Luogo - Museo

Museo Nazionale Archeologico - Etnografico "Giovanni Antonio Sanna"

Luogo: Via Roma, 64, Sassari
Costituisce la principale istituzione museale della Sardegna centrosettentrionale, per dimensioni ed importanza delle sue raccolte. Istituito nel 1878 come Regio Museo Antiquario, divenne nel 1931 “Regio Museo di antichità ed arte G.A. Sanna”, trovando un’adeguata sede espositiva in un edificio appositamente costruito. Alla donazione delle collezioni archeologiche e storico-artistiche del senatore e imprenditore sassarese, si aggiunsero negli anni altre collezioni private (Chessa, Dessì, Clemente ecc) e l’apporto dei materiali frutto degli scavi realizzati dalla locale Soprintendenza. L’esigenza di nuovi spazi portò alla costruzione di nuovi padiglioni e nel 1973 il museo fu riaperto al pubblico con un nuovo assetto. Negli ultimi anni l’offerta culturale si è notevolmente ampliata: nel 2000 è stata inaugurata la sezione medievale e moderna e nel 2011, dopo oltre vent’anni di chiusura, dovuta a problemi di degrado dei materiali, è stata riaperta la sezione etnografica.

Il museo è attualmente articolato in due sezioni, archeologica ed etnografica. La sezione archeologica ripercorre la storia dei territori delle province di Sassari, Nuoro, Gallura ed Ogliastra a partire dal Paleolitico Inferiore (500.000 anni a.C.) sino al secolo XVIII attraverso le fasi della preistoria, dell’età nuragica, fenicio punica, romana, medievale e moderna. L’esposizione cronologica si alterna a quella topografica, che approfondisce siti e contesti di particolare rilievo (il santuario di Monte d’Accoddi, le tombe ipogeiche prenuragiche, la città di Turris Libisonis). Il percorso è arricchito da utili supporti didattici tra cui plastici, calchi di monumenti ed un ologramma delle fasi architettoniche del santuario di Monte d’Accoddi. La sezione etnografica comprende una collezione di oggetti demoetnografici sardi che è la più antica del genere nell’isola. E’ costituita da tessuti, gioielli, arredi tradizionali, canestri e costumi degli ultimi tre secoli, in gran parte appartenenti alla collezione Clemente. In attesa dell’ampliamento degli spazi espositivi, è stata per ora allestita una sola sala, dedicata ai costumi sardi (seconda metà dell’Ottocento -prima metà del Novecento), ordinati per aree geografiche.
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