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Sambuca Pistoiese

Luogo: Sambuca Pistoiese (Pistoia)

Sambuca Pistoiese è un comune italiano sparso di 1.749 abitanti situato nella provincia di Pistoia sulla Montagna Pistoiese in Toscana. La sede municipale si trova nella frazione di Taviano, mentre la frazione più importante e popolosa è Pavana. Geografia fisica Si trova nella valle del Limentra. Sambuca Pistoiese, secondo lo Statuto Ufficiale del comune, confina a sud anche con il comune di Montale, ma la cosa è errata poiché in realtà i due comuni non confinano per circa 1 km e sono separati dal comune di Pistoia il quale sempre per questo breve tratto confina con il comune di Cantagallo in Provincia di Prato. Le varie cartografie ufficiali (dalla Carta Tecnica Regionale a quella dell'Istituto Geografico Militare) mostrano infatti che Sambuca Pistoiese non confina in nessun punto con Montale come è possibile vedere nella cartina della provincia di Pistoia in basso a destra. Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003 Clima Classificazione climatica: zona E, 2594 GG Diffusività atmosferica: bassa, Ibimet CNR 2002 Storia Il castello di Sambuca, costruito verso la metà dell'XI secolo, fu originariamente feudo del vescovo di Pistoia. Nel 1211 Bologna mosse guerra a Pistoia con l'intenzione di annettere le vallate delle Limentre. Pistoia occupò con le sue truppe il castello di Sambuca, di notevole importanza strategica, col consenso dello stesso vescovo, il quale non aveva mezzi per difendere il suo feudo. Lo stato di guerra fornì a Pistoia un pretesto per annettere Sambuca alla sua zona di influenza: in questo periodo si rinforzarono le fortificazioni, si stanziarono truppe all'interno delle mura e si pretese persino un giuramento nei confronti del podestà di Pistoia dopo che alcuni Sambucani tentarono di passare allo schieramento bolognese. La successiva pace di Viterbo riconobbe i diritti del vescovo di Pistoia su Sambuca, ma la guarnigione pistoiese fu mantenuta in quanto il vescovo non aveva mezzi per difendere la rocca, mentre il Comune di Pistoia avrebbe trovato nella difesa dei diritti feudali vescovili un pretesto per mantenere milizie all'interno della rocca. Nella metà del XIII secolo si formò il primo nucleo di un ordinamento comunale a Sambuca con la creazione di un consiglio e di cariche consolari. La presenza di tale ordinamento e di un podestà inviato da Pistoia, indica che la signoria del vescovo era di fatto esautorata, anche se formalmente riconosciuta. Non a caso nel 1291 Sambuca si permette di redigere un proprio statuto (riformato nel 1340, l'edizione a oggi pervenuta), mentre al podestà spettava non solo la supervisione difensiva del castello ma anche funzioni di giurisdizione civile e criminale (che teoricamente spettavano al vescovo, signore del feudo, il quale gliele aveva tacitamente o espressamente delegate). Nel 1306 i guelfi neri assediano e conquistano Pistoia. Filippo Vergiolesi, capo dei bianchi pistoiesi, scappa dalla città e occupa militarmente il castello di Sambuca; cinque anni più tardi cede il castello al Comune di Pistoia in cambio di undicimila lire. Nonostante il fatto che il Vergiolesi ottenne il castello con la forza, la transazione fece divenire Pistoia ufficialmente proprietaria della rocca e delle mura, rafforzando la figura del capo della guarnigione militare pistoiese ivi stanziata. Le successive vicende militari con Castruccio Castracani e il vescovo Giovanni Visconti signore di Bologna (che conquistarono il castello di Sambuca rispettivamente nel 1325 e nel 1351) consolidarono il controllo di Sambuca da parte delle milizie pistoiesi allo stesso modo di come accadde durante la guerra con Bologna del secolo precedente. Il controllo di Pistoia sul castello fu rinforzato anche per volere della Repubblica fiorentina (anch'essa minacciata dall'armata del Visconti), che obbligò Pistoia a presidiarlo militarmente ad honorem popoli et comunis Florentie. L'atto che segnò la fine dei diritti feduali del vescovo su Sambuca risale al 24 febbraio 1368. In questa data l'abate del monastero di San Bartolomeo cede il feudo al Comune di Pistoia in cambio di affitti fondiari col beneplacito del vescovo. Non sono pervenuti documenti in merito al passaggio di proprietà dal vescovo all'abate, ma Natale Rauty riporta l'ipotesi che il vescovo non abbia voluto cedere direttamente il feudo al Comune "per evitare che la conclusione del secolare contrasto apparisse, anche sul piano formale, come una sconfitta del vescovo nei confronti del Comune cittadino". Simboli Lo statuto del comune di Sambuca Pistoiese così definisce lo stemma: "D'azzurro, alla torre d'argento, fondata sulla campagna, sinistratra e sostenuta di un leopardo illeonito d'argento". Tuttavia il comune di Sambuca Pistoiese (anche nel proprio sito web) usa anche una versione alternativa dove il leopardo illeonito assume un colore tra il marrone e l'arancio. Monumenti e luoghi d'interesse Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo Chiesa di Santa Maria del Giglio Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 146 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Marocco 54 (3,06%) Romania 19 (1,08%) Persone legate a Sambuca Pistoiese Selvaggia dei Vergiolesi ( - 1313), nobildonna ghibellina, deceduta a Sambuca Michele Barbi (1867 - 1941), filologo e letterato, ivi nato Quinto Santoli (1875 - 1959), bibliotecario e storico, nato a Sambuca Rolando Pagnini (1911 - 1965), architetto, nato a Sambuca Geografia antropica Secondo l'ISTAT, il territorio comunale comprende i centri abitati di Bellavalle, Biagioni, Frassignoni, L'Acqua, Lagacci, Molino del Pallone, Pavana, Ponte della Venturina, San Pellegrino, Taviano, Torri e Treppio, e i nuclei abitati di Ca' dal Chicco, Carpineta, Casa Morotti, Case Bezzi, Casoni, Corniolo, Docciola, Fondamento, Il Giardino, Lentula, Monachino, Pian di Campo, Posola e Stabiazzoni. Pavana Treppio Torri È un antico borgo sulla riva sinistra della Limentra Orientale, situato a 910 metri sul livello del mare. Anche la località di Torri fu ripopolata da elementi allogeni provenienti dall'Alta Montagna Modenese. A testimoniare questo passato alcuni relitti lessicali (insedo per innesto, guarzetta per ragazza), toponomastici (Colorè da colora (nocciola), Prà dall'oca per "Prato dell'oca"), nonché le fonti storiche e, in particolare, Michelangelo Salvi nel suo lavoro delle Historie di Pistoia del 1657. Attualmente a Torri si parla un dialetto marcatamente toscano. Lagacci È una piccola frazione che sorge sulla riva destra del fiume Reno, situata a 710 metri sul livello del mare. La sua chiesa fu eletta a parrocchia nel 1785 dal vescovo Scipione de' Ricci. Attualmente le messe vengono officiate dal parroco di Pracchia. A Lagacci viene parlato un dialetto di tipo prevalentemente toscano, ma con influssi emiliani non marginali (es: insalada, ciugo, cà, lusgertola, arcordo nonché uso dell'articolo "al" in luogo di "il"). La frazione è l'unica ad avere una fermata ferroviaria che riporta il nome della località (Biagioni - Lagacci). Grazie ad un ponte che ha ancora una dogana dello Stato Pontificio e del Granducato di Toscana, si arriva alla località di Biagioni, situata sulla riva sinistra del Reno ed in Emilia-Romagna, dove è presente l'omonima stazione ferroviaria. Sambuca Castello È in questa località che morì Selvaggia dei Vergiolesi, la donna cantata dal poeta Cino da Pistoia. Antico feudo del Vescovo di Pistoia la località risulta pressoché abitata solo nei fine settimana e nel periodo estivo. Il grande linguista Gerhard Rohlfs studiò questo dialetto e ne riportò alcune espressioni e vocaboli nella sua monumentale "Grammatica Storica della lingua italiana e dei suoi dialetti". Altre frazioni Bellavalle, precedentemente si chiamava "La Sega". Vi nacque il famoso storico pistoiese Quinto Santoli Ca' dal Chicco, antico paesino posto sul versante nord della Valle della Limentra Occidentale, situato a 830 metri sul livello del mare, è stato tra i primi insediamenti isolati a godere di acqua corrente nelle case. Viene attraversato dalla mulattiera che collega Sambuca Castello a Bellavalle. Soprattutto nella stagione estiva risulta ancora molto frequentato raggiungendo una popolazione superiore alle 50/60 persone. Il 15 di agosto si svolge la tradizionale festa paesana "dell'acqua" per ricordare l'avvento dell'acquedotto. È inoltre presente un'importante colonia felina. Campeda: divisa negli abitati di Piedercoli, Campeda Vecchia e Campeda Nuova, la frazione è ormai quasi disabitata. Il dialetto della località ricorda molto il pavanese Frassignoni, costituita non da un singolo villaggio, ma da una serie di piccolissimi borghi L'Acqua: l'abitato, diviso dal torrente Limentra orientale, sorge in parte in Comune di Cantagallo (provincia di Prato) e in parte in Comune di Sambuca Pistoiese. Si parla un dialetto marcatamente toscano Lentula: sorge sulle rive del Limentra orientale poco prima della confluenza con la Limentrella. Nella parte pistoiese di Lentula si trova la sede amministrativa dell'azienda produttrice dell'omonima acqua minerale (gli stabilimenti si trovano nell'adiacente sponda pratese poco prima della confluenza del Rio Ceciale). Vi si parla un dialetto di tipo marcatamente toscano Monachino, posta lungo la porzione più meridionale del Comune di Sambuca Pistoiese. Si parla un dialetto marcatamente toscano. A differenza delle altre frazioni del Comune (che dipesero ecclesiasticamente dalla Diocesi di Bologna fino al 1784) è sempre appartenuta alla giurisdizione diocesana del Vescovo di Pistoia Pian di Campo, piccola frazione situata a circa 1,5 km da Pavana. Posola, piccola frazione posta sul crinale tra la Valle del Reno e la Valle del Limentra Occidentale. Il dialetto locale, parlato ormai da pochissimi, risulta una forma di transizione tra quello parlato a Lagacci e quello parlato in località Sambuca Castello San Pellegrino al Cassero, dove si parla un dialetto ormai di stampo toscano, ma che presenta ancora influssi dialettali emiliani Stabiazzoni, frazione posta lungo l'antica via Francigena di Sambuca nel tratto fra San pellegrino al Cassero e Spedaletto. Il nome deriva dal termine di origine longobarda "stabiazzo", che significa recinto per gli animali Taviano, ospita il Municipio del Comune. A Taviano vi nacque, nel 1867, il filologo e letterato Michele Barbi che insegnò presso le Università di Messina e di Firenze Frazioni di Pàvana, sono una serie di piccoli borghi, in realtà frazioni di Sambuca, ma considerati facenti parte dell'abitato di Pàvana Amministrazione Gemellaggi Sambuca Pistoiese è gemellata con: Amgala Note Bibliografia Natale Rauty, Il castello della Sambuca nei secoli XIII e XIV tra feudo vescovile e protettorato del Comune di Pistoia in Pistoia. Città e territorio nel Medioevo, Pistoia, Società pistoiese di storia patria, 2003, pagg.13-24. «Relazione tenuta al Convegno sul tema La Sambuca pistoiese: una comunità dell'Appennino al confine tra Pistoia e Bologna (Sambuca Pistoiese, 24-25 agosto 1991), pubblicata nel volume degli atti, pp.43-63». Sambuca dalle origini all'età comunale / Natale Rauty. - Pistoia: Società pistoiese di storia patria, 1990. - 35p: ill. ; 24 cm - (Quaderni del territorio pistoiese; 10 Dizionario toponomastico del Comune di Sambuca Pistoiese. Pistoia: Società pistoiese di storia patria, 1993. Il castello della Sambuca nei secoli XIII e XIV tra feudo vescovile e protettorato del comune di Pistoia / Natale Rauty. - Pistoia: Società pistoiese di storia patria; Porretta Terme: Editoriale Nuèter, 1992. - P.[43]-63; 24 cm Il restauro della rocca della Sambuca (1354) / Natale Rauty. - Pistoia: Società pistoiese di storia patria, [1969?]. - P. 53-60; 25 cm AA.VV., "La Sambuca Pistoiese. Una comunità dell'Appennino al confine tra Bologna e Pistoia (1291 - 1991), Società pistoiese di storia patria - Nueter, Pistoia, 1992 AA.VV., "Le Valli della Sambuca", Comune di Sambuca Pistoiese, Sambuca Pistoiese, 1997 AA.VV., "Storie della Sambuca", m&m Artout, Pistoia, 2000 AA.VV., "Torri e il comprensorio delle Limestre nella storia", Società pistoiese di storia patria - Nueter, Pistoia, 1995 AA.VV., "Torri: Storia, tradizioni e cultura", Società pistoiese di storia patria, Pistoia, 2003 L. Battistini, Lentula, la dinastia dei Lentuli....e la storia di antichi villaggi dell'Appennino Tosco-Emiliano", Ed. 2000, Editografica Rastignano (Bologna) B. Beneforti, "Piccolo dizionario dei dialetti di Badi, Bargi e Stagno", Nuèter ricerche n. 13, Porretta Terme, s.d. Voci correlate Passo di Lentula - Fossato Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Sambuca Pistoiese Collegamenti esterni Sito ufficiale del Comune di Sambuca Pistoiese Sito della Pro Loco di Lagacci Sito dell'Associazione per lo sviluppo turistico di Torri Sito sulla frazione di Campeda Informazioni sull'origine modenese di Torri Lo statuto del Comune depositato presso il Ministero degli Interni storia di Lentula. (archiviato dall'url originale il ).

Immagine descrittiva - BY Di Tuscanycalling - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25332491 c
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