a nord del palazzo si disponeva, con geometrico rigore, l'armonioso giardino di Le Nôtre , il famoso architetto francese ideatore dei giardini di Versailles. Un secolo dopo Giuseppina di Lorena, principessa di Carignano, affidò a Giacomo Pregliasco la trasformazione di una parte del parco in giardino "all'inglese", secondo il gusto dell'epoca. Il giardino di Giuseppina di Lorena non presentava più lo schema geometrico ordinato di Le Nôtre (tutto aiuole e parterre ), ma offriva un percorso ricco di emozioni e coinvolgente in una natura apparentemente selvaggia, in realtà sapientemente progettata dall'architetto-giardiniere. Parallelamente ai lavori nella residenza, intorno agli anni venti-trenta del XIX secolo anche lo spazio verde adiacente fu interessato da un ampliamento e da una profonda trasformazione.
Nel parco all'inglese di Carlo Alberto , realizzato dal giardiniere tedesco Xavier Kurten, i sentieri tortuosi tra le grandi distese di prati e i boschetti, il lago dai contorni sinuosi con l'isoletta, i ponticelli, le rovine, la grotta, gli edifici pittoreschi e le prospettive sempre diverse, evocavano un'atmosfera romantica, tipica dell'arte dei giardini del XIX secolo.
Il parco tra l'Ottocento e il Novecento fu destinato principalmente a tenuta agricola e venne quindi trascurato come giardino, ma fu soprattutto durante il secondo conflitto mondiale e nel dopoguerra che si verificò una carenza di manutenzione e un progressivo stato di abbandono.
Il parco oggi, dopo una serie di interventi e di restauri, si presenta al visitatore nello stesso aspetto datogli dal Kurten nell'Ottocento. Luogo suggestivo in ogni stagione, è ricco di una grande varietà di specie vegetali e di animali protetti. Come il castello, è divenuto sede suggestiva di attività ed eventi culturali.
Nella stagione di apertura il Parco è aperto tutti i giorni, escluso lunedì, dalle 10 alle 19 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Il parco del castello è un luogo carico di suggestioni, uno scenario che dà risalto all'architettura del palazzo, ma non solo. Esso è testimonianza dell'abilità e dell'esperienza degli architetti che lo progettarono e dei giardinieri che in esso lavorarono. Insieme alla residenza, è anche specchio della cultura, del gusto, della sensibilità e del carattere di chi ne volle la realizzazione. Nel corso della storia secolare del castello dei principi di Carignano il parco ha assunto diversi aspetti.
Alla fine del Seicento a nord del palazzo si disponeva, con geometrico rigore, l'armonioso giardino di Le Nôtre , il famoso architetto francese ideatore dei giardini di Versailles. Un secolo dopo Giuseppina di Lorena, principessa di Carignano, affidò a Giacomo Pregliasco la trasformazione di una parte del parco in giardino "all'inglese", secondo il gusto dell'epoca. Il giardino di Giuseppina di Lorena non presentava più lo schema geometrico ordinato di Le Nôtre (tutto aiuole e parterre ), ma offriva un percorso ricco di emozioni e coinvolgente in una natura apparentemente selvaggia, in realtà sapientemente progettata dall'architetto-giardiniere. Parallelamente ai lavori nella residenza, intorno agli anni venti-trenta del XIX secolo anche lo spazio verde adiacente fu interessato da un ampliamento e da una profonda trasformazione.
Nel parco all'inglese di Carlo Alberto , realizzato dal giardiniere tedesco Xavier Kurten, i sentieri tortuosi tra le grandi distese di prati e i boschetti, il lago dai contorni sinuosi con l'isoletta, i ponticelli, le rovine, la grotta, gli edifici pittoreschi e le prospettive sempre diverse, evocavano un'atmosfera romantica, tipica dell'arte dei giardini del XIX secolo.
Il parco tra l'Ottocento e il Novecento fu destinato principalmente a tenuta agricola e venne quindi trascurato come giardino, ma fu soprattutto durante il secondo conflitto mondiale e nel dopoguerra che si verificò una carenza di manutenzione e un progressivo stato di abbandono.
Il parco oggi, dopo una serie di interventi e di restauri, si presenta al visitatore nello stesso aspetto datogli dal Kurten nell'Ottocento. Luogo suggestivo in ogni stagione, è ricco di una grande varietà di specie vegetali e di animali protetti. Come il castello, è divenuto sede suggestiva di attività ed eventi culturali.