Destinazioni - Comune
Gravellona Toce
Luogo:
Gravellona Toce (Verbano-Cusio-Ossola)
Gravellona Toce (Gravalüna in dialetto ossolano) è una città italiana di 7.838 abitanti della provincia del Verbano Cusio Ossola in Piemonte. Strategico nodo viario tra le tre aree provinciali.
Etimologia del nome
Dal celtico grava (greto alluvionale, area con ghiaia) attraverso la forma gravella o gravale. La specifica si riferisce al fiume Toce.
Storia
Reperti di selci lavorate attestano la presenza di insediamenti preistorici nella zona di Gravellona Toce. Le tribù autoctone composte da Liguri Leponzi si fusero nel V secolo a.C. con gli invasori Celti che diedero vita a un nucleo abitativo (Castelliere) a Motto. I Celti furono in seguito conquistati dai Romani (200 a.C.) che vi costruirono un borgo e fecero entrare la zona di diritto nell'amministrazione romana d'Italia.
Con la fine dell'Impero Romano d'occidente (476 d.C.) iniziarono una serie di invasioni barbariche provenienti dal nord. La zona seguì nell'alto medioevo i movimenti storici legati alle guerre tra il Papato e l'Impero e alle lotte tra Guelfi e Ghibellini, contraddistinte da una lunga serie di episodi di distruzioni e saccheggi. Con la fine del Medioevo, la zona del novarese (1308) fu contesa tra i Visconti e Giovanni II Paleologo, marchese di Monferrato; il marchese assoldò per riconquistare Novara (1358) la "Compagnia bianca", composta di soldati di ventura inglesi che per alcuni anni devastarono i borghi del novarese inclusa Gravellona Toce ([1361]).
Solo nel 1395 il novarese fu concesso ufficialmente al ducato dei Visconti, ai quali poi succedettero gli Sforza (1450).
Le guerre scoppiate in quel periodo in Italia, l'arrivo di spagnoli e francesi provocarono miserie nel novarese e a Gravellona: la pace di Cateau-Cambrésis segnò l'inizio del dominio spagnolo, conclusosi nel 1713 con la pace di Utrecht e Rastadt (Guerra di Successione Spagnola) che sancì la cessione del milanese agli austriaci. Con la pace di Aquisgrana (1748 - Guerra di Successione Austriaca) i Savoia, in cambio dell'aiuto dato a Maria Teresa d'Austria, ottennero l'annessione dell'alto novarese. Nel 1797 Gravellona Tocesi entrò a far parte della Repubblica Cisalpina; fino al ritorno di Napoleone Bonaparte, la zona di Gravellona Toce fu teatro di una serie di scontri armati e di occupazione da parte delle truppe russe del maresciallo Suvarov.
Dal 1805 Gravellona Toce entrò a far parte del Regno d'Italia fino alla caduta di Napoleone; dopo il Congresso di Vienna il novarese rientrò fra i possedimenti dei Savoia, e infine (1861) confluì nel Regno d'Italia. Il novarese e Gravellona Toce da quel momento vissero tutti gli eventi storico-politici-sociali legati alla storia d'Italia: dalla prima guerra mondiale all'avvento del fascismo, dal II conflitto alla lotta partigiana, alla ricostruzione del dopoguerra.
Gravellona Toce, per la sua posizione geografica e per la ricchezza d'acqua, aveva le caratteristiche ideali per favorire i primi insediamenti industriali. Nel 1844 nacque la filatura Pariani e nel 1866 il cotonificio Furter.
Dopo essere divenuto comune autonomo nel 1913 (staccandosi dal comune di Casale Corte Cerro), Gravellona Toce subì un incremento notevole della popolazione grazie allo sviluppo industriale legato alla lavorazione del cotone, del marmo e del granito, nonché per le officine elettriche e meccaniche. Anche dal punto di vista commerciale il paese si sviluppò, grazie alla posizione di crocevia fra importanti assi stradali.
Le due guerre mondiali comportarono rilevanti perdite di cittadini gravellonesi e l'arrestarsi momentaneo dello sviluppo del paese. Nella seconda guerra mondiale, in particolare, Gravellona Toce è teatro di una grossa battaglia fra partigiani e nazifascisti, dal 13 al 15 settembre 1944. I nazifascisti, che presidiavano il paese con ingenti ed agguerrite forze, fecero di Gravellona Toce un centro nodale per le comunicazioni della zona.
Negli anni successivi, i gravellonesi ripresero a lavorare e a sviluppare la propria attività, nonostante la crisi del settore tessile dei primi anni cinquanta colpì la piccola imprenditoria locale. Negli anni cinquanta e sessanta l'afflusso di famiglie provenienti dal Polesine e dalle regioni dell'Italia meridionale conferì al paese una realtà più varia dal punto di vista culturale. È in quegli anni che l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Cavagnino progettò e sviluppò una rilevante zona industriale nelle zone un tempo dedicate al pascolo ed all'agricoltura. Fiorirono diverse nuove attività artigianali, industriali e commerciali ed altre già attive colsero l'opportunità di ingrandirsi.
Il 1º maggio 1954, durante gli scavi per la costruzione di una casa, furono ritrovati dei frammenti di ceramica. Iniziarono così delle ricerche, vennero effettuate numerose campagne di scavi che si protrassero fino al 1959, che portarono alla luce numerose sepolture con relativi corredi funerari, resti di edifici, tratti di strada romana. Vennero ritrovati anche frammenti di selce lavorata del periodo neolitico ed i resti di una palafitta.
All'inizio degli anni novanta il completamento dell'autostrada A26 Genova Voltri-Gravellona Toce ed il collegamento della stessa con la superstrada che conduce fino a Varzo e al Passo del Sempione, rendono il paese ancora più centrale quale nodo di comunicazione fra Svizzera e Pianura Padana.
La realizzazione della nuova provincia del Verbano Cusio Ossola ha inoltre conferito a Gravellona Toce una singolare centralità economica, amministrativa e sociale: vengono infatti dislocati a Gravellona Toce alcuni servizi provinciali (INPS e INAIL).
Nel 2003, su iniziativa del sindaco Rino Porini, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferisce il titolo di città al comune di Gravellona Toce; riconoscendone l'importanza economica, geografica e sociale all'interno del territorio locale e italiano.
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa Parrocchiale di San Pietro (XII secolo): La parrocchiale di San Pietro fu eretta nel XII secolo, successivamente venne ampliata. L'attuale facciata risale al 1862 ed è in stile neo-rinascimentale; il campanile del 1856 è costituito su blocchi di granito rosa. Le decorazioni interne sono state rifatte nel XX secolo dal pittore Pietro Borzoni.
Chiesa Romanica di San Maurizio (X secolo): San Maurizio è il più antico, importante e significativo monumento gravellonese, la sua esistenza è documentata a partire dal X secolo. È una costruzione romanica a blocchi di pietra locale, in parte ricavati da una vicina torre romana. Decorate esternamente da archetti pensili, le pareti hanno ampie finestre rettangolari in luogo delle originarie monofore.
All'interno, le volte a crociera della copertura quattrocentesca dell'unica navata sono state recentemente rimpiazzate con capriate scoperte; affreschi quattrocenteschi sono emersi dallo strato di calce che li celava, nel corso dei restauri operati da Mesturino nel 1925.
Sul fianco settentrionale si eleva il campanile pendente ,separato ma direttamente collegato alla chiesa. La parte inferiore, sembra risalire agli ultimi decenni dell'XI secolo; la cella campanaria, con la sovrastante cupola ottagonale è un'aggiunta dell'Ottocento.
Altri monumenti:
Chiesa di Santa Maria,
Chiesa della Madonna dell'occhio,
Chiesa di San Giuseppe.
I resti del Castello del Motto (Castrum Gravallone)
Gravellona Toce è nota "all'uomo della strada" soprattutto per l'autostrada che vi termina. Non è infrequente infatti sentirla nominare nei notiziari del traffico per l'importante snodo stradale nel Verbano Cusio Ossola. Un forte polo di attrazione è il centro commerciale "Le isole" (più comunemente chiamato "Ipercoop" dal nome dell'ipermercato) che ha più di 60 negozi e le industrie che si estendono nella piana prossima alla confluenza del torrente Strona nel fiume Toce.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Gli stranieri residenti nel comune sono 690, ovvero il 8,8% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:
Marocco, 183
Ucraina, 90
Cina, 88
Albania, 78
Romania, 68
Senegal, 54
Persone legate a Gravellona Toce
Francesco Albertini (Gravellona Toce, 30 dicembre 1906 - Verbania, 17 dicembre 1996) Senatore della Repubblica;
Carlo Alessi (Gravellona Toce, 25 agosto 1916 - Omegna, 31 luglio 2009) Imprenditore, Designer e Cavaliere del Lavoro;
Alfonso Bialetti fondatore della Alfonso Bialetti & C e Renato Bialetti (l'omino coi baffi) artefice dello sviluppo della Alfonso Bialetti & C;
Carlo ed Emilio Lagostina, fondatori della Lagostina;
Bruno Vilar (Gravellona Toce, 3 marzo 1942 - Bergamo, 28 giugno 1978) poeta e attore.
Amministrazione
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, ISTAT. URL consultato il 15 novembre 2012.
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