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Mergozzo

Luogo: Mergozzo (Verbano-Cusio-Ossola)
Mergozzo (Mërgheus in piemontese, Margözz in dialetto ossolano) è un comune italiano di 2.244 abitanti della provincia del Verbano Cusio Ossola in Piemonte, affacciato sul lago omonimo. È considerato la porta meridionale della Val d'Ossola della cui omonima Repubblica indipendente (settembre-ottobre 1944) rappresentava il confine meridionale insieme al vicino comune di Ornavasso. Monumenti e luoghi d'interesse L'Olmo Il simbolo incontrastato di Mergozzo è sicuramente l'Olmo, una pianta secolare, completamente cava, che si trova sulla riva del lago al centro della piazza principale del paese. L'Olmo era già presente a Mergozzo dal 1600 come testimonia la più antica raffigurazione del paese conosciuta: la pala d'altare della Madonna del Rosario, dipinta nel 1623 da Carolus Canis, e conservata nella chiesa parrocchiale. Anticamente sotto di esso le autorità locali (la "credenza dei communisti") si riunivano per le decisioni riguardanti la comunità e per amministrare la giustizia. Attualmente l'albero è completamente cavo e sostenuto da "stampelle" di metallo, ma ancora verde e rigoglioso. L'Olmo di Mergozzo è annoverato tra gli "alberi monumentali" del Piemonte. La parrocchiale ed il porticato delle cappelle La chiesa parrocchiale è dedicata all'Assunzione della Beata Vergine. Inaugurata nel 1610, sorge sulle basi della preesistente pieve romanica. Il rifacimento è durato dal 1603 al 1610. Di epoca successiva sono il pronao e la ripida scalinata. Il porticato delle cappelle si trova al fianco della chiesa parrocchiale. Inizialmente la zona racchiusa dal porticato era un cimitero, in seguito al suo trasferimento nella sede attuale, nel 1759 furono realizzate a ridosso del muro perimetrale tredici cappelle della "Via Crucis", affrescate dal pittore Giovanni Battista Ronchelli. Solo in seguito venne costruito il porticato. Fra il 2002 e il 2005 sono stati svolti dei lavori di restauro per riportare alla luce i colori originali degli affreschi. La chiesa di Santa Marta La chiesa romanica risale al XII secolo. Originariamente era dedicata ai Santi Quirico e Giulitta, fu assegnata alla Confraternita di Santa Marta dal vescovo di Novara nel 1603. Conserva lo stile romanico orientato ed un affresco rappresentante Santa Marta con i confratelli inginocchiati posto sopra la porta principale, posizionata sul lato della chiesa. Santa Marta è patrona del rione di "Riva". L'oratorio di Santa Elisabetta La piccola chiesetta si trova nel centro storico del paese. È dedicata ala Visitazione della Vergine a Santa Elisabetta. Eretta attorno al 1623, sorge sulle fondamenta di una preesistente cappella. Santa Elisabetta è patrona del rione "al Sasso". Musei A Mergozzo sono presenti due musei: Il museo archeologico che presenta tutti gli aspetti dei popoli antichi che abitavano l'Ossola. L'ecomuseo del granito di Montorfano dedicato alla primaria forma di economia locale: la lavorazione e l'estrazione della pietra granitica. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Cultura Enogastronomia La Fugascia (Focaccia) o Fugascina è il dolce tipico di Mergozzo. Era tipicamente preparata ed offerta durante la festa di Santa Elisabetta del rione Sasso. Persone legate a Mergozzo Giovanni Battista Biroldi (1712-1792), organaro, capostipite della scuola organara varesina. Albe Steiner (1913-1974), disegnatore, designer e politico. Vitaliano Marchini (1888-1971), scultore nato a Melegnano che ha risieduto per cinquant'anni a Mergozzo. Carlo Piana, avvocato della Free Software Foundation Europe e del Samba Team nella causa antitrust Microsoft/Commissione dell'Unione Europea e uno dei principali esponenti del movimento del software libero in Italia. Mauro Saglio (...-1917), sergente del Genio Minatori, Medaglia d'Argento al Valor Militare alla Memoria. Antonio Galimberti, medico condotto del paese, volontario ed eroe della seconda guerra mondiale, primo ufficiale a morire sul fronte Albanese. Carlo e Luigi Agnesina, alpini del Battaglione Intra, impiegati sul fronte greco-albanese prima e yugoslavo dopo. Durante un'azione contro unità tedesche furono insigniti di medaglia d'argento al Valor Militare per il grande coraggio con cui affrontarono il nemico, andando ben oltre il proprio dovere e rubando perfino una mitragliatrice pesante al nemico. Marco della Vedova (1972), ciclista. Eroi mergozzesi del risorgimento sono: Maggiore Antonio Oliva, Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia Maggiore cav. Giovanni Zanaldo, medaglia al Valore Francese; Capitano cav. Vittorio Albertoletti - Garibaldino, due medaglie d'argento al Valor Militare italiane ed una d'argento al Valor *Civile Italiana; Capitano cav. Luigi Albertoletti - Garibaldino, medaglia d'argento al Valor Militare Italiana; Maggiore cav. Enrico De Giuli, Encomio solenne; Capitano cav. Giuseppe Oliva; Caporale Giacomo Albertoletti, Medaglie d'argento al Valor Militare Italiana, medaglia al Valore Francese. Eroi della guerra di liberazione sono i fratelli Marco e Paolo Sala, i primi ad organizzare la resistenza ossolana. Geografia antropica Frazioni e Località Bracchio Bracchio (probabilmente dal tardo latino "brachius" = braccio) si trova in posizione sopraelevata rispetto all'abitato del capoluogo mergozzese da cui si accede attraverso via Bracchio e via ai Mulini. Il nucleo principale dell'abitato è adagiato sulle pendici del Monte Vercio di cui rappresenta la porta per il principale sentiero (la mulattiera) che conduce all'Alpe Vercio. Il paese è caratterizzato da un tessuto urbanistico tipicamente medievale, strade strette dalla tipica pavimentazione con sassi detti burel. La chiesa principale è quella San Carlo (XV secolo), patrono di Bracchio, ma interessanti sono anche Santa Maria al Cimitero e la Madonna delle Grazie all'Alpe Vercio. Candoglia ll primo paese che si incontra proseguendo da Mergozzo in direzione Domodossola è Candoglia, un piccolo agglomerato di case stretto tra la montagna e il fiume. In questa frazione (chiamata Canduja in dialetto) si trova la cava di marmo donata dagli Sforza alla Veneranda fabbrica del Duomo come benevolenza cittadina; il Duomo di Milano fu costruito con il marmo rosa di Candoglia. Ancora oggi la cave sono di proprietà della Fabbrica, che le utilizza per i continui restauri e rifacimenti necessari al Duomo. Il nucleo antico del paese si trova infatti tutt'attorno dalle strutture di servizio delle cave, da dove parte la strada che risale la montagna. A Candoglia sono presenti due chiese: San Graziano, patrono di Candoglia, ora inglobata tra le case più recenti del paese, risalente al XII secolo, e Sant'Andrea, tutt'ora immersa tra i boschi non lontano dall'abitato. Albo Subito dopo Candoglia si raggiunge Albo, anch'esso strettamente legato alle cave del Duomo di Milano. In Albo si trovano la chiesa dell'Annunciazione di Maria (1577), posta in posizione elevata sopra la strada provinciale, e la chiesa di San Rocco, patrono di Albo, al centro dell'abitato. Bettola Frazione tra Nibbio e Albo sulla strada per la Val d'Ossola. Bettola è un piccolo paese pedemontano incastonato fra il verde delle montagne ed il fiume Toce che con le sue acque ne lambisce le campagne. Al centro di uno sparuto agglomerato di case, al fondo di un vicolo, si trova quello che un tempo era un luogo presso il quale i lavoratori delle vigne si incontravano per produrre il “nettare degli dei”, ricavandolo dalla spremitura del dolce frutto. Il torchio di Bettola è tra gli esemplari più antichi presenti sul territorio ossolano, testimonianza dell’antica diffusione della coltivazione della vite nelle campagne. La sua costruzione è opera di artigiani assai abili chiamati “picasass”; il basamento è stato realizzato con pietra locale ed è alto fino a 20 cm con incisi canali di raccolta che indirizzavano il mosto in un recipiente sottostante anch'esso di pietra. Tutt'oggi è possibile visitarlo esclusivamente dall'esterno, in attesa che venga restaurato e recuperata l'intera struttura. Nibbio Poco dopo Bettola si incontra Nibbio, piccolo paese posto contro le ripidissime ed impressionanti pendici delle montagne chiamate i Corni di Nibbio, aspre vette montuose che superano i 2000 metri. All'inizio del paese vi è la piccola chiesa di San Pietro, patrono della frazione. Montorfano Piccolo villaggio situato tra i boschi sul monte dallo stesso nome che domina il lago di Mergozzo. Il granito bianco locale è celebre: con questo materiale vennero realizzate nel 1506 le colonne del porticato del Lazzaretto di Milano e nel 1830 le colonne di San Paolo fuori le Mura a Roma. La chiesa di San Giovanni Battista (XII secolo), in blocchi di granito con copertura a beole, ha pianta a croce latina, con tiburio ottagonale ornato da archetti pensili. Nella chiesa è presente una pala di altare, opera di Luigi Reali, pittore fiorentino del XVII secolo operante nella zona, che raffigura la Madonna del Carmine tra i SS. Giovanni Evangelista e Rocco. Scavi archeologici, condotti sotto il controllo della Soprintendenza per i Beni archeologici del Piemonte, hanno messo in luce interessanti strutture precedenti all'edificio attuale. Nell'area si sono succedute tre fasi: una paleocristiana, una carolingia e l'attuale di età romanica. All'interno della chiesa si possono ammirare i resti del fonte battesimale paleocristiano, mentre di fianco all'esterno troviamo i resti della basilica a tre absidi di età altomedievale. Nel giugno 1889, a fronte del rifiuto del prevosto di Mergozzo di salire al villaggio per celebrare la festa di San Giovanni, patrono degli scalpellini, gli abitanti si rivolsero al pastore della chiesa evangelica di Intra. In seguito a questi fatti circa 70 famiglie si convertirono e venne costruita una chiesa protestante, in stile neoromanico, attualmente utilizzata come Centro Comunitario. Prato Michelaccio Piccola frazione collocata tra il fiume Toce e le pendici del Montorfano, da cui inizia la strada militare che conduce alla sommità della montagna, facente parte del complesso militare della Linea Cadorna. Campone Territorio di Mergozzo singolarmente situato al di là del corso del fiume Toce. È collocato tra i comuni di Gravellona Toce e Ornavasso. Il vento mergozzo Dal nome del paese di Mergozzo è derivato il nome del vento che proviene dalla valle del Toce e che spira prevalentemente nelle ore notturne. Galleria fotografica Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2013. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ L'olmo di Mergozzo. URL consultato il 09-02-2009. ^ Gli alberi monumentali del Piemonte. URL consultato il 09-02-2009. ^ http://www.comunedimergozzo.it/ nella sezione visita guidata-parrocchiale del sito ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ non chiaro, vedi http://www.cognomiitaliani.org/cognomi/cognomi0002ra.htm Voci correlate Stazione di Mergozzo Stazione di Candoglia-Ornavasso Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Mergozzo [1] Articolo di Ezio Albrile sulla Chiesa romanica di San Giovanni Battista a Montorfano Collegamenti esterni Sito del comune di Mergozzo Sito non istituzionale su storia, immagini e cultura della frazione di Bracchio
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