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Osasio

Luogo: Osasio (Torino)
Osasio (Osas in piemontese) è un comune italiano di 897 abitanti (osasiesi), appartiene alla provincia di Torino, in Piemonte, che dista dal capoluogo circa 30 chilometri a sud. Ha una superficie di 4,5 chilometri quadrati per una densità abitativa di 193,3 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 241 metri sopra il livello del mare. Storia Le notizie più antiche riguardanti Osasio, in origine noto come Olsazio, risalgono ai secoli XI e XII, quando fu feudo della Sacra di San Michele in Val di Susa. Si trova pressoché al confine tra le province di Torino e di Cuneo: allora era collocato al margine tra i possedimenti dei Conti di Savoia e il Marchesato di Saluzzo. Il Po rappresentava la linea di demarcazione tra i due stati. Intorno alla metà del Duecento, quando il Conte di Savoia fu feudatario del comune di Asti per i territori in prossimità del Po compresi tra Vigone e Carignano, Osasio appartenne alla famiglia astigiana dei Bolla. In questo periodo i passaggi di proprietà del territorio osasiese si inseriscono nel quadro delle lotte tra i Savoia e il comune di Asti. Probabilmente, fu in seguito alla pace stipulata nel 1265 fra il conte Pietro II e gli astigiani, quando Carignano ritornò sabauda, che Osasio diventò feudo della famiglia carignanese dei Provana, fedeli vassalli di casa Savoia. Dal 1295, Osasio fu parte del Feudo di Filippo di Savoia, futuro Principe d'Acaja, che comprendeva una vasta zona del Piemonte a sud di Torino e alla sinistra del Po. Nella prima metà del XV secolo il territorio osasiese era ancora prevalentemente paludoso e Ludovico d'Acaja, divenutone tenutario, affidò i terreni a ventiquattro famiglie con l'obbligo di bonificarle e di sfruttarne il raccolto in cambio di 300 ducati d'oro. Tale contratto, ancora conservato nell'archivio comunale, risale al 17 marzo 1440 ed è considerato l'atto di nascita del comune di Osasio. Tra gli assegnatari di appezzamenti si trovano i nomi Accastello, Serassio, Oberto, Grella, Cerutti, Ferrero, Rossi, famiglie i cui discendenti ancora oggi vivono nel paese. Verso la fine de XVI fu signore di Osasio anche Pietro Granetto Signore di Costigliole Saluzzo (vedi Granet (famiglia)). Nel corso dell'Ottocento, il territorio osasiese passò per via di discendenza femminile ai conti Verrua, dai quali lo acquistarono in seguito i marchesi Amoretti di Envie. A partire dal 1928, per diciotto anni durante il regime fascista, Osasio dipese dal vicino comune di Pancalieri; dal 1946 è tornato ad essere un comune autonomo. Il territorio Le fertili terre che circondano Osasio sono percorse da due corsi d'acqua, le "bealere" Angiale o Gitana e Chisone. L'Angiale, le cui sorgenti sono site nella zona a sud di Vigone, nel territorio di Carignano prenderà il nome di Rivo Vuotasacca e sfocerà nel Po, così come il Chisone. Nel 1455, durante le opere di bonifica del territorio, Ludovico d'Acaja fece scavare il canale della Pancalera, alimentato dalle acque dell'Angiale. Queste canalizzazioni sono ancora fornite di interessanti opere idrauliche, che regolano il deflusso delle acque, realizzate con elementi in pietra e in muratura: chiuse (saraie) e partitori (spartiai). L'Angiale, viene chiamato dagli osasiesi Bialera del Mulin, poiché la sua acqua era sfruttata per il funzionamento di un mulino sito in località Borgonuovo e attivo fino alla metà degli anni '50. Il centro del paese è costituito dall'elegante piazza Castello, così denominata perché, secondo una tradizione orale non comprovata da notizie documentarie certe, sul suo sito sorgeva il distrutto castello degli Acaia. In quanto fulcro della vita comunitaria del paese, presenta un aspetto alquanto anomalo, raramente riscontrabile in altri centri urbani: è una vasta area verde, circondata da tigli. Tuttavia, proprio questo carattere peculiare ne costituisce il pregio. Intorno ad essa e nelle vie adiacenti, si possono trovare diverse ville sei-settecentesche perfettamente restaurate. Alcune tra le principali vie del paese portano i nomi delle famiglie che hanno scritto la storia di Osasio, quali i Breme, i conti Verrua e i principi D'Acaja. Nei primi anni del XXI secolo è stata intitolata una nuova via a don Bartolomeo Sandri, che per cinquant'anni ha prestato servizio nella locale chiesa parrocchiale. Monumenti storici Chiesa parrocchiale della Santissima Trinità Fu eretta nel corso del XIV secolo sul sito di una preesistente cappella risalente al Quattrocento. Il nuovo edificio, coincidente pressappoco con l'attuale navata, fu in seguito ampliato con la costruzione dell'abside e successivamente delle sacrestie, probabilmente intorno al 1730. Il campanile fu edificato negli stessi anni; si tramanda che sia stato costruito con i mattoni del distrutto castello medievale. È stata alterata nel 1940 dal pittore Antonio Nicola con la sovrapposizione di una nuova figura di Madonna, la Consolata. Nel 2008 si sono conclusi importanti lavori di restauro che hanno riportato l'interno dell'edificio all'aspetto originario, recuperando i colori originali che erano stati ricoperti da interventi successivi. Durante tale intervento è stata creata anche una cappella nella quale vengono celebrare alcune funzioni religiose ed è stato installato un nuovo altare in muratura realizzato secondo moderne linee architettoniche. L'esterno, in mattoni a vista, colpisce l'occhio del visitatore per l'equilibrio e la linearità della facciata; all'interno, a navata unica, degni di nota sono la tela di San Chiantore raffigurante la Trinità (1855) e la decorazione della cupola sovrastante il presbiterio (1858). La parrocchia ha rappresentato da sempre il centro della vita della locale comunità, fin da quando fu un priorato dipendente dall'abate della Sacra di San Michele. Successivamente fu affidata ai Monaci Benedettini e poi a un sacerdote secolare. I registri parrocchiali riportano l'elenco dei parroci (i primi furono chiamati curati, successivamente assunsero il nome di arciprete) dal 1649. Chiesa dei Battuti Venne edificata intorno al 1730 sotto il patrocinio della locale Confraternita dello Spirito Santo (comunemente detta dei "Battuti bianchi"), nata in Osasio nel 1661. La sobria facciata tardobarocca, in mattoni a vista come quella parrocchiale, è sormontata da un particolare frontone di forma semiellittica. Cappella di San Rocco L'esistenza di questa cappella, posta al bivio fra due strade, è documentata a partire dal 1533, mentre la dedicazione a san Rocco è forse successiva alla peste del 1630. Fu ampliata e restaurata nel 1830 a cura della famiglia Ferrero, cui ancor oggi appartiene. Sulla facciata sono visibili due affreschi di fine Ottocento raffiguranti san Rocco e Maria Ausiliatrice. In anni recenti è stata nuovamente restaurata e affrescata. Cappella della Madonna dei Sette Dolori Cappella quattrocentesca situata all'interno del cimitero, è dedicata alla Madonna Addolorata. L'interno è impreziosito da alcuni affreschi, i più antichi dei quali databili all'inizio del Cinquecento e, purtroppo, in parte deteriorati. Raffigurano la Visitazione di Maria Elisabetta e le sante Agata e Apollonia. Appartiene inoltre alla comunità osasiese una pregevole tavola con l'Annunciazione, della quale nella chiesa parrocchiale è custodita una copia fotografica. Il Mulino di Borgonuovo Antico e caratteristico mulino ad acqua, situato in frazione Borgonuovo, in un pittoresco angolo naturale, venne utilizzato fino agli anni Cinquanta sfruttando l'energia motrice della bealera Angiale. L'edificio originario è antecedente alla metà del Settecento. Il complesso è funzionante, anche se inutilizzato da anni, e perfettamente conservato Cenni anagrafici Il comune di Osasio ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 593 abitanti. Nel censimento del 2001 si è registrato un aumento sensibile degli abitanti arrivati a 738 unità, saliti ulteriormente nel 2006 a quota 827, mostrando quindi negli ultimi quindici anni un aumento percentuale di abitanti pari al 39,5%. Gli abitanti (431 maschi e 396 femmine) sono distribuiti in 330 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,5 componenti. Cenni occupazionali Sul territorio del comune risultano operanti 26 attività industriali con 155 addetti pari al 67,39% della forza lavoro occupata, 18 attività di servizio con 28 addetti pari al 12,17% della forza lavoro occupata, altre 9 attività di servizio con 24 addetti pari al 10,43% della forza lavoro occupata e 4 attività amministrative con 23 addetti pari al 10,00% della forza lavoro occupata. Le strutture scolastiche In paese sono presenti un nido, una scuola dell'infanzia e una scuola elementare. L’edificio scolastico, situato nel centro del paese, appena dietro la chiesa parrocchiale, risale alla seconda metà dell’800; in origine era un caseggiato ad uso privato. All’inizio del XX secolo i locali furono adibiti a scuola, gestita da personale religioso che, contemporaneamente, si occupava anche dell’asilo poco distante. Durante la seconda Guerra Mondiale l’edificio non subì danni; negli anni ’60 la scuola venne ristrutturata, ridimensionando lo spazio ricreativo e dotandola di servizi interni. In tempi recenti l'edificio è stato completamente riammodernato attraverso il rinnovo delle strutture esistenti e la costruzione di nuove aule destinate alla didattica e ad attività di laboratorio. Per i più piccoli è presente una scuola dell'infanzia, ricavata nei locali storici del vecchio asilo. Quest'ultimo, fondato nei primi anni del Novecento e dedicato al suo fondatore Michele Peyretti, fu gestito fino a metà degli anni sessanta da un gruppo di suore, successivamente fu affidato a un'insegnante laica fino alla chiusura del 1985 causata dal calo demografico. La sua riapertura è avvenuta nel 2006 a seguito di un nuovo aumento della popolazione; i locali, pur rispettando lo stile originario, sono stati completamente ammodernati ricavando un ampio salone polivalente, la mensa e un locale per il riposo, all'esterno, inoltre, è disponibile un ampio giardino. A partire dall'anno 2008/09 è anche disponibile un nuovo nido, costruito proprio di fronte alla scuola dell'infanzia. Bibliografia Attilio Zuccagni-Orlandini, "Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole corredata di un atlante", 1837 Goffredo Casalis, "Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale", G. Maspers, 1854 Agostino Aliberti, Paolo Aliberti, Vincenzo Aliberti, Giuseppe Prato, "Rivista amministrativa del regno", Società editrice Rivista amministrativa del regno, Aliberti & c., 1870 Luisa Clotilde Gentile, "Araldica saluzzese: il medioevo", Società per gli studi storici archeologici ed artistici della provincia di Cuneo, 2004 Carlo Ferreri, Osvaldo Ferrero, Marino Serassio, "Osasio: lineamenti di storia", L'Artistica Editrice, 2005 Gustavo Mola di Nomaglio, "Feudi e nobiltà negli stati dei Savoia: materiali, spunti, spigolature bibliografiche per una storia, con la cronologia feudale delle Valli di Lanzo", 2006 Evoluzione demografica Abitanti censiti Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Collegamenti esterni Sito istituzionale del comune
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